Online puoi trovare decine, centinaia, migliaia di articoli sulla SEO.
Fatti un giro tra i titoli. Tantissimi parlano di strategia infallibile, metodo definitivo, segreti sconosciuti ai più che però, puntualmente, ti vengono svelati nel giro di poche righe.
Io di tutta questa roba, se posso dirlo, mi sono rotto.
Sì, perché la vita è più complicata di così.
La vita reale assomiglia più a quella situazione che descrive Alanis Morissette in Ironic: quando ti serve un coltello, trovi solo centinaia di cucchiai.
Il vero miracolo non è trovare sul web una strategia SEO intelligente o potente. Di quelle ce ne sono migliaia. Il prodigio si verifica quando per caso si incrociano il consiglio giusto e il momento giusto.
Io ho ricevuto decine di ottimi consigli che però in quel momento della mia vita non ero pronto a recepire.
Ti faccio un esempio che ho perfettamente scolpito nella memoria…
Un consulente SEO, una chiave e una serratura (no, non è una barzelletta)
Anni fa mi sono imbattuto nel contenuto di un professionista di cui ho una stima pazzesca, Robin Good.
L’articolo titolava “Il nuovo Google sei tu”.
Bene, tutta la mia attenzione si focalizzò su quel titolo.
Mamma mia, che titolo brutto – pensavo. Presuntuoso, pure.
Che poi cosa vuol dire che io sono il nuovo Google? Non ho mica i mezzi di una multinazionale…
Insomma, ero talmente infastidito dal titolo che non mi sono soffermato sul contenuto.
Beh, di recente mi sono ritrovato di nuovo sotto il naso quel famoso contenuto. E ho scoperto una cosa interessantissima: Robin, dall’alto della sua saggezza, stava cercando di suggerire un concetto che io ci ho messo anni ad interiorizzare.
Eh sì, perché quando Robin diceva che “il nuovo Google sei tu” intendeva dire che devi diventare il punto di riferimento della tua nicchia, proprio come Google lo è per gli utenti. In altre parole, devi lasciar perdere i contenuti uguali a quelli di tutti gli altri e creare valore vero, diventare il primo a cui la tua audience pensa quando ha una certa necessità.
Parole sante. Ma quando le ho lette per la prima volta, qualche anno fa, avrebbero anche potuto gridarmele in faccia senza che io le sentissi. Il problema è che, in quel momento, ero sordo.
Tant’è che quando mi sono trovato a rileggere quel contenuto, ho pensato che:
- ero un grandissimo pirla
- avevo avuto per anni una chiave in mano… senza sapere dov’era la serratura
Ti ho raccontato questa storia perché quello che mi è successo con l’articolo di Robin Good è molto simile a ciò che vivono tantissime persone quando si mettono in testa di fare SEO.
Leggono centinaia di guide e di articoli, si mettono a studiare i tool, decriptano la strategie avanzate, cercando le scorciatoie…
Poi un giorno si rendono conto che hanno passato dei mesi ad arrancare scimmiottando il lavoro degli altri.
Nel frattempo si sono “ben” posizionati nella sesta pagina di Google, che è un po’ come assistere ad un concerto dietro una schiera di giocatori di basket alti due metri.
Ma tu, a che diamine stai puntando?
Il migliore consiglio SEO che posso darti è di una banalità quasi disarmante.
Tuttavia continuerò a ripeterlo come un mantra:
Devi avere chiari i tuoi obiettivi
Devi avere chiari i tuoi obiettivi
Devi avere chiari i tuoi obiettivi
Eh sì, perché puoi anche infarcirti la testa delle migliori strategie SEO dell’universo globo, ma se non sai la direzione che devi prendere è tutto inutile.
È come se fossi un ghepardo che partecipa a una gara di nuoto.
Oppure come se Cristiano Ronaldo concentrasse tutta la sua potenza e agilità per tirare un rigore… verso il pubblico.
(Ahia)
Lo so, anche individuare gli obiettivi non è facile. È un’abilità che si apprende con il tempo.
È un po’ come quando sei al volante e l’auto davanti a te inchioda all’improvviso. Se sei un guidatore esperto ti parte il riflesso della frenata, se hai appena preso la patente è facile che ti schianti.
Ma come diavolo si individuano gli obiettivi sensati?
Con un processo che si chiama indagine di mercato, che comprende:
- analisi dello scenario competitivo
- analisi del pubblico e della domanda
- settaggio degli obiettivi (cosa è possibile ottenere e in quanto tempo)
- messa a punto della strategia
Puoi provare a fare tutto questo da solo – anche se, come ti dicevo, vuol dire prendere in mano per la prima volta un mezzo che non hai mai guidato. L’alternativa, naturalmente, è interpellare un esperto SEO che lo faccia per te.
Ok, ma torniamo a bomba sulla strategie SEO.
Libera la testa da tutto quello che hai letto. Partiamo dalla base.
Riducendo all’essenziale qualsiasi strategia di posizionamento, troveremo sempre e comunque 3 passaggi fondamentali:
- individuare le query fondamentali del progetto – poche, ben pensate e transazionali, ovvero utili agli obiettivi di business
- creare il content plan
- messa in pratica: scrivere, pubblicare dentro e fuori dal sito, ottimizzare e misurare
Vuoi fare sul serio con il content marketing?
Allora il tuo piano di contenuti non si può ridurre a 20 idee di articoli. No, di articoli ne devi pensare 200, 300, 500 in un anno. E non possono essere robetta scopiazzata o fatta scrivere ai robot. Gli articoli devono essere ben scritti, ben ottimizzati e creare valore.
Ti ho spaventato?
Bene. Purtroppo queste sono le cifre su cui si viaggia per un progetto SEO strutturato.
La SEO non è per tutti. Ci vuole impegno, fatica, tempo, budget. Non li hai? Va benissimo, il posizionamento organico è solo uno dei modi con cui puoi fare traffico.
Vabbé Roberto, ma non c’è proprio una via più semplice? Più veloce?
Dimmi, l’hai sentita quella brezza che ti ha appena scompigliato i capelli? Era il mio sospiro, arrivato direttamente da Cagliari.
Eh sì, quando mi chiedono delle scorciatoie per la SEO divento tipo Eolo il dio dei venti.
Prima di scatenare un tornado, lascia che ti parli un attimo di scorciatoie, trucchetti e ambizioni esagerate.
Chi troppo vuole nulla stringe, anche nella SEO
Lo so che li hai visti anche tu gli startupper visionari che si fanno la foto con la Lamborghini nuova di pacca. O i guru che si vantano di passare tutta la vita a viaggiare perché fanno il lavoro dei sogni, tutto online, seduti all’ombra di una palma in una spiaggia tailandese.
Ammettilo, almeno una volta li hai guardati con invidia e hai pensato:
Ma come diavolo hanno fatto?
E poi:
Ma perché non posso farlo anche io? Forse, se trovo la svolta giusta…
Per prima cosa lasciami dire che non sono la persona giusta per rispondere a queste domande. Anzi, sono uno che abita a mezz’ora di distanza da alcune delle spiagge più belle d’Italia, ma il mare lo vedo sì e no una decina di volte in estate.
Non faccio il lavoro dei miei sogni immerso nella sabbia bianca.
E anche se ho ottenuto le mie belle soddisfazioni e godo di un modesto riconoscimento nel mio settore, non passo le giornate tra un bagno di sole e una granita ghiacciata.
A dirla tutta, dubito che lo facciano anche i soggettoni di cui sopra.
La triste verità è che viviamo in una società in cui hanno instillato a forza la favoletta del gratta e vinci, anche in versione business.
Siamo portati a sperare nella vincita facile, nel colpo di genio che cambia le nostre sorti e ci fa diventare ricchi sfondati da un giorno all’altro.
Ecco perché ci parlano ovunque di formule segrete, metodi infallibili, strategie esclusive. Siamo abituati a guardare troppo in alto, a illuderci che possiamo avere tutto e subito.
Il “vero” metodo per il successo di un progetto è molto più prosaico.
Gli ingredienti li hai già in mano, o te li puoi procurare: tenacia, costanza, direzione chiara e competenza.
Ma metterti a confronto con chi ce l’ha già fatta è una trappola.
Eh sì, perché quasi sicuramente vai a cadere in una di queste due situazioni:
- Miri ai concorrenti o alle persone affermate nel tuo settore, ti senti uno sfigato e ti dici “io non ce la farò mai”. Senza pensare che tutti sono partiti da zero e la gente di successo ha di solito alle spalle anni e anni di duro lavoro.
Soluzione: gambe in spalla e inizia a fare
- Pensi che tutto sia facile, ti allarghi e finisci per pestare i piedi a qualcuno (e non solo quelli). Io purtroppo mi sono ritrovato più di una volta in questa situazione con ex-collaboratori, gente molto competente che però ha fatto il passo più lungo della gamba, finendo per fare brutti sgarbi o facendo colare a picco progetti molto promettenti. Bisogna fare molta attenzione a queste situazioni, perché il web non è diverso dalla vita reale: la gente parla, e se sei uno che ricorre ai mezzucci si viene a sapere, con grossi danni alla tua reputazione.
Soluzione: procedi sempre con rispetto, ma sappi anche darti degli obiettivi realistici. Non puoi correre una maratona se hai appena imparato a camminare, no?
Conclusione
Qualche tempo fa, ad un evento, mi hanno chiesto:
“Qual è il miglior consiglio che puoi dare a chi fatica con la SEO, o a chi è agli inizi?”.
Beh, la risposta che ho dato è la stessa che hai letto qui: conoscere la direzione, pianificare il percorso.
Per fare tutto questo non c’è niente di meglio di un’indagine di mercato, che è il vero e proprio fondamento di ogni strategia SEO di successo.
Qui puoi approfondire in cosa consiste: Quanto guadagnerai (o perderai) con il tuo progetto Web? Scommetto che non ne hai la benché minima idea…
Diffida, ti prego, di tutti quelli che ti vogliono vendere il metodo segreto per spaccare su Google. Sono l’equivalente digitale di quelli che cercano di convincerti che puoi curare la calvizie con le pilloline magiche.
Di solito, infatti, questi individui ti spacciano per miracolose delle tecniche SEO black hat, che magari danno risultati sul breve periodo, ma che alla lunga potrebbero fare enormi danni.
Se invece hai voglia di impegnarti con un progetto serio e faticoso, ma che porta risultati veri e sul lungo periodo, scrivimi pure.
#avantitutta