Mira Murati sfida OpenAI: nasce Thinking Machines Lab

Dopo aver contribuito al successo di ChatGPT, l’ex CEO di OpenAI lancia una nuova IA più trasparente e personalizzabile

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📌 TAKE AWAYS

  • Thinking Machines Lab mira a sviluppare un’intelligenza artificiale più chiara e accessibile, eliminando l’opacità decisionale tipica dei modelli attuali.
  • A differenza di ChatGPT, che resta un modello generalista, la nuova IA di Murati punta a essere altamente personalizzabile.
  • Thinking Machines Lab ambisce a creare modelli “generalmente capaci”, in grado di integrare testo, immagini, video e dati numerici per affrontare problemi complessi.
Mira Murati ha fondato Thinking Machines Lab per creare un'IA più trasparente e personalizzabile rispetto a Chat GPT di OpenAI.
Il suo dream-team punta su innovazione e autonomia IA.
Scopri come questo può incidere sulla tua strategia SEO del futuro.

Devo essere sincero: non sono mai stato un grande amante delle serie TV interminabili, quelle estenuanti, che non finiscono più… Ma seguendo la saga di OpenAI capisco la passione di molti per il genere. Sì, perché ciò che succede intorno alla società di Sam Altman, vale mille Breaking Bad e un milione di House of Cards!

L’ultimo episodio? Mira Murati, ex CTO di OpenAI, CEO della società per soli tre giorni (credo sia un record!), ha fondato la sua creatura: Thinking Machines Lab.

L’obiettivo di Murati non è clonare ChatGPT, ma plasmare qualcosa di profondamente diverso: un’intelligenza artificiale comprensibile, personalizzabile, capace di affiancare imprese e professionisti in modo realmente efficace.

Se pensi che tutto questo sia fuffa da nerd e che non incida sul tuo business, mi spiace ma ti sbagli di grosso. Di seguito ti parlerò di Thinking Machines Lab, delle sue caratteristiche e degli obiettivi di Mira Murati e del suo dream-team di ricercatori.

“Rendere i sistemi di intelligenza artificiale più comprensibili, personalizzabili e generalmente capaci“. Questa triade concettuale è il mantra di Thinking Machines Lab. Ma cosa significano concretamente questi tre concetti?

Mira Murati annuncia Thinking Machines Lab su X 19 febbraio 2025

L’IA “comprensibile”: rompere il muro dell’opacità

Partiamo dal primo: la comprensibilità. Ti sei mai trovato a interrogare ChatGPT e a ricevere risposte brillanti, ma senza capire davvero il percorso logico seguito dall’IA per arrivare a quella conclusione?

Ecco, Mira Murati vuole abbattere questo muro di opacità. L’ambizione di Thinking Machines Lab è sviluppare IA i cui meccanismi decisionali siano più trasparenti, più accessibili alla comprensione umana.

Perché questa trasparenza è così importante? Perché solo comprendendo come funziona un’IA, puoi sfruttarne appieno il potenziale per il tuo business.

Pensa all’ambito SEO, ad esempio: avere a disposizione un’IA per l’analisi del posizionamento che non solo ti restituisce dati, ma ti spiega quali parametri considera, come interpreta le parole chiave, in che modo valuta la qualità dei contenuti, ti darebbe un vantaggio competitivo enorme.

L’IA “personalizzabile”: un vestito su misura per te

Passiamo al secondo punto: la personalizzazione. ChatGPT è uno strumento straordinario, indubbiamente, ma resta un modello “generalista”, progettato per rispondere a un’ampia gamma di richieste, ma non specificamente calibrato per le peculiarità del tuo settore, della tua nicchia di mercato, del tuo target di clientela.

Thinking Machines Lab vuole superare anche questo limite. L’obiettivo è creare intelligenze artificiali che tu possa “addestrare” con i tuoi dati specifici, con le informazioni chiave del tuo business, per modellarle sulle tue esigenze più precise.

Così facendo, per esempio, potresti implementare un chatbot sul tuo sito e-commerce di prodotti artigianali diverso da quelli standardizzati. Potresti “nutrire” un’IA personalizzabile con dettagli sui tuoi prodotti unici, sulle preferenze dei tuoi clienti tipo, sullo stile comunicativo del tuo brand, creando così un assistente virtuale davvero efficace, in grado di parlare la lingua dei tuoi clienti e di guidarli con competenza e naturalezza attraverso il processo d’acquisto. Non più soluzioni preconfezionate, ma IA sartoriali, cucite su misura per l’unicità del tuo business.

L’IA “generalmente capace”: oltre i confini delle singole modalità

Infine, il terzo concetto: l’IA “generalmente capace”. Sappiamo che ChatGPT eccelle nel testo, DALL-E nelle immagini e Sora nei video. Ma l’intelligenza umana è intrinsecamente multimodale, capace di integrare e orchestrare diverse competenze cognitive.

Thinking Machines Lab ambisce a sviluppare IA “generalmente capaci”, sistemi in grado di elaborare diverse tipologie di dati – testo, immagini, audio, video, dati numerici – e di affrontare compiti complessi che richiedono un ampio spettro di abilità.

Ciò vuol dire che la creatura di Murati potrebbe tornarti utile in diverse aree del tuo business: dalla creazione di contenuti multimodali e coinvolgenti – articoli arricchiti da immagini, video tutorial, podcast informativi – all’analisi di dati complessi per individuare trend di mercato e comprendere meglio il comportamento dei tuoi clienti, fino all’automazione di processi aziendali che richiedono intelligenza, adattabilità e capacità di problem-solving.

Ecco, questo è ciò che “vuol fare da grande” Thinking Machines, ma chi è la mente dietro questo progetto così ambizioso?

Mira Murati, foto fonte Repubblica

Mira Murati: le tappe della sua storia da “ribelle”

Ma perché Mira Murati, una figura così centrale nel successo di OpenAI, ha deciso di intraprendere questa strada in solitaria, sfidando di fatto il colosso che ha contribuito a creare?

Per comprendere appieno la portata di questa scelta, dobbiamo ripercorrere brevemente la sua carriera, un percorso che sembra quasi un romanzo di formazione.

Dopo una solida formazione ingegneristica e un’esperienza in Tesla, dove ha lavorato su progetti iconici come la Model S e la Model X, Murati approda in OpenAI nel 2018.

Inizialmente, OpenAI si presenta come un laboratorio di ricerca no-profit, animato da un ideale di progresso tecnologico al servizio dell’umanità. Murati si immerge in questo ambiente stimolante, mettendo a frutto le sue competenze e contribuendo allo sviluppo di modelli sempre più sofisticati.

Poi, nel 2022, la svolta epocale: il lancio di ChatGPT. Murati, nel suo ruolo di CTO, si trova in prima linea in questo successo mondiale, che proietta OpenAI nell’olimpo delle aziende tech e la consacra come una delle menti più brillanti nel panorama dell’intelligenza artificiale.

Segue una rapida ascesa: la nomina a CEO ad interim (seppur per pochi giorni), la sensazione di essere ormai una figura imprescindibile in OpenAI. Eppure, qualcosa, in questo quadretto idilliaco, si incrina.

Nel settembre 2024, arriva l’annuncio inaspettato delle dimissioni. Dietro le motivazioni ufficiali, trapelano voci di un litigio con Sam Altman, di una visione del futuro dell’IA non più allineata con la direzione intrapresa da OpenAI, sempre più orientata al profitto e alla commercializzazione spinta.

Mira Murati su X lascia OpenAI 25 settembre 2024

Ma ufficialmente i due si sono lasciati bene, almeno a sentire Altman.

Secondo il New York Times, già nel 2023 Murati aveva espresso privatamente al board preoccupazioni sulla leadership di Altman. La decisione di lasciare OpenAI e fondare Thinking Machines Lab appare quindi come una scelta ponderata, quasi una ribellione programmatica: creare una realtà alternativa, fedele ai valori originari di OpenAI – apertura, collaborazione, ricerca al servizio del bene comune – ma capace di incarnare una visione più “umana”, open source e personalizzabile dell’intelligenza artificiale.

Ecco, in breve questa è la sua biografia. Lungi da me però farne un santino. Ogni personaggio che si rispetti ha le sue luci e le sue ombre. Vediamo le seconde.

Mira Murati e le interviste: il suo tallone d’Achille

Sicuramente la Murati non ha un rapporto felice con le interviste. Meglio quando scrive ed esprime le sue riflessioni, sempre acute, con più tempo a disposizione.

Parlare a braccio non è proprio il suo forte per usare un eufemismo. Negli anni ha collezionato varie gaffe mica da ridere che hanno spesso messo in difficoltà investitori e colleghi.

Per esempio, quasi un anno fa, ad aprile 2024, durante un’intervista al Wall Street Journal, balbettò frasi confuse su Sora, l’IA di GPT capace di creare video da testo.

Quando le chiesero su quali dati fosse stato addestrato Sora, Murati parlò genericamente di “dati pubblici e in licenza”, senza chiarire se fossero stati usati video da YouTube o social media. Questa vaghezza alimentò dubbi sulla trasparenza di OpenAI, soprattutto in un periodo di transizione da un modello no-profit a uno più commerciale.

Murati aveva suscitato forti polemiche anche con affermazioni sui lavori creativi “di bassa qualità” che l’IA avrebbe potuto spazzare via, mostrando una certa difficoltà nel comunicare in modo chiaro e rassicurante le implicazioni di queste nuove tecnologie. A un incontro organizzato dal Dartmouth Engineering, facoltà di ingegneria, situata a Hanover nel New Hampshire, disse:

Alcuni lavori creativi forse scompariranno, ma forse non avrebbero dovuto esistere se il contenuto che ne deriva non è di alta qualità.

Mira Murati

Ecco, parole quantomeno imprudenti (come puoi verificare tu stesso), specie in un periodo in cui OpenAI veniva accusata di addestrare i suoi modelli con contenuti prelevati dalla rete senza autorizzazione.

Inoltre negli anni ha ricevuto molte critiche per il rapporto ambiguo con Altman: per dirla semplice, non si è mai capito se sostenesse o no la sua leadership, con prese di posizione spesso contraddittorie, come emerge da questo video in cui entrambi sono sul palco.

Il mio dubbio è: la Murati ha fondato Thinking Machines Lab per questioni etiche o per legittimo interesse personale? Attenzione: una non esclude l’altra ovviamente, ma sarebbe meglio chiarisse questo punto.

Mi spiego meglio: ha lasciato OpenAI perché contraria alla visione turbo-capitalista di Altman, oppure semplicemente ha sentito la necessità, anche comprensibile, di creare un suo progetto, secondo le sue regole?

Non vorrei che legittime ambizioni di carriera venissero presentate come una battaglia morale per un’IA più trasparente ed “etica”, quando in realtà si tratta più prosaicamente di una brillante operazione industriale.

E, a giudicare dai suoi compagni di viaggio, non c’è dubbio che l’operazione sia davvero brillante…

Il team stellare di Thinking Machines Lab: l’armata dei cervelli in fuga

Per realizzare la sua ambiziosa visione, Mira Murati ha radunato una vera e propria “armata” di cervelli, un dream team dell’intelligenza artificiale.

Mi ha ricordato – e qui tradisco il fatto di non essere più un giovincello – la campagna acquisti che fece Silvio Berlusconi per la nascente Fininvest, quando strappò alla RAI i conduttori e comici più famosi a suon di milioni.

Vuoi qualche esempio dei nomi che hanno scelto di seguire Murati in questa nuova avventura?

Barrett Zoph, ex VP of Research di OpenAI, un mago dei modelli linguistici e del machine learning; John Schulman, co-fondatore di OpenAI e architetto di ChatGPT, la cui adesione a Thinking Machines Lab è un endorsement di peso incalcolabile; Alexander Kirillov, ex responsabile della ricerca multimodale di OpenAI, specializzato in IA capaci di interagire con diverse tipologie di dati; e Jonathan Lachman, ex responsabile dei progetti speciali di OpenAI, un esperto nel trasformare idee innovative in prodotti concreti.

A questi nomi di punta si aggiunge una decina di altri ricercatori e ingegneri provenienti da laboratori d’élite come OpenAI, Google DeepMind e Character.AI. Un vero e proprio esodo di talenti verso Thinking Machines Lab, un segnale inequivocabile della forza di attrazione della visione di Murati e della solidità del suo progetto.

Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, ci vide lungo quando disse:

Murati ha la capacità di mettere insieme team che possiedono competenza tecnica, acume commerciale e una profonda consapevolezza dell’importanza della missione.

Satya Nadella

Questo team stellare non è solo un insieme di competenze, ma una garanzia che Thinking Machines Lab non è un’utopia, ma una realtà concreta, con le risorse e il know-how necessari per competere ai massimi livelli, sebbene, per ora, abbia solo 30 dipendenti!

Insomma, con una squadra del genere, l’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) sembra sempre più vicina.

Ti ricordo che per AGI si intende un’intelligenza pari a quella umana con capacità di autoapprendimento, in grado quindi di risolvere problemi complessi anche in contesti nuovi e non previsti.

Mira Murati in una recente intervista a Wired, ha dichiarato: “Allo stato attuale, mi sembra realizzabile. Gli indizi attuali mostrano che i progressi continueranno, e non ci sono molte prove del contrario”.

Un ottimismo che non è cieca fiducia, ma analisi lucida delle traiettorie tecnologiche e consapevolezza delle capacità del suo team. Tuttavia, Murati non si perde in speculazioni futuribili. Il focus di Thinking Machines Lab resta saldamente ancorato alle applicazioni pratiche dell’IA, allo sviluppo di soluzioni concrete per risolvere problemi reali e migliorare la vita delle persone e delle aziende.

Anche quando affronta il tema dell’AGI, Murati mantiene un approccio operativo:

Questa tecnologia non è intrinsecamente buona o cattiva. C’è del buono e c’è del cattivo. È compito della società orientare i modelli verso applicazioni positive, in modo da essere preparati il giorno in cui l’AGI diventerà realtà.

Mira Murati

Tutto ciò dice molto sul carattere pragmatico della Murati…

Thinking Machines Lab: la tua nuova arma SEO?

E ora, veniamo a quello che più ti interessa: come può Thinking Machines Lab aiutarti concretamente a potenziare il tuo sito web e a far decollare la tua attività online?

Proviamo a immaginare alcune possibili applicazioni, basandoci sulla visione e sugli obiettivi dichiarati da Murati e dal suo team. Pensa a un tool SEO alimentato da un’IA “comprensibile”, capace di svelarti in modo chiaro e trasparente perché un determinato contenuto performa meglio di un altro, quali fattori influenzano realmente il posizionamento, come Google, e gli altri motori di risposta IA, interpretano e valutano la qualità del tuo sito.

Dimentica le “scatole nere” algoritmiche, abbraccia la chiarezza e ottieni insight preziosi e immediatamente applicabili per affinare la tua strategia SEO.

Immagina la possibilità di creare contenuti SEO iper-personalizzati, grazie a IA “personalizzabili”, capaci di adattare il messaggio a diverse nicchie di pubblico, a specifici intenti di ricerca, a molteplici canali di distribuzione. Un approccio sartoriale alla content creation, che ti permetterebbe di intercettare un traffico più qualificato e di massimizzare il tasso di conversione.

E ancora, visualizza la potenza di IA “generalmente capaci” che ti supportano nella creazione di contenuti SEO che superano i confini del testo: immagini evocative, video esplicativi, infografiche interattive, podcast coinvolgenti, tutto ottimizzato per i motori di ricerca e per le nuove frontiere della ricerca vocale e visuale.

Una strategia di content marketing a 360 gradi, per dominare la SERP in tutte le sue sfaccettature.

Gli agenti IA lavoreranno presto al tuo fianco, alleggerendoti dai compiti ripetitivi come la keyword research, l’analisi della concorrenza, l’ottimizzazione on-page e la link building, suggerendoti strategie innovative, individuando opportunità nascoste e monitorando costantemente i risultati.

Certo, siamo ancora nel campo delle ipotesi, Thinking Machines Lab è una realtà appena nata e la strada è lunga. Ma la visione di Mira Murati è potente, il team è eccezionale e il potenziale c’è tutto (nonostante i dubbi che ti ho espresso).

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Mira Murati fonda Thinking Machines Lab: Domande & Risposte

Cos’è Thinking Machines Lab e quale obiettivo si pone?

Thinking Machines Lab è una startup fondata da Mira Murati con l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale più comprensibile, personalizzabile e capace di gestire compiti complessi in diversi ambiti. A differenza di ChatGPT, punta a fornire agli utenti maggiore trasparenza nei processi decisionali e strumenti adattabili alle esigenze specifiche di aziende e professionisti.

In cosa Thinking Machines Lab è diversa da OpenAI?

Thinking Machines Lab si distingue da OpenAI per il suo focus sulla trasparenza e personalizzazione dell’IA. Mentre OpenAI si concentra su modelli generalisti come ChatGPT, la startup di Murati intende sviluppare sistemi che permettano agli utenti di comprendere meglio i meccanismi decisionali dell’IA e di adattarli alle proprie esigenze, superando i limiti delle soluzioni standardizzate.

Quali sono le principali caratteristiche dell’IA sviluppata da Thinking Machines Lab?

L’IA di Thinking Machines Lab si basa su tre pilastri fondamentali: trasparenza nei processi decisionali, possibilità di personalizzazione attraverso l’addestramento con dati specifici e capacità multimodale, ovvero la gestione integrata di testo, immagini, audio e video. L’obiettivo è fornire strumenti più efficaci per l’automazione aziendale, il content marketing e l’analisi dei dati.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

9 commenti su “Mira Murati sfida OpenAI: nasce Thinking Machines Lab”

  1. Giovanni Vitale

    Wow, è come se avessimo una nuova serie TV da seguire! Non vedo l’ora di vedere cosa tirerà fuori Murati. Spero solo che non faccia come nelle interviste e ci lasci con più domande che risposte! 😄

  2. Francesca Ferri

    Ehi, sono curioso di vedere se Thinking Machines Lab riuscirà a mantenere le promesse! 🤔 Io spero davvero in un’IA che non sia solo un’altra “scatola nera”. Chissà, magari sarà la volta buona per un chatbot che capisce davvero le esigenze!

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