Google acquisisce Character.AI: la competizione tra i colossi tecnologici per le intelligenze artificiali si inasprisce

Google ha acquisito Character.AI, società che si occupa di ricerca sulle IA, riassumendo ex sviluppatori di Big G che se ne andarono polemicamente. La competizione tra i colossi tecnologici continua a colpi di acquisizioni, in un clima da calciomercato, con colpi di scena da telenovela argentina. Intanto gli organismi Antitrust iniziano a indagare per violazione della concorrenza...

La guerra per dominare il mercato delle IA prosegue senza sosta: le piccole società vengono divorate dalle grandi (e intanto il Dipartimento di Giustizia USA indaga…)

La competizione tra giganti come Google, Microsoft, Amazon, OpenAI e Meta si sta intensificando sempre di più. Ogni società cerca di accaparrarsi i migliori talenti giocando d’anticipo sull’altra e acquisire startup promettenti per dominare il mercato dell’intelligenza artificiale.

In questo clima di rivalità, simile a uno stallo alla messicana, tanto caro a Quentin Tarantino, Google ha fatto una mossa strategica che ha stupito gli addetti ai lavori: ha acquisito Character.AI, nota piattaforma chatbot.

La parte divertente? I suoi fondatori Noam Shazeer e Daniel De Freitas, sono ex dipendenti di Google DeepMind che nel 2021 se ne andarono sbattendo la porta, con tanto di dichiarazione pubblica a dir poco polemica.

Bene, nonostante si fossero lasciati così male, ora Big G ha fatto carte false per riaverli con sé!

Tradimenti, ritorni, colpi di scena, rivelazioni improvvise… Sembra una telenovela argentina, ma è solo il capitalismo made Mountain View!

Ma perché questa scelta, ti chiederai?

Le minestre riscaldate non sempre sono una buona idea, ma Big G temeva di perdere anche questi talenti, che rischiavano di passare con i suoi concorrenti (e non sarebbe stata la prima volta come vedremo nell’articolo…).

Chi è Noam Shazeer e perché Character.AI fa gola a Big G (e non solo)

foto di Noam Shazeer fonte Wikipedia

Noam Shazeer è un nome di spicco nel panorama dell’intelligenza artificiale.

Con una laurea in matematica da Stanford, Shazeer ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di alcuni dei sistemi di intelligenza artificiale più avanzati di Google.

Per intenderci, è uno degli inventori del Transformer, il modello di machine learning alla base di molti sistemi di IA moderni, incluso il celebre GPT-3 di OpenAI.

Dopo aver lasciato Google nel 2021 a causa della frustrazione contro la burocrazia interna che gli rendeva difficili le cose, almeno a suo dire, ha fondato Character.AI insieme a Daniel De Freitas.

La startup si distingue per la sua tecnologia innovativa, capace di creare chatbot personalizzati che imitano personalità reali e di fantasia. Gli utenti possono interagire con versioni simulate di celebrità, personaggi storici o figure fittizie, come Albert Einstein, Elon Musk, e persino personaggi di film e libri.

Questa innovazione ha attirato un vasto pubblico e significativi investimenti, rendendo Character.AI un obiettivo appetibile per i giganti della tecnologia. Pensa che la startup ha raccolto circa 150 milioni di dollari in finanziamenti, raggiungendo una valutazione di 1 miliardo di dollari!

character.ai screenshot esemplificativo home

Character.AI non solo offre chatbot divertenti e interessanti, ma rappresenta anche un passo avanti nella ricerca sull’intelligenza artificiale conversazionale. La piattaforma è stata progettata per apprendere e adattarsi alle interazioni con gli utenti, migliorando continuamente le sue capacità di dialogo. Questo ha reso Character.AI non solo un giocattolo tecnologico, ma anche uno strumento di ricerca prezioso per l’evoluzione dell’IA.

Ma in cosa consiste l’accordo con Big G?

Prevede che Google paghi gli investitori di Character.AI per il valore delle loro quote, valutate complessivamente 2,5 miliardi di dollari, come riporta in modo chiaro TechCrunch. Inoltre, i dipendenti riceveranno liquidità proporzionata alle loro azioni maturate e continueranno a ricevere pagamenti man mano che le loro azioni maturano.

Circa 30 membri del team di Character.AI si uniranno a Google DeepMind, mentre dei restanti dipendenti, per ora, non è dato sapere (in questo post la stessa azienda spiega meglio gli scenari futuri in tal senso).

Come ti ho accennato all’inizio a Mountain View volevano evitare che un altro loro ex talento passasse con una delle squadre avversarie, come d’altronde era già accaduto…

Il caso Mustafa Suleyman: il “trauma” che Google non ha ancora superato

Ma perché Google ha deciso di riassumere Shazeer e De Freitas?

Fondamentalmente, per evitare un altro “caso Mustafa Suleyman”.

Mustafa Suleyman fonte wikipedia

Suleyman, co-fondatore di DeepMind nel 2010, ha lasciato Google nel 2019 per unirsi a Microsoft nel 2022, dove ora guida un’organizzazione dedicata all’IA.

Microsoft ha rilevato la sua società Inflection per 650 milioni di dollari, mica male come affare…

Immagina la reazione a Mountain View! “Tu quoque Bruto, figlio mio!” Non dev’essere stato molto gratificante vedersi soffiare da Microsoft uno dei dipendenti più creativi…

Hai visto, non scherzavo quando parlavo di intrighi, trame e cambi di casacca improvvisi: sembra davvero un misto tra il calciomercato e Beautiful!

mustafa suleyman annuncia acquisizione microsoft su X 19 marco 2024

Ma chi è Mustafa Suleyman?

Fondò DeepMind, tra le prime startup di IA- perciò un vero e proprio pioniere del campo- acquisita da Google nel 2014 per circa 500 milioni di dollari.

Con una formazione in filosofia e un passato attivo nel campo dei diritti umani, è noto per la sua visione ambiziosa e la capacità di combinare tecnologia ed etica. Ha guidato vari progetti pionieristici in DeepMind, inclusi quelli riguardanti l’IA per la salute e la gestione energetica.

La perdita di un talento come Suleyman ha avuto un impatto significativo su Google, che non vuole ripetere l’errore. Riportare Shazeer e De Freitas sotto la propria ala dunque è una mossa per assicurarsi che le menti dietro alcune delle tecnologie più innovative non finiscano nelle mani dei competitor.

La corsa ai talenti: la strategia dei competitor di Google (Microsoft e Amazon in testa)

Ti ho scritto di come tutti i grandi nomi della tecnologia stiano cercando di accaparrarsi le migliori menti e acquisire le società più promettenti, perfino le più piccole. Vediamo qualche esempio:

Amazon, a giugno 2024, ha acquisito i migliori talenti di Adept AI, una startup specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale per l’automazione delle attività lavorative.

Fondata da David Luan, ex dirigente di OpenAI e Google, Adept si è distinta per la sua capacità di creare modelli che possono eseguire comandi complessi e interagire con diversi software per migliorare l’efficienza aziendale.

A quanto scrive Geekwire, sito con interessanti approfondimenti sul mondo tecnologico, coloro che avevano investito 414 milioni di dollari nell’azienda, riceveranno un risarcimento dopo che Amazon ha assunto i principali talenti dell’azienda.

E nonostante il cambio di proprietà non sia avvenuto (almeno per ora), Adept manterrà circa un terzo dei suoi dipendenti e riceverà circa 25 milioni di dollari. Questo fa parte dell’accordo in cui Amazon ha anche ottenuto in licenza alcune tecnologie di Adept, tra cui modelli multimodali e dataset.

Parallelamente, Microsoft ha recentemente stretto una partnership con Mistral AI, investendo 300 milioni di dollari in supercomputing per migliorare le capacità dei suoi sistemi di intelligenza artificiale.

Mistral AI, una startup europea fondata nel 2023, è specializzata nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale generativa a larga scala.

La collaborazione con Microsoft prevede l’integrazione della tecnologia di Mistral con Azure, la piattaforma cloud di Microsoft, per potenziare le capacità di calcolo e migliorare le prestazioni dei modelli di IA. Questa partnership è strategica per Microsoft, che mira a consolidare la sua posizione nel mercato dell’IA sfruttando l’innovazione tecnologica europea. Mistral AI ha raccolto 115 milioni di euro nel suo round di finanziamento iniziale, dimostrando l’interesse e il potenziale del suo approccio innovativo.

Questi esempi evidenziano come le grandi aziende tecnologiche non solo cerchino di sviluppare internamente le proprie tecnologie, ma siano anche disposte a spendere cifre ingenti per acquisire società più piccole e promettenti, e ingaggiando i loro principali “campioni”, evitando che finiscano nelle mani dei competitor.

Una situazione molto simile al caso dell’acquisizione, poi bloccata di Wiz da parte di Big G.

E intanto OpenAI che combina?

Nonostante Microsoft abbia finanziato OpenAI per 13 miliardi negli ultimi anni, proprio in chiave anti Google, dal primo agosto 2024 le due società sono ufficialmente concorrenti, come rivela questo articolo di CNBC (approfondirò la questione nei miei prossimi articoli, abbi fede…).

La questione è molto rilevante perché come sai, per ora, sul versante intelligenza artificiale, il principale competitor di Big G è proprio OpenAI con ChatGPT, (e questa prima metà del 2024 conferma quanto dico), soprattutto dopo l’annuncio del nuovo Search GPT, il motore di ricerca made OpenAI.

Ma tornando al quadro generale, in pratica, tutte le aziende si guardano in cagnesco, cercando di avvantaggiarsi a vicenda ed eliminare dal mercato le piccole società che potrebbero dar fastidio, anche se in modo minimo.

Il mio sospetto però è che la maggior parte di volte non siano tanto interessate ai professionisti e i ricercatori, ma intendano solamente sottrarli alle concorrenti!

In pratica compro quel calciatore fortissimo non per schierarlo in campo, ma per evitare che mi faccia gol contro!

Questa tattica finora è stata vincente, se pensi che Google ha chiuso il secondo trimestre 2024 con 84,7 miliardi di dollari di ricavi, per cui chi sono io per criticare…

Ma in tutto questo, quali sono le reazioni delle Authority che si occupano di vigilare sul mercato? Tutto regolare?

Authority e Antitrust indagano sulle recenti acquisizioni di Alphabet e Microsoft

UPDATE: Notizia dell’ultima ora, del 5 agosto 2024: il giudice statunitense Amit Mehta ha decretato che Google ha una posizione dominante e monopolistica nel mercato di internet.

Non solo, nella sentenza c’è scritto chiaramente che il gigante di Mountain View ha violato le regole della concorrenza ed eliminato possibili innovazioni tecnologiche a cui i consumatori avrebbero potuto beneficiare.

L’accusa sostiene che la società ha potuto far pagare prezzi alti in modo ingiustificato senza investire nel miglioramento del servizio dato che di fatto detiene il monopolio del mercato.

Sicuramente Google farà ricorso alla Corte Suprema, per cui prometto di tenerti aggiornato. Ma ora torniamo all’articolo.

Come era facile prevedere, questa frenesia di acquisizioni non è passata affatto inosservata agli occhi delle autorità regolatorie.

Infatti, sia Google che Microsoft sono finite sotto la lente di ingrandimento per possibili violazioni delle normative antitrust. La Federal Trade Commission (FTC) e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti hanno avviato indagini su Microsoft per il suo accordo con Mistral AI e su Google per il suo coinvolgimento con Anthropic, la proprietaria di Claude, LLM in rampa di lancio.

L’indagine sull’accordo tra Microsoft e Mistral AI, che prevede un investimento di 300 milioni di dollari in supercomputing, mira a verificare se l’accordo possa ridurre la concorrenza nel mercato dei supercomputer per l’intelligenza artificiale. Per questo motivo la Commissione Europea ha iniziato a esaminare questa intesa per assicurarsi che non crei una posizione dominante che potrebbe soffocare la concorrenza e l’innovazione nel settore.

Parallelamente, Google è sotto esame per il suo legame con Anthropic, che ha ricevuto investimenti significativi da Alphabet, la società madre di Google. Anthropic, fondata da ex membri di OpenAI, ha ottenuto un finanziamento di 580 milioni di dollari in un round guidato da Sam Bankman-Fried, fondatore di FTX., società che si occupa di criptovalute. Le autorità britanniche stanno indagando su questa partnership per determinare se potrebbe portare a una riduzione della concorrenza nel mercato dell’IA.

E questo come sai non è l’unico processo che riguarda Google, come ti ho scritto qui, per cui ne vedremo delle belle!

Ma vediamo di tirare un po’ le somme di tutto questo…

L’innovazione “piratesca”: quale spazio per le piccole imprese che fanno ricerca sulle IA?

Beh, come hai letto fin qui, più che concorrenza capitalistica sembra di assistere ad arrembaggi tra navi pirata!

Ogni colosso tecnologico più, che fare ricerca interna, sembra occupato ad assaltare piccole navi e saccheggiare le ricchezze che vi trova all’interno.

Insomma: la chiamano innovazione, invece a me pare quasi “scorreria piratesca”!

Le domande a questo punto mi sorgono spontanee:

C’è ancora spazio nel mercato per piccole società che fanno ricerca sulle IA?

L’ambizione, a questo punto, sembra mettersi in vetrina per esser notati dai grandi e offrirsi al più ricco offerente, come in un suk virtuale, non fare innovazione…

Soprattutto, il rischio di questa concentrazione oligopolista, è che si perdano le voci critiche, quelle di chi vede per esempio un pericolo ambientale nell’uso massiccio delle IA, visto quanta energia e risorse consumano, oppure chi teme che le IA possano essere perfino un rischio per l’umanità.

E poi, consentimi di esporti un altro mio dubbio: questa guerra tra colossi tecnologici impoverirà o arricchirà la ricerca sull’intelligenza artificiale?

Da un lato, gli investimenti massicci e l’accesso a risorse praticamente illimitate potrebbero accelerare significativamente i progressi tecnologici.

Dall’altro però, l’accaparramento dei talenti e delle tecnologie da parte delle grandi aziende potrebbe ridurre le opportunità per le piccole e medie imprese di emergere e innovare.

In un mercato sempre più concentrato, a mio parere, il rischio è dunque che l’innovazione diventi un affare per pochi, limitando la diversità e la competizione che sono spesso alla base delle scoperte più rivoluzionarie.

Il risultato potrebbe essere ritrovarci un mercato più povero e omologato, privo di piccole società anche un po’ “rompiscatole”…

In definitiva, mentre i colossi tecnologici continuano a rastrellare il mercato e a sottrare talenti alle piccole e medie società, il futuro dell’intelligenza artificiale rischia di “ingessarsi” e non progredire.

Non resta che attendere le decisioni degli Antitrust statunitensi ed europei che hanno, come era logico, già drizzato le antenne (meglio tardi che mai…).

Takeaways

  • La competizione tra i giganti tecnologici come Google, Microsoft, Amazon, OpenAI e Meta è in costante crescita, con ogni azienda che cerca di dominare il settore dell’intelligenza artificiale attraverso l’acquisizione di startup promettenti e talenti di spicco.
  • Google ha acquisito Character.AI per rafforzare la sua posizione nel mercato IA e riaccogliere i fondatori Noam Shazeer e Daniel De Freitas, ex dipendenti di Google DeepMind. Questa mossa mira a prevenire che i talenti chiave finiscano nelle mani della concorrenza
  • Character.AI, fondata da Shazeer e De Freitas, è nota per la sua tecnologia innovativa che crea chatbot personalizzati in grado di imitare personalità reali e fittizie. La startup ha attratto significativi investimenti, raggiungendo una valutazione di 1 miliardo di dollari
  • Le acquisizioni aggressive da parte di grandi aziende tecnologiche, come Google e Microsoft, stanno attirando l’attenzione delle autorità antitrust. Indagini sono in corso per assicurarsi che queste acquisizioni non riducano la concorrenza e non soffochino l’innovazione nel settore.
  • L’accaparramento di talenti e tecnologie da parte delle grandi aziende potrebbe limitare le opportunità per le piccole e medie imprese di emergere e innovare. Questo rischia di creare un mercato più concentrato e meno diversificato, potenzialmente ostacolando le scoperte rivoluzionarie nel campo dell’intelligenza artificiale.

FAQ

Perché Google ha acquisito Character.AI?

Google ha acquisito Character.AI per rafforzare la sua posizione nel mercato delle intelligenze artificiali e per riavere con sé i fondatori della startup, Noam Shazeer e Daniel De Freitas, ex dipendenti di Google DeepMind.

Chi è Noam Shazeer?

Noam Shazeer è un esperto di intelligenza artificiale e uno degli inventori del modello Transformer. Ha lasciato Google nel 2021 per fondare Character.AI, una startup specializzata in chatbot personalizzati.

Quali sono le implicazioni dell’acquisizione di Character.AI da parte di Google?

L’acquisizione di Character.AI da parte di Google potrebbe ridurre la concorrenza nel mercato delle intelligenze artificiali e solleva preoccupazioni antitrust. Inoltre, mostra la strategia delle grandi aziende tecnologiche di acquisire startup promettenti per evitare che finiscano nelle mani dei concorrenti.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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