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Come cambia il Marketing al tempo dell’IA e come adattarti (senza fare danni)

Con l’aiuto dell’IA puoi emergere o scomparire, dipende tutto dall’uso che ne farai

Utilizzare l’IA nel marketing odierno senza una strategia è come partecipare a una gara di tuffi dimenticandoti che non sai nuotare. (“C’era l’acqua nella piscina, giusto?“).

Ogni giorno il rumore di fondo nei mercati aumenta, per questo distinguersi con un messaggio di altissima qualità verso il tuo pubblico non è più un vantaggio, ma una necessità assoluta.

Oggi per la tua azienda è fondamentale capire come far leva sull’AI per portare la tua strategia di content marketing al di sopra della massa. Cercare di emergere facendo semplicemente più rumore degli altri non funziona più.

Qui ti parlo di come GPT e Gemini hanno già cambiato per sempre lo scenario del branding e della comunicazione e di quanto possa essere dannoso per la tua immagine aziendale usare questi strumenti nel modo sbagliato.

Quando tutti producono di più, tu cerca di produrre MEGLIO (e diversamente)!

Philip Kotler una volta ha detto:

Le basi del marketing non cambiano mai. Cambiano le tecniche, ma i principi restano gli stessi.

Philip Kotler

Qualcuno potrebbe pensare che oggi, essendoci di mezzo l’intelligenza artificiale, questa affermazione non valga più, ma si sbaglia.

I fondamenti di marketing non cambiano perché, di base, non cambiano i bisogni delle persone cui il marketing si rivolge. 

Questo resta vero anche nell’epoca di GPT e Gemini, tuttavia con l’intelligenza artificiale può e deve cambiare il modo in cui le aziende propongono messaggi per la soddisfazione di quei bisogni (“eterni” come qualcuno li ha definiti).

Ma dipende tutto da come scegli di usarla:

🔎SOLUZIONE⚡CONSEGUENZA
Apuoi ignorarla e continuare a far finta che sia tutto come prima (condannandoti quasi certamente a scomparire dal mercato in poco tempo)
Bpuoi provare a usarla per bombardare il mercato di messaggi irrilevanti che si confondono tanto quanto nuove gocce d’acqua in una piscina.
Cpuoi cambiare prospettiva e capire che hai tra le mani lo strumento più potente di tutti i tempi per portare il tuo brand all’attenzione del mercato con un’efficacia e una qualità mai viste prima.

Se mi conosci forse hai già intuito che per me l’unica risposta possibile è la soluzione C e ora ti illustro perché penso che probabilmente sia l’unica strada percorribile.

GPT, Gemini e le nuove prospettive nella comunicazione del brand

Nel 2004 uscì il libro di Seth Godin “la Mucca Viola”. La morale di quel testo, pietra miliare del marketing moderno, è semplice e sempre valida, ancor più nell’epoca di Gemini e di GPT:

Un qualsiasi prodotto o servizio deve distinguersi per le sue caratteristiche e qualità non convenzionali, risultando unico, originale, straordinario.

Questo genera un passaparola naturale tra le persone, diffondendo così la notorietà del marchio. 

L’autore, durante un viaggio in autostrada, osserva che le mucche, viste dal finestrino, alla fine appaiono tutte uguali e noiose; solo una ipotetica “mucca viola” (cioè un elemento fuori dal comune) potrebbe attirare l’attenzione e suscitare interesse.

A distanza di molto tempo questa metafora indica alla perfezione la strada da seguire nel paradigma attuale.

Con l’intelligenza artificiale chiunque ha acquisito la possibilità di produrre in massa contenuti per promuoversi (articoli, video, immagini etc…), e moltissimi hanno pensato di iniziare a sfruttare al massimo questa potenza di fuoco.

Il problema è che il 99% di tutti i nuovi output che stiamo partorendo con l’intelligenza artificiale è nient’altro che monnezza, e lo stiamo vedendo ampiamente su molti siti web, ma non solo.

con l'ia si creano interi siti per fare spam

Il vantaggio competitivo di tipo “quantitativo” offerto da strumenti come GPT non so se sia mai esistito, ma di sicuro lo si sta usando nel modo sbagliato.

In un’epoca in cui già si produceva un mare di contenuti da scaricare quotidianamente sulle persone, queste ultime hanno già da tempo alzato scudi e barricate altissime proprio per proteggersi da tale monnezza…

Il punto per me è che quelle barricate puoi scavalcarle, a patto che scegli di usare strumenti come GPT e Gemini per diventare la mucca viola della tua nicchia di mercato, non per aggiungere altro rumore indistinto a una scenario che già somiglia molto a una baraonda senza senso.

La relazione tra IA, produttività e il nuovo “spam di professionisti”

Ti ho parlato di quanto differenziarsi sia importante, ma ricorda: lo è altrettanto a chi sceglierai di delegare quel processo.

Nel futuro del digital, infatti, io vedo un altro scoglio bello grosso materializzarsi all’orizzonte, quello che potremmo definire spam di professionisti.

Si perché con l’intelligenza artificiale generativa non solo siamo diventati in grado di produrre 1000 volte più di prima, ma siamo anche apparentemente capaci di “generare” dal nulla competenze che un attimo prima non avevamo:

  • C’è e ci sarà sempre più chi si spaccia da consulente SEO, ma magari fino al giorno prima pensava che “CTR” fosse una nuova abbreviazione per “Carburante per Trattori Rustici”.
  • Ci sarà chi si spaccia da graphic designer, ma fino a quel momento al massimo smanettava su Paint per creare i suoi “capolavori”.
  • Ci sarà chi si spaccia da social media manager, ma crede fermamente che la parola “engagement” abbia a che fare con le proposte di matrimonio.

Sto esagerando? Ok può darsi. Però lascia che ti mostri quanto è facile già ora fare certi prompt semplicissimi e magari trovare pure il modo di risultare convincenti improvvisandosi spudoratamente 🤡:

con l'ia si possono fingere competenze di marketing

Ma quanto vedi nell’immagine sopra è nulla… Task più specifici da fargli fare ne abbiamo?

prompt per GPT per simulare la capacità di un SEO

E poi l’apoteosi quando GPT ti dice “certo caro, posso fare il lavoro al posto tuo” (e tu ci credi pure, tanto l’importante è incassare 😀):

con gpt teoricamente puoi spingerti a fingere di saper analizzare un sito

In tutto questo, come vedi, non è che ci sia solo “improvvisazione”, ma potenzialmente una truffa. Eppure è possibile inscenare questo teatrino facilmente in epoca di IA generativa. 

Di fattori impattanti quali:

  • Gli anni di esperienza sul campo per comprendere, contestualizzare e applicare decine di volte gli step che servono a creare un progetto SEO vincente nemmeno l’ombra;
  • Come anche della capacità del professionista di adattarsi al contesto aziendale del cliente fin nel minimo dettaglio creando un progetto che possa funzionare realmente e adattarlo lungo il percorso ogni qual volta si presentano intoppi o variabili…

Ecco, di tutto questo all’IA non frega una beata cippa. Gli dici che devi far finta di essere un SEO e ti da tutta l’apparente soluzione: da quello che devi raccontare per sembrare credibile al fare l’analisi al posto tuo.

Il fatto è che fare SEO (come fare il copy, il designer, il smm) non equivale a seguire delle istruzioni preimpostate per ottenere un preciso output!

Insomma, tornando sul punto, è come illuderti di fare un triplo salto mortale all’indietro carpiato e arrotato, dopo aver visto un video di Tania Cagnotto che esegue un tuffo complicato 3 o 4 volte.

Il risultato? Con ogni probabilità sarà una panzata all’acqua talmente forte che la prossima volta che ci riprovi l’acqua della piscina si scansa.

improvvisarsi con l'ia non porta a fare un marketing migliore
Capolavoro post-modernista per esprimere l’ineluttabilità del dolore e il vuoto di certe piscine

Come vedi nemmeno io posso improvvisarmi graphic designer, sebbene abbia usato l’IA per creare il capolavoro soprastante 😌.

Ma allora la domanda è: un domani come farai a capire a chi affidarti se necessiti di servizi di marketing, comunicazione e branding?

IA e marketing secondo la mia opinione: il futuro che vedo arrivare e quello che vorrei (anche per la SEO)

Come ho cercato di spiegarti in questo articolo, le trappole che il nostro futuro in compagnia dell’IA riserva sia alle aziende sia a chi si occupa di marketing sono numerose.

meme su un seo improvvisato
Un cattivone quel quel cliente, malvagio proprio.

Proprio per questo ci tengo a dirti come penso che professionisti e aziende possano proteggersi da scivoloni a bordo piscina ed emergere in un contesto sempre più complesso e competitivo con l’aiuto dell’IA.

Regola n° 1 bisogna essere architetti e non manovali del marketing.

Quando mi chiedono chi sopravvivrà nei mercati del futuro io ho sempre solo una risposta: quelli che avranno un chiaro e forte posizionamento di brand.

Il problema è che per costruire questa cosa non ci si può improvvisare, tanto meno nell’epoca di GPT e Gemini. 

Perché un brand può emergere, ma a patto che sia capace di veicolare un messaggio che sia:

  1. differenziante rispetto agli altri attori di mercato;
  2. di alta qualità;
  3. pensato da persone, per le persone;
  4. capace di creare connessioni autentiche;
  5. capace di innescare associazioni efficaci con tutto quello che un marchio vuole rappresentare.

Per riuscirci è fondamentale, ripeto, rivolgersi solo a chi si fa “architetto” della propria disciplina.

Il tempo dei markettari tuttofare è da archiviare per sempre. E con essi bisogna dire addio agli esperimenti promozionali fatti “tanto per” (campagne ADS a caso, social fatti da tuo cuggino etc…): sono uno spreco automatico di risorse, tempo e budget.

Sono consapevole che questo taglierà fuori molte persone dal mercato delle prestazioni lavorative; è un vero dilemma e io ne sono sinceramente preoccupato quando guardo al futuro.

Tuttavia, dal canto mio ho tutta l’intenzione di usare i nuovi strumenti dell’IA per potenziare x1000 la mia capacità di dare qualità e valore al mio lavoro in favore di chi ha riposto in me la sua fiducia come cliente.

Dopotutto lo sto già facendo.

Con l’intelligenza artificiale sto avendo l’opportunità di cambiare e migliorare le analisi dei siti web, la strutturazione dei progetti SEO, la qualità dei contenuti e perfino il mio servizio di link building, così importante oggi proprio per veicolare quel messaggio unico e differenziante che deve contraddistinguere la tua realtà aziendale e potenziarne il sito web.

Aggiungo, e chiudo, che mai come oggi sono convinto che fare marketing significhi fare relazione (anzitutto tra aziende e professionisti che hanno interessi in comune).

Io mi vedo sì come un professionista specializzato verticalmente in quello che fa, ma so benissimo che oggi con l’arrivo della SGE sui motori di ricerca (l’esperienza di ricerca generativa che cambierà per sempre Google) e l’esistenza parallela dei LLM (large language models come GPT), sarà la mia capacità di relazionarmi con altri “architetti” di marketing, branding e comunicazione a rendere possibile un impatto concreto sui progetti dei clienti su cui lavorerò.

Non bisogna più considerarsi come cellule isolate nei meccanismi del mercato, ma al contrario, persone che cercano sinergie con altre persone per strutturare proposte di valore impattanti.

Così altro che “l’IA ci ruberà il lavoro”, glielo ruberemo noi… e a man bassa pure.

E allora che ne dici? Se fai l’imprenditore sono sicuro non ti piaccia troppo l’idea di improvvisarti tuffatore – e ti do pure ragione, dopotutto le panzate fanno male (a te e all’acqua 🤣 come spiegavo prima). 

Se è così puoi pensare di bussare alla mia porta. Mi trovi prontissimo per lavorare al processo della creazione di quel messaggio differenziante di cui ti parlavo prima e soprattutto per farlo arrivare al tuo pubblico.

Ho speso anni ad affinare le mie competenze, ma anche a fare rete con professionisti di alto livello. Tutta gente decisa, tanto quanto me, a mettere la tua azienda nelle condizioni di tuffarsi con le dovute precauzioni nel branding e nel marketing al tempo di Gemini e GPT.

🏆 Take Aways…

  1. Utilizzare l’intelligenza artificiale senza una strategia precisa in marketing può essere rischioso e controproducente.
  2. I principi di base del marketing rimangono invariati nonostante l’avvento dell’AI; i bisogni fondamentali delle persone continuano a guidare le strategie efficaci.
  3. Differenziarsi attraverso contenuti unici e di alta qualità è essenziale per emergere nel mercato saturato di oggi.
  4. Affidarsi a professionisti qualificati è cruciale per navigare con successo le nuove sfide poste dall’IA nel campo del marketing e della comunicazione.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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