Mentre il business di OpenAI vacilla, Gemini introduce i “sources and related content” e si prepara a scalzare ChatGPT nel lungo termine
📌 TAKE AWAYS
- Gemini introduce una funzionalità innovativa che permette di accedere direttamente alle fonti dei riassunti generati dall’IA.
- Gemini si integra perfettamente con strumenti già noti come Gmail, Google Drive e Calendar, ma le funzionalità più avanzate sono ancora in via di sviluppo.
- Essere presenti su Gemini non è solo una questione di praticità, ma diventa essenziale per chi gestisce un business online.
Google Gemini sfida ChatGPT puntando su trasparenza delle fonti e integrazione nell’ecosistema Google, diventando un alleato strategico per chi vuole ottimizzare il lavoro e guadagnare visibilità nei nuovi motori IA.
ChatGPT, il re indiscusso dei chatbot IA, come ti ho scritto qui, ha registrato 3,7 miliardi di visite mensili a ottobre 2024, numeri davvero impressionanti, ma non è tutto oro quel che luccica.
Dietro le quinte, il modello di business di OpenAI mostra crepe evidenti.
Pensa che la società di Sam Altman si trova ad affrontare perdite tra 4 e 5 miliardi di dollari nel 2024, con costi operativi fuori controllo: per ogni dollaro guadagnato, ne spende 2,35!
A questo si aggiungono spese astronomiche per l’addestramento dei modelli, come i 100 milioni di dollari investiti solo per GPT-4.
Nonostante un recente round di finanziamenti da 6,6 miliardi di dollari, l’azienda rimane fortemente dipendente da continui apporti di capitale. Una situazione che ha spinto alcuni investitori, come Apple, a tirarsi indietro, sollevando seri interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del modello economico di OpenAI.
Ed ecco che sullo sfondo, ad assistere alla scena, appare Gemini con sguardo sornione.
Con 291,6 milioni di visite a ottobre, Gemini (+6,2% di mese in mese) non punta solo a crescere, ma a farlo con la forza di un ecosistema già rodato. Gmail, Google Drive, Calendar: tutto è ben integrato.
E mentre ChatGPT arranca per mantenere la sua posizione, il LLM di Big G sta costruendo un futuro che potrebbe ribaltare gli equilibri.
Come prima cosa Google ha deciso di affrontare di petto uno dei problemi più discussi: la trasparenza delle fonti.
Quante volte ti sei trovato a chiederti da dove diavolo provenissero le informazioni di Gemini?
Ora Google ha finalmente deciso di risolvere questo problema, introducendo una funzionalità per mostrare chiaramente le fonti dei riassunti generati dall’IA. Non parliamo di semplici accenni, ma di link diretti e accessibili, che potrebbero cambiare le cose per chi lavora sul web. Ti spiego meglio.
Gemini punta sulla trasparenza nelle risposte generate dall’IA
Il 2 dicembre 2024, Android Authority ha annunciato una novità che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui percepiamo Google Gemini: una nuova funzione chiamata “Sources and related content“. Questa sezione, posizionata in fondo ai riassunti generati dall’IA, consente di accedere con un semplice click a una lista dettagliata dei siti web utilizzati dall’intelligenza artificiale per creare le sue risposte.
L’aggiornamento è stato individuato nella versione beta 15.47.28 dell’app Google per Android e condiviso su X dall’esperto SEO Glenn Gabe.
Ma perché tutto questo è così importante?
Fino ad oggi, scoprire le fonti nei riassunti di Gemini era una vera impresa. Il sistema attuale costringe gli utenti a cliccare sull’iconica “G” di Google in fondo alla risposta, attendere che l’IA cerchi le fonti e sperare che siano affidabili (spoiler: spesso non lo sono).
Con il nuovo sistema, invece, le fonti saranno visibili subito e in modo chiaro. Basterà espandere la sezione “Sources and related content” per avere accesso immediato a tutti i link utilizzati dall’IA per generare il riassunto. Una vera rivoluzione, capace di ridurre drasticamente il rischio di disinformazione e aumentare la fiducia negli strumenti di Gemini.
Gemini vorrebbe premiare i contenuti di qualità: più traffico per chi è autorevole
Gemini offre nuove opportunità di visibilità nei risultati di ricerca generati dall’IA e prima o poi dovrai per forza farci i conti. Perciò, se hai un sito web, questa novità potrebbe interessarti più di quello che pensi.
Mi spiego meglio: fino ad oggi, Gemini ha spesso sintetizzato informazioni senza citare esplicitamente le fonti, lasciando nell’ombra chi quei contenuti li aveva creati. Risultato? Click preziosi persi per chi offre valore reale.
Ma con questo aggiornamento, tutto potrebbe cambiare. Se implementato su larga scala, Gemini restituirebbe finalmente agli editori e ai creatori di contenuti il traffico che meritano, premiando chi offre qualità e autorevolezza. Per te, imprenditore, questo si traduce in nuove opportunità: più traffico significa più utenti, più lead e, in ultima analisi, più entrate.
Ma attenzione, non tutto è rose e fiori. Questo aggiornamento alzerà l’asticella della competizione. Gli algoritmi di Google daranno priorità ai siti considerati più affidabili e autorevoli. Per guadagnarti una posizione tra le fonti selezionate dall’IA, sarà indispensabile quindi ottimizzare i tuoi contenuti, puntando sulla qualità e sull’aderenza ai criteri di Google.
E le tempistiche? Google non ha ancora annunciato una data ufficiale per il lancio globale, ma il design avanzato e i test già in corso lasciano pensare che il debutto potrebbe avvenire intorno alla metà del 2025.
Google Gemini: come può fare la differenza per chi gestisce un’azienda
OK, finora ti ho parlato di ottimizzare i tuoi contenuti per Gemini, ma l’IA di Big G si potrebbe rivelare utile anche nel tuo lavoro quotidiano, per semplificare i processi e risparmiare tempo.
Se gestisci un’azienda, sai bene quanto il tempo sia il tuo bene più prezioso. Ogni minuto perso in attività ripetitive o mal organizzate è un’occasione sprecata. Ed è qui che Google Gemini potrebbe fare davvero la differenza (lo scrive perfino The Verge, spesso non tenera con il colosso di Mountain View).
Gemini è pensato per integrarsi alla perfezione con l’universo Google che già conosci e utilizzi: Gmail, Google Calendar, Google Drive. Basta una semplice richiesta e Gemini può mostrarti l’agenda della settimana, riassumere le email ricevute o aiutarti a gestire i tuoi file.
Immagina di chiedergli: “Quali sono le riunioni di oggi?” o “Riassumi i messaggi importanti di questa mattina” e ricevere una risposta chiara e precisa in pochi secondi.
Ma non finisce qui. Gemini non si limita a organizzare le informazioni: può creare per te contenuti su misura. Hai bisogno di una mail per comunicare un cambiamento importante al tuo team? Oppure stai cercando il modo migliore per promuovere una nuova offerta ai tuoi clienti? Con Gemini puoi semplicemente dettare le tue linee guida, e lui farà il resto.
E per chi vuole di più, c’è Gemini 1.5 Pro: per 20 dollari al mese, la versione premium offre risposte ancora più dettagliate, pensate per chi lavora con dati complessi e ha bisogno di un supporto decisionale avanzato. Ma, a essere sincero, non so quanto i benefici giustifichino il costo, considerando che alcune funzionalità potrebbero essere disponibili in altre piattaforme a costi inferiori o gratuitamente.
Su una cosa però non c’è dubbio: anche su questo versante Big G ha deciso spingere il piede sull’acceleratore e sfidare apertamente OpenAI.
Ottimizzare le decisioni con l’IA: i limiti dell’automazione
Per chi gestisce un’azienda, uno degli aspetti più interessanti di Gemini è la sua capacità di supportare analisi rapide e brainstorming. Immagina di caricare un PDF di un report e ottenere in pochi istanti un riassunto dei punti principali. Oppure di scattare una foto di un prodotto o di un problema tecnico e ricevere idee o soluzioni pratiche. Funzionalità utili, certo, ma niente di trascendentale, dirai…
Se lavori nell’e-commerce, Gemini può esserti più utile, per esempio può aiutarti a identificare oggetti in foto o a creare descrizioni di prodotto accattivanti a partire da un’immagine. Un vantaggio per chi deve aggiornare frequentemente cataloghi online o presentare prodotti ai clienti.
E poi c’è la questione delle automazioni. Se nella tua azienda fai affidamento su routine complesse, come combinare più azioni contemporaneamente (accendere luci, avviare playlist e inviare notifiche), Gemini non è ancora in grado di competere e sostituire Google Assistant. Per ora, manca la flessibilità necessaria per gestire processi avanzati, una lacuna che potrebbe scoraggiare chi punta su un’automazione completa.
A questo punto però devo essere schietto: se il tuo business richiede automazioni avanzate o una piena integrazione con dispositivi smart, forse è meglio aspettare che Gemini faccia un ulteriore salto di qualità. Per ora siamo ancora in fase di rodaggio.
Le 4 novità di Gemini pensate per chi ha un business online
Prima di salutarti vorrei parlarti brevemente delle quattro nuove funzionalità dell’IA di Mountain View. Non so se basteranno queste a scalzare ChatGPT ma mi sembrano molto interessanti, specie per chi gestisce un’azienda.
Vediamole nel dettaglio.
Gemini ora ha memoria: cosa significa per te?
Una delle funzioni più significative introdotte è la capacità di ricordare informazioni personali, preferenze e dettagli lavorativi. Questa funzione, annunciata il 19 novembre 2024 su X, è attualmente disponibile solo per gli utenti abbonati al piano One IA Premium e utilizzabile esclusivamente nella versione web del chatbot.
Immagina di gestire un piccolo e-commerce e di dover chiedere continuamente a un assistente IA di ricordare il target dei tuoi prodotti o le campagne pubblicitarie in corso. Con la nuova funzionalità di memoria, Gemini può memorizzare questi dettagli e usarli come contesto per personalizzare le risposte.
Tra gli esempi proposti da Google, ci sono frasi come “Ricordati che posso scrivere codice solo in JavaScript” o “Quando pianifichi un viaggio, includi i costi giornalieri”. Tuttavia, va sottolineato che questa funzione supporta solo comandi in lingua inglese e richiede che le memorie siano eliminate manualmente se non più necessarie.
Sebbene Google garantisca che queste informazioni non vengano utilizzate per addestrare il modello IA, la sicurezza resta una preoccupazione, come riporta opportunamente TechCrunch. In passato, vulnerabilità simili in altri chatbot, come ChatGPT, hanno mostrato come hacker possano sfruttare queste funzionalità per inserire “falsi ricordi”.
“Mi sento fortunato” arriva su Gemini: un’opportunità per la tua attività?
Un’altra novità interessante è il test del pulsante “Mi sento fortunato”, simile a quello storico della ricerca Google. Questa funzione, rilevata nel codice beta dell’app Gemini, potrebbe proporre suggerimenti personalizzati basati sull’attività dell’utente nell’ecosistema Google.
Fatto molto importante: se il tuo sito è riconosciuto come una fonte autorevole, potrebbe essere suggerito direttamente da Gemini agli utenti che usano questa funzione. Tuttavia, al momento, non ci sono dettagli su come Google selezionerà i contenuti da mostrare o su quando questa funzionalità sarà ufficialmente lanciata.
Secondo il sito Android Authority, Google sta rimuovendo alcune funzioni meno usate, come il carosello dei suggerimenti, per fare spazio a questa nuova interazione. Un segnale che Mountain View sta puntando molto su questa innovazione.
Chiamate e messaggi senza sbloccare lo schermo
Ti è mai capitato di essere nel mezzo di una riunione o alla guida e dover inviare un messaggio urgente a un cliente?
Ecco, una nuova funzione di Gemini permette di effettuare chiamate e inviare messaggi senza sbloccare il telefono!
Disponibile nella versione beta 15.48 dell’app Google, questa opzione è accessibile tramite le impostazioni di Gemini (Gemini on Lock Screen) e consente di attivare la funzione “Make calls and send message without unlocking”.
Ad esempio, è possibile inviare un messaggio rapido a un collega o chiamare un cliente senza dover inserire codici o utilizzare il lettore di impronte. Sebbene questa funzione sia ancora in fase di rollout, è già compatibile con le estensioni di Google per “Phone” e “Messages”.
Google Assistant con voce Gemini: un passo verso interazioni più naturali
Dal 2 dicembre 2024, Google ha iniziato a rilasciare una nuova voce basata su Gemini per i dispositivi Nest e gli smart speaker (puoi approfondire la notizia su 9to5Google). Questa voce è stata progettata per essere più calda, naturale e capace di rendere le interazioni molto più simili a un dialogo reale. Dimentica il tono freddo e robotico: qui parliamo di una comunicazione che sembra quasi umana.
Per richieste semplici, come sapere il meteo, la voce predefinita di Assistant è ancora quella in uso. Ma quando la conversazione si fa più complessa, o hai bisogno di approfondire con domande successive, entra in scena la voce basata su Gemini. Il risultato? Risposte fluide, chiare e, soprattutto, un’interazione che non ti fa sentire di parlare con una macchina.
Per chi utilizza dispositivi smart per lavoro, il vantaggio è immediato: pianificare riunioni, organizzare attività o gestire dispositivi connessi diventa più intuitivo e veloce.
Gemini e ChatGPT: due visioni, un unico campo di battaglia per la SEO del futuro
Eccoci arrivati alla fine di questo articolo sull’universo di Gemini e le sue novità. Spesso ti parlo di ChatGPT, perché è l’IA più utilizzata, specialmente in Europa. Ma oggi ho pensato di tenerti aggiornato sulla IA di Mountain View, perché questi ultimi giorni le notizie che la riguardano stanno facendo molto discutere gli esperti del settore.
È chiaro, oggi ChatGPT è il leader indiscusso degli assistenti IA, come ti ho spiegato nel dettaglio qui, ma la sua posizione ha un tallone d’Achille evidente: costa troppo.
La creatura di OpenAI, pur essendo sempre più diffusa, non può contare sull’infrastruttura di un gigante come Google. I costi operativi delle sue operazioni su larga scala sono enormi, (qui è riassunto ottimamente) tanto che Apple ha già iniziato a prendere le distanze, e se Microsoft decidesse di ridimensionare il proprio supporto, OpenAI potrebbe trovarsi in difficoltà serie.
Insomma, sarò chiaro con te: nel lungo termine, il modello economico su cui si regge ChatGPT rischia di non essere sostenibile.
Ed è per questo che ti invito a considerare Gemini che, in quanto integrato nella galassia di Google, ha accesso a risorse infrastrutturali collaudate, dall’ottimizzazione dei server alle sinergie con servizi come Gmail, Google Drive e Google Calendar.
Gemini però non è solo un assistente: è un nuovo terreno competitivo su cui il tuo business deve essere visibile.
Con AI Overviews e i modelli linguistici avanzati (LLM) come Gemini, non basta più ottimizzare per Google Search: devi farti trovare anche qui. Ciò significa posizionare i tuoi contenuti e il tuo brand dove i clienti cercano risposte immediate, spesso saltando i motori di ricerca tradizionali.
Intendiamoci: essere visibili su Gemini e SearchGPT non è solo una questione di prestigio, ma una strategia SEO concreta per aumentare traffico, attirare nuovi clienti e cogliere opportunità di crescita che altrimenti rischieresti di perdere.
Ma attenzione: posizionarsi su motori di ricerca IA non è automatico. Richiede contenuti di qualità combinati a un lavoro di data poisoning “etico” fatto come si deve. Se vuoi far crescere il tuo business e sfruttare al meglio queste nuove tecnologie, contattami per una consulenza.
Le novità di Gemini di dicembre 2024: Domande & Risposte
Perché Gemini è importante per chi gestisce un business online?
Gemini non è solo un assistente intelligente, ma un nuovo ecosistema competitivo su cui le aziende devono posizionarsi. Con AI Overviews e modelli avanzati, essere visibili su Gemini può portare maggiore traffico, nuovi clienti e opportunità di crescita, saltando i motori di ricerca tradizionali.
Come funziona la nuova funzione ‘Sources and related content’ di Gemini?
La funzione “Sources and related content” consente di vedere chiaramente e immediatamente i link ai siti web utilizzati da Gemini per generare i suoi riassunti, aumentando la trasparenza e la fiducia nelle risposte fornite.
Quali vantaggi offre Gemini rispetto a ChatGPT?
Gemini sfrutta l’infrastruttura integrata di Google, come Gmail, Calendar e Drive, e offre funzionalità avanzate per gestire informazioni, creare contenuti e semplificare processi aziendali, rendendolo una scelta strategica per chi lavora online.