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Contenuti visivi e conversione: perché il tuo cervello ha bisogno di immagini (e come sfruttarlo a tuo vantaggio)

Creare contenuti che coinvolgono a livello visivo non solo facilita la comprensione, ma rafforza il legame con il pubblico e aumenta il tempo di permanenza, aspetto cruciale per il posizionamento e la fidelizzazione degli utenti.

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📌 TAKE AWAYS

  1. Il nostro cervello elabora e ricorda meglio le informazioni quando queste sono ricche di dettagli visivi e creano immagini mentali vivide: Un contenuto che stimola la visualizzazione mentale ha maggiori probabilità di essere memorabile e coinvolgente.
  2. L’intelligenza artificiale è più efficace come strumento di supporto che come creatore principale di contenuti: I professionisti più esperti la utilizzano principalmente per titoli (47%), ricerca (39%) ed editing (38%), combinandola con l’expertise umana per ottenere i migliori risultati.
  3. Il vero posizionamento sui motori di ricerca si costruisce attraverso il coinvolgimento reale degli utenti: Google premia i contenuti che mantengono gli utenti sulla pagina più a lungo, hanno un basso bounce rate e generano visite ripetute, superando l’importanza della semplice ottimizzazione delle keyword.
Il cervello umano è un artista delle immagini mentali e il marketing digitale lo sa bene! In questo articolo scopriamo perché i contenuti ricchi di dettagli visivi sono così efficaci nel catturare l'attenzione, come l'AI sta cambiando (ma non rivoluzionando) il modo di creare contenuti e perché Google premia sempre più chi sa coinvolgere veramente i propri lettori. 

Ti sei mai chiesto perché alcuni contenuti online ti catturano istantaneamente, mentre altri li abbandoni dopo pochi secondi?

Una cosa so per certo: la risposta potrebbe sorprenderti…

Chiudi gli occhi per un momento.

Pensa alla tua prima bicicletta.

Il pavimento del luogo nel quale si trovava quando la prendevi.

La vedi, vero?

Ma come è possibile vedere qualcosa che non è realmente davanti ai tuoi occhi? I colori, la forma, persino la sensazione del manubrio sotto le mani – il tuo cervello sta letteralmente accendendo piccole “lampadine”, creando una rete di connessioni neurali che ricostruiscono quell’immagine.

E questo semplice esercizio racchiude il segreto del successo dei contenuti online. E no, non è un esercizio di meditazione. È la chiave per comprendere perché la maggior parte dei contenuti web fallisce miseramente nel suo obiettivo: coinvolgere e convertire.

lore con ChatGPT

Il Problema dell’Attenzione nell’Era dell’AI

“Ma non è più difficile di prima catturare l’attenzione online?” potresti chiederti.

Hai ragione, e sta diventando sempre più complesso.

Nel digitale, l’attenzione è come l’oro: preziosa e sempre più rara. Non è come sfogliare una rivista cartacea, dove hai già fatto un investimento fisico ed emotivo. Online, sei sempre a un click dalla distrazione.

Un click.

E il lettore non c’è più…

L’arrivo dell’AI ha scatenato una vera e propria corsa all’oro dei contenuti. E i numeri parlano chiaro: secondo il Content Marketing Institute, l’80% dei marketer B2B sta già utilizzando l’intelligenza artificiale per creare contenuti. Tool che promettono “100 articoli in un click”, software che generano “contenuti unici” in pochi secondi, intelligenze artificiali che “scrivono come un umano”.

Ma c’è un dettaglio interessante: i professionisti più esperti usano l’AI in modo molto diverso da come potresti immaginare. La utilizzano principalmente per l’ideazione di titoli (47%), la ricerca (39%), l’editing (38%). Solo il 36% la usa per creare prime bozze. In altre parole, l’AI è uno strumento di supporto, non un sostituto della creatività umana.

E i risultati? I dati del report di un recente report di Semrush mostrano che il 79% delle aziende riporta un miglioramento nella qualità dei contenuti usando l’AI, mentre il 68% vede un aumento del ROI nel content marketing. Sul fronte SEO, il 65% registra risultati migliori, con il 76% delle aziende che è riuscito a far posizionare i contenuti generati con AI almeno una volta nei motori di ricerca. Questi risultati evidenziano come l’AI, quando utilizzata strategicamente, possa potenziare significativamente l’efficacia del content marketing, specialmente quando combinata con l’expertise umana nella creazione di contenuti di valore.

È come se tutti stessero usando lo stesso stampo per fare biscotti diversi, ma i lettori possono distinguere perfettamente il sapore di un contenuto fatto con cura da uno generato in serie.

Perché i contenuti ricchi di dettagli e immagini mentali conquistano il cervello (e Google)

Vuoi sapere cosa cerca veramente il tuo cervello? Non una quantità maggiore di contenuti, ma contenuti migliori. Durante l’ultimo Neuromarketing Summercamp, è emersa a riguardo una teoria affascinante: quando ricordiamo o visualizziamo qualcosa, il nostro cervello attiva pattern neurali specifici.

Ti spiego meglio.

Pensa alla differenza tra queste due descrizioni:

“Vado a lavoro”

versus

“Anche oggi scendo le scale in fretta, con una mano cerco le chiavi della macchina nella tasca, con l’altra faccio per controllare di non aver scordato lo smartphone. L’aria del mattino è sempre la solita, come le facce non proprio sveglie che incontro di solito a quell’ora…”

La seconda descrizione ti ha fatto visualizzare la scena in modo più vivido, vero?

Non ti ho citato neanche un dettaglio della scena ma sono certo che hai visto dove stava accadendo tutto questo ed è normale perché il nostro cervello per sua natura tende a completare le immagini sfruttando i riferimenti che trova in memoria.

I contenuti ricchi di dettagli e immagini mentali sono così potenti perché lavorano in armonia con il modo naturale in cui il nostro cervello processa e ricorda le informazioni.

E sai qual è la cosa interessante?

Per certi versi Google la pensa esattamente allo stesso modo. Quando un utente trova un contenuto coinvolgente, rimane sulla pagina, esplora approfondimenti correlati e torna più volte sul tuo sito, sta mandando un segnale chiaro ai motori di ricerca: questo contenuto vale più degli altri.

Non è più una questione di keyword density o di trucchetti tecnici. Il vero ranking lo costruisci attraverso il coinvolgimento reale delle persone. Quando qualcuno legge il tuo contenuto e pensa “finalmente qualcuno che mi capisce”, quando trova esempi che risuonano con la sua esperienza, quando visualizza chiaramente ciò di cui stai parlando, Google lo sa. Lo vede nel tempo di permanenza, nel bounce rate, nei pattern di navigazione. 

È questo il vero vantaggio competitivo nell’era dell’intelligenza artificiale: mentre tutti corrono a produrre più contenuti, tu puoi scegliere di produrne di migliori, di più coinvolgenti, di più memorabili. E se ci riesci non stai solo comunicando meglio con i tuoi potenziali clienti – stai anche costruendo un asset che i motori di ricerca premieranno sempre di più.

Ovviamente questo a patto che quel contenuto sia ben collocato in una struttura funzionale.

La Scelta Strategica

Nel digitale, l’attenzione è la nuova valuta. Non puoi comprarla, devi guadagnarla. E la guadagni solo quando crei contenuti che:

  • Parlano direttamente al tuo lettore
  • Creano immagini mentali chiare
  • Offrono valore reale e verificabile
  • Si inseriscono in una struttura più ampia

La differenza tra un’azienda che produce contenuti e una che costruisce asset sta tutta qui: nella capacità di pensare in modo strategico, costruire in modo sistematico e creare valore duraturo.

Allora, da che parte vuoi stare?

È tempo di una scelta strategica: vuoi continuare a navigare a vista o avere un team di PRO che trasforma i tuoi contenuti in veri asset?
Se la risposta è quella che penso io qui ti lascio il link per prenotare una consulenza 😉

#avantitutta

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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