Le AI Overviews stanno uccidendo il traffico organico?

Un’analisi di Seer Interactive mostra come le panoramiche AI riducano drasticamente il CTR, con conseguenze devastanti per siti web, e-commerce e blog

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📌 TAKE AWAYS

  • Lo studio di Seer Interactive dimostra che l’introduzione delle panoramiche AI da parte di Google ha portato a un drastico calo del CTR (Click-Through Rate).
  • Sebbene il quadro generale mostri un declino dei click, lo studio rileva che le ricerche prive di AI Overviews hanno registrato un miglioramento del CTR organico.
  • Per quei brand che riescono a comparire direttamente nelle AI Overviews, il tasso di click organico e pubblicitario aumenta. Il CTR organico passa dallo 0.74% all’1.02%, mentre quello degli annunci sale dal 7.89% all’11%.
Le AI Overviews di Google stanno riducendo drasticamente il traffico organico e a pagamento, con un crollo del CTR fino al 50%, come emerge da uno studio di Seer Interactive.
Tuttavia, i siti inclusi nelle risposte AI possono beneficiare di un aumento della visibilità e dei click.

Un’analisi di Seer Interactive mostra come le panoramiche AI riducano drasticamente il CTR, con conseguenze devastanti per siti web, e-commerce e blog

Ammettilo, anche tu hai sobbalzato sulla sedia quando hai visto le tue visite organiche calare. “Sarà mica impazzito l’algoritmo di nuovo?” ti sei chiesto, con un brivido lungo la schiena.

E magari hai pensato al solito competitor che ti ha fregato la posizione, o all’ennesimo aggiornamento di Google che, come un fulmine a ciel sereno, stravolge tutto. Beh, preparati, perché la verità è un’altra, ed è più insidiosa di quanto pensi.

Come in un libro giallo prevedibile, il colpevole è facile da trovare: si chiama AI Overviews, le “panoramiche” generate dall’IA di Google.

Uno studio del 4 febbraio 2025, condotto dai ricercatori di Seer Interactive, ha messo nero su bianco quello che temevo: queste benedette panoramiche di Mountain View stanno letteralmente massacrando i click, sia organici che a pagamento.

Se hai un sito web, un e-commerce, un blog, insomma se la tua vita digitale dipende dal traffico web, allora siediti comodo e leggi attentamente, perché quello che stai per scoprire potrebbe ridefinire le tue priorità e mettere in discussione qualche luogo comune di cui sei fermamente convinto.

Panoramiche AI: belle, comode… e spietate per il tuo business

Ma facciamo un passo indietro. Cos’è, esattamente, un’AI Overview? Fidati, è meglio che ti sia chiaro, perché Big G ci sta puntando con sempre più convinzione.

Immagina di fare una domanda a Google. Invece di darti la solita sfilza di link blu, Google ti sforna una risposta bella e pronta, un riassunto generato dall’IA che, in teoria, dovrebbe darti il tuo piatto istantaneo al microonde, senza tante storie.

Comodo, no? Certo, per l’utente pigro che vuole la risposta subito e senza sforzo. Ma per te, imprenditore che lavori per posizionare i tuoi contenuti, è una mazzata.

Perché? Semplice: se la risposta è già lì, bella confezionata in cima alla pagina, perché mai l’utente dovrebbe cliccare sui risultati sottostanti, e quindi sul tuo sito?

Ed è proprio quello che è successo, come ha dimostrato in modo inequivocabile lo studio di Seer Interactive. Tracy McDonald, una ricercatrice di punta del team, ha preso la lente d’ingrandimento e ha analizzato un campione di circa 10.000 parole chiave, tutte tra le prime 20 posizioni di Google, e tutte con un intento di ricerca informativo.

Perché proprio queste? Perché sono le più “vulnerabili” in ambito AI Overviews. Quelle, insomma, dove Google è più propenso a mostrare la sua risposta AI, fregandoti di fatto il click.

I dati sono stati incrociati da diverse fonti: Google Ads per i click a pagamento, Google Search Console per quelli organici, e ZipTie per tracciare la presenza delle AI Overviews. Le parole chiave sono state poi divise in due gruppi: quelle dove le AI Overviews sono comparse, e quelle dove invece sono rimaste latitanti. Ed è qui che iniziano le note stonate.

studio SEER 4 febbraio 2025
SEER

Meno click da subito: l’incubo trova conferma

La prima, amara, sorpresa? Le parole chiave dove poi sono arrivate le AI Overviews avevano già un tasso di click inferiore prima dell’arrivo delle panoramiche AI.

Come dire: l’aria era già pesante, il temporale dei click in calo era nell’aria, e le AI Overviews sono state solo la grandine finale.

“Questo dato – spiega la McDonald – mette in discussione l’idea che le AI Overviews siano l’unica causa del calo dei click. In realtà, sembra che Google le stia mostrando soprattutto per quelle ricerche dove gli utenti, già di loro, cliccavano di meno”.

Ti ricorda qualcosa? Esatto, è quello che successe con i featured snippet, i riquadri di risposta in primo piano che Google iniziò a mostrare qualche anno fa. Anche allora, si scoprì che venivano privilegiate le query informative, quelle con un tasso di click organico già di per sé più basso (per non parlare dei bias e delle contraddizioni degli snippets, ma questa è un’altra storia…).

Insomma, Google sembra avere un debole per “aiutare” gli utenti proprio quando gli utenti, forse, avevano già deciso di fare a meno del click. Un po’ come dare il colpo di grazia ai creatori di contenuti, non credi? (In questo articolo, fui facile Cassandra…).

Will Reynolds di SEER 4 febbraio 2025 su LinkedIn

L’illusione ottica: dove non c’è AI Overviews, i click organici… aumentano!

Ma non è tutto nero, anzi, c’è una piccola, piccolissima, luce in fondo al tunnel. Per le parole chiave dove le AI Overviews non sono comparse, lo studio ha rilevato un aumento del tasso di click organico rispetto all’anno precedente.

Hai capito bene: dove l’AI Overview non arriva, il click organico, magari timidamente, si rialza.

studio SEER 4 febbraio 2025
SEER

Ciò suggerisce che ci siano ancora ottime opportunità per il traffico organico quando le AI Overviews non sono presenti. Forse perché c’è meno competizione in quelle SERP, che dici?

Quindi, se la tua keyword “fortunata” è scampata all’invasione delle AI Overviews, puoi tirare un sospiro di sollievo. Anzi, forse dovresti concentrarti proprio su quelle, su quelle nicchie di ricerca dove Google, per ora, non ha ancora deciso di mettere la sua “panoramica”. Un po’ come scappare dalla città e rifugiarsi in campagna: l’aria è più pulita, e c’è meno traffico (di click, in questo caso).

Dove arriva AI Overviews non cresce più l’erba

Ma veniamo al punto dolente, al cuore del problema. Cosa succede ai click organici quando l’AI Overview atterra come un meteorite sulla pagina dei risultati di ricerca? La risposta è impietosa: il tasso di click organico crolla verticalmente, passando dall’1.41% allo 0.64% in un solo anno.

AI Overviews come Attila: dove passa lui non cresce più l’erba. Un vero e proprio tonfo, un dimezzamento secco che non lascia scampo.

“Questo dato – sottolinea Tracy McDonald – evidenzia come le AI Overviews possano dominare l’attenzione dell’utente e limitare drasticamente le opportunità per la visibilità organica”.

Pensa alla scena: l’utente cerca qualcosa su Google, e la prima cosa che vede è la risposta AI, bella impacchettata, con le informazioni che gli servono. Perché mai dovrebbe scrollare e andare a cliccare sui risultati organici?

È come se Google gli dicesse: “Ehi, non serve che vai oltre, ho già la risposta qui per te, servita su un piatto d’argento”. E l’utente, pigro e di fretta come siamo tutti, molto spesso si accontenta, e addio click per te.

Niente di sorprendente, se ci pensi bene. Ti avevo preannunciato il problema, già a luglio, come puoi vedere.

SparkToro e Datos ricerca 2024 su zero-click searches
SparkToro

Anche i click a pagamento vanno a picco

Ma non finisce qui. Perché la cattiva notizia è che le AI Overviews non massacrano solo i click organici, ma anche quelli a pagamento. Anzi, lo studio di Seer Interactive ha rilevato un calo generalizzato dei click a pagamento, indipendentemente dalla presenza o meno delle AI Overviews.

Questo suggerisce che ci siano cambiamenti più ampi nel coinvolgimento degli annunci, probabilmente influenzati dal comportamento degli utenti o da modifiche nel layout delle SERP, al di là delle sole AI Overviews.

Tracy McDonald

Forse, semplicemente, siamo stanchi delle pubblicità anche su Google. Probabilmente, di fronte a una pagina sempre più affollata di annunci, banner, e ora anche di risposte AI, l’utente medio alza le barricate e decide di ignorare tutto. O, ancora peggio, magari si sta rivolgendo altrove per le sue ricerche: TikTok, Reddit, ChatGPT…

E non dimentichiamoci delle famigerate email “leakate” di Google, che hanno svelato come i dirigenti di Search e Ads collaborino attivamente per aumentare le entrate pubblicitarie, spesso a discapito dell’esperienza utente. Forse, semplicemente, siamo arrivati al punto di “affaticamento da annunci”. Un po’ come quando mangi troppi dolci: alla fine, non ne puoi più, e li rifiuti anche se sono gratis.

Sundar Pichai su X 4 febbraio 2025

Intanto a Mountain View i ricavi volano…

In tutto ciò a Mountain View festeggiano alla grande.

Big G ha appena sfornato dei risultati trimestrali da capogiro. Il quarto trimestre 2024 si chiude con entrate pubblicitarie che volano a 72,46 miliardi di dollari, un incremento del 10,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

ricavi Google ultimo trimestre dicembre 2024. fonte Google 2025

Ma non è tutto: il fatturato complessivo di Google fa un balzo del 12%, superando i 96 miliardi di dollari, e l’utile netto schizza in alto del 30,7% raggiungendo la cifra monstre di 30,9 miliardi di dollari.

Il motore di ricerca poi, continua a ruggire (altro che crisi!), con ricavi in crescita del 12,5%, toccando i 54 miliardi di dollari. In pratica, Google non solo ha stabilito un nuovo record di fatturato pubblicitario, ma ha letteralmente polverizzato il precedente.

E il bello è che la macchina da soldi degli annunci sembra andare ancora più forte, con un aumento di circa il 10% rispetto al trimestre precedente. Numeri che fanno impressione, e che dimostrano, ancora una volta, la potenza economica inarrestabile di Google (nonostante le grane giudiziarie).

foto di P. Schindler di Google fonte Google Alphabet

Proprio durante la presentazione dei bilanci, il vice presidente di Google, Philipp Schindler, ha dichiarato:

Prima di tutto, le panoramiche AI, che è davvero bello vedere, continuano ad aumentare la soddisfazione e l’utilizzo della ricerca, quindi è davvero positivo. Come sapete, abbiamo recentemente lanciato gli annunci pubblicitari all’interno delle panoramiche AI su mobile negli Stati Uniti, che si aggiungono al nostro precedente lancio di annunci sopra e sotto. Per le panoramiche AI, nel complesso, vediamo una monetizzazione più o meno allo stesso ritmo, il che credo ci dia una solida base su cui poter innovare ancora di più.

Philipp Schindler

La (piccola) consolazione: se sei nella panoramica AI, i click… risalgono!

Rieccoci, dopo questo breve intermezzo sui conti di Mountain View (ti senti un indigente scommetto, a leggere quei numeri…), torniamo ad AI Overviews!

Perché c’è un’ultima, e per certi versi sorprendente, scoperta dello studio di Seer Interactive.

Se il tuo sito web riesce a “infilarsi” nella risposta dell’AI Overview, allora i click, sia organici che a pagamento, magicamente… risalgono! E non di poco.

Il click organico, in questo caso, passa dallo 0.74% all’1.02%, mentre quello a pagamento schizza dal 7.89% all’11%. Un bel balzo in avanti, non c’è che dire.

Ma come mai, ti chiederai?

Potrebbe dipendere dal fatto che queste query sono di brand, quindi hanno un tasso di click naturalmente più alto. Inoltre, se il brand compare nell’AI Overview, l’utente potrebbe fidarsi di più anche dell’annuncio.

In pratica, essere citati dall’AI Overview è come ricevere una sorta di “bollino blu” di autorevolezza da parte di Google. È come se Google dicesse all’utente: “Fidati di questo sito, l’ho citato anche io nella mia risposta AI”. E l’utente, rassicurato da questa “prova sociale”, clicca più volentieri.

Quindi, in sintesi: le AI Overviews sono una ghigliottina per i click, ma se riesci a farti “ghigliottinare” nel modo giusto, ovvero a farti includere nella panoramica AI, allora potresti addirittura ottenere un vantaggio competitivo. Un po’ come essere mangiati dal leone, ma scoprire che dentro la bocca del bestione non si sta così male, c’è una spa, una sala giochi e TV a schermo piatto…

Un po’ contorto, mi rendo conto, ma il concetto dovrebbe essere chiaro.

Proprio per questo motivo, autorevoli esperti SEO, lanciano l’allarme…

Il monito di Giorgio Taverniti: “Salvate i dati!”

L’intelligenza artificiale distruggerà il traffico dei siti internet“, tuona Giorgio Taverniti, esperto SEO molto arguto.

E non è un’iperbole da guru SEO in cerca di click, ma un’analisi cruda e documentata. Il campanello d’allarme suona forte e chiaro: l’AI Overviews di Google non è una semplice novità, ma un sisma che sta già devastando le fondamenta del traffico web.

Come ti ho mostrato, il CTR organico (la percentuale di utenti che cliccano su un link rispetto a quanti lo visualizzano) precipita nel baratro quando l’AI Overview si materializza nei risultati di ricerca.

La tendenza è inequivocabile: l’utente si sta abituando alla risposta preconfezionata dell’IA, preferendo la scorciatoia all’esplorazione dei siti web.

Per rendere l’idea, sappi che oggi ChatGPT, come testimonia il SEO Giacomo Callegari, ha dati di conversione clamorosi al 63%, un Eden di traffico qualificato, in pratica.

Giacomo Callegari su LinkedIn 4 febbraio 2025
Giacomo Callegari su LinkedIn 4 febbraio 2025 dati motori di ricerca AI

La vera bomba quindi è la mutazione genetica del traffico: addio alla pioggia di keyword “long tail” che alimentava le tue pagine. Dove prima prosperavano mille parole chiave, ora ne sopravvivranno a stento cento, fagocitate dalle risposte dirette dell’IA.

La sentenza di Taverniti è lapidaria: “Salvate i dati della Search Console, subito!”

Perché quei 16 mesi di storico sono l’ultima ancora di salvezza per capire quali keyword stanno scomparendo, per non brancolare nel buio quando il crollo del traffico diventerà realtà, soprattutto in Europa, dove l’onda AI Overviews è in arrivo.

Senza dati storici, niente piano editoriale mirato, niente strategia per recuperare quel tesoro di keyword perdute. Salvare i dati è l’unica polizza di assicurazione per il futuro del tuo business online. Su queste parole di Taverniti non posso che essere d’accordo.

Ma ti vorrei anche segnalare le osservazioni del digital manager Riccardo Mares, a proposito:

Riccardo Mares su LinkedIn 5 febbraio 2025
Riccardo Mares su LinkedIn 5 febbraio 2025
Riccardo Mares su LinkedIn 5 febbraio 2025

E ora, cosa fai? La mappa per orientarti nel mondo delle panoramiche di Big G

Ok, la situazione è questa: le AI Overviews stanno già stravolgendo le carte in tavola della SEO e del marketing online, come ti ho già detto.

Ma non disperare, non è ancora la fine del mondo. Anzi, come sempre nei momenti di crisi, si aprono nuove opportunità.

E allora, cosa si può fare concretamente per sopravvivere – e magari beneficiare – alle panoramiche IA?

Analizza a fondo le tue parole chiave. Quali sono più a rischio di AI Overviews? Quali invece sembrano essere “immuni”? Studia lo storico dei click per capire quali erano già query a basso click anche prima delle AI Overviews.

Punta a ottenere un posto nella panoramica AI. Non sarà facile, ma se ci riesci, potresti mitigare il calo dei click e addirittura aumentare la tua visibilità. Come fare? Concentrati sui dati strutturati, sui contenuti autorevoli, sulle digital PR e magari cerca partnership strategiche.

Visto che i click organici stanno aumentando per le query senza AI Overviews, punta su quelle. Potrebbero esserci opportunità inesplorate, nicchie di mercato da sfruttare.

Le AI Overviews sono un terremoto che sta scuotendo il mondo della ricerca online. I click sono in calo, le strategie SEO vanno ripensate, e il futuro è incerto. Non farti prendere dal panico, non piangerti addosso per i click perduti.

Rimboccati le maniche, studia i dati, sperimenta nuove strategie, e soprattutto, non dare per scontato che il mondo della ricerca online sia immutabile. Perché non lo è, e non lo sarà mai. Se vuoi strutturare una strategia SEO degna di questo nome, contatta qui la mia agenzia.


Le AI Overviews stanno uccidendo il traffico organico: Domande & Risposte

Cosa sono le AI Overviews di Google?

Le AI Overviews sono risposte generate dall’intelligenza artificiale di Google che compaiono direttamente nei risultati di ricerca, fornendo un riassunto immediato delle informazioni richieste dagli utenti senza bisogno di cliccare su un sito web.

Come le AI Overviews influenzano il traffico organico?

Secondo uno studio di Seer Interactive, le AI Overviews stanno riducendo drasticamente il tasso di click organico. Quando queste panoramiche appaiono nei risultati di ricerca, il CTR organico può scendere dall’1.41% allo 0.64%, dimezzando la quantità di visitatori sui siti web

C’è un modo per sfruttare le AI Overviews a proprio vantaggio?

Sì, se un sito web viene incluso nella risposta fornita dall’AI Overview, il CTR può aumentare. I dati mostrano che il click organico passa dallo 0.74% all’1.02% e quello degli annunci pubblicitari dal 7.89% all’11%, suggerendo che l’inclusione nelle AI Overviews può fornire maggiore autorevolezza e fiducia agli utenti

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

9 commenti su “Le AI Overviews stanno uccidendo il traffico organico?”

  1. Roberto, ho notato anche io una caduta nei miei click! 😩 È come se Google stesse dicendo: “Ehi, non hai bisogno di cliccare, ho già la risposta!”. Ma hai qualche trucco per resistere a tutto questo?

  2. Federica Serra

    Roberto, anch’io sto notando un calo pazzesco! 😩 Hai qualche strategia per affrontare questa situazione da incubo?

  3. Roberto, è devastante! 😩 La mia SEO sembra un campo di battaglia. Hai qualche consiglio per chiudere i rubinetti dei click?

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