Implementare l’attributo hreflang nel modo corretto permette ai motori di ricerca di comprendere le varianti linguistiche del tuo sito, aumentando la visibilità nei mercati internazionali e migliorando l’esperienza utente.
L'attributo hreflang è un elemento essenziale per qualsiasi strategia SEO internazionale efficace, poiché permette di comunicare chiaramente ai motori di ricerca come gestire le pagine in diverse lingue o regioni, migliorando significativamente la visibilità oltre i confini nazionali e offrendo agli utenti un'esperienza personalizzata in base alle loro esigenze linguistiche e geografiche; in questo articolo analizzo approfonditamente tutti gli aspetti cruciali per una corretta implementazione di questo tag, con l'obiettivo di garantire un target geolinguistico preciso che porti a risultati concreti e misurabili.
Il tag hreflang è quell’attributo HTML che dice chiaramente ai motori di ricerca qual è la lingua e la versione regionale di una determinata pagina web. Se il tuo sito si rivolge a utenti che vivono in paesi diversi o parlano lingue diverse, allora non puoi farne a meno: è il modo più diretto per assicurarti che ogni utente veda esattamente la pagina che fa per lui.
Perché, detto pane e mortadella: usare bene il tag hreflang non è solo questione di comodità, è una vera e propria strategia per migliorare l’esperienza utente e rendere più incisive le tue attività di marketing digitale sui mercati internazionali.
Ci sono tre situazioni chiave in cui devi davvero sfruttare i tag hreflang: quando hai contenuti tradotti in più lingue (tipo articoli multilingua), quando hai pagine adattate a regioni diverse, e quando il tuo sito propone diverse valute per lo stesso prodotto, cosa fondamentale soprattutto se lavori con e-commerce internazionali.
Utilizzare correttamente hreflang vuol dire mettere il turbo alla tua SEO internazionale, toglierti di mezzo problemi di contenuti duplicati, regalare agli utenti una navigazione fluida e, soprattutto, centrare davvero il tuo pubblico a livello globale.
Dovresti vederli come dei segnali che indicano ai motori di ricerca quale versione di una pagina mostrare, in base alla lingua o alla posizione geografica dell’utente. Insomma, guidano Google & Co. a far vedere a ciascun utente la pagina più adatta a lui.
Facciamo un esempio pratico: se un utente in Italia fa una ricerca in italiano, nei risultati vedrà la versione italiana della pagina, sempre che tu abbia impostato bene il tag hreflang. Stesso discorso per un utente tedesco che cerca contenuti in tedesco: vedrà direttamente la versione della pagina nella sua lingua. Così semplice, così efficace.
Importanza per la SEO Internazionale
Implementare i tag hreflang è una di quelle cose che, diciamocelo, non fa salire direttamente il tuo sito su Google, ma ti evita casini enormi. E sai perché? Perché aiuta a portare sul tuo sito esattamente le persone che cercano quel contenuto, nella loro lingua e per la loro regione.
Il vantaggio numero uno di usare gli hreflang è che ti salvi dalla rogna dei contenuti duplicati. Se hai pagine simili, ma in lingue diverse, Google potrebbe facilmente pensare che hai fatto copia e incolla e punirti senza pietà.
Ecco, gli hreflang ti tolgono dai guai dicendo chiaro e tondo ai motori di ricerca che quelle pagine non sono copie, ma varianti autentiche dello stesso contenuto, create apposta per utenti diversi. È fondamentale, soprattutto se le tue pagine hanno strutture molto simili ma testi tradotti: con gli hreflang, vai sul sicuro.
Usare bene l’hreflang significa far vedere alle persone la pagina giusta nella lingua giusta, in base a dove si trovano e a cosa cercano davvero. Tradotto: meno confusione, meno gente che scappa via subito e più conversioni.
Se la tua pagina parla chiaro e dice esattamente quello che l’utente vuole sapere, lui resta lì, legge e interagisce con te. Pensaci un attimo: se hai un e-commerce, vuoi che chi entra veda subito i prezzi nella sua valuta e sappia al volo se spedisci nel suo paese, giusto? Ecco, è questo quello che succede quando fai bene le cose con l’hreflang.
Implementazione Tecnica Dettagliata del tag HREFLANG
Esistono tre metodi principali per implementare hreflang: tramite tag HTML nell’intestazione, tramite header HTTP, o tramite sitemap XML. Ogni approccio ha vantaggi specifici e può essere più adatto in determinate situazioni.
Lavinia Furlani
Presidente gruppo editoriale Wine Meridian
L’agenzia di Roberto Serra ci ha permesso di raddoppiare il traffico verso il nostro sito in appena 12 mesi
Tag <link> nell'<head>
Il metodo più comune per implementare hreflang è tramite tag <link> nell’elemento <head> del documento HTML.
La sintassi corretta è:
xml<link rel="alternate" href="URL" hreflang="codice-lingua" />
Dove:
rel="alternate"
specifica che la pagina è una versione alternativa di un’altra paginahref="URL"
punta all’URL della pagina alternativahreflang="codice-lingua"
identifica la lingua e la regione per il pubblico target8
Un esempio pratico di implementazione potrebbe essere:
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-gb" hreflang="en-GB" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-us" hreflang="en-US" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-au" hreflang="en-AU" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/" hreflang="x-default" />
Questo esempio indica che:
http://www.example.com/en-gb
è per gli utenti inglesi nel Regno Unitohttp://www.example.com/en-us
è per gli utenti inglesi negli Stati Unitihttp://www.example.com/en-au
è per gli utenti inglesi in Australiahttp://www.example.com/
è la pagina predefinita per tutti gli altri utenti
Questo metodo è relativamente semplice da implementare, ma può diventare impegnativo per siti web di grandi dimensioni, poiché richiede l’inserimento manuale dei tag in ogni pagina.
Header HTTP
L’implementazione tramite HTTP header è particolarmente utile per file non HTML, come i PDF, dove non è possibile inserire tag nell’intestazione. Questo metodo comporta l’aggiunta di header HTTP specifici nella risposta del server quando viene richiesta una pagina.
Tieni però presente che l’implementazione tramite header HTTP può essere più complessa e richiede l’accesso alla configurazione del server, ma offre vantaggi significativi per i siti con molti documenti non HTML che necessitano di targeting linguistico o regionale.
Sitemap XML
Per i siti web di grandi dimensioni con numerose pagine, l’implementazione tramite sitemap XML può essere l’opzione più efficiente perché consente di gestire centralmente tutte le relazioni hreflang in un unico file, semplificando la manutenzione e riducendo il rischio di errori.
Nelle sitemap XML, le relazioni hreflang sono specificate all’interno del tag <url> per ogni URL, utilizzando il tag xhtml:link con gli attributi appropriati e questo approccio è particolarmente utile per siti con migliaia di pagine (leggi e-commerce), dove la gestione manuale dei tag HTML sarebbe impraticabile.
Valori di Lingua e Regione
La corretta specifica dei valori di lingua e regione è fondamentale per l’efficacia dei tag hreflang. Questi valori seguono standard internazionali specifici e devono essere utilizzati con precisione.
Codici lingua ISO 639-1
Il valore dell’attributo hreflang
è composto da uno o facoltativamente due valori separati da un trattino. Il primo codice dell’attributo hreflang
è il codice della lingua nel formato ISO 639-1.
Alcuni esempi di codici lingua comuni includono:
en
per l’inglesefr
per il francesede
per il tedescoes
per lo spagnoloit
per l’italianozh
per il cinese
È importante utilizzare i codici corretti, poiché l’uso di codici non standard o inventati porterà i motori di ricerca a ignorare i tag hreflang.
Codici regione ISO 3166-1 Alpha 2
Il secondo codice facoltativo dell’attributo hreflang
rappresenta il codice della regione nel formato ISO 3166-1 Alpha 2 che è particolarmente utile quando si hanno contenuti adattati a specifiche regioni che condividono la stessa lingua.
Alcuni esempi di codici regione comuni includono:
US
per gli Stati UnitiGB
per il Regno UnitoCA
per il CanadaAU
per l’AustraliaDE
per la GermaniaIT
per l’Italia
L’utilizzo di codici regione errati o non standard, come EU
, UN
o UK
(invece del corretto GB
per il Regno Unito), farà sì che Google ignori quella parte dell’annotazione.
Combinazione di lingua e regione
La combinazione corretta di lingua e regione è cruciale per un targeting preciso.
Ti lascio dunque alcuni esempi validi (così ci capiamo dato che in tantissimi si perdono proprio qui):
de-be
(tedesco per gli utenti in Belgio)nl-be
(olandese per gli utenti in Belgio)fr-be
(francese per gli utenti in Belgio)en-GB
(inglese per gli utenti nel Regno Unito)de-ES
(tedesco per gli utenti in Spagna)1
È importante notare che è possibile specificare soltanto il codice della lingua, ad esempio “de"
per contenuti in tedesco a prescindere dalla regione e ti garantisco che questo è utile quando si hanno contenuti in una lingua specifica che non sono adattati a regioni particolari.
Per le varianti del sistema di scrittura di una lingua, come il cinese, è possibile specificare esplicitamente il sistema di scrittura utilizzando il formato ISO 15924:
zh-Hant
(cinese tradizionale)zh-Hans
(cinese semplificato)
Tag x-default e la sua importanza
L’attributo hreflang="x-default"
è una di quelle trovate intelligenti di Google, lanciata nel 2013, che ti permette di definire una pagina predefinita per tutti quegli utenti che non ricadono nelle lingue o regioni specificate esplicitamente.
Per dirla semplice, se gestisci un sito multilingua, questo tag diventa la tua rete di sicurezza. Quando arriva un visitatore che non matcha nessuna delle combinazioni lingua-regione che hai definito, x-default
ti assicura che comunque atterri sulla pagina giusta, evitando così che si perda o si trovi davanti contenuti sbagliati.
Un esempio pratico di implementazione:
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-gb" hreflang="en-GB" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-us" hreflang="en-US" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/en-au" hreflang="en-AU" />
<link rel="alternate" href="http://example.com/" hreflang="x-default" />
Dove http://example.com/
è la pagina predefinita per tutti gli utenti che non rientrano nelle categorie specificate dagli altri tag hreflang.
Maurizio La Cava
Founder MLC Presentation Design
Prima ci affidavamo ad un una grande Agenzia Americana, poi abbiamo scoperto L’agenzia SEO Serra e non l’abbiamo più lasciata
Tag di Ritorno (anche detti return tags)
Uno degli errori più diffusi, e forse più ignorati, quando si parla di hreflang è la mancanza dei tag reciproci. Vediamo un attimo perché sono così importanti e come impostarli nel modo giusto.
In pratica, se dalla pagina X metti un tag hreflang che punta alla pagina Y, la pagina Y deve fare lo stesso verso la pagina X. Se salti questo passaggio, Google e compagnia rischiano di non capire nulla o, peggio ancora, di ignorare del tutto il tuo lavoro.
Facciamo un esempio concreto: hai una pagina tedesca (https://de.example.com/index.html) che rimanda alla versione inglese britannica (https://en-gb.example.com/index.html)? Bene, allora anche la pagina inglese britannica deve contenere un tag che rimanda indietro alla pagina tedesca.
Questa mancanza di reciprocità nei tag hreflang è uno degli scivoloni più comuni, e se lo fai pure tu, rischi di buttare all’aria tutta la tua strategia internazionale.
Per un’implementazione corretta dei tag di ritorno, è necessario assicurarsi che ogni pagina in ogni lingua o regione contenga un set completo di tag hreflang che puntino a tutte le versioni disponibili, inclusa se stessa.
Ecco un esempio di implementazione corretta:
xml<!-- Su https://de.example.com/index.html -->
<link rel="alternate" hreflang="de" href="https://de.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="en-gb" href="https://en-gb.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="fr" href="https://fr.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="x-default" href="https://example.com/index.html" />
<!-- Su https://en-gb.example.com/index.html -->
<link rel="alternate" hreflang="de" href="https://de.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="en-gb" href="https://en-gb.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="fr" href="https://fr.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="x-default" href="https://example.com/index.html" />
<!-- Su https://fr.example.com/index.html -->
<link rel="alternate" hreflang="de" href="https://de.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="en-gb" href="https://en-gb.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="fr" href="https://fr.example.com/index.html" />
<link rel="alternate" hreflang="x-default" href="https://example.com/index.html" />
In questo esempio, ciascuna pagina contiene tag hreflang che puntano a tutte le versioni linguistiche disponibili, inclusa se stessa, garantendo la reciprocità richiesta.
Errori Comuni nell’Implementazione di Hreflang
Implementare correttamente i tag hreflang può sembare semplice, ma la realtà è che spesso si fa un gran casino. Ci sono errori tipici che possono mandare in fumo l’efficacia di tutto il lavoro fatto. Qui sotto vediamo quali sono e soprattutto come risolverli.
Uno degli sbagli classici è non inserire i link di ritorno. Sì, perché se la pagina italiana rimanda a quella inglese, anche quella inglese deve puntare a quella italiana. Questa reciprocità non è facoltativa: senza, i motori di ricerca vanno in tilt e finiscono per ignorare del tutto i tuoi tag.
Altro errore frequente: usare codici lingua e regione a casaccio. Serve precisione: i codici lingua devono rispettare il formato ISO 639-1, quelli regione il formato ISO 3166-1 Alpha 2. Se inventi codici a piacere o indichi solo la regione senza lingua (tipo be invece di nl-be), ti stai tirando la zappa sui piedi e Google farà finta di nulla.
Poi c’è chi applica l’hreflang solo alla homepage o alla pagina iniziale di ogni lingua, dimenticandosi del resto del sito. Attenzione, perché ogni singola URL con versioni linguistiche differenti deve avere il suo tag dedicato: se lo fai solo a metà, hai buttato tempo e fatica.
Occhio pure a un’altra svista diffusa: puntare gli hreflang a URL obsoleti o inesistenti. Succede quando automatizzi senza controllo o quando cambi la struttura degli URL e ti dimentichi di aggiornare i tag. Risultato? Un pasticcio che Google legge come una specie di scherzo di cattivo gusto.
C’è poi la questione delicata del conflitto tra tag canonical e hreflang. Se indichi una pagina canonical che punta altrove e nello stesso tempo inserisci hreflang su quella pagina, stai confondendo i motori di ricerca. In casi come questo, il rischio è che entrambi i tag vengano ignorati completamente.
Ultimo, ma non meno importante: implementare manualmente i tag hreflang è una gran seccatura e apre la porta a mille errori. Basta poco per sbagliare sintassi o confondere codici regione e lingua. Fidati, è un lavoro ingrato.
Per diagnosticare e risolvere questi problemi, procedi così:
- Controlla sempre che i link di ritorno siano al loro posto, la reciprocità è fondamentale.
- Usa solo codici standard ISO 639-1 per la lingua e ISO 3166-1 Alpha 2 per la regione. Non fare il creativo, non funziona.
- Verifica con strumenti online specifici che i tuoi hreflang siano corretti.
- Inserisci gli hreflang a livello di URL, non solo sulle homepage delle lingue.
- Assicurati che gli URL indicati esistano e siano sempre aggiornati.
- Evita conflitti con il tag canonical: se una pagina è canonicalizzata altrove, non usare hreflang.
- Valuta soluzioni automatiche per risparmiarti mal di testa e ridurre il rischio di errore umano.
Best Practice per l’Implementazione di Hreflang
Per ottenere il massimo dai tag hreflang e non complicarti la vita con problemi inutili, ricapitoliamo qualche regola pratica che dovresti seguire.
Prima di tutto, usa sempre codici standard. Parlo dei codici lingua ISO 639-1 e dei codici regione ISO 3166-1 Alpha 2. Non inventarti sigle strane tipo “en-UK”: usa “en-GB”, che è il codice giusto per l’inglese del Regno Unito.
Altro punto cruciale: i link devono essere sempre reciproci. Se dalla pagina A mandi il lettore alla pagina B tramite un tag hreflang, anche la pagina B deve fare lo stesso e puntare di nuovo alla pagina A. È un dialogo, non un monologo.
Non dimenticare il tag x-default. Questo serve per indicare chiaramente quale pagina mostrare agli utenti quando nessuna delle varianti corrisponde alla loro lingua o regione. Fidati, è essenziale se hai un sito con tante lingue.
Occhio poi alla coerenza tra canonical e hreflang. Se hai un canonical che punta da un’altra parte, lascia perdere gli hreflang. Rischi solo di mandare segnali confusi a Google, e non è quello che vuoi.
Se hai un sito grosso e multinazionale, inserire i tag hreflang manualmente in ogni pagina è un suicidio. Meglio usare una sitemap XML, è più pulito e riduci drasticamente gli errori.
Un altro errore da evitare come la peste è quello di inserire negli hreflang pagine non indicizzabili. Se una pagina è bloccata dal robots.txt o ha un bel meta noindex sopra, che senso ha dire a Google “guarda là”? Nessuno.
E mi raccomando, gli hreflang servono per pagine con lo stesso contenuto in versioni diverse (lingua o regione). Non usarli per contenuti completamente diversi, altrimenti Google perde la bussola.
Ultima cosa: usa sempre URL assoluti nei tag hreflang. Lascia stare quelli relativi, rischi di creare confusione e far saltare tutto il lavoro.
E ora arriva la parte seria: testare e validare. Se non controlli che tutto funzioni come deve, tutto il discorso sopra lascia il tempo che trova. Quindi verifica, controlla e assicurati che tutto sia a posto prima di tirare un sospiro di sollievo.
Strumenti di validazione
Esistono diversi strumenti per verificare la corretta implementazione di hreflang:
- Strumenti online di validazione hreflang: Servizi come quello offerto da Hellotools permettono di verificare gli attributi hreflang alternate di un sito web. Questi strumenti analizzano i tag hreflang presenti in una pagina e segnalano eventuali errori o problemi.
- Google Search Console: Google Search Console fornisce informazioni sugli errori di hreflang rilevati durante la scansione del sito, permettendo di identificare e risolvere problemi specifici.
- Strumenti specializzati: Esistono diversi strumenti dedicati, come lo Strumento per la generazione di tag hreflang di Aleyda Solis e lo Strumento di test dei tag hreflang di Merkle SEO, che possono aiutare sia nella creazione che nella verifica dei tag hreflang.
Influenza sul posizionamento nei risultati di ricerca
Vero, hreflang non è un fattore di ranking diretto. Ma se pensi che per questo puoi ignorarlo, stai sbagliando strada. Hreflang ha un impatto enorme sulla visibilità del tuo sito nei mercati internazionali. E non lo dico solo io, lo sottolineano anche quelli di Google: implementandolo bene, puoi attirare traffico davvero mirato e collegare gli utenti ai contenuti che cercano davvero.
Il punto è semplice: con hreflang fai in modo che ogni utente trovi esattamente la pagina giusta in base alla sua lingua e al suo Paese. Risultato? Click-through rate più alti nei risultati di ricerca, perché gli utenti vedono pagine pertinenti nella lingua che conoscono meglio.
Il problema reale che hreflang risolve è quello delle pagine che Google mostra a utenti di un Paese, ma che in realtà sono destinate a tutt’altro mercato. Pensaci: se uno cerca un prodotto e si ritrova prezzi in un’altra valuta o testi in una lingua che non capisce, non solo non clicca, ma se lo fa, esce subito.
Se implementi bene hreflang, porti a casa un po’ di benefici interessanti:
- Migliori il CTR nei risultati di ricerca perché mostri agli utenti risultati nella loro lingua.
- Riduci la frequenza di rimbalzo perché atterrano su pagine che capiscono al volo.
- Aumenti tempo di permanenza e profondità della visita, che non fa mai male per le metriche di engagement.
- Migliori le conversioni perché ogni utente trova prezzi, contenuti e opzioni di spedizione che fanno per lui.
In breve, hreflang serve a questo: offrire un’esperienza migliore a chi ti cerca fuori dall’Italia. E questo, diciamocelo, significa più traffico qualificato e performance complessive del sito che vanno dritte verso l’alto.
Esempi Pratici di Implementazione
Per comprendere meglio come implementare hreflang in scenari reali, è utile esaminare alcuni esempi pratici per diversi tipi di siti web.
Sito di e-commerce multilingua
Per un sito di e-commerce che serve clienti in diverse lingue e paesi, l’implementazione di hreflang potrebbe essere:
xml<!-- Sulla versione italiana del prodotto X -->
<link rel="alternate" hreflang="it" href="https://example.com/it/prodotto-x" />
<link rel="alternate" hreflang="en-gb" href="https://example.com/en-gb/product-x" />
<link rel="alternate" hreflang="en-us" href="https://example.com/en-us/product-x" />
<link rel="alternate" hreflang="de" href="https://example.com/de/produkt-x" />
<link rel="alternate" hreflang="x-default" href="https://example.com/product-x" />
Questo garantisce che i clienti italiani, britannici, americani e tedeschi vedano la versione del prodotto nella loro lingua, con i prezzi nella loro valuta e le opzioni di spedizione appropriate.
Blog con varianti regionali
Per un blog che pubblica gli stessi articoli in diverse lingue:
xml<!-- Sulla versione francese dell'articolo -->
<link rel="alternate" hreflang="fr" href="https://blog.example.com/fr/article-titre" />
<link rel="alternate" hreflang="en" href="https://blog.example.com/en/article-title" />
<link rel="alternate" hreflang="es" href="https://blog.example.com/es/articulo-titulo" />
<link rel="alternate" hreflang="x-default" href="https://blog.example.com/article-title" />
Questo permette ai lettori di vedere gli articoli nella loro lingua preferita, migliorando l’engagement e la condivisione.
Sito aziendale internazionale
Per un sito aziendale che serve clienti in diversi paesi:
xml<!-- Sulla versione tedesca della pagina aziendale -->
<link rel="alternate" hreflang="de-de" href="https://example.com/de/uber-uns" />
<link rel="alternate" hreflang="en-us" href="https://example.com/en-us/about-us" />
<link rel="alternate" hreflang="en-gb" href="https://example.com/en-gb/about-us" />
<link rel="alternate" hreflang="fr-fr" href="https://example.com/fr/a-propos" />
<link rel="alternate" hreflang="x-default" href="https://example.com/about-us" />
Questo garantisce che i clienti in Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Francia vedano le informazioni aziendali nella loro lingua, con dettagli di contatto specifici per il loro paese.
Risorse Utili per Approfondire
Se desideri approfondire ulteriormente l’argomento, ti lascio ora alcune risorse utili:
- Google Search Central: Versioni localizzate delle pagine
- Linguise: Elenco dei codici linguistici Hreflang e come implementarli
- IONOS: hreflang: l’attributo HTML per siti web multilingue
- Impression Digital: Hreflang Tags: What Are They and How Do You Implement Them?
- Search Engine Journal: How to Develop a Solid Business Case for Hreflang Implementation
- SISTRIX: Come si usa l’attributo link x-default hreflang?
E tu, hai già provato a espandere il tuo business online all’estero? Quali sfide hai incontrato? Condividi la tua esperienza nei commenti, e se hai domande specifiche, la nostra agenzia seo è qui per aiutarti.
Hreflang: domande frequenti
1. Cos’è l’attributo hreflang e a cosa serve?
L’attributo hreflang è un tag HTML che comunica ai motori di ricerca la lingua e la versione regionale di una pagina web. È fondamentale per una strategia SEO internazionale efficace, poiché assicura che gli utenti vedano la versione della pagina più adatta alla loro lingua e posizione geografica.
2. Quali sono i principali vantaggi dell’implementazione di hreflang?
L’implementazione corretta dell’hreflang aiuta a migliorare l’esperienza utente, evita problemi di contenuti duplicati, aumenta il tasso di conversione e assicura che le pagine giuste vengano mostrate agli utenti nei mercati internazionali.
3. Quali sono i metodi principali per implementare hreflang?
Ci sono tre modi principali per implementare hreflang: tramite tag <link>
nell’elemento <head>
delle pagine HTML, tramite intestazioni HTTP per contenuti non HTML come i PDF, oppure tramite sitemap XML per una gestione più centralizzata, utile per siti di grandi dimensioni.
4. Quali errori comuni bisogna evitare nell’uso di hreflang?
Gli errori più comuni includono la mancanza dei tag di ritorno, l’uso di codici lingua e regione errati, la mancata applicazione del tag hreflang a tutte le pagine pertinenti, URL obsoleti o inesistenti e conflitti con il tag canonical.
5. Perché è importante usare il tag x-default nell’implementazione di hreflang?
Il tag x-default
indica ai motori di ricerca quale pagina mostrare agli utenti che non rientrano in alcuna delle lingue o regioni specificate. È una soluzione utile per garantire che tutti gli utenti ricevano un’esperienza adeguata anche se la loro lingua o regione non è specificamente targettizzata.
“Finalmente una guida chiara! Utile per il mio e-commerce!”
Roberto, grazie per la guida! Ho sempre avuto un po’ di confusione sugli hreflang. La parte sui tag di ritorno mi ha colpito, ho fatto un pasticcio in passato senza pensarci. Hai qualche strumento da consigliare per controllarli?
Roberto, grazie per la spiegazione! Io ho sempre avuto un po’ di paura degli hreflang. È così facile sbagliarsi! Hai qualche dritta su come evitare errori quando si implementano? Magari qualche tool che usi tu?
Ottima guida, Roberto! Ho sempre avuto un po’ di ansia per gli hreflang. Quale strumento consigli per il controllo?
“Grande guida, Roberto! Hreflang mi fa sudare!”
Roberto, grazie! Hreflang mi ha sempre fatto girare la testa. Ho imparato un sacco, ora vedo più chiaro!
Roberto, finalmente ho capito il senso degli hreflang! 🎉
“Roberto, ottima guida! Hreflang è un vero rompicapo! 😂”
“Roberto, sei un genio! Hreflang non mi spaventa più!”