Volatilità record: un settembre nero per Google (soprattutto per i piccoli siti web)

Settembre 2024 ha visto una volatilità senza precedenti nel ranking di Google, a farne le spese sono stati specialmente i piccoli e medi siti web.
Nonostante le rassicurazioni di Google, l'ultimo weekend del mese ha registrato cali improvvisi e fluttuazioni significative, lasciando molti siti penalizzati e alla ricerca di soluzioni. Che Google sta tentando di dare...

L’ultimo weekend di settembre 2024 è stato da incubo con fluttuazioni improvvise e cali imprevisti nel posizionamento, ma Big G minimizza

Probabilmente ti sarai accorto che settembre 2024 è stato un mese caratterizzato da fluttuazioni da montagne russe e onde anomale che neanche una spiaggia sarda quando soffia il maestrale.

Peccato che gli imprenditori stiano su Google per aumentare la visibilità della loro azienda, non per fare surf o farsi venire il mal di mare.

Sì, perché, come saprai, molti siti hanno inspiegabilmente perso decine di posizioni nel ranking, fino a sprofondare, o altri (a dire il vero pochi) sono stati inspiegabilmente premiati, per fortuna loro, senza che facessero nulla in particolare.

Questa instabilità, che ha registrato un picco durante l’ultimo weekend del mese, non ha però colpito i grandi brand, ma si è abbattuta quasi esclusivamente sui piccoli e medi siti web, provocando non poche preoccupazioni tra gli imprenditori che dipendono da un buon posizionamento per i loro ricavi.

Tale fenomeno non è casuale ma sembrerebbe strettamente legato all’ormai famigerato core update di agosto 2024 e gli effetti, ahinoi, potrebbero non essere finiti qui.

Ma cos’è accaduto nell’ultimo mese e, specialmente, l’ultimo fine settimana di settembre 2024?

Cosa è successo a Google Search a settembre?

Gli ultimi giorni di settembre sono stati particolarmente turbolenti per molti piccoli e medi siti web. L’update, avviato il 15 agosto 2024 e ufficialmente concluso il 3 settembre, sembrava aver riportato un po’ di calma.

Ma come sanno bene i veterani della SEO, la “calma piatta” è un concetto estraneo a Google e spesso non è che un presagio della proverbiale tempesta.

Dopo una prima fase di volatilità nei primi giorni di settembre,infatti, si sono osservate altre oscillazioni il 6, il 10 e il 14 settembre, fino al culmine raggiunto durante l’ultimo weekend del mese, a partire da venerdì 27 settembre.

Semrush grafico volatilità settembre 2024 post update agosto
grafico Algoroo volatilità settembre 2024

Un cambiamento radicale: l’impatto dell’aggiornamento di agosto 2024

Secondo Emina Demiri-Watson giornalista di Search Engine Land, le perdite di visibilità post update di agosto, sembrano essere collegate anche all’ascesa di contenuti generati da Reddit (te ne avevo parlato anche io qui, ricordi?) e alle AI Overviews nei risultati di ricerca.

Questa nuova funzione di Google, ancora in fase sperimentale, organizza e presenta contenuti in modo diverso, mettendo spesso in evidenza le esperienze personali tratte da forum e appunto social network come Reddit.

semrush sulla volatilità settembre 2024

Demiri-Watson sottolinea che i contenuti generati dagli utenti (UGC) stanno progressivamente guadagnando spazio nel ranking di Google, mettendo ulteriormente in difficoltà i siti più piccoli che cercano di emergere.

Le AI Overviews, infatti, sono state introdotte per migliorare la rilevanza dei risultati di ricerca, ma stanno spingendo sempre più siti indipendenti fuori dai primi risultati (come ti ho scritto qui), a vantaggio di contenuti più interattivi e sociali, tanto che molti parlano di futuro a zero-click con Overviews.

Le voci della comunità SEO

Durante il weekend, i forum SEO sono stati travolti da commenti e preoccupazioni.

Ti riporto alcune delle testimonianze che meglio catturano l’umore di quei giorni:

  • “Ho notato qualcosa di grosso nelle ultime 24 ore. La volatilità continua a essere estrema.”;
  • “Il traffico è salito del 15% per due giorni, ma poi è crollato del 50%. Google, deciditi!”;
  • “Ieri ho visto una crescita improvvisa, ma oggi tutto è svanito. È come se Google ci giocasse.”;
  • “Il mio articolo, pubblicato per primo su un tema importante, è sparito dai risultati, mentre altri siti che l’hanno copiato sono ben visibili.”

Sai dove ho trovato questi commenti? Sul post di Search Engine Roundtable che festeggiava i 26 anni di Google! Ma questi utenti non hanno cuore… Ti sembra il modo di celebrare Big G?!

Insomma, la frustrazione, come hai visto, è palpabile, e molte di queste osservazioni rispecchiano una tendenza che ha dominato i mesi recenti: nonostante le promesse di Google di rendere il ranking più equo, i piccoli siti sembrano sempre più penalizzati.

Il core update di agosto 2024 avrebbe dovuto affrontare proprio il problema del bilanciamento tra grandi e piccoli brand. Ma se l’intenzione era quella di favorire contenuti utili e rilevanti, indipendentemente dalla dimensione del sito, il risultato sembra essere stato tutt’altro.

L’intervista a Danny Sullivan: la volatilità è solo un problema percepito?

In un’intervista esclusiva con l’esperta SEO Aleyda Solis, Danny Sullivan, il portavoce di Google, ha affrontato la questione della presunta preferenza di Google verso i grandi brand.

Sullivan ha negato con fermezza che l’algoritmo di Google favorisca sistematicamente i brand rispetto ai piccoli siti (non poteva essere altrimenti, che dici?):

“Il nostro sistema di ranking non si chiede se sei un grande brand. Il nostro obiettivo è mostrare i contenuti più utili, rilevanti e soddisfacenti, indipendentemente dalla dimensione del sito.”

Danny Sullivan

Sullivan ha però riconosciuto che, nella pratica, la percezione è spesso diversa, e ha ammesso che il sistema a volte non riesce a riconoscere contenuti di alta qualità provenienti da siti più piccoli, promettendo che Google sta lavorando per migliorare in questo ambito.

“Non vogliamo che solo i grandi siti siano ben posizionati. Stiamo cercando di fare di più per i piccoli siti indipendenti.”

Danny Sullivan

Nonostante queste rassicurazioni, molti nella comunità SEO rimangono scettici, direi comprensibilmente!

Le recenti fluttuazioni, infatti, sembrano dimostrare il contrario, e i piccoli siti continuano a lottare per ottenere visibilità in un panorama dominato dai colossi.

grafico volatilità da luglio a settembre 2024 fonte Search Engine Land

La “soluzione” di John Mueller per prevenire le fluttuazioni: noindex e canonical

Secondo John Mueller di Big G, i problemi che stanno riscontrando molti siti web potrebbe essere dovuta dall’uso scorretto dei tag noindex e canonical.

In un thread su Reddit, un utente gli ha chiesto se sia corretto usare entrambi contemporaneamente, e quando sia meglio utilizzare uno piuttosto che l’altro.

post reddit settembre 2024 su canonical tags

Mueller ha colto l’occasione per fare chiarezza sul tema, rispondendo che se l’obiettivo è consolidare più pagine in un’unica, mantenendo la possibilità che le pagine originali possano ancora apparire, allora è preferibile usare il canonical.

Se invece si vuole che le pagine scompaiano completamente dai risultati di ricerca di Google, la scelta giusta è il noindex. Ha aggiunto che, tecnicamente, è possibile utilizzare entrambi, ma raccomanda di fare scelte chiare.

“Se la tua preferenza è che il contenuto non appaia affatto nei risultati di ricerca, allora usa noindex. Se vuoi che tutte le pagine siano consolidate in una, e non ti importa se qualcuna appare ancora, allora usa il rel=canonical. Puoi anche usare entrambi, ma non è sempre la scelta migliore.”

John Mueller

Mueller ha anche sottolineato come spesso il successo SEO non dipenda da scelte iper-specifiche su singoli aspetti tecnici, ma da una buona struttura del sito in generale.

Il messaggio? Evitare di focalizzarsi troppo su dettagli minori e lavorare invece sulla qualità complessiva dell’esperienza utente e della struttura del sito.

Aspetto interessante, non lo nego, ma che sia direttamente legato alle fluttuazioni di settembre, mi sembra quantomeno improbabile…

La nuova panacea di Google: lo strumento CrUX Vis per migliorare le performance

Per far fronte ai problemi che molti siti stanno affrontando in termini di posizionamento, specie dopo l’update di agosto 2024, Google ha introdotto un nuovo strumento chiamato CrUX Vis, progettato per visualizzare le tendenze dei Core Web Vitals e aiutare i webmaster a migliorare le prestazioni dei loro siti.

Questo tool, rilasciato da Chrome, utilizza il dataset CrUX (Chrome User Experience Report), che raccoglie dati basati sulle esperienze reali degli utenti durante la navigazione sui vari URL e siti web.

Il CrUX Vis dovrebbe consentire ai proprietari di siti di identificare schemi nascosti nei punteggi di performance, fornendo indicazioni su come intervenire per ottimizzare le prestazioni. Anche se migliorare i punteggi di Core Web Vitals potrebbe non offrire un immediato beneficio nel ranking per i SEO, devo dirtelo…

fonte google come funziona core web vitals

Certo, un sito ben ottimizzato in termini di prestazioni migliora l’esperienza utente, ha un impatto positivo sui tassi di conversione, sui clic degli annunci e sulla popolarità generale del sito, ma il CrUX Vis non è ovviamente una bacchetta magica.

CrUX Vis rappresenta comunque un passo avanti rispetto agli strumenti precedenti come Lighthouse, che fornivano solo snapshot delle prestazioni del sito, in quanto consente di analizzare le tendenze nel tempo, visualizzando metriche chiave che indicano se le prestazioni del sito stanno migliorando o peggiorando.

Tale strumento inoltre si può rivelare particolarmente utile per eseguire audit dei siti e condurre ricerche sui competitor, fornendo una visione d’insieme delle prestazioni sia a livello di URL che a livello di origine del sito (l’intero dominio).

Stando a quanto sostiene Google, grazie a queste novità, i siti web, piccoli e medi, possono contare su uno strumento efficace per diagnosticare problemi di prestazioni e adottare soluzioni mirate che possano migliorare l’esperienza utente e, indirettamente, il loro posizionamento nei risultati di ricerca.

Ma, per quanto utile, se penso ai problemi di volatilità e di posizionamento, mi pare solo una pezza, colorata e accattivante, ma pur sempre una pezza.

Gli effetti dell’update di agosto 2024 parlano da soli (nonostante le rassicurazioni di John Mueller)

L’aggiornamento core di agosto 2024, che Google aveva presentato come una risposta alle critiche della comunità SEO dopo il disastroso Helpful Content Update del settembre 2023, avrebbe dovuto aiutare i piccoli siti a recuperare visibilità.

Ti ricordi?

John Mueller, Search Advocate di Google, aveva assicurato che l’obiettivo principale era premiare i contenuti di qualità e originali, specialmente per quei publisher indipendenti penalizzati da aggiornamenti precedenti (gli effetti dell’update di agosto 2024 non sono stati uno scherzo).

Tuttavia, i risultati sul campo, ancora una volta, raccontano una storia diversa.

Come già avvenuto con l’aggiornamento di marzo 2024, o con quello di giugno 2024, infatti, anche gli effetti del core update di agosto sulle SERP parlano chiaro: nonostante le intenzioni dichiarate, molti piccoli siti hanno subito penalizzazioni significative.

Mueller, rispondendo alle critiche per il core update di agosto 2024, ha insistito sul fatto che l’algoritmo stava migliorando per riconoscere contenuti utili, ma le rilevazioni dei principali strumenti SEO mostrano un impatto negativo per gran parte dei siti indipendenti.

Ora ti mostro qualche dato nel dettaglio.

statistiche volatilità fluttuazioni settembre 2024 fonte Serpstat

Dati alla mano: cosa dicono gli strumenti di tracking?

Gli strumenti di monitoraggio SEO, come SEMrush, SimilarWeb e SEOZoom, hanno rilevato un’intensa attività durante l’ultimo weekend di settembre.

Eppure, molti di questi tool hanno dovuto ricalibrare i propri threshold per la volatilità, suggerendo che la tempesta potrebbe essere stata addirittura più forte di quanto riportato.

Un dettaglio interessante è che, mentre i piccoli siti hanno registrato cali drammatici, i grandi brand non sono stati quasi toccati, alimentando ulteriormente il dibattito sull’equità degli algoritmi di Google.

Ecco i principali dati emersi dalle analisi SEO:

  • SEOZoom osserva come più del 40% dei siti italiani monitorati abbia subito una perdita significativa di traffico organico, con settori come viaggi e piccole imprese locali che hanno registrato cali del 30-50% nelle visite;
  • SimilarWeb segnala una fluttuazione media di ranking di 4,48, il picco più alto dal 2021, con la maggior parte delle perdite concentrate in siti che non hanno saputo aggiornare o migliorare i propri contenuti;
  • Semrush registra che i siti che facevano affidamento su keyword generiche hanno visto un calo di oltre 2,6 posizioni medie nei risultati di ricerca, penalizzando soprattutto i piccoli publisher e le nicchie più deboli;
  • Repubblica.it, uno dei principali siti di informazione italiani, ha perso circa il 14,5% del traffico, mentre altri grandi siti hanno registrato cali tra il 5 e il 7%. I piccoli siti, in settori come turismo ed e-commerce, invece hanno subito perdite fino al 50% (differenza evidente, non credi?).

Come vedi, questi numeri sottolineano una continua discrepanza tra le rassicurazioni di Google e i risultati reali, con l’aggiornamento di agosto 2024 che ha finito per colpire proprio quei piccoli siti che si sperava potessero beneficiare del cambiamento.

Serpmetrics grafico fluttuazioni settembre 2024 post update agosto 2024

Consigli per i piccoli siti (gentilmente offerti da Sullivan di Google)

Alla luce di questi cambiamenti, cosa dovrebbero fare i piccoli imprenditori per non soccombere alla volatilità di Google? Danny Sullivan ha offerto un consiglio vitale, di un’importanza incredibile, tieniti forte (se non si capisce sono sarcastico), ovvero:

Sviluppare il proprio brand. Ti riporto la frase per intero, perché merita:

“Se sei un piccolo sito che non ha ancora sviluppato il suo brand, lavoraci su. Non perché Google ti posizionerà in base al tuo brand, ma perché ciò che ti rende riconoscibile agli utenti potrebbe coincidere con ciò che il nostro algoritmo cerca di premiare.”

Danny Sullivan

Gli esperti SEO conoscono la filastrocca a memoria ormai: creare contenuti per le persone, non per i motori di ricerca. Questo significa concentrarsi sulla qualità e sull’autenticità, piuttosto che cercare di inseguire algoritmi o scorciatoie SEO.

E questo è super giusto, ovviamente!

Ma i dirigenti di Mountain View dovrebbero spiegare come mai dopo ogni update molti utenti si fanno il segno della croce. Ora, ben vengano strumenti utili come il CrUX Vis o i chiarimenti di Big G su noindex e canonical, però non bastano, sinceramente.

Una strategia SEO seria è l’unico modo per aumentare la tua visibilità (e resistere agli aggiornamenti di Google)

La volatilità nel ranking di Google non è certo una novità (ricordi la volatilità di giugno 2024?), ma gli eventi di settembre 2024 hanno sollevato questioni importanti sul futuro della SEO, soprattutto per i piccoli siti. Mentre Google continua a perfezionare i suoi algoritmi, è chiaro che i cambiamenti non avvengono senza turbolenze.

Per ora, la miglior strategia per i piccoli e medi imprenditori è quella di continuare a investire in contenuti di qualità, sviluppare una propria identità di brand certo, ma soprattutto rivolgersi a consulenti SEO esperti che siano in grado davvero di aumentare la visibilità online dei siti specie in epoca di AI Overviews (nonostante i temibili update).

Sì, perché solo lavorando con dati strutturati e implementando le IA in modo intelligente (perché non è vero che Google penalizza le IA!, ma penalizza i contenuti inutili) puoi garantire al tuo sito un ottimo posizionamento sui motori di ricerca.

Takeaways

  • Settembre 2024 ha registrato fluttuazioni significative nel ranking, con picchi di volatilità soprattutto durante l’ultimo weekend del mese, causando preoccupazioni tra i piccoli e medi imprenditori online.
  • A differenza dei grandi brand, i piccoli e medi siti web sono stati i più penalizzati, con cali del traffico fino al 50%. Questo ha sollevato dubbi sull’equità degli aggiornamenti di Google.
  • L’aggiornamento core di agosto 2024 ha avuto effetti negativi nonostante le rassicurazioni di Google. Molti siti, in particolare quelli che dipendono da keyword generiche, hanno perso visibilità nelle SERP.
  • L’introduzione delle AI Overviews e l’ascesa dei contenuti generati dagli utenti, come quelli su Reddit, hanno ulteriormente complicato la posizione dei piccoli siti, spingendoli fuori dai primi risultati di ricerca.
  • Google suggerisce ai piccoli siti di concentrarsi sulla creazione di un brand solido e di produrre contenuti di qualità. L’unica strada percorribile per fronteggiare la crescente volatilità è rivolgersi a consulenti SEO esperti del settore.

FAQ

Perché ci sono state fluttuazioni nel ranking di Google a settembre 2024?

Settembre 2024 ha visto fluttuazioni nel ranking di Google, specialmente nell’ultimo weekend, a causa dell’impatto del core update di agosto 2024. Questi cambiamenti hanno colpito principalmente piccoli e medi siti web, portando a cali significativi nelle loro posizioni.

Come ha reagito Google alle preoccupazioni sui cali di visibilità dei piccoli siti?

Google, attraverso il portavoce Danny Sullivan, ha rassicurato che l’algoritmo non favorisce i grandi brand, ma punta a mostrare contenuti utili e rilevanti indipendentemente dalla dimensione del sito. Tuttavia, molti nella comunità SEO sono scettici di fronte alle recenti fluttuazioni che sembrano penalizzare i piccoli siti.

Qual è la strategia migliore per i piccoli siti per affrontare gli aggiornamenti di Google?

La miglior strategia per i piccoli siti è investire in contenuti di qualità e sviluppare una propria identità di brand. Inoltre, è fondamentale lavorare con consulenti SEO esperti e implementare l’uso di dati strutturati e IA in modo intelligente per migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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