Il CEO Sundar Pichai svela la roadmap del nuovo modello di intelligenza artificiale durante la riunione natalizia con ambiziosi obiettivi per metà anno
📌 TAKE AWAYS
- Google punta su Gemini 2.0 come elemento chiave per competere con ChatGPT e rivoluzionare il panorama dell’intelligenza artificiale.
- Con funzionalità avanzate come ragionamento multimodale e pianificazione autonoma, Gemini 2.0 non si limita a rispondere a query, ma agisce attivamente, trasformando informazioni in azioni concrete.
- L’integrazione di Gemini nei servizi Google cambierà il modo in cui gli utenti interagiscono con i risultati di ricerca. Le SERP tradizionali saranno sostituite da risposte personalizzate e interattive.
Nel 2025, Google punta tutto su Gemini per spodestare ChatGPT e rivoluzionare l'intelligenza artificiale.
Con innovazioni come l'AI Mode e funzionalità avanzate nei suoi servizi, Big G promette di trasformare la ricerca e il modo di fare business online.
Preparati a un'era in cui la qualità dei contenuti e l'adattamento all'IA saranno fondamentali per restare competitivi.
Diciamocelo, non c’è niente di più surreale di una festa/riunione natalizia in un’azienda tech da miliardi di dollari. Insomma, non proprio l’atmosfera rilassata e serena che si trova a casa dei nonni…
Eppure, il 18 dicembre 2024, a Mountain View, Sundar Pichai e i suoi dirigenti si sono presentati sfoggiando maglioni natalizi improbabili per raccontare al team la loro letterina a Babbo Natale.
Il desiderio? Fare del 2025 l’anno di Gemini, scalzando ChatGPT, come riporta CNBC.
Accanto a Pichai, spiccavano nomi chiave della squadra AI di Google: Demis Hassabis, fondatore di DeepMind (oltre che premio Nobel per la chimica) e Josh Woodward, capo di Google Labs. Quest’ultimo ha rubato la scena durante l’evento, entrando sulle note di “Kernkraft 400,” euforico come un DJ pronto a far ballare l’intera sede di Mountain View.
Tra un biscotto allo zenzero e un grafico azionario, il CEO di Google ha toccato un punto dolente, ammettendo:
“ChatGPT è sinonimo di IA proprio come Google è sinonimo di ricerca”.
Sundar Pichai
E no, come è facile immaginare, questa cosa a Big G non va affatto bene. Se OpenAI si è fatta strada nel mondo dell’IA generativa – passando da non-profit a una società for-profit valutata oltre 150 miliardi di dollari – Google non può rimanere indietro.
La sfida è dunque lanciata, per cui, se lavori sul web, è meglio che tu sappia cosa sta per succedere. Google sta preparando un arsenale di innovazioni che potrebbero cambiare il tuo modo di attrarre clienti e fare business online. Pronto a scoprire cosa ha in serbo Big G per il nuovo anno?
Tra tagli e guai legali, Google cala l’asso: Gemini e le sue promesse
Se leggi i miei articoli, sai benissimo quanto questo 2024 sia stato davvero intenso per Google: ha dovuto tagliare costi, licenziare circa il 6% della forza lavoro e il 10% dei manager, oltre che fronteggiare un mare di sfide legali.
A questo proposito, ti ricordo che Big G rischia di perdere Chrome e Android in seguito alla condanna per monopolio del 5 agosto 2024.
Per cui, come puoi facilmente intuire, se davvero Google dovesse perdere Chrome, la sua posizione dominante nel mercato subirebbe realmente un duro colpo.
Nel frattempo, OpenAI e altri competitor (vedi Perplexity, valutato 9 miliardi di dollari) hanno spinto sull’IA generativa e sulle funzioni di ricerca conversazionale. Il risultato è che ChatGPT si è guadagnato rapidamente l’etichetta di “nuovo Google”. Pensa che a ottobre 2024 ChatGPT ha superato Chrome: 3,7 miliardi di visite a ottobre 2024, contro le 3,45 miliardi di Google.
Questa notizia ha portato Marcus Tober di Semrush a ipotizzare che, tra soli quattro anni, ChatGPT raggiungerà Google in quanto visite mensili.
Per tutti questi motivi, secondo Pichai, il 2025 sarà “un anno di svolta” in cui sarà necessario “internalizzare l’urgenza di questo momento” (sì, lo so, sembra sentire parlare il megadirettore galattico di Fantozzi).
Te la dico più semplice: l’idea è spingere Gemini come nuovo modello linguistico da implementare su larga scala, con un “turbo” sulle funzionalità che vanno dal chatbot a un vero e proprio “assistente universale” in grado di operare su qualsiasi dominio o dispositivo.
Ecco, in tal senso Gemini 2.0 Flash, ma anche Veo2 e Imagen3, sono da considerare come un primo segnale in questa direzione.
Il “punto di svolta” è individuato all’inizio del 2025, ma la prossima ondata di funzionalità – quella destinata a stravolgere le regole del gioco – arriverà fra gennaio e giugno 2025. Per intenderci, si tratta anche di quello che in gergo, a fine ottobre 2024, venne chiamato Jarvis, il maggiordomo del web.
Devo essere sincero: la riscossa del colosso di Mountain View era inevitabile, specialmente dopo il lancio di ChatGPT o3, un passo deciso verso l’AGI (Intelligenza Artificiale Generale).
Per questa ragione, drizza le antenne.
Tutte queste innovazioni non sono frutto di boutade estemporanee nate tra un trenino e l’altro, in preda ai fumi dell’alcol, ma novità concrete ponderate con lucidità (nonostante gli imbarazzanti maglioni natalizi sfoggiati dai boss di Big G).
Secondo la roadmap interna, diversi progetti saranno migliorati e potenziati proprio in quel semestre, tra cui:
- Jules (IA per il coding), se fai sviluppo software o hai un team di programmatori, potresti ridurre il tempo di scrittura del codice con un assistente intelligente che suggerisce, corregge e ottimizza. Più velocità, meno errori, più tempo per test e rifiniture;
- NotebookLM (appunti e trascrizioni), non sai dove annotare idee di marketing o feedback dei clienti? NotebookLM punta a raccogliere qualsiasi fonte (testi, video, audio) e organizzarla in modo automatico. Voci di corridoio dicono che stiano testando la trascrizione e l’integrazione con podcast e call in diretta;
- Project Mariner (multitasking avanzato), un’estensione Chrome che promette di coordinare diverse app, dati e flussi di lavoro. Immagina di poter dire: “Mariner, confronta le schede prodotto del mio sito con quelle dei concorrenti e crea una tabella con punti di forza e debolezza.” Se la demo funziona come annunciato, potresti risparmiare ore e ore di analisi noiose;
- Project Astra (assistente universale), il sogno di un’IA che ti segue ovunque: smartphone, pc, tablet. Se gestisci clienti internazionali, potrai avere un aiuto immediato per traduzioni, ricerche di mercato e perfino prenotazioni di viaggi. Pensa a un Siri/ChatGPT su steroidi, ma targato Mountain View.
Google Search si prepara al debutto dell’AI Mode
Ma non pensare che le novità di Big G, ispirate dallo spirito natalizio, siano finite qui.
Secondo nuove indiscrezioni, Google Search introdurrà una modalità AI Mode che sarà quasi identica al chatbot Gemini. Le prime immagini dei test sono già emerse, mostrando l’AI Mode in funzione nella Google App e su dispositivi Android.
The Information ha confermato la voce di corridoio, ricordando come attualmente Gemini operi come piattaforma separata da Google Search e fatichi a competere con il dominio di ChatGPT.
Con questa mossa, evidentemente, Google punta ad ampliare significativamente l’audience di Gemini.
Anche Android Authority ha rilevato un pulsante dedicato all’AI Mode in un teardown della beta 15.49.40 della Google App. Il pulsante, identificato da un’icona con una lente d’ingrandimento e una stella, consentirà agli utenti di accedere rapidamente alla modalità AI e affinare le ricerche con domande successive.
Oltre all’AI Mode, Google sta testando nuove funzionalità, come la possibilità di allegare file alle ricerche. Questi sviluppi, come vedi, segnano un’interessante convergenza tra ricerca tradizionale e intelligenza artificiale, spingendo Google Search verso un cambiamento significativo per il 2025, per cui “stay tuned”, come dicono quelli bravi.
Pichai ha sottolineato l’importanza di “rimanere agili” e “concentrati sull’innovazione” perché la posta in gioco è davvero alta.
Per un’azienda che fattura miliardi, fa un certo effetto sentir parlare di spirito “scrappy” (spontaneo, non troppo serioso) ma la filosofia è chiara: meno burocrazia, meno fronzoli, più rapidità nel lanciare novità. Questo perché c’è un forte rischio: rimanere intrappolati in cause legali e questioni regolatorie, mentre i competitor corrono e prendono fette di mercato.
OK, ma a questo punto, la domanda sorge spontanea: viste tutte queste novità, come cambia (se cambia) la SEO?
SEO: in bilico tra IA e sopravvivenza?
Per risponderti a questa domanda, penso sia utile parlarti della recente puntata del podcast Search Off the Record di Google che ha affrontato un argomento che fa tremare molti marketer e publisher:
la SEO è su una strada senza ritorno?
La discussione, moderata da John Mueller e animata da Gary Illyes e Lizzi Sassman, ha sviscerato la questione in un dibattito che oscillava tra scetticismo e un filo di ottimismo.
“La SEO sta morendo dal 2001” ha scherzato Gary Illyes.
E, devo dirti, di essere d’accordo con l’ironia di Illyes. Sono abbastanza sicuro che tra i primi articoli che vedremo nel 2025 uno sarà intitolato: “la SEO è morta!” Vuoi scommettere?
Il tono leggero del podcast però non deve trarti in inganno: il contesto di oggi è decisamente diverso rispetto al passato. L’introduzione dell’IA nelle ricerche sta cambiando il modo in cui i contenuti vengono classificati e presentati, facendo emergere dubbi sull’effettivo futuro della disciplina.
John Mueller, a questo proposito, ha introdotto il concetto di Retrieval-Augmented Generation (RAG), una tecnologia che permette ai modelli linguistici di utilizzare informazioni esterne, come gli indici di ricerca e i knowledge graph, per generare risposte più precise.
Mueller ha chiarito che questa tecnologia si basa ancora su pratiche tradizionali come crawling, indicizzazione e ranking, suggerendo che la SEO rimane essenziale per rendere i contenuti scopribili.
Gli SEOs a volte vedono l’IA come una scatola magica, ma in realtà gran parte del lavoro, come creare contenuti indicizzabili, si riflette anche nei risultati IA.
John Mueller
Una prospettiva rassicurante, ma che, per me, non racconta tutta la storia.
L’impatto dell’IA sull’ecosistema del web
La realtà è che l’IA ha già cambiato le carte in tavola. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca come AI Overviews, per esempio, introduce nuove dinamiche che minano la stabilità del panorama digitale:
- le SERP tradizionali sono obsolete, i dieci link blu, già superati da anni, sono ora sostituiti da risposte IA sintetiche che spostano l’attenzione lontano dai contenuti organici;
- query in linguaggio naturale, gli utenti formulano domande conversazionali, più complesse e articolate, costringendo i content creator a ripensare il modo in cui ottimizzano i propri contenuti;
- algoritmi instabili, le decisioni delle IA sono spesso imprevedibili, cambiando i criteri di ranking con una frequenza che destabilizza l’ecosistema editoriale.
Nonostante le rassicurazioni di Google, l’impatto dell’IA sui publisher mi pare evidente. Algoritmi poco trasparenti e sommari IA generati automaticamente hanno sottratto traffico a migliaia di siti, mentre contenuti meno autorevoli, come quelli provenienti da Reddit, vengono privilegiati.
La vera domanda potrebbe non essere se la SEO è sul viale del tramonto, ma se l’intero modello di publishing è destinato a declinare, travolto dall’intelligenza artificiale che ridefinisce le priorità sia sul backend che sull’esperienza utente.
Forse il 2025 porterà maggiore chiarezza, ma per ora, il futuro del web sembra un campo di battaglia in continua evoluzione, come riporta bene Search Engine Journal.
Che impatto avrà sulla SEO e sulla tua visibilità?
Arriviamo al nocciolo: tu che hai un sito o un e-commerce e punti sul traffico organico, devi chiederti come prepararti al 2025. Se Google integra Gemini in modo capillare nei suoi servizi, non ti basterà più “uscire primo” con le solite strategie di ottimizzazione. Probabilmente serviranno:
- contenuti di qualità ancora più alti, gli algoritmi basati sull’IA tendono a preferire informazioni precise, contestualizzate e autorevoli. Diventare una fonte autorevole su un determinato argomento sarà fondamentale;
- dati strutturati e contesto semantico, l’IA ragiona per entità e correlazioni semantiche. Se il tuo sito offre informazioni ben organizzate, Google potrà “capire” più facilmente di cosa parli;
- interazione vocale e conversazionale, l’assistente universale di Google (nome in codice Project Astra) potrebbe diventare il punto di contatto principale con gli utenti. Se ti cercheranno a voce, la sintesi vocale IA riuscirà a fornire risposte immediate. Ma in che modo puoi assicurarti che la risposta contenga i tuoi contenuti o che reindirizzi al tuo sito?;
- nuove metriche di ranking, con l’avvento di Gemini, potremmo assistere a un cambio di paradigma nelle metriche (engagement, affidabilità delle fonti, soddisfazione dell’utente misurata con parametri inediti);
- integrazione con app e servizi, Google ha mostrato come l’IA possa automatizzare certe operazioni (ad esempio, aggiungere i migliori ristoranti di Tripadvisor a Google Maps in automatico). Se vendi prodotti, potrai ritrovarti con un assistente che confronta in tempo reale recensioni, prezzi e tempistiche di consegna, senza che l’utente debba navigare su diverse pagine. Per emergere, dovrai quindi saper integrare la tua offerta nei sistemi di Google.
Google trasforma la ricerca nel 2025 con Gemini: preparati!
Immagina una ricerca Google che non si limita più a mostrarti una lista di link, ma che ti offre risposte personalizzate, interattive, e perfettamente calibrate sulle tue esigenze. Questo è il futuro che Sundar Pichai e il suo team stanno costruendo con Gemini, come ti avevo preannunciato qui. Per chi come te lavora online, capire come “farsi trovare” e rendere le proprie informazioni rilevanti per questi nuovi algoritmi sarà fondamentale per non restare indietro.
L’arrivo di Gemini 2.0 rappresenta un passo fondamentale per Google verso una nuova era dell’intelligenza artificiale detta “agenziale”. Con funzionalità avanzate come la pianificazione autonoma, il ragionamento approfondito e la capacità di utilizzare strumenti esterni, questo modello non si limita a elaborare input complessi come testo, immagini, video e audio, ma trasforma le informazioni in azioni concrete, offrendo soluzioni pratiche e personalizzate.
Quando parliamo di “era agenziale” ci riferiamo a una fase evolutiva dell’IA in cui i modelli non si limitano più a rispondere a domande o eseguire comandi, ma acquisiscono la capacità di agire attivamente per gli utenti, sempre sotto la loro supervisione. Questo cambiamento significa che l’IA può anticipare bisogni, pianificare e completare compiti complessi in modo autonomo, grazie a una comprensione profonda del contesto e delle esigenze dell’utente.
Tutto ciò, come puoi intuire, cambierà radicalmente la SERP. Le vecchie strategie SEO potrebbero non bastare più: preparati quindi a un contesto dove qualità, rilevanza e capacità di anticipare i cambiamenti faranno la differenza.
Ora, non so, se Gemini spodesterà ChatGPT, ma sicuramente il tuo lavoro, cambierà inevitabilmente, qualunque sarà il sistema LLM a prevalere.
Ora che conosci il panorama, il prossimo passo è tuo. Le IA stanno impattando fortemente sul mercato del lavoro italiano, non è più possibile far finta di nulla.
Con una strategia solida e la capacità di adattarti al cambiamento, puoi non solo resistere, ma anche prosperare in questa nuova era dell’IA.
Il futuro è già qui, e nel 2025 sarà ancora più radicato nella vita quotidiana dei tuoi clienti.
Preparati: i cambiamenti non aspettano, ma potrebbero diventare la tua migliore opportunità per crescere e innovare. Contattami per restare al passo, i tuoi concorrenti si sono mossi da tempo, non perdere altro tempo.
I propositi di Google per il 2025: Domande & Risposte
Qual è l’obiettivo principale di Google per il 2025?
L’obiettivo principale di Google per il 2025 è promuovere Gemini, il nuovo modello di intelligenza artificiale, per competere con ChatGPT e trasformare l’interazione degli utenti con i suoi servizi, integrando funzionalità avanzate come la pianificazione autonoma e il ragionamento multimodale.
Quali sono le innovazioni chiave introdotte da Google con Gemini 2.0?
Gemini 2.0 introduce funzionalità avanzate come input e output multimodali (testo, immagini, video e audio), pianificazione autonoma, ragionamento complesso e integrazione con strumenti esterni come la Ricerca Google e funzioni di terze parti.
Come cambierà la SEO con l’integrazione di Gemini nei servizi di Google?
L’integrazione di Gemini cambierà la SEO privilegiando contenuti di alta qualità, dati strutturati e ottimizzazioni semantiche. Le SERP tradizionali saranno sostituite da risposte interattive e personalizzate, richiedendo nuove strategie per mantenere la visibilità online.
Wow, Google sta davvero cercando di farci tremare! Sarà interessante vedere se Gemini può davvero superare ChatGPT. Pronto per il caos? 😂
“Gemini 2.0? Spero non sia come i propositi di Capodanno che svaniscono dopo una settimana! 😂 Sarà una battaglia epica!”
“Ma dai, Google che cerca di spodestare ChatGPT è come un gatto che prova a prendere un pesce in una vasca! 😂 Sarà divertente vedere chi vince questa sfida. Chissà se Gemini porterà davvero qualcosa di nuovo!”
“Google che punta a spodestare ChatGPT? Sembra un duello tra titani! 😄 Speriamo solo che non sia come le mie promesse di andare in palestra… sempre rimandate! Sarà interessante vedere chi avrà la meglio!”
“Ah, Google che prova a superare ChatGPT? Sarà come vedere un elefante danzare! 😂 Mi aspetto un gran balletto di innovazioni!”
“Google in missione! 🚀 Spodestare ChatGPT? Sembra un film d’azione! Speriamo almeno non facciano flop come i miei propositi di dieta! 🍕😂”
“Gemini contro ChatGPT? Che sfida! Spero non sia un flop come il mio tentativo di fare yoga! 😂”
“Google che vuole scalzare ChatGPT? Sarà come vedere un gallo che sfida un’aquila! 😂 Pronto a seguire questo spettacolo!”
“Google che prova a superare ChatGPT? Sarà come un drago contro un unicorno! 🐉🦄 Spero solo che non sia una battaglia di chiacchiere, ma di fatti! Prepariamoci al grande spettacolo!”
“Gemini che sfida ChatGPT? Spero non sia come il mio tentativo di fare surf! 😂”