Google e l’update di novembre 2024: la giostra delle SERP continua

Con un rollout previsto in due settimane, Google mira a riorganizzare l’algoritmo per migliorare l’esperienza dell’utente, senza penalizzazioni dirette.

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📌 TAKE AWAYS

  • Fluttuazioni di traffico e impatti settoriali
    • L’aggiornamento di novembre 2024, che richiede due settimane per il completamento, introduce variazioni nel ranking dei contenuti a livello globale, senza penalizzazioni dirette. Tuttavia, i settori medico e finanziario risultano particolarmente sensibili: Google applica un rigoroso controllo E-E-A-T (Expertise, Experience, Authoritativeness, Trustworthiness) su queste pagine, influenzando notevolmente la visibilità di siti YMYL (Your Money or Your Life), con impatti che possono superare il 20-40% di calo di traffico nelle prime 24 ore. Questa volatilità è indicativa di come Google tenti di perfezionare i risultati di ricerca, premiando i contenuti più rilevanti per l’utente.
  • Obiettivo del broad core update di novembre 2024: premiare contenuti autentici e utili
    • Con questo aggiornamento, Google punta a migliorare ulteriormente l’esperienza dell’utente, premiando contenuti che siano utili e progettati per rispondere a reali esigenze informative, anziché pensati esclusivamente per la SEO. L’algoritmo non penalizza direttamente i siti, ma esegue una “riassegnazione” dei fattori di ranking, dove elementi come la qualità del contenuto, la velocità del sito e l’esperienza utente assumono maggiore o minore rilevanza rispetto al passato. L’obiettivo dichiarato è di ridurre la visibilità dei contenuti “troppo SEO” a favore di quelli autentici.
  • Strategia SEO e IA per affrontare i continui cambi algoritmici
    • L’aggiornamento è un reminder sull’importanza di una strategia SEO strutturata. I consigli di Google invitano alla pazienza, ma un approccio esperto può ottimizzare i risultati. Strumenti avanzati come dati strutturati, data poisoning nei LLM e una strategia di visibilità su AI Overviews e Search GPT possono fare la differenza per orientare l’algoritmo a vantaggio del proprio sito. Google non penalizza i contenuti generati dall’IA se usati con intelligenza: l’IA è quindi un alleato essenziale per chi sa sfruttarla con una strategia mirata.
Il nuovo aggiornamento di Google di novembre 2024 rivoluziona le SERP con l'obiettivo di premiare i contenuti autentici e utili.
Ma il ricordo dei passati update fa essere poco ottimisti a riguardo...
Scopri come sfruttare al meglio la SEO e l'IA per mantenere la visibilità del tuo sito senza cadere nel dimenticatoio.

Se ogni Google Update ti fa sudare freddo e ti porta a immaginare il peggio per il tuo business online, sappi che sei in buona compagnia. Molti imprenditori hanno già sperimentato gli effetti devastanti degli ultimi update, con fluttuazioni di traffico, cali di visibilità e ripercussioni sui ricavi.

Capisco perfettamente quel senso di panico che si insinua quando si annuncia un nuovo aggiornamento, specie dopo le oscillazioni portate dagli update recenti come quello “fantasma” di Halloween o il terremoto algoritmico delle elezioni USA.

Google annuncia update novembre 2024 su LinkedIn 11 novembre 2024

Ma stavolta, niente panico. Mentre molti si affannano, inseguendo soluzioni improvvisate o affidandosi a sedicenti esperti che promettono rimedi miracolosi, l’approccio migliore resta quello di affrontare queste dinamiche con strategia e una pianificazione attenta, per gestire ogni aggiornamento senza inutili ansie.

Niente trucchi né scorciatoie: con una visione chiara delle dinamiche di Google e delle sue continue evoluzioni, affronteremo insieme il nuovo broad core update di novembre 2024, destinato a dispiegarsi nelle prossime due settimane, con effetti dirompenti sul posizionamento e il traffico del tuo sito web.

Ma, visto che prima di affrontare un “nemico”, bisogna conoscerlo, vediamo insieme cosa si intende per broad core update.

Cos’è un broad core update? E perché, volente o nolente, ti riguarda

Prima di addentrarci nelle specifiche dell’aggiornamento di novembre, è essenziale capire cos’è un “broad core update”. A differenza degli update mirati – come il famoso “Penguin” che penalizzava i link spam, o “Panda” contro i contenuti scadenti – un broad core update è una ristrutturazione globale dell’algoritmo di ricerca.

In sostanza, Google aggiusta la rilevanza e l’importanza di centinaia (forse migliaia) di segnali con un obiettivo dichiarato: migliorare la qualità dei risultati di ricerca.

Cosa significa per te? In parole povere, se il tuo sito è stato premiato o punito, è probabile che dipenda da come Google ha riorganizzato i fattori che influenzano il posizionamento.

Per capirci meglio, immagina un algoritmo come una playlist dei tuoi brani preferiti, che Google “remixa” periodicamente. Con ogni aggiornamento, dei dj buontemponi con sede a Mountain View, cambiano l’ordine di priorità di alcuni elementi, che determinano il posizionamento nel ranking, lasciando i SEO e i proprietari di siti a chiedersi quale sia il nuovo mix vincente.

Ciò significa che, ad esempio, alcuni elementi come la qualità dei contenuti, la velocità del sito o l’esperienza utente possono assumere più o meno importanza rispetto a prima.

Ogni update modifica l’algoritmo senza introdurre nuovi parametri, ma riassegnando i valori di quelli già esistenti. Risultato? Cambiamenti nelle SERP che spiazzano e sorprendono i SEO e i gestori dei siti.

Marie Haynes su X commenta update novembre 2024 11 novembre 2024

Qual è l’obiettivo dell’aggiornamento di novembre 2024 ?

Google ha definito questo update come un tentativo di migliorare ulteriormente la qualità delle risposte alle query degli utenti, premiando i contenuti utili e penalizzando quelli fatti “solo per posizionarsi”.

Ma non illuderti: non tutti i contenuti utili (concetto sempre più aleatorio e, a volte, perfino misterioso) vengono premiati e, soprattutto, gli effetti possono variare da un sito all’altro.

Non devi allarmarti, comunque, le oscillazioni nelle classifiche sono da considerare normali in questi casi, sperando che non siano dirompenti come quelle dell’update di marzo 2024.

Devi sapere che Google non penalizza direttamente i siti, ma quelli considerati meno rilevanti secondo i suoi standard possono essere “sorpassati” da altri che meglio rispondono alle query.

Ecco, il mio lavoro sta anche in questo, capire cosa intendono a Mountain View con “contenuto utile” e agire di conseguenza.

Il SEO Wesley Copeland su X commenta update novembre 2024 11 novembre 2024

Cosa cambia con l’update di novembre?

Google ha rilasciato una dichiarazione in cui ribadisce che l’update di novembre mira a ridurre la visibilità dei contenuti “troppo SEO” e a favorire quelli realmente utili. Tuttavia, il gigante di Mountain View non ha specificato quali fattori siano stati riassegnati.

Le regole che ogni SEO conosce sono sempre le stesse: contenuti utili, originali e focalizzati sulle persone, non sui motori di ricerca.

Per chi ha subito un impatto negativo, i consigli di Big G son sempre gli stessi:

  • aspettare la fine del rollout prima di apportare cambiamenti drastici;
  • analizzare i dati su Google Search Console per identificare eventuali pattern di calo;
  • valutare la qualità dei contenuti con le linee guida offerte da Google stesso, e migliorare l’esperienza utente.

Non è una novità, eppure ogni aggiornamento ci ricorda che, per Google, i contenuti fatti “per le persone” continuano a essere la priorità. (Ma anche le penalizzazioni ingiustificate, sono fatte per le persone, permettimi l’osservazione caustica…).

Devi scusarmi l’ironia, ma come sai, gli effetti devastanti del core update di agosto 2024 si fanno ancora sentire…

L’importante, questo lo dico io, è che non ti improvvisi esperto SEO, specie dopo un update così rilevante. Capisco la smania di intervenire subito, ma se fai da solo rischi di complicare ulteriormente le cose, più che risolverle.

Per questa ragione, la consulenza di un SEO esperto può fare la differenza per la visibilità e i ricavi della tua attività sul web.

Quando un singolo aggiornamento può mettere alla prova le aziende

A chi lavora con un sito web è chiaro che ogni core update può significare molto in termini di traffico e ricavi. Ricordi quanto successe dopo l’update di giugno 2024, per esempio?

E, anche in questo, gli effetti dell’aggiornamento non si sono fatti attendere: pensa che già dopo meno di 24 ore, molte aziende internazionali hanno già registrato fluttuazioni notevoli.

Semrush fluttuazioni post update novembre 2024
Semrush
Sistrix fluttuazioni post update novembre 2024
Sistrix
Mozcast fluttuazioni post update novembre 2024
Mozcast

In particolare, i siti di alcuni settori, specie quello medico e quello finanziario, solitamente registrano cali di traffico organico tra il 20% e il 40% nelle prime 24 ore dall’implementazione di update così rilevanti, come puoi leggere qui.

Non è un caso: le pagine che trattano argomenti come finanza personale e salute – quelli che Google definisce “Your Money or Your Life” (YMYL) – subiscono una valutazione più rigorosa in termini di competenza, autorevolezza e affidabilità (E-E-A-T).

Di conseguenza, anche lievi modifiche nell’algoritmo possono tradursi in cambiamenti di posizionamento più marcati per questi settori rispetto ad altri.

Per molte aziende, però, il vero problema arriva dopo l’update. La ripresa, infatti, può richiedere mesi e dipendere in larga misura dal rilascio di un successivo aggiornamento.

Google stesso ha dichiarato che la maggior parte dei miglioramenti diventa visibile solo con un nuovo core update, poiché ogni aggiornamento rimescola il modo in cui i fattori di ranking vengono valutati.

I siti che riescono a riacquistare posizioni lo fanno spesso grazie a un continuo miglioramento della qualità dei contenuti e della user experience, elementi su cui Google punta con forza da anni.

In sintesi, le aziende devono essere pronte a intervenire subito per adeguare i propri contenuti agli standard sempre più elevati di Google che senza supporto di un consulente SEO possono sembrare davvero astrusi e misteriosi. Ma devono anche armarsi di pazienza: la strada per il recupero delle posizioni è complessa e spesso richiede un’attenzione costante e mirata.

Come affrontare un aggiornamento di Google: la versione di Big G

Google ci dice subito che, se un sito perde visibilità dopo uno di questi aggiornamenti, non esiste un rimedio immediato o un pulsante magico da premere. Invece, consiglia di concentrarsi costantemente sulla qualità e l’utilità dei contenuti.

Ma cosa significa questo in termini pratici? E come si fa davvero a risalire nelle classifiche?

Secondo Big G, prima di tutto è fondamentale chiedersi se il proprio contenuto risponda davvero alle esigenze degli utenti. I contenuti offrono informazioni nuove e originali? Forniscono una panoramica completa e approfondita, che aggiunge valore rispetto ad altri risultati?

Un buon contenuto non può limitarsi, infatti, a ripetere ciò che si trova in altri siti: per Google, a fare la differenza è l’originalità e la capacità di offrire un punto di vista unico, informazioni fresche e approfondimenti che il lettore non trova altrove.

Anche i titoli e i sottotitoli meritano attenzione: devono rappresentare fedelmente ciò che si trova nell’articolo, evitando ogni tipo di sensazionalismo. Google non vuole sorprese o titoli che ingannano ma chiarezza e onestà. (Che coincidenza, anche la comunità SEO chiede a Google le stesse cose, eppure…).

Poi, non va trascurata l’importanza della credibilità.

Google, come ti ho anticipato poc’anzi, pone molta enfasi sull’aspetto chiamato E-E-A-T: Expertise, Experience, Authoritativeness, Trustworthiness (competenza, esperienza, autorevolezza, affidabilità).

In pratica, è essenziale che il sito, e gli autori che vi pubblicano, siano considerati fonti credibili.

Presentare l’autore degli articoli con chiarezza, magari con una biografia che illustri le sue esperienze, è un passo in più verso la trasparenza e la fiducia. Chi legge deve sentire che si trova di fronte a una fonte esperta e affidabile, soprattutto su argomenti delicati come finanza, salute o legalità. Sappi che se il contenuto trasmette questa competenza, Google tende a premiarlo (almeno così dovrebbe essere…).

Naturalmente, la qualità del contenuto non è sufficiente da sola. L’esperienza dell’utente sul sito conta moltissimo: un sito può avere informazioni di qualità, ma se è pieno di pubblicità invasive, o se è mal ottimizzato per i dispositivi mobili, rischia di essere penalizzato. L’utente deve trovarsi a suo agio, senza interruzioni fastidiose o problemi di navigazione.

Questo è uno dei motivi per cui Google penalizza i siti sovraccarichi di annunci pubblicitari che interferiscono con la lettura. Inoltre, il sito deve essere mobile-friendly: ormai oltre la metà delle ricerche avviene da dispositivi mobili, quindi non si può ignorare l’importanza di un layout adattabile.

Google suggerisce pazienza, ma l’arte SEO sa come giocare d’anticipo

Quando un core update provoca un calo di visibilità, la reazione istintiva è quella di agire subito, modificando il sito nella speranza di ritrovare la propria posizione. Ma Google suggerisce una strada diversa: calma e pazienza.

La strategia, secondo i tecnici di Mountain View, è di aspettare che il rollout sia completo, analizzare i dati di Google Search Console e solo dopo intervenire. Google raccomanda di studiare i dettagli, identificare le pagine più colpite e capire se il contenuto è davvero in linea con le domande degli utenti.

Per Big G, la ricetta è semplice: confronta le tue pagine con quelle dei competitor che hanno guadagnato posizioni e cerca di capire cosa rende il loro contenuto preferito dall’algoritmo aggiornato.

Ma come risponde Google a chi si aspetta una soluzione immediata?

Con un messaggio quasi poetico: ogni update è un’opportunità per migliorare e rinnovare la qualità del contenuto. Google, in pratica, ci dice che non si tratta di “manipolare” il ranking, ma di creare contenuti autentici e pensati per le persone. L’algoritmo, ci assicura, premia nel lungo termine chi investe nella qualità e nella rilevanza. OK, queste sono le raccomandazioni di Big G, vanno prese con le pinze e con sano scetticismo, ma diciamo che possono essere un buon punto di partenza…

Ma parliamoci chiaro: mentre Google consiglia pazienza, noi SEO sappiamo che nel gioco della visibilità non ci si può affidare solo alla sorte. È qui che l’approccio professionale fa la differenza.

In un settore così competitivo, per esempio, io lavoro con dati strutturati e tecniche di data poisoning nei LLM, strumenti che permettono di orientare l’algoritmo e di migliorare le probabilità di posizionamento.

Ogni update di Google implica una nuova serie di parametri e pesi, e chi sa come usarli a proprio favore ha un vantaggio: non si affida al caso o a generici “contenuti di qualità” senza direzione, ma sfrutta tecniche avanzate per rendere il proprio contenuto visibile e ottimizzato.

Adattarsi agli aggiornamenti di Google: il segreto per non cadere nel dimenticatoio

Non voglio darti una delusione, ma sappi che questo non sarà l’ultimo update di Google.

Immagina di stare sopra un toro meccanico imbizzarrito. Più tu cerchi di stare in sella, più lui si dimena, cercando di disarcionarti e buttarti a terra. Ecco, puoi lamentarti degli scossoni, prendertela col toro meccanico (che tanto non ti risponderà mai), o con chi diavolo l’ha fabbricato, ma sarà tutto fiato sprecato.

Sai qual è l’unico modo per restare in sella? Imparare a cavalcarlo e stare ben saldo senza finire giù con la faccia a terra. Ecco, la maniera per resistere alle fluttuazioni di Google, e non vedere il tuo sito scomparire nell’anonimato dopo l’ennesimo update, è avere una strategia SEO seria e consapevole: da questo non si scappa.

Non esiste un manuale magico per garantire un posizionamento stabile, perché Google aggiorna i suoi algoritmi ogni giorno, a volte anche più volte. La verità è che vedrai sempre grande volatilità, per cui l’unico consiglio realistico è di mantenere la calma e restare focalizzato sulla qualità dei tuoi contenuti.

Ed è qui che entra in gioco l’importanza di una strategia SEO che sappia adattarsi agli aggiornamenti di Google, sfruttando al meglio anche le potenzialità dell’intelligenza artificiale.

Sì, perché Google non penalizza i contenuti generati dall’IA, a patto che siano utilizzati con intelligenza per accrescere la propria presenza online, anche su AI Overviews e Search GPT.

L’IA è un potente alleato per le PMI , non un nemico, ma bisogna saperla impiegare con attenzione per trarne beneficio reale e incrementare la visibilità.

Perciò, se vuoi che il tuo business online cresca, non affrontare questa sfida da solo. Con il mio team, lavoriamo per sfruttare al massimo l’IA e le migliori strategie SEO per consolidare e rafforzare la presenza online della tua attività.

Contattami per una consulenza su misura: insieme costruiremo una strategia solida, capace di far crescere il tuo business.


Il core update di Google di novembre 2024: Domande & Risposte

Cos’è un broad core update di Google?

Un broad core update è una ristrutturazione globale dell’algoritmo di Google che modifica l’importanza di centinaia di segnali per migliorare la qualità dei risultati di ricerca. Non penalizza direttamente i siti, ma può influire sulla visibilità in base alla riorganizzazione dei fattori di posizionamento.

Qual è l’obiettivo dell’aggiornamento di novembre 2024?

L’obiettivo principale dell’aggiornamento di novembre 2024 è migliorare ulteriormente la qualità delle risposte alle query degli utenti, premiando i contenuti autentici e utili, e riducendo la visibilità di quelli creati esclusivamente per posizionarsi nei motori di ricerca.

Come affrontare gli aggiornamenti di Google senza inutili ansie?

Per affrontare serenamente un aggiornamento di Google è importante analizzare con calma i dati di Google Search Console, identificare le pagine più colpite e migliorare la qualità dei contenuti. Avere una strategia SEO solida e orientata alla creazione di contenuti autentici è fondamentale per mantenere la visibilità nel tempo.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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