Hai fatto un sacco di SEO copywriting generando un discreto numero di pagine? Molto probabilmente è arrivato il momento di concentrarti sulla paginazione, ovvero quelle pagine “di lista” che raccolgono e organizzano tutti i tuoi articoli. In pochi conoscono il vero significato del termine paginazione e ancor meno sanno quanto sia davvero importante ai fini di una buona SEO.
E tu? Sai già cosa significa paginazione per un esperto SEO?
O, ancora meglio, pensi di sapere già come si procede a una paginazione coi fiocchi?
Beh, in ogni caso ritieniti fortunato perché stai per scoprirlo. Ecco un’altra guida approfondita da non perdere, un piccolo regalo per quei webmaster che vogliono indicizzare un sito che buca le SERP – un sito che sia in grado di sbaragliare la concorrenza, aumentare le visite e portare a una concreta crescita del fatturato.
Ma non entusiasmarti troppo. Lo so, probabilmente ti è venuta la bava alla bocca. Ora asciugala, riprendi il controllo delle facoltà mentali primarie e concentrati sulla guida che sto per proporti.
Ricorda sempre: nella SEO i grandi risultati non sono esclusivamente merito dei dati strutturati, ma al contrario passano per la cura di ogni dettaglio… e la paginazione è tutt’altro che un dettaglio secondario o semplice da gestire!
Ci sei? Bene, ora ti racconto il perché.
Cos’è la paginazione?
Basta coi preamboli, buttiamoci subito con le mani in pa…ginazione! Eccone una semplice definizione:
La paginazione è il processo in base al quale si suddividono i contenuti di un sito disponendoli su più pagine.
Perché si fa fa questa azione?
- Lo scopo principale è rendere molto più pratica, agevole e veloce la navigabilità di un sito da parte degli utenti
- La paginazione può anche avere il fine di agevolare la leggibilità di un contenuto spalmandolo su più pagine
- Infine essa serve anche a conferire al sito un aspetto più piacevole (si sa, anche l’occhio degli utenti vuole la sua parte)
Tutte cose molto utili, non trovi? Eppure i vantaggi della paginazione non finiscono qui. Una delle ragioni più importanti per farla (e farla bene) è che può andare a impattare positivamente sulla SEO, portando a risultati migliori in termini di posizionamento.
Probabilmente in questo momento ti si è accesa la testa come una lampadina e ti stai ponendo una domanda fulminante del tipo: ma io la paginazione l’ho già ottimizzata per bene sul mio sito?
Se sei qui a leggere la mia guida, forse no. La cosa è grave? Forse sì. Ma niente paura, ora ti spiego in quattro e quattr’otto come puoi intervenire.
I diversi esempi di paginazione
Una buona paginazione non è impossibile, ma capisco benissimo che questo elemento possa intimidire chi è a digiuno di aspetti SEO tecnici. È importante trovare il perfetto equilibrio nel paginare, perché da questa pratica può passare una fetta importante del successo del tuo sito.
La paginazione può apparire in diversi formati:
- Paginazione di articolo: quando lo stesso contenuto è diviso in due o più pagine (stessa URL, ma con numerazione progressiva).
- Galleria: quando ogni oggetto di una galleria ha una sua propria pagina (galleria di immagini, ognuna con una URL differente).
- Forum: la paginazione in stile forum si ha quando un argomento è stato molto dibattuto e quindi arriva a occupare molte pagine numerate progressivamente.
- Paginazione di categoria: quando ci sono svariati contenuti (prodotti di e-commerce, articoli di blog etc.) sotto una categoria, il che comporta la creazione di liste di contenuti suddivise su più pagine.
- Paginazione a scroll infinito: quando i contenuti sono posti uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità e quindi senza una paginazione propriamente detta.
La prima cosa da fare, dunque, sarebbe cercare di capire che tipo di paginazione potrebbe fare proprio al caso tuo. In realtà questa sarebbe un’operazione da fare in fase di strutturazione del sito, perché risulta complicato intervenire su questo aspetto una volta che il sito è già stato lanciato.
La paginazione secondo Google
E Mosè (ai tempi il buon Matt Cutts) pronunciò la legge: “Do What’s Good for the User, Not for Search Engines”.
Quello che dice Google per voce dei suoi emissari in questo caso va preso un po’ come un comandamento, e in effetti questo consiglio è sempre valido in ambito SEO: “Fa ciò che è bene per l’utente, non per il motore di ricerca“.
Questo suggerimento vale anche per la paginazione, ma c’è un ma.
Oltre a lavorare per l’utente è fondamentale programmare a dovere la paginazione, perché solo così il motore di ricerca potrà agire al meglio come intermediario tra i contenuti di qualità del sito e il tuo potenziale pubblico.
La stessa azienda di Mountain View si è prodigata a dare qualche consiglio utilissimo ai webmaster al fine di gestire al meglio i problemi con la paginazione. Ne è un esempio questo video con le dritte di Maile Ohye:
Quindi, per il motore di ricerca, quali problemi possono affliggere un sito con una errata paginazione?
Possibili problemi derivanti da cattiva paginazione
- Contenuti Duplicati: una paginazione non corretta è la prima causa dei famigerati contenuti duplicati. Il problema è che le paginazioni tendono a riprodurre quanto già esistente in altre parti del sito come la homepage, le pagine di categoria, l’archivio o le pagine dei tag. Con la paginazione si tendono a creare pagine che il motore di ricerca può facilmente scambiare per contenuto duplicato.
- Thin Content: altro rischio che si corre se la paginazione non è stata suddivisa nel modo corretto è la creazione di centinaia di pagine relativamente inutili e piene di contenuto obsoleto, duplicato e di scarsa rilevanza.
- Problemi di Crawling: la paginazione, quando troppo complessa, può causare anche forti problemi di crawling e quindi di indicizzazione. Quando GoogleBot scansiona il tuo sito, lo fa tanto più approfonditamente quanto più è autorevole il sito (e in base ad altri fattori). Se il tuo sito ha una tremenda quantità di contenuto in paginazione, le probabilità che il bot si spinga fino al termine dell’elenco e indicizzi il tutto diminuiscono in maniera significativa.
- Diluizione del Juice: il concetto di “juice” è troppo complesso per trattarlo qui. Diciamo solo che se la paginazione è fatta male causa una eccessiva diluizione dell’autorità delle pagine al suo interno, e ciò impedisce al bot di comprendere cosa è davvero importante far posizionare.
Le SEO Best Practice per la paginazione
Come avrai capito, la paginazione può essere davvero una brutta gatta da pelare. In più parliamo di qualcosa che riguarda praticamente ogni sito, fatta eccezione fatta per i mono-pagina. A questo punto ti starai chiedendo cosa puoi fare per addomesticare la bestiaccia, giusto?
Allora ti anticipo subito una cosa:
Recenti studi hanno dimostrato che alzarsi dalla sedia e prendere il muro a testate non sembra essere l’approccio più efficace per risolvere i problemi SEO legati alla paginazione. Quindi, se questa è la soluzione che avevi pensato… meglio lasciar perdere! 😉
Per fortuna ci sono delle alternative. Ti avverto, si tratta di roba un po’ tecnica. Tuttavia puoi farcela anche tu, perché ci sarò io a guidarti passo dopo passo e mostrarti tutte le possibili soluzioni.
Aggiungere gli attributi di paginazione
Cosa sono gli attributi di paginazione? Parlo degli attributi link rel=”next” e rel=”prev”, che vengono comunemente utilizzati per indicare al motore di ricerca una sequenza di pagine correlate.
Gli attributi di paginazione vanno inseriti nella sezione <head> delle tue pagine HTML:
Bisognerà inserire stringhe simili a queste:
<link rel=”prev” href=”http://www.esempio.com/topic/page/2/” />
<link rel=”next” href=”http://www.esempio.com/topic/page/4/” />
Nota Bene: in tanti inseriscono gli attributi rel=”next” e rel=”prev” nella sezione <body>, ma questo è un errore da evitare assolutamente.
Quando bisognerebbe usare gli attributi di paginazione?
Un utilizzo molto comune di questi attributi sono le pagine di categoria degli e-commerce. Di solito le pagine di categoria contengono molti prodotti differenti, quindi per facilitare la navigazione si opta spesso per suddividere i prodotti della stessa categoria su più pagine anziché usare lo scroll infinito.
Il problema è che ognuna di queste pagine risulterà troppo simile per i bot e verrà interpretata come contenuto duplicato. Nel momento in cui crei la correlazione tra una serie di pagine sarà dunque meglio fare chiarezza subito con gli attributi di paginazione rel=”next” e rel=”prev” per impedire che il bot vada in confusione.
Come inserire la paginazione?
Smettila di fissare lo schermo con gli occhi sbarrati… non ti è mica andata a fuoco la piscina! Devi solo inserire due stringhette di codice. Non c’è mai morto nessuno… forse 😉
Mettiamo che tu abbia una sequenza di 3 pagine. Come fai a inserire una paginazione fatta per bene?
1° Passo: la pagina 1 si collega alla seguente
<link rel="next" href="http://www.esempio.com/topic/page/2" /><link rel="canonical" href="http://www.esempio.com/topic/" />
2° Passo: la pagina 2 si collega alla prima e alla terza
<link rel="prev" href="http://www.esempio.com/topic/" /><link rel="next" href="http://www.esempio.com/topic/page/3/" /><link rel="canonical" href="http://www.esempio.com/topic/page/2/"/>
3° Passo: la pagina 3 avrà un collegamento solo alla pagina precedente
<link rel="prev" href="http://www.esempio.com/topic/page/2/" /><link rel="canonical" href="http://www.esempio.com/topic/page/3/" />
Perché si usa il rel=”canonical”?
Il discorso è molto semplice. Nell’ottica di comunicare a Google e al suo bot le giuste informazioni, tu vuoi che ad ogni pagina venga data la sua importanza e che essa venga recepita come parte di una sequenza. Proprio per questo questo a ogni singola pagina della sequenza bisognerà apportare l’attributo rel=”canonical“ che punti verso se stessa.
Molti SEO in passato ritenevano che la giusta pratica fosse quella di canonicalizzare la prima pagina della categoria. Questo è un errore bello e buono, come ha specificato lo stesso Google dicendo che questa tattica non è consigliata.
Non si trae alcun vantaggio nel far sembrare al bot che un’intera categoria abbia una sola pagina di risultati!
Tutto quello che devi evitare nella paginazione
Ora che hai compreso in linea di massima i comportamenti da adottare per ottenere una buona paginazione, voglio illustrartene alcuni che sono assolutamente da evitare.
Evitare il noindex sulle pagine “paginate”
Perdona lo scioglilingua, ma questo è un altro aspetto molto importante. Non bisogna aggiungere la direttiva “noindex” nel file robots.
Perché? Ci sono almeno due buone ragioni per evitarlo:
- Se le pagine finiscono fuori dall’indice per troppo tempo, dopo un po’ Google smetterà di scansionarle e quindi smetterà di seguire i link.
- Se hai applicato gli attributi di paginazione rel= next e prev, il motore di ricerca sarà in grado di comprendere la relazione tra le pagine e riuscirà a mostrare il contenuto ricercato dagli utenti specificamente su quelle pagine.
Evitare di aggiungere il nofollow ai link verso le pagine in paginazione
È sempre una cattiva idea inserire il nofollow nei link verso le pagine che fanno parte della paginazione – e più in generale su una qualunque pagina interna. Questo perché tale attributo comunica al bot due cose:
- Non seguire questo link (e perché mai?)
- La pagina linkata non mi interessa, non gli do credito e (soprattutto) non ne sono responsabile direttamente
Quindi è chiaro che usare un simile attributo sarà inutile, se non dannoso, per il tuo posizionamento. Sarebbe come comunicare che alcune delle tue pagine non ti interessano e il bot non deve scansionarle! Per di più perderesti moltissimo in termini di link authority.
Evitare di inserire le pagine incluse in una paginazione in sitemap
Non bisogna inserire le pagine che fanno parte della paginazione nelle sitemap, nemmeno quelle indicizzabili. Nella sitemap andrebbero incluse soltanto le pagine per le quali vuoi rankare.
Ma… c’è un ma. L’eccezione è rappresentata dal caso in cui scegli di non utilizzare gli attributi rel= next o prev, e invece implementi una pagina del tipo “Visualizza tutto” (View All). Questo genere di pagine va incluso nella sitemap.
A quel punto è importante anche impostare un rel=”canonical” verso la pagina principale dove verrà visualizzato tutto il contenuto, come da immagine seguente.
Ti sei mai trovato di fronte a situazioni in SERP apparentemente inspiegabili che ti tirano fuori dalla bocca affermazioni tipo:
“Oh ma guarda quell’e-commerce, mi ha superato in SERP! Eppure ha dei prodotti così scadenti, come è possibile?”
“Oh cavolo, io Google proprio non lo capisco… non riesco a rankare, eppure i miei contenuti sono eccellenti…!”
Di fronte alla vanità degli sforzi per far crescere un sito, a qualunque webmaster capita di sentirsi incompreso e ignorato da Google. Se è successo anche a te, che dire… benvenuto nel club!
Ma sai, agli algoritmi di Google non importa una cippa fritta dei tuoi lamenti o delle grida con cui reclami attenzione.
Come hai scoperto in questa guida sulla paginazione, solo comunicando ai bot le tue intenzioni in maniera limpida e cristallina potrai ricevere ascolto e vedere il tuo sito posizionarsi come hai sempre desiderato. Insomma, è chiaro che devi parlare nella loro stessa lingua: il “robottese”!
A questo punto la domanda è: tu lo parli? Se la risposta è sì allora non perdere altro tempo, lavora alla tua paginazione e a 360° sulla qualità del tuo intero progetto. Altrimenti, che fare? Non ti resta che affidarti a chi come me il robottese lo parla per mestiere!
A quel punto ci penso io a dirgliene quattro a GoogleBot e sono proprio sicuro che riuscirò a far ricevere al tuo sito le attenzioni che merita, utilizzando le più efficaci e aggiornate pratiche SEO a mia disposizione.