L’impatto su settori come viaggi, ristorazione e intrattenimento è dirompente: un punto di svolta per chi, come te, basa il proprio business sul traffico organico
📌 TAKE AWAYS
- Con l’aggiornamento di marzo 2025, Google ha ampliato drasticamente la presenza delle AIOs, riassunti generati da IA che compaiono in cima ai risultati di ricerca. In alcuni settori – come viaggi, ristorazione e intrattenimento – queste panoramiche sono aumentate fino al +528% in poche settimane.
- I settori più coinvolti sono quelli dove gli utenti cercano suggerimenti pratici e immediati: eventi, ristoranti, mete turistiche. Le AIOs intercettano in modo sempre più preciso le domande informative o transazionali, tagliando fuori siti che prima dominavano la SERP.
- Gli esperti suggeriscono di puntare su contenuti non replicabili dall’IA: video, strumenti interattivi, esperienze utente uniche. Essere presenti in un AIO può anche rafforzare la brand awareness, pur senza click diretti.
L’aggiornamento di marzo 2025 ha moltiplicato le AI Overviews nelle SERP, rivoluzionando la SEO.
I settori più colpiti sono viaggi, ristorazione e intrattenimento.
Google, come suo solito, ha deciso di mischiare un po’ le carte con il suo ultimo aggiornamento importante, il March 2025 Core Update.
Il risultato più vistoso di questo rimescolamento è la crescita di AI Overview (AIO), le panoramiche IA di Google, ora presenti anche in Italia.
Le hai notate? Sono sempre più visibili.
Mi riferisco a quei riquadri, sempre più frequenti, che compaiono in cima alla pagina dei risultati, prima ancora della vecchia lista di link blu.
Dentro c’è un riassunto, bello e pronto, generato dall’intelligenza artificiale, che cerca di rispondere direttamente alla domanda dell’utente.
È come se Google avesse messo un robot all’ingresso del cinema che spoilera la trama di ogni film. Capisci bene che, in questo modo, uno spettatore può essere scoraggiato dall’entrare in sala a vedere il tuo film.
Ciò significa una cosa fondamentale: lo spazio più prezioso, la “prima fila” della ricerca, se lo sta prendendo sempre più spesso l’intelligenza artificiale made in Mountain View.
Ignorare tutto questo significa rischiare la cosa peggiore per il tuo brand: l’invisibilità.
Ma attenzione: capire come funzionano queste AIOs e ottimizzare il tuo sito con l’aiuto di un consulente SEO, potrebbe non solo salvarti la pelle, ma addirittura trasformarsi in un’opportunità inaspettata per far crescere il tuo business.
La partita è appena iniziata, ma chi si muove per primo ha un vantaggio enorme.
L’invasione non è più silenziosa: i numeri parlano chiaro
Non si tratta di impressioni o voci di corridoio. Le principali piattaforme che monitorano Google – nomi come ZipTie, Semrush, Similarweb, SEOClarity, BrightEdge – confermano all’unisono questo trend.
Dopo l’aggiornamento di marzo 2025, la frequenza delle AI Overviews (che chiameremo AIOs per brevità) è letteralmente esplosa.
Le stime sulla percentuale di ricerche che ora presentano un AIO variano, oscillando tra un prudente 5% fino a un sorprendente oltre 30%, a seconda dei metodi di misurazione.
Per darti un’idea più concreta, ZipTie parla di una presenza superiore al 20%, mentre Semrush si attesta intorno al 13% e Similarweb torna sulla soglia del 20%.
La crescita è stata impressionante rispetto a pochi mesi fa.
A quanto riporta Sitecurve, sito rilevante che si occupa di questioni SEO, c’è stato un balzo significativo: se a settembre 2024 le AIOs comparivano solo nel 3,61% delle pagine di risultati analizzate, a marzo 2025 questa cifra era schizzata al 13,92%.
Ho fatto il conto (con l’aiuto dell’IA, confesso…): è un aumento del 285% in appena sei mesi! Scusa se è poco…
Addirittura, uno studio mirato di Tomek Rudzki, autorevole SEO fondatore di ZipTie, su 155.000 ricerche specifiche (quelle che iniziano con “Cosa”, “Come”, “Quale”, “Chi”, “Quando”) ha rivelato che per gli utenti loggati a Google, le AIOs apparivano in quasi l’80% dei casi.
Ma quali sono i settori più interessati dalle panoramiche IA?
Chi trema di più? Ristoranti, viaggi e intrattenimento sotto i riflettori
L’impatto di questo cambiamento non è uniforme. L’aggiornamento di marzo ha picchiato particolarmente duro su alcuni settori.
I dati raccolti da BrightEdge, proprio durante il rollout dell’update (13-27 marzo 2025), mostrano aumenti vertiginosi nella presenza delle AIOs per ricerche legate al mondo dell’intrattenimento, con un incredibile +528%.
Se il tuo sito si occupa di entertainment o promuovi eventi culturali e spettacoli, questo numero dovrebbe metterti in allerta.
Anche il settore della ristorazione ha visto un’impennata notevole, con un +387%. Significa che chi cerca “ristorante per cena romantica” o “migliore trattoria vicino a me” potrebbe ricevere la risposta dall’IA prima ancora di vedere il link al tuo menù.
La musica non cambia per il settore viaggi, che ha registrato un +381%. Le domande su “cosa fare a Napoli in un weekend” o “hotel con spa in montagna” ora trovano spesso una risposta sintetica fornita da Google stessa.
Certo, bisogna contestualizzare: questi settori partivano da una presenza di AIO molto bassa rispetto ad altri ambiti come la salute o l’educazione.
Ma la sostanza non cambia: se la tua attività rientra in una di queste categorie, la visibilità del tuo sito è potenzialmente a rischio se non ti armi di una strategia SEO al passo coi tempi.
Danny Goodwin di Search Engine Land lo dice chiaramente: il tuo traffico può diminuire anche se la tua posizione nei risultati classici non è cambiata. È come avere una vetrina bellissima ma nascosta da un enorme cartellone pubblicitario piazzato proprio davanti.
Inoltre, le analisi di Sitecurve suggeriscono che le AIOs sono particolarmente aggressive sulle keyword commerciali, quelle ad alta concorrenza dove le aziende spendono di più in pubblicità (pensa a “miglior conto deposito” o “assicurazione online economica”).
Sembra invece esserci più cautela sulle ricerche YMYL (Your Money or Your Life), quelle delicate che toccano salute e finanze personali. Lì, forse per non rischiare di dare informazioni errate e dannose, l’IA per ora si fa più discreta.
Questa che ti ho mostrato è la situazione globale, ma da noi in Italia, come stanno invece le cose?
Ecco la situazione italiana dopo l’aggiornamento di marzo 2025
Il Core Update di marzo 2025 ha scosso profondamente anche le SERP italiane, ridisegnando la visibilità di molti siti.
Giovanni Sacheli su Sistrix ne ha scritto l’otto aprile 2025, riportando winner e loser del Belpaese, siti che hanno perso o guadagnato dal March Core Update.
In testa ai vincitori c’è Wikipedia, che ha guadagnato oltre +138 punti di visibilità, confermandosi come fonte privilegiata da Google per contenuti enciclopedici e definizioni.
In forte crescita anche GialloZafferano.it, che ha rafforzato il suo dominio nel settore delle ricette, a discapito di portali minori come Cookist.it e Il Club delle Ricette, entrambi in netto calo.
Il settore assicurativo ha visto l’exploit di Unipol.it, passato da 1,5 a quasi 12 punti (+669%), grazie a una migrazione ben riuscita dal vecchio dominio unipolsai.it.
Migrazione positiva anche per Tecnomat.it, nuovo nome di Bricoman, che ha visto salire la propria visibilità del 67%, confermando l’efficacia della strategia SEO e comunicativa adottata.
Sul fronte opposto, tra i siti penalizzati, spicca Wiktionary, crollato del -53%, probabilmente superato da fonti ritenute più autorevoli come Wikipedia o gli snippet di Google. In forte calo anche Twitter.com (-55%), a causa del rebranding in X.com, che invece è salito tra i vincitori.
Tra i media italiani, perde terreno TheWom.it (-34%), forse penalizzato per contenuti non allineati agli attuali criteri di qualità richiesti da Google nei settori YMYL (Your Money or Your Life).
Questo il quadro generale da noi in Italia, ben raccontato da Sistrix.
Ma per quanto riguarda le AI Overviews, invece, che dice la comunità SEO?
Voci dal fronte: cosa dicono gli esperti SEO?
Il fermento (e a volte il nervosismo) tra gli addetti ai lavori è palpabile, come riporta SEO for journalism, utilissima newsletter delle SEO Jessie Willms and Shelby Blackley.
Ryan Sammy, SEO Manager di un colosso come CNBC, ammette che sempre più spesso si sente chiedere se la SEO sia morta.
La sua risposta è pragmatica: il traffico come lo conoscevamo, quello del 2020, non tornerà. Bisogna cambiare mentalità, puntare sulla qualità del traffico residuo e su strategie alternative, come la lead generation o la costruzione di una community tramite newsletter.
Michael King di iPullRank è ancora più netto: le AIOs stanno erodendo il traffico, punto. Il crollo di Wikipedia negli USA dopo l’introduzione massiccia delle panoramiche IA è un campanello d’allarme per tutti.
Secondo King, il modello di business basato puramente sulle visite e sulla pubblicità display è seriamente minacciato. E chi non si adatterà, aggiornando la sua SEO, rischierà grosso.
Ma non si tratta solo di click persi. Lily Ray di Amsive evidenzia un cambiamento più profondo: Google, tramite l’IA, sta cercando di interpretare l’intento dell’utente in modo più sofisticato.
Non si limita, cioè, a trovare pagine che contengono le parole cercate, ma prova a capire cosa l’utente vuole fare.
Vuole comprare? Vuole confrontare prodotti? Vuole solo informarsi?
La risposta dell’AIO riflette questa interpretazione.
Questo porta a fenomeni come l’“intent switching” descritto da King: Google potrebbe favorire direttamente i siti dei brand rispetto ai siti di recensioni o comparazione, anche per la stessa ricerca.
Ok, non è la fine del mondo, ma è un cambiamento epocale che richiede lucidità e azione. Non puoi più fare finta di niente. Devi iniziare a pensare in modo diverso alla tua presenza online e dotare il tuo sito online di una strategia SEO come si deve: non c’è più tempo da perdere.
La SEO ai tempi delle AI Overviews (quattro pareri che dovresti conoscere)
Innanzitutto, rifletti sui tuoi contenuti.
Come suggerisce Lily Ray, devi offrire qualcosa che l’IA non possa facilmente replicare o banalizzare.
Ciò significa puntare su video originali, strumenti interattivi, infografiche accattivanti, esperienze utente uniche e personalizzate. Se il succo del tuo sito può essere riassunto in tre righe da un algoritmo, devi alzare il livello.
Poi, devi assolutamente monitorare la situazione. Devi sapere dove e quando le AIOs appaiono per le ricerche che ti portano clienti. E, cosa fondamentale evidenziata da Lily Ray, devi controllare cosa queste IA dicono del tuo brand.
Le “allucinazioni” (informazioni errate o inventate) sono un rischio reale e possono danneggiare la tua reputazione.
Questo porta alla necessità di una strategia adattiva. Potrebbe essere il momento di ricalibrare le parole chiave su cui punti, magari focalizzandoti su domande più specifiche e complesse (la famosa “coda lunga”) o su quelle che indicano una chiara intenzione di acquisto (il “lower-funnel” di cui parlano gli esperti).
Jim Yu di BrightEdge consiglia di creare contenuti che guidino attivamente le decisioni degli utenti, come guide all’acquisto o idee pratiche, di mantenere aggiornati i contenuti legati alla stagionalità e di ottimizzare per le ricerche che menzionano persone specifiche o luoghi rilevanti (le cosiddette “entità”).
Infine, Michael King invita a un cambio di prospettiva sul valore della SEO: non è più solo questione di traffico e click. Essere menzionati positivamente in un AIO, anche se non porta a una visita immediata sul sito, contribuisce alla costruzione del brand, all’awareness.
È un valore più intangibile, ma nel lungo periodo può fare la differenza. Magari l’utente vede il nome del tuo B&B nell’AIO sulle “migliori strutture a Trento”, non clicca, ma se lo segna mentalmente per un futuro viaggio.
Ah, e c’è anche quella strana storia raccontata da Shane Dutka, quella di weglot.com finito in un AIO senza essere tra i primi risultati.
Forse citare prodotti Google o strutturare i contenuti in un certo modo (liste, confronti) può aiutare?
È un’ipotesi affascinante, ma costruire una strategia su queste basi è come costruire sulla sabbia: Google potrebbe cambiare le regole domani.
Le AIOs impattano sulla percezione del tuo brand: ecco perché la SEO è indispensabile
Senti, lo capisco. Gestire un’attività è già abbastanza complicato senza dover diventare anche un esperto di intelligenza artificiale e algoritmi di Google. Ed è esattamente qui che entra in gioco la figura dell’esperto SEO.
Oggi, avere al tuo fianco un consulente SEO competente non è un optional, è una necessità strategica vitale. Non ti serve uno smanettone che ti sfinisce con supercazzole infinite, ma un partner strategico che comprenda a fondo questi cambiamenti e sappia tradurli in azioni concrete per il tuo specifico business.
Qualcuno che utilizzi strumenti professionali per monitorare costantemente cosa succede, come le AIOs impattano sul tuo traffico e sulla percezione del tuo brand.
Qualcuno che sappia adattare la rotta, modificando la strategia di contenuti e di visibilità online in modo flessibile e basato sui dati, non sulle mode del momento.
Sì, perché la SEO non è una caccia al click, ma un modo per costruire autorevolezza e fiducia in un ecosistema digitale dove l’IA è sempre più protagonista.
Le AI Overviews sono la nuova realtà. Puoi subirla, sperando che non ti danneggi troppo, oppure puoi affrontarla con intelligenza e preparazione. Con la guida giusta, questa sfida può diventare un’opportunità per rafforzare la tua presenza online e distinguerti dalla concorrenza.
Non restare a guardare mentre gli altri viaggiano velocemente. Parliamone, troviamo insieme la rotta migliore per te.
Il March Core Update 2025 ha fatto esplodere le AI Overviews: Domande & Risposte
Cosa sono le AI Overviews e perché stanno cambiando la SEO?
Le AI Overviews (AIOs) sono riquadri generati dall’intelligenza artificiale di Google che appaiono in cima ai risultati di ricerca con risposte sintetiche e dirette alle domande degli utenti. La loro crescente diffusione riduce la visibilità dei siti web tradizionali, mettendo in crisi il traffico organico e costringendo le aziende a rivedere le proprie strategie SEO.
Quali settori sono più colpiti dalle AI Overviews dopo l’aggiornamento di marzo 2025?
Intrattenimento, viaggi e ristorazione sono i settori maggiormente impattati dall’introduzione massiccia delle AI Overviews. Le ricerche relative a questi ambiti registrano aumenti fino al +528% nella presenza delle panoramiche IA, con conseguente riduzione del traffico per molti siti che si basavano sulla visibilità organica.
Come possono i siti web adattarsi all’aumento delle AI Overviews?
I siti devono concentrarsi su contenuti unici e di valore che l’IA non può replicare facilmente: video originali, strumenti interattivi, esperienze utente personalizzate. Inoltre, è fondamentale monitorare le SERP, analizzare dove e come appaiono le AIOs e investire in strategie SEO orientate alla costruzione del brand e alla qualità del traffico.
Bel casino. Più che “brand awareness”, vedo fatturato a zero. Contenuti “non replicabili”? Costi alle stelle per risultati incerti. Google si conferma un partner… imprevedibile.
Wow, che caos! Anch’io ho notato le AIO, sembra che Google voglia fare il “santo” delle ricerche. Che mossa!
“Ma che casino!”
Ma che figata! Ho notato anch’io l’esplosione delle AIO. È come avere un assistente virtuale che ti fa da filtro. Speriamo solo che non diventi troppo invasivo, altrimenti chi scrive contenuti originali rischia di scomparire! 😅 Cosa ne pensi, Roberto?
“Eh, già! Le AIO ci stanno facendo un bel baffo! 😅”
“Ma che colpo! Le AIO sembrano il nuovo boss della SERP! 😄”
“Eh sì, Google ha deciso di fare il boss! 😅 Anch’io ho notato che le AIO sono come i popcorn al cinema: spuntano ovunque!”