I “loser” della SEO nel 2024: chi ha perso la battaglia per la visibilità online?

L’analisi di Sistrix svela i siti che hanno subito un crollo nel 2024. Ecco la lezione che possiamo imparare…

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📌 TAKE AWAYS

  • Cambiare l’identità di un sito, come nel caso de larchitetto.it, può portare a un crollo drastico della visibilità. Gli algoritmi di Google premiano la coerenza tematica e penalizzano chi tenta di coprire troppe nicchie senza una strategia chiara.
  • Il caso di tuttogreen.it evidenzia l’importanza di adattarsi alle mutevoli esigenze degli utenti. Non basta produrre contenuti generici: è necessario comprendere e rispondere con precisione a ciò che gli utenti cercano in modo specifico.
  • Un errore tecnico, come quello di ligabue.com con il noindex sul sottodominio, può compromettere anni di lavoro.
Nel 2024, alcuni colossi del web hanno perso visibilità a causa di errori strategici, incoerenze tematiche e aggiornamenti di Google, come risulta evidente dalle classifiche di Sistrix.
Dai loro passi falsi emergono lezioni preziose per evitare di cadere nella lista nera della SEO.

A volte, per capire come scalare una montagna, non basta studiare le vette raggiunte dagli altri. Anzi, spesso è più illuminante sbirciare nei burroni dove qualcuno è scivolato. Perché diciamocelo, le vittorie sono belle, ma le sconfitte… beh, quelle sono delle vere e proprie lezioni di vita, soprattutto quando si tratta di SEO.

E quando a inciampare sono i colossi del web, i giganti che sembravano inarrestabili, allora l’opportunità di imparare diventa davvero ghiotta. Ogni loro passo falso è un segnale, una freccia che indica la strada da non percorrere, un monito su cosa fare ma, soprattutto, cosa non fare per non finire gambe all’aria.

Perché, fidati, si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie.

Per questo ho pensato fosse utile, dopo averti detto chi ha fatto il botto nel 2024, raccontarti chi, invece, ha preso una sonora scoppola. Sì, sto parlando dei “loser”, i siti web (grandi e piccini) che hanno visto le loro posizioni in SERP crollare come un castello di carte.

L’analisi annuale di Sistrix sui siti web che hanno perso visibilità nel 2024 è una miniera d’oro di informazioni per chi, come te, vive di traffico organico. Qui, non troverai solo numeri e grafici, ma storie di cambi di algoritmo, errori strategici e scelte editoriali azzardate. E ti assicuro, alcune sono più avvincenti di un thriller.

Se sei tra quelli che si chiedono: “Perché il mio sito non decolla? Cosa ho sbagliato?”, allora mettiti comodo, perché stiamo per entrare nel cuore dei veri problemi. Vedrai casi che ti faranno riflettere, e magari anche sorridere (solo un po’, dai), ma soprattutto ti daranno nuove prospettive per non commettere gli stessi errori. Preparati, perché la verità, a volte, fa un po’ male, ma è l’unico modo per crescere e migliorare.

Classifica top loser assoluti 2024 Italia fonte Sistrix
Sistrix

L’architetto che fa gossip (e Google lo punisce): quando il cambio di rotta non paga

Partiamo con un caso che è un vero e proprio monito: larchitetto.it. Questo sito, che un tempo si occupava di architettura, ha deciso di cambiare rotta e darsi al gossip, alle news e al mondo dei vip. Un cambio di genere radicale che ha portato a un crollo della sua visibilità del -98%, il peggiore tra tutti i siti analizzati da Sistrix. Un tonfo che farebbe impallidire anche il più pessimista dei SEO.

Ma cosa è successo esattamente? Fino all’estate del 2023, il sito era un punto di riferimento per gli architetti, con directory dedicate agli autori e agli articoli di settore. Poi, la metamorfosi: sono comparse sezioni come /tv-e-gossip e /sport-e-motori, con contenuti che ben poco hanno a che fare con l’architettura. Google non è stato affatto contento del cambio di identità e ha punito duramente questo sito (un altro effetto dell’aggiornamento di agosto 2024).

Ranking crollo larchitetto.it fonte Sistrix gennaio 2025
Sistrix

Un chiaro segnale che l’algoritmo di Google è attento alla coerenza e all’identità di un sito web, specie dopo il core update di agosto 2024. Ed è proprio il caso di dire: “Non cambiare identità, se non vuoi essere dimenticato dal motore di ricerca!”. La lezione che possiamo trarre da questa vicenda è che la specializzazione paga, mentre il “vorrei fare tutto” può essere un vero boomerang.

Tuttogreen.it: quando l’intento di ricerca cambia e il tuo sito resta indietro

Il secondo caso che voglio raccontarti, emerso dalla classifica di Sistrix, è quello di tuttogreen.it, un sito dedicato a benessere, casa e animali. La sua visibilità è scesa del -96% a causa di una serie di aggiornamenti di Google che hanno eroso le sue posizioni tra il 2023 e il 2024. Sembra quasi una parabola discendente: l’Helpful Content Update del settembre 2023, il Core Update di ottobre 2023 e quello di marzo 2024, sono stati per questo sito una vera e propria pietra tombale.

Analizzando nel dettaglio le keyword perse, si nota un fatto interessante: la maggior parte dei termini si riferivano ad animali, soprattutto cani, e piante. Sembra che Google abbia raffinato l’intento di ricerca per queste keyword, privilegiando siti più specifici, specializzati e con un taglio più commerciale. Basta pensare alla keyword “golden retriever”, dove i risultati puramente informativi sono stati soppiantati da e-commerce e gruppi Facebook dedicati agli appassionati.

tuttogreen.it crollo ranking fonte Sistrix gennaio 2025
Sistrix

E qui, ti voglio porre una domanda: il tuo sito è in linea con l’intento di ricerca degli utenti?

È un quesito fondamentale da porsi per non farsi cogliere impreparati. Ricorda: Google non premia solo la quantità di informazioni, ma anche la loro qualità e, soprattutto, la loro pertinenza con le esigenze degli utenti.

Il mistero di Ligabue.com: quando non ti resta che “Urlare contro il cielo”!

E se ti dicessi che un errore tecnico può far sparire un sito dalla SERP? Ebbene, è quanto accaduto a ligabue.com, il sito del famoso cantautore italiano, che ha perso il -93% di visibilità.

crollo sito di Ligabue fonte Sistrix gennaio 2025
Sistrix

Il motivo? Non un boicottaggio dei fan di Vasco Rossi, tutt’altro! La causa è un semplice (ma fatale) blocco al sottodominio www, quello che ospitava la maggior parte dei contenuti del sito (discografia, testi e news). Un errore di configurazione che ha reso invisibili migliaia di pagine. Una vera e propria “mossa da K.O. della SEO”, come la definisce Sistrix.

Pensa che le pagine sono ancora lì, ma sono state bloccate tramite un noindex e un nofollow. Un incidente di percorso che è costato caro ai ranking del sito. E qui, la lezione è cristallina: attenzione ai dettagli tecnici, perché anche il minimo errore può compromettere la visibilità del tuo sito.

Per cui, bada bene, il tuo sito può essere anche un gioiellino, pieno di contenuti interessanti, ma senza una strategia SEO degna di questo nome, rischia di essere invisibile, come una “piccola stella senza SEO”, per restare in tema Ligabue.

I giganti dell’informazione in difficoltà: repubblica.it, corriere.it e gli altri “big” che restano al palo

Se pensi che i problemi di visibilità riguardino solo i siti più piccoli, ti sbagli di grosso. Anche i colossi dell’informazione hanno subito perdite significative nel 2024.

Repubblica.it e Corriere.it guidano la classifica dei “Loser assoluti”, con un calo rispettivamente di -229,51 e -212,20 punti di visibilità. Seguono a ruota altri nomi noti come ansa.it e libero.it.

Grafico visibilità siti di news loser 2024 fonte Sistrix gennaio 2025
Sistrix

Ma cosa sta succedendo? Le ragioni di questo calo sono molteplici: l’algoritmo di Google che cambia, la concorrenza che aumenta, i lettori che si spostano su altri canali, eccetera. La lezione da imparare è che nessuno è al sicuro e che anche i grandi brand devono costantemente aggiornare le proprie strategie SEO per non perdere posizioni.

Non si salvano neanche i siti dedicati agli approfondimenti scolastici come skuola.net e studenti.it e i dizionari come treccani.it e garzantilinguistica.it. In generale i siti che forniscono informazioni sono stati puniti dai recenti aggiornamenti di Google (e no, il dietrofront di Big G sul fact-checking, non c’entra niente…).

Migrazioni pericolose: quando il cambio di dominio può essere rischioso

Infine, un capitolo a parte meritano le migrazioni, quei passaggi da un dominio a un altro che possono rivelarsi insidiosi. Pinterest ha migrato il suo dominio italiano www.pinterest.it al sottodominio it.pinterest.com e, nonostante qualche alto e basso, la migrazione sembra essere andata a buon fine.

effetti ranking post migrazione Pinterest Italia fonte Sistrix gennaio 2025
Sistrix

Discorso analogo per il sito di Nintendo che si è spostato su nintendo.com, con l’eccezione dello store.

Una migrazione un po’ meno chiara è stata quella di chebanca.it a mediobancapremier.com, che ha creato qualche problema di posizionamento.

chebanca.it e mediobanca post-migrazione loser 2024 fonte Sistrix gennaio 2025
Sistrix

Queste migrazioni, che coinvolgono a volte anche brand importanti, ci ricordano che il cambio di dominio è un’operazione delicata che va gestita con estrema cura per non perdere il prezioso ranking conquistato nel tempo.

Quando cade un gigante il rumore è certamente più fragoroso, ma anche i crolli dei piccoli siti possono essere disastrosi. Per cui, mi raccomando, specie se si parla di migrazioni, non improvvisarti esperto SEO!

OK, questi erano i casi più emblematici degli sconfitti del 2024; ma che lezione possiamo trarre da tutto ciò?

Come evitare di finire nella lista nera di Google?

Come ti ho detto nella premessa, non c’è niente di morboso o voyeuristico nel guardare le cadute degli altri (specie se sono tuoi competitor), anzi! Non si tratta di rallentare di fronte a un incidente per vedere meglio che è successo. Ogni inciampo, ogni passo falso di un altro sito, è uno spunto di riflessione su cosa evitare, un’analisi preziosa per capire cosa funziona e, soprattutto, cosa è meglio non fare.

Ecco, in estrema sintesi, i punti chiave che puoi tenere a mente per non fare la fine dei “Loser” del 2024:

  • non cambiare la tua identità da un giorno all’altro, specializzati nella tua nicchia e offri contenuti coerenti con il tuo brand;
  • analizza l’intento di ricerca, non concentrarti solo sulle parole chiave, ma cerca di capire cosa vogliono davvero i tuoi utenti;
  • cura i dettagli tecnici, un errore di configurazione può compromettere la visibilità del tuo sito;
  • non dormire sugli allori, la SEO è un lavoro continuo, che richiede aggiornamenti costanti e voglia di migliorarsi;
  • occhio alle migrazioni, gestisci i cambi di dominio con estrema cura per non perdere posizioni acquisite.

IA, Discover e brand authority saranno i tuoi nuovi migliori amici (o nemici giurati!)

E non pensare che la storia finisca qui, caro il mio SEO-dipendente. Il 2024 è stato un anno di cambiamenti, ma il 2025 si prospetta come un vero e proprio terremoto per il mondo della SEO e del search marketing.

Le parole d’ordine per il prossimo anno saranno: Intelligenza Artificiale, Google Discover e brand authority. Se non ti adatti a questi nuovi trend, rischi di finire dritto nella lista dei “Loser” del 2025 come emerge bene da questo sondaggio di NewzDash, sito autorevole per chi si occupa di ottimizzazione, condotto tra la comunità SEO:

Sondaggio tra SEO di NewzDash 20 gennaio 2025 focus
NewzDash
Sondaggio tra SEO di NewzDash 20 gennaio 2025
NewzDash

L’AI Overviews di Google, quelle risposte sintetiche che compaiono in cima alla SERP, diventeranno sempre più pervasive, occupando spazio prezioso e riducendo il numero di click verso i siti web. Non si tratta solo di risposte testuali, ma anche di elementi multimediali, che andranno a influenzare ulteriormente il tuo traffico organico e la tua visibilità.

Ma non disperare, perché l’IA sarà sempre più un tuo potenziale alleato (come ti ho scritto qui): dovrai ottimizzare i tuoi contenuti per essere “scelti” dalle intelligenze artificiali come fonte autorevole e degna di essere visualizzata, investendo sulla tua topical authority, strutturando i dati, usando schemi e puntando sulle entità, per far capire a Google (e all’IA) di cosa ti occupi, specie oggi con l’avvento di Deep Research.

E non dimenticare Google Discover, la piattaforma che ti suggerisce articoli in base ai tuoi interessi. Ecco, nel 2025 questa diventerà una fonte di traffico ancora più importante, ma attenzione, perché il suo algoritmo è imprevedibile. Per riuscire a intercettare il suo “favore”, dovrai puntare su immagini di alta qualità, titoli accattivanti e argomenti di tendenza, monitorando costantemente i dati per capire cosa funziona e cosa no.

E poi, ovviamente, dovrai concentrarti sulla costruzione di un brand forte, un’autorità riconosciuta nel tuo settore. Big G darà sempre più peso a segnali come le menzioni del marchio, i volumi di ricerca e il riconoscimento delle entità. Quindi, non nasconderti dietro le parole chiave, ma esci allo scoperto, mostra chi sei e cosa sai fare. In fondo, la SEO del futuro è una questione di identità e autorevolezza, non più di semplici “parole magiche”.

Cosa abbiamo imparato dai “loser” della SEO

E dopo questa carrellata di “disastri” SEO (e buone pratiche per evitarli), è giunto il momento di tirare le somme. Cosa ci insegnano i “Loser” del 2024? Che la SEO è un campo minato, dove basta un passo falso per finire nel dimenticatoio. Ma è anche un mondo di opportunità, dove chi impara dagli errori, analizza i dati e si aggiorna costantemente può scalare le vette della SERP (e magari finire tra i siti più visibili per Sistrix!).

Come imprenditore digitale, devi fare tesoro di queste storie. Non ignorare i segnali che Google ti lancia, ma sii pronto ad adattare la tua strategia, a investire in contenuti di qualità, a curare ogni dettaglio tecnico. E soprattutto, non smettere mai di imparare, specialmente oggi che gli agenti IA stanno cambiando il mondo dell’ottimizzazione.

Fidati, in ottica SEO, imparare dagli errori altrui è una delle scorciatoie più intelligenti per evitare di cadere a tua volta.

Ricorda, se hai bisogno di una mano per migliorare la tua strategia SEO, io sono qui per aiutarti! Non esitare a contattarmi, perché insieme possiamo trasformare il tuo sito in un vero e proprio “Winner” della SERP!


I loser del 2024: Domande & Risposte

Quali sono stati i siti più penalizzati dal core update di Google nel 2024?

Tra i siti più penalizzati troviamo larchitetto.it, che ha subito un calo del 98%, tuttogreen.it con un calo del 96% e ligabue.com con una perdita del 93% della sua visibilità. Questi crolli sono attribuiti a cambi di identità, mancanza di adattamento all’intento di ricerca e errori tecnici.

Cosa ha causato il crollo di larchitetto.it?

Il crollo di larchitetto.it è stato causato dal cambio di focus del sito, passato da contenuti sull’architettura a gossip e intrattenimento. Google ha penalizzato questo cambiamento per la mancanza di coerenza tematica, portando a una perdita significativa di visibilità.

Qual è la lezione principale che possiamo imparare dai ‘loser’ del 2024?

La lezione principale è l’importanza di mantenere coerenza tematica, ottimizzare i contenuti per l’intento di ricerca degli utenti e curare i dettagli tecnici. Cambi di identità improvvisi, errori tecnici e contenuti non pertinenti possono causare gravi perdite di visibilità.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

11 commenti su “I “loser” della SEO nel 2024: chi ha perso la battaglia per la visibilità online?”

  1. Ma che disastri! 😅 Anch’io ho avuto un crollo con il mio sito tempo fa, e ho imparato a mie spese quanto sia importante avere una strategia chiara. Grazie per aver condiviso queste lezioni, Roberto!

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