Apple e Nvidia stanno per investire pesantemente in OpenAI, l'azienda dietro ChatGPT, unendosi contro Google nella battaglia per il dominio dell'intelligenza artificiale. Microsoft quindi non sarà più l'unico importante partner di OpenAI. Ma come reagirà Big G?
Apple e Nvidia investiranno pesantemente su OpenAI (intanto Big G pensa a migliorare Gemini- e credimi- ce n’è bisogno…)
Hai presente il detto “il nemico del mio nemico è mio amico”?
Bene, sembra che Apple e Nvidia lo stiano prendendo molto sul serio.
La notizia è che queste due colossali aziende tecnologiche stanno per investire pesantemente in OpenAI, la creatrice del celebre ChatGPT, un’operazione che potrebbe cambiare le dinamiche del mercato dell’intelligenza artificiale e riequilibrare un po’ le cose.
Nel corso dell’articolo ti fornirò un quadro generale sulla situazione per comprendere meglio a che punto è la battaglia Apple vs Google, qual è stata la risposta di Mountain View, la posizione di Microsoft, e la scelta di OpenAI di collaborare con il governo statunitense.
Ma partiamo dalla notizia del giorno, perché non è di poco conto:
Apple ha smesso di nascondersi: il guanto di sfida a Big G è lanciato.
La partnership Apple-OpenAI: perché proprio ora?
La notizia che Apple e Nvidia sono in trattative per investire in OpenAI ha fatto il giro del mondo, ma devo dirti che gli indizi di questo avvicinamento c’erano tutti…
Già il 10 giugno 2024 durante il WWDC 2024, l’evento più atteso dagli sviluppatori di app, Tim Cook, amministratore delegato di Apple, svelò che ChatGPT sarebbe stato integrato su iPhone, iPad e Mac.
All’epoca la notizia della partnership non convinse gli investitori, tanto che il titolo della Mela perse l’1,7% in Borsa; evidentemente il mercato non si fidò dell’annuncio, fedele alla massima “buy on the rumors, sell on the news”.
Ma ora le cose sono cambiate e a Cupertino hanno rotto gli indugi: l’alleanza con OpenAI è realtà.
Ma perché proprio OpenAI? La risposta è semplice: ChatGPT è il leader indiscusso nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, e Apple vuole essere sicura di avere accesso alla tecnologia migliore sul mercato.
Prima di addentrarci negli intrighi di questa storia, degna delle soap opera più entusiasmante, vediamo più nel dettaglio in cosa consiste quest’accordo tra Apple e OpenAI.
I numeri dietro l’intesa Apple-OpenAI
Parliamoci chiaro: l’investimento di Apple in OpenAI non è un semplice gesto di supporto.
Si tratta palesemente di una mossa per assicurarsi un posto di rilievo nel mercato dell’IA, un mercato che, secondo alcune stime, potrebbe valere oltre 1 trilione di dollari entro il 2030.
Secondo Tom Dotan e Aaron Tilley del Wall Street Journal, il nuovo round di finanziamento dovrebbe portare la valutazione di OpenAI oltre i 100 miliardi di dollari (mica male per una società nata come no-profit, aggiungerei!).
Un salto notevole, considerando che solo un anno fa la startup di San Francisco era valutata circa 86 miliardi di dollari. Thrive Capital, un’importante società di venture capital (investimenti redditizi ma con rischio elevato), guiderà questo round con un investimento di 1 miliardo di dollari, ma sono Apple e Nvidia i veri protagonisti (anche se per ora non si conoscono ancora le cifre).
La multinazionale di Cupertino intanto ha già annunciato che OpenAI migliorerà la sua intelligenza artificiale, Apple Intelligence, ma soprattutto Siri, il suo celebre assistente vocale, che ora sarà in grado di generare contenuti complessi.
E non è solo questione di migliorare Siri: Apple sta lavorando per infondere l’IA in ogni angolo del suo ecosistema, dai messaggi di testo alla creazione di emoji personalizzati.
Per darti un po’ di numeri su questa strategia, secondo Counterpoint Research, società di analisi di mercato, soprattutto nel settore tecnologie mobili, il fatturato annuale di Apple per il 2024 dovrebbe toccare la cifra record di circa 400 miliardi di dollari!
Ma Apple, non è l’unica a sorridere, pure OpenAI non se la passa affatto male…
La crescita esponenziale di ChatGPT: 200 milioni utenti alla settimana!
Solo nell’ultimo anno, il numero di utenti attivi settimanali di ChatGPT è raddoppiato, passando da 100 milioni a ben 200 milioni.
Una crescita davvero esponenziale che ne testimonia il successo; insomma nessuno può sostenere più che si tratta solo di una moda passeggera: ChatGPT è ormai una presenza fissa nelle vite di milioni di persone, trasformando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e chiediamo consigli e consulenze.
Ma il successo di ChatGPT non si limita al solo numero di utenti. Stando alle informazioni condivise da Sam Altman, co-fondatore di OpenAI, il 92% delle aziende più ricche del mondo utilizza i prodotti dell’azienda, come riporta Reuters.
Un dato impressionante che dimostra come l’intelligenza artificiale stia rapidamente penetrando nel tessuto aziendale globale. Le grandi imprese stanno integrando ChatGPT nelle loro operazioni quotidiane, sfruttando le sue capacità per automatizzare processi, migliorare la customer experience e ottimizzare le decisioni strategiche.
E non dimenticare come le IA come GPT minaccino Google anche nelle ricerche online, specie dopo il lancio di SearchGPT, il motore di ricerca di OpenAI.
Insomma, la lotta tra ChatGPT e Google Search è sempre più serrata come testimoniano i numeri di luglio 2024.
Ma torniamo alla “Santa Alleanza” Apple-Nvidia e scopriamo qualcosa in più su quest’ultima società…
Nvidia: il braccio tecnologico dell’operazione
Non possiamo parlare di OpenAI senza menzionare Nvidia, l’azienda che produce i chip su cui si basa gran parte dell’IA moderna.
OpenAI è uno dei maggiori utilizzatori dei chip Nvidia, avendone utilizzati decine di migliaia per addestrare i suoi sistemi avanzati di intelligenza artificiale. L’investimento di Nvidia in OpenAI, stimato intorno ai 100 milioni di dollari, rafforza ulteriormente una partnership, già fondamentale per entrambe le parti.
Per Nvidia, l’investimento in OpenAI è una continuazione naturale della sua strategia di dominare il mercato dell’IA. Negli ultimi due anni, Nvidia ha aumentato significativamente i suoi investimenti in startup di intelligenza artificiale, tra cui Inflection AI e Databricks.
Ora, con l’investimento in OpenAI, Nvidia si assicura di rimanere al centro del boom dell’intelligenza artificiale, un settore che, solo nel 2024, potrebbe generare ricavi globali per oltre 500 miliardi di dollari.
OpenAI e Microsoft: la coppia aperta che non ti aspetti
Con l’avvento di Apple che fine fa Microsoft, finora alleato principale di OpenAI?
Ti ricordo che Microsoft dal 2019 ha già investito ben 13 miliardi di dollari in OpenAI!
Non solo, Microsoft detiene il 49% dei profitti della startup, una posizione che le dà un’influenza significativa sulle decisioni di OpenAI, ma ora le dinamiche di potere potrebbero cambiare.
Ma d’altronde le due società non hanno mai firmato un accordo esclusivo, diciamo che sono una coppia aperta, che può intrattenere relazioni un po’ con chi vuole…
Come vedi più che capitalismo sembra di assistere a una soap-opera, mille intrighi, lotte di potere, gerarchie capovolte, colpi di scena e “tradimenti”, alleanze che cambiano con la stessa frequenza con cui Google lancia update…
OK, ma in tutto ciò a Mountain View che fanno? Ti anticipo che non stanno a guardare.
Google punta tutto su Gemini: ecco Imagen 3
Devo dirtelo, se hai la sensazione che Big G sia accerchiata, non sbagli.
Tra la condanna per monopolio del 5 agosto 2024, i noti problemi con l’Antitrust, gli effetti negativi dell’update di agosto 2024, ci mancava solo che i due concorrenti più agguerriti unissero le forze per contrastare l’egemonia di Google.
Intanto a Mountain View hanno deciso di concentrarsi su Gemini, integrando Imagen 3, un segnale che Google è pronta a difendere la sua posizione di leader nell’IA.
E non è un caso che l’annuncio sia avvenuto esattamente dopo quello dell’intesa OpenAI-Apple; in questa lotta di potere, come avrai intuito, nulla è casuale, ogni comunicato stampa, ogni dichiarazione ufficiale (e non) è calcolata nei modi e soprattutto nei tempi.
Ma veniamo a Imagen 3, di cosa si tratta?
La nuova versione del generatore di immagini messa a punto da Google DeepMind, promette di migliorare drasticamente la qualità delle immagini generate, con un’attenzione particolare alla sicurezza e all’inclusività. Saranno reintrodotte anche le capacità di generare immagini di persone, una funzione sospesa in passato a causa di polemiche sulla qualità e l’accuratezza delle rappresentazioni.
Ma Google non si ferma qui. Con l’introduzione dei “Gems“, punta a offrire agli utenti un’esperienza personalizzata di chatbot, simile ai GPT personalizzati di OpenAI.
I Gems permetteranno agli utenti di creare veri e propri “team di esperti” per gestire progetti complessi, generare idee o scrivere contenuti per i social media.
Un colpo di coda non indifferente per mantenere la leadership in un mercato sempre più competitivo, finito sotto la lente di ingrandimento del governo degli USA e delle Antitrust di tutto il mondo.
OpenAI collaborerà con il governo USA (mentre Google se la dovrà vedere col Dipartimento di Giustizia…)
Come ti ho raccontato in seguito alla condanna per monopolio del 5 agosto 2024, il Dipartimento di Giustizia USA ha chiesto al tribunale lo smantellamento di Big G che rischierebbe di perdere Android e Chrome.
Ecco, se Google rischia la scure dell’Antitrust, sembra proprio che OpenAI, voglia quasi ingraziarsi l’Antitrust e il governo statunitense (chiamali scemi!)
Infatti è notizia di ieri, 29 agosto 2024, che OpenAI, in compagnia di Anthropic, ha accettato di condividere i modelli di IA con il Governo USA prima del lancio.
A rivelare questa scelta così imprevista è stato proprio il NIST (National Institute of Standards and Technology) agenzia del governo degli Stati Uniti che fa parte del Dipartimento del Commercio (più affidabile di così…).
Questo accordo, sancito da un memorandum d’intesa con l’US AI Safety Institute, entità governativa statunitense dedicata alla sicurezza nell’ambito dell’intelligenza artificiale, permetterà al Governo di valutare preventivamente i rischi di sicurezza associati a questi modelli, offrendo feedback e supporto per garantire che i servizi e i prodotti siano adeguati al mercato.
Questo intervento preventivo rappresenta un cambio di paradigma nella regolamentazione dell’IA. Il Governo USA non vuole solo reagire ai rischi potenziali, ma intervenire prima che questi possano manifestarsi, collaborando direttamente con le aziende più avanzate nel settore.
Ora, come puoi ben vedere, questo influenzerà non solo le strategie di OpenAI (che saranno magari meno impulsive e più prudenti), ma anche quelle di giganti come Google, Apple e Microsoft, che non potranno far finta di niente…
Tutti contro Big G! Ma di chi ha davvero paura Google?
La domanda ora è: chi vincerà questa battaglia titanica per il controllo del mercato dell’intelligenza artificiale? Se da un lato Apple sembra aver trovato in OpenAI il partner ideale per sfidare Google, dall’altro Google non sembra intenzionata a cedere terreno. Con Gemini e Imagen 3, Mountain View ha dimostrato di avere ancora molte carte da giocare.
Ma il vero vincitore potrebbe essere proprio OpenAI che, con una valutazione che supera i 100 miliardi di dollari, e il supporto dei tre più grandi colossi tecnologici del mondo (Microsoft, Nvidia e Apple), si trova in una posizione unica per dettare le regole del gioco dei prossimi anni.
Ti lascio però con alcuni dubbi: Microsoft e Apple, riusciranno a convivere e giocare di squadra in funzione anti Google? Può bastare avere un nemico in comune per avere un’alleanza duratura e una strategia a lungo termine che risulti efficace?
Infine, OpenAI rischierà di essere tirata per la giacca da questi colossi e non avere più le mani libere in fatto di ricerca?
A questo punto non so se a Mountain View temano di più questa “Santa Alleanza” tra concorrenti o le decisioni dell’Antitrust riguardo allo smantellamento…
La cosa che mi pare evidente da questa storia è che tutti i concorrenti abbiano intuito il tallone di Achille di Big G e stiano facendo la gara per finanziare e supportare in tutti i modi OpenAI, come se avessero trovato il cavallo vincente su cui puntare.
Ora però c’è da capire fino a quando sarà conveniente ed economico, in una strategia di lungo termine, foraggiare OpenAI in funzione anti Google.
Insomma: Big G resisterà all’assalto prima che OpenAI esaurisca la benzina?
Takeaways
- Apple e Nvidia uniscono le forze per investire in OpenAI, questa mossa strategica mira a consolidare la loro posizione nel mercato dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di contrastare il dominio di Google e sfruttare le potenzialità di ChatGPT, leader nel campo dell’IA generativa.
- Grazie al nuovo round di finanziamento, guidato da Thrive Capital, OpenAI vede la sua valutazione crescere vertiginosamente, sottolineando l’importanza dell’IA generativa nel panorama tecnologico attuale.
- Con un raddoppio degli utenti attivi settimanali a 200 milioni, ChatGPT dimostra di essere una tecnologia rivoluzionaria, ormai integrata nelle operazioni di molte aziende Fortune 500, rafforzando la posizione di OpenAI nel mercato globale.
- L’investimento di Nvidia, stimato intorno ai 100 milioni di dollari, consolida ulteriormente la collaborazione con OpenAI, garantendo che la tecnologia di chip avanzati rimanga al centro della crescita e dell’innovazione dell’IA.
- Con l’integrazione di Imagen 3 e l’introduzione dei “Gems”, Google si prepara a difendere la sua posizione di leader nel settore, rispondendo alle mosse di Apple e OpenAI con nuove funzionalità innovative.
FAQ
Perché Apple e Nvidia stanno investendo in OpenAI?
Apple e Nvidia stanno investendo in OpenAI per rafforzare la loro posizione nel mercato dell’intelligenza artificiale. Collaborando con OpenAI, queste aziende mirano a competere direttamente con Google, sfruttando la tecnologia di ChatGPT per ottenere un vantaggio competitivo nel settore.
Qual è l’impatto dell’investimento di Apple su OpenAI?
L’investimento di Apple in OpenAI non è solo un gesto di supporto, ma una strategia per garantirsi un posto di rilievo in un mercato dell’IA che potrebbe valere oltre 1 trilione di dollari entro il 2030. Questa partnership consentirà ad Apple di migliorare Siri e integrare l’IA in tutto il suo ecosistema.
Quali sono le implicazioni della crescita di ChatGPT?
La crescita esponenziale di ChatGPT, che ha raggiunto 200 milioni di utenti attivi settimanali, dimostra il suo successo globale. Inoltre, il 92% delle aziende Fortune 500 utilizza i prodotti di OpenAI, evidenziando come l’IA stia diventando sempre più centrale nelle operazioni aziendali.