Ecco come diamine è fatto un piano editoriale SEO friendly
Molti dei miei clienti vengono da me con richieste del tipo:
“Voglio creare un blog aziendale pieno di contenuti fighissimi e prendermi tutto il traffico dei miei potenziali clienti su Google. Da dove comincio?“
Probabilmente anche tu hai lo stesso problema.
Magari passi il tempo tamburellando le dita sulla scrivania davanti al pc, cercando di capire come dare valore al tuo sito e al tuo blog aziendale. Credimi, so qual è il tuo problema: come molti, forse anche tu non hai le idee chiare dal punto di vista editoriale. Non hai un PIANO ben preciso, orientato agli obiettivi… e in questi casi è naturale che ci sia confusione.
Non è facile capire quali sono le mosse da fare per avere successo sullo scacchiere del web. Ti piacerebbe toglierti il pensiero? Bene, sei nel posto giusto. Qui ti mostro lo strumento che risolve il problema e ti spiego anche come usarlo.
In questo articolo troverai infatti il modello del piano editoriale pdf scaricabile: un piano editoriale SEO che farà schizzare il tuo blog in alto nelle classifiche di Google, portandoti traffico profilato dai clienti che desideri.
Che dici, ti piace l’idea?
Fare il calendario editoriale SEO: 3 numeri per 3 perché
- Quali sono i contenuti giusti da produrre?
- Che titoli dovrebbero avere i tuoi articoli?
- Come organizzare il tutto per fare in modo che i contenuti si posizionino bene sui motori di ricerca, regalandoti la visibilità che desideri?
Se tutte queste domande continuano a frullarti in testa senza trovare risposta, non gettare la spugna! Fidati, un piano editoriale SEO è proprio quello che fa il caso tuo. E non perché lo dice Roberto Serra, ma perché lo dimostrano i numeri all’interno di studi molto seri e qualificati. C’è una statistica che la dice lunga sull’importanza della SEO, pubblicata da una fonte autorevole come MarketDive:
Lo studio riporta che l’82% di chi si occupa di marketing già nel 2016 vedeva l’efficacia della SEO in grande aumento e stimava che questa attività sarebbe diventata sempre più centrale nei progetti web. Ma la cosa più importante che rivela questo dato è forse un’altra: i tuoi competitor stanno lavorando sempre di più, lato SEO, per prendersi i clienti che tu vuoi.
Se questo era vero già nel 2016, pensa quanto questo numero potrebbe pesare oggi…
Ora, per lavorare bene sulla SEO ti serve un piano editoriale SEO oriented. L’ottimizzazione SEO on-page viene infatti riportata schematicamente all’interno del tuo piano, semplificando e velocizzando il lavoro. Come stai per scoprire, un uso razionale delle parole chiave (così come riportate e organizzate in un piano editoriale) “pesa” per un abbondante 15% sul posizionamento dei contenuti. Lo confermano diverse ricerche di portali sulla SEO come Moz:
Ma che diamine significa calendario editoriale SEO?
Ora ti spiego dalla A alla Z tutto quello che devi fare per creare un piano editoriale SEO friendly e sbancare al botteghino di Google che manco King Kong quando spaccava la torre urlando con la tizia stretta nel pugno…
Aspetta però, se leggendo la guida dovessi renderti conto che questa attività richiede troppo tempo e delle competenze che non pensi di avere, prendi la scorciatoia: contattami subito e ti faccio un piano che è pure meglio dello sbarco in Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale!
Piano editoriale SEO: ecco perché non puoi farne a meno
Partiamo dall’inizio e definiamo i punti cardine di un piano editoriale per la SEO. Un piano per la Search Engine Optimization contiene 3 elementi base:
- I titoli dei contenuti
- Le target keyword (KPI keyword)
- Un sistema di gestione per monitoraggio e pubblicazione
Se il piano è fatto seguendo tutti i crismi della SEO, allora avrà un solo e unico obiettivo:
Incrementare il traffico organico proveniente dai motori di ricerca per keyword ricercate dalla propria target audience.
Il piano editoriale SEO è lo strumento per risolvere i problemi di organizzazione e ottimizzazione. In altre parole, esso è la tua mappa da seguire per arrivare alla X dove si trova il tesoro agognato da ogni imprenditore: l’aumento di fatturato.
Altrimenti ‘sto benedetto piano che lo facciamo a fare?!?
Ora che ci siamo chiariti le idee, passiamo a spiegare il mio metodo per il piano editoriale SEO. Ok, ok, so che non stai nella pelle e vorresti subito iniziare a giocarci, ti anticipo quindi che alla fine dell’ articolo trovi il modello scaricabile che puoi provare subito!
Prima del piano… fatti le analisi! Ecco gli step indispensabili
No, caro amico, non ti sto suggerendo di andare a levarti il sangue – a quello ci pensano già le tasse. Quel che ti ci vuole sono altri tipi di analisi! Prima di produrre un piano ci sono infatti 2 o 3 presupposti che ti aiutano a focalizzare il lavoro nel modo giusto e porre buone basi di partenza.
Passaggio 1: Individuare e conoscere (davvero) il tuo Target
Esattamente come ti mostro nel corso SEO, le opportunità di posizionamento a cui puoi accedere con il blogging SEO sono tra le più profittevoli in ambito inbound marketing. Vuoi coglierle appieno? Comincia rispondendo a questa domanda: chi leggerà gli articoli del tuo blog? E se il tuo blog esiste già, stai dando ai tuoi lettori i giusti contenuti?
Se la risposta è no, forse è arrivato il momento di socializzare. Ti tocca analizzare i tuoi lettori e capire chi sono, perché solo così imparerai a parlare veramente con loro. Prima del piano ti conviene avere ben chiaro in mente un identikit dei tuoi lettori/clienti che comprenda:
- Abitudini
- Comportamenti
- Bisogni
- Ricerche che fanno sul web e come le fanno
Con queste informazioni alla mano ti ritrovi al comando. Perché? Perché la SEO oggi conserva certamente degli aspetti tecnici, ma in definitiva fare SEO significa anche e soprattutto risolvere (con i contenuti) i problemi degli utenti. Lavorando in questa direzione innescherai un circolo virtuoso che nel tempo aumenterà in maniera naturale l’authority del tuo sito, aspetto fondamentale e vincente sul lungo periodo.
Un buon modo per conoscere il tuo target è scoprire le domande che si pone sugli argomenti che devi trattare. Fortunatamente esiste un tool creato proprio a tal scopo: Answer The Public.
Si tratta di uno strumento gratuito che suggerisce le domande degli utenti correlate a determinate parole chiave. Ti basta digitare la keyword nell’apposito campo… e il tool farà il resto!
Il risultato sarà più o meno simile a questo:
Passaggio 2: Individuare gli argomenti da trattare
Qui parte la keyword research, cioè l’analisi delle parole chiave che saranno utili per posizionare i tuoi post su Google. Mentre la fai, tieni presenti due fattori:
- Cosa hanno fatto i tuoi competitor? (Sì, proprio quelli che si stanno fregando il tuo traffico)
- Quali sono gli argomenti che vengono trattati nella tua nicchia? Mi riferisco ai topic più pertinenti, quelli che non possono certo mancare.
Pss… Vuoi saperne di più sulla keyword research? Beccati questo: Keyword research strategica: cos’è e come si fa (StepByStep)
Passaggio 3: Scrivere i giusti titoli per paragrafi e articoli
Nel titolo, come da buona norma SEO, non può assolutamente mancare la KPI keyword. Che la parola chiave sia all’inizio o in mezzo poco importa, l’importante è che contestualizzi all’utente il fatto che proprio nel tuo articolo troverà risposte alle sue ricerche. Per scegliere un titolo è buona norma andare sempre a vedere in SERP cosa hanno fatto quei furbetti dei competitor.
In questo frangente il tuo obiettivo primario è creare dei titoli che rispondano al “search intent” degli utenti e che siano al contempo accattivanti o provocatori al punto da attirare il loro click. Per i titoli dei paragrafi è invece necessario capire quali punti toccare per approfondire l’argomento in maniera pertinente. Lo scopo ultimo è rispondere a tutte le possibili domande degli utenti.
Vuoi imparare a creare titoli che fanno venire l’acquolina, paragrafi che fanno brillare gli occhi e articoli adorati dagli utenti e dai motori di ricerca? Dai un’occhiata al corso di Scrittura visibile!
Piano editoriale SEO: ecco come lo faccio io
Ormai faccio il consulente SEO da diverso tempo. Sono anni che sviluppo piani editoriali basati su questa raffinata disciplina e i risultati, modestamente, si vedono. Nel tempo ho avuto modo di ottimizzare il mio metodo, arrivando a creare il modello definitivo applicabile a qualsiasi tipo di progetto web.
Con il piano editoriale in stile Serra hai in sostanza 3 vantaggi fondamentali:
- Vai a creare SOLO contenuti utili alla strategia di inbound marketing, ottimizzando risorse in termini di tempo e denaro
- Titoli e argomenti saranno pensati in ottica SEO per facilitare il posizionamento ed evitare cannibalizzazioni (il fenomeno per cui Google fa confusione, posizionando contenuti errati rispetto a quelli target per determinate chiavi di ricerca).
- Organizzerai e schematizzerai in un unico file tutti gli elementi indispensabili per il piano editoriale e l’impaginazione dei rispettivi contenuti.
Il risultato? Tutti sanno cosa fare, come farlo e quando farlo. Pare poco, ma ti assicuro che alla fine mi ringrazierai!
Piano editoriale SEO: il modello
Ora ti spiego, passo per passo, come organizzo il modello di calendario editoriale SEO. Il fermo immagine qui in alto mostra parte del modello del piano editoriale che utilizzo per sviluppare le mie strategie, con tutte le voci necessarie organizzate in righe e colonne.
Al termine di questo articolo, se lo desideri, potrai scaricare gratuitamente il mio piano. Si tratta di un formato aperto che puoi personalizzare tu con i tool Microsoft oppure con Fogli di Google (che per altro è GRATIS). Lo puoi prendere come esempio di calendario editoriale o scaricare e utilizzare direttamente, a te la scelta!
Le 10 voci insostituibili che troverai nel calendario SEO
Voci di gestione: Ti aiutano a gestire il progetto e capire a che punto ti trovi
- STATO: indica se il contenuto è stato prodotto o è ancora da fare
- MESE: indica in quale mese devono essere pubblicati i contenuti
- AUTORE: indica chi è l’autore designato per la cura e pubblicazione del contenuto
- DATA DI CARICAMENTO: qui puoi inserire il giorno preciso in cui l’articolo viene caricato sul tuo CMS (WordPress, Joomla etc)
Queste voci sono fondamentali per il monitoraggio del progetto e per assicurarsi di raggiungere gli obiettivi nei tempi prestabiliti.
Argomento: Usalo per tenere traccia del tema principale ed evitare di perderti con argomenti correlati
Qui si definisce la tipologia di post, chiarendo se l’articolo risponde a una domanda particolare o se si riferisce a un determinato segmento di servizi/prodotti dell’azienda o del professionista. È importante inquadrare bene l’argomento perché questo ti aiuterà poi a definire la categoria o i tag dove l’articolo dovrà essere inserito, nel rigoroso rispetto del giusto campo semantico.
Categoria: Imposta la struttura e la gerarchia dei contenuti
Qui vado a indicare in quale categoria del sito (raccoglitore di contenuti per pertinenza semantica) si andrà a inserire il contenuto. Le categorie sono fondamentali all’interno dell’architettura di un sito perché possono essere sfruttate per posizionarsi in SERP su chiavi di ricerca a correlazione ampia. Insomma, ricorda che vanno usate accuratamente.
Inserire la categoria nel piano editoriale SEO permette all’autore di avere ben chiaro fin da subito quale categoria dovrà selezionare all’interno del sito.
KPI Keyword: Il tuo obiettivo di posizionamento
Qui, invece, va inserita la keyword fondamentale per la quale dovrà essere ottimizzato l’intero contenuto lato SEO. Prendiamo il caso di questa guida: la parola chiave principale per la quale intendo posizionarmi è “calendario editoriale SEO”.
Quindi riporto la KPI (Key Performance Indicator) keyword nel relativo campo.
Avere una parola chiave in KPI come obiettivo di posizionamento non ti autorizza a bombardare il testo con quella keyword. Mettiti in testa che oggi è l’utente a decidere se il tuo contenuto salirà oppure no: garantirgli contenuti genuini e un’esperienza ottimale dovrebbe sempre essere il tuo primo obiettivo.
Chiaro il punto? Facciamo le persone serie e lasciamo il keyword stuffing ai ragazzini, ok?
Non scordarlo mai: qui stiamo parlando di Business.
Indicare la target keyword facilita il lavoro a chi scriverà il prezzo in ottica SEO perché saprà già come ottimizzare i campi quali i metatag e il testo. Inoltre per uno scrittore esperto è bene conoscere subito la keyword target, perché così può iniziare da subito a indagare il search intent dell’articolo, ovvero le reali motivazioni per cui un certo utente fa una determinata ricerca. Rispondere al search intent è determinante per la soddisfazione dell’utente, e quindi lo è anche in ottica SEO.
Come scelgo le KPI keyword e perché?
La selezione degli obiettivi passa sempre attraverso un’attività di keyword research (ricerca parole chiave). Con questa ricerca individuo le parole chiave più importanti per te e il tuo progetto web. In particolare, individuo le chiavi che nascondono un potenziale intento di acquisto dei tuoi prodotti e servizi, ma anche quelle che nascondono interesse per una certa azione che può essere utile per te. Selezionare le KPI keyword è dunque il cardine di ogni calendario editoriale SEO. Si può dire che l’intero calendario ruoti intorno ad esse!
Ok, diciamo che hai trovato tutte le tue belle keyword. Ma sei certo di aver compreso fino in fondo l’intento di ricerca di chi le digita? In altre parole, sai cosa scrivere per tenere i tuoi lettori avvinghiati al tuo articolo? Se la risposta è no, lascia che ti spieghi come rendere la tua scrittura finalmente visibile e far decollare il tuo blog sui motori di ricerca.
Volume di ricerca: Se loro cercano, tu devi sapere quante volte al mese lo fanno
In questo campo riporto il numero di ricerche mensili medie che la data keyword ottiene dagli utenti. Si tratta di un parametro importante e va riportato nel calendario per avere il polso dell’importanza della keyword.
Oltretutto il volume è quel dato che suggerisce quante visite è possibile aspettarsi se ci si posiziona per una certa keyword. Da qui si possono estrapolare molti altri dati, come ad esempio:
- traffico verso il sito
- potenziale numero di lead
- potenziale numero di nuovi clienti
- potenziale aumento del fatturato
Stai facendo gli occhi a cuoricino? Beh, non ti biasimo, questo è il potere della SEO e dei suoi dati misurabili! Ora rimetti gli occhi in modalità lettura normale che ti dico un secondo come ottenere il volume di ricerca keyword.
Per conoscere i volumi di ricerca ti basta usare un tool gratuito come Ubersuggest.
Seppur non sia preciso come i suoi cugini a pagamento, ti sarà sufficiente digitare una parola su Ubersuggest e cliccare sul tasto “Cerca”, come vedi in questa immagine. A quel punto ti verranno fornite molte informazioni utili e abbastanza precise sulla chiave, compreso il volume di ricerca mensile.
Titolo 1: Chiamalo pure H1, ma non scordarti che è la porta d’accesso al tuo contenuto
Il titolo 1 corrisponde all’H1, ovvero al titolo da inserire nel campo dedicato del proprio CMS. È sempre bene per il piano editoriale SEO che l’H1 contenga la KPI keyword: questo è infatti un aspetto rilevante per l’ottimizzazione dei contenuti on page.
Per ottimizzare l’H1 è sempre una buona idea inserire altre chiavi correlate. Ricorda comunque che questo è il titolo che sarà visibile all’interno del sito da parte degli utenti.
Titolo 2: Se hanno fatto click sarà la seconda cosa che vedono
Nel mio modello di calendario editoriale (che trovi in fondo, se proprio non puoi resistere) inserisco sempre il primo H2, ovvero il primo sottotitolo che va a specificare meglio l’argomento trattato nel post e le informazioni che verranno condivise.
Ricorda, usare bene i titoli è un’arte e può fare davvero la differenza sui tuoi risultati di posizionamento. Se vuoi diventare un vero Pifferaio Magico della scrittura e imparare a incantare i tuoi lettori (e i motori di ricerca), scopri il mio metodo di Scrittura Visibile.
SEO Title: Occhio, qui ti giochi il click sulla SERP!
Il SEO title è il titolo dell’articolo che poi compare in SERP, dove è importante che sia di nuovo presente la parola chiave principale. Inoltre è fondamentale che il tag title venga ottimizzato per invogliare l’utente a cliccare ed entrare nella pagina per leggere il contenuto.
Con il SEO title è possibile creare curiosità e rassicurare il lettore sul fatto che troverà le informazioni che cerca, ma per fare tutto questo hai a disposizione solo poche semplici parole. Fondamentale è che la KPI keyword sia qui inserita, possibilmente sulla parte sinistra del titolo, magari prima dei due punti. Come vedi nell’immagine sotto, è facile inserire il titolo SEO sul tuo WordPress grazie a Yoast .
Qui trovi anche gli altri campi di cui parliamo a breve:
- Slug
- Meta descrizione
Slug: L’indirizzo della tua pagina (sinonimo di URL)
Si indica qui una stringa creata a partire dal titolo del post con lo scopo di ottenere una posizione URL valida (adatta a costruire un indirizzo web). Lo slug è costituito da parole con lettere minuscole separate da un trattino. Meglio evitare i trattini bassi, ok?
SEO Description: Se sei bravo, qui te li porti a casa
Si tratta di quella piccola porzione di testo presente in SERP, al di sotto del titolo SEO, che specifica un po’ il contenuto dell’articolo e invita all’azione. Viene chiamata anche con il nome di meta description, in italiano meta descrizione. Qui devi ancora una volta inserire la KPI keyword e spingere il potenziale lettore a visitare la pagina.
TOOLS: Strumenti utili per il tuo piano editoriale
Come abbiamo visto il piano editoriale si compone di elementi di pura gestione, indispensabili per organizzare il lavoro e le consegne dei post, ma anche di elementi redazionali e tecnici per l’ottimizzazione SEO. Prima di concludere voglio darti qualche altro consiglio relativo a strumenti e tool utili per sviluppare il tuo piano editoriale.
Fondamentali risultano essere gli strumenti di ricerca parole chiave. Te ne consiglio 3, completamente gratuiti:
- Ubersuggest (a cui abbiamo accennato): al momento 100% free
- Answer The Public: la versione gratuita non ha limitazioni sostanziali.
- Keyword Planner: lo trovi su Google Ads.
Per approfondire le tue ricerche puoi pensare di usare anche i suggest di Google, quelli che trovi nella barra di ricerca.
Mi raccomando, monitora sempre i risultati
Qualsiasi azione strategica è inutile se poi non è possibile misurare e monitorare i risultati a cui conduce o dovrebbe condurre. Come ti ho indicato, è fondamentale sviluppare il piano sempre in termini di KPI, il che tradotto significa portare traffico profilato verso il tuo sito web. Chiaramente è importante controllare il numero dei visitatori e lettori dei tuoi articoli pubblicati e come si posizionano gli stessi su Google.
Ma c’è un dato ancora più essenziale da monitorare: quanto traffico in più ricevono le tue “landing page” (ovvero le pagine di vendita che sono presenti sul tuo sito) grazie al piano editoriale SEO?
E poi ancora, quante conversioni o maggiorazione dei profitti è derivata dall’aumento delle visite di tali pagine? Quando investi su un sito – tempo o denaro, non conta – devi sempre tenere in mente che ogni tua azione va indirizzata a intercettare CLIENTI, non persone a caso.
Lo strumento cardine per monitorare quello che sta accadendo dopo l’implementazione del tuo piano editoriale SEO è Analytics, ma puoi affidarti anche ad altri strumenti. Alcuni di questi sono a pagamento, come ad esempio SEOZoom.
Scarica gratuitamente il modello del piano editoriale editabile SEO Friendly
Troverai il file nell’ultima versione aggiornata, in cui:
- I campi “Seo title, Slug e SEO Description” si auto-compilano per suggerirti un’impostazione che comprenda la tua chiave principale.
- Viene effettuato il conteggio dei caratteri sulla meta descrizione, che diventa rossa quando si superano i 160 caratteri.
- I titoli rifiutati si colorano di rosso e vengono barrati, quelli caricati saranno invece immediatamente riconoscibili grazie a uno sfondo verde
Potevi immaginare un tool per calendario editoriale migliore di questo? 😀
Clicca qui per prendere il modello V2.7
Conclusioni sul Piano Editoriale SEO
Dai, non fare il finto tonto, ora non puoi negare di sapere almeno a grandi linee quello che devi fare per rendere il tuo blog aziendale una macchina che produce profitti. Il calendario editoriale ottimizzato SEO è la risposta che cercavi per uscire dalla logorante situazione di stallo in cui probabilmente ti trovi: questo strumento può sia risollevare un progetto che non genera traffico, sia aiutarti a crearne uno da zero, ma con criterio e in un’ottica improntata al risultato.
Il mio consiglio? Non sprecare altro tempo e soldi. Se vuoi conoscere il costo di sviluppo di un piano editoriale SEO, fatto subito e fatto bene, puoi contattarmi. Se mi prendi nella giornata buona, forse non mi arrabbio perché non lo hai fatto prima! 😛