Google organizzerà un summit il 28-29 ottobre 2024 per ascoltare le lamentele degli editori colpiti dagli aggiornamenti di Google Search e dalle novità di AI Overviews, cercando di placare il malcontento generale.
L'evento arriva in un momento critico, con Google sotto pressione per cause legali, accuse di monopolio e rischio di smembramento.
Nell'articolo ti mostro cosa può comportare tutto ciò per la tua attività.
Il 28-29 ottobre 2024, dovrebbe tenersi un summit per imprenditori e piccoli editori in cerca di risposte (e tu cosa diresti a Big G?)
Intorno alla fine di ottobre 2024, Google ospiterà un summit su invito per gestori di piccoli e medi siti web, analisti SEO ed editori indipendenti, presso il suo quartier generale a Mountain View, il famoso GooglePlex.
Sarà un evento esclusivo e ben blindato (scelta comprensibile visti i malumori diffusi), previsto per il 28 e 29 ottobre, guidato da Danny Sullivan, il responsabile di Google Search, insieme a diversi membri del team di ricerca.
Anticipo la tua domanda: no, non mi hanno invitato, e a te? Me la sono presa? Ma no, ci mancherebbe! Si vede che sono entrato in modalità passiva-aggressiva?
A parte gli scherzi, da quanto trapela, non sarà solo un buffet a base di keyword, IA e SEO.
Gli argomenti sul tavolo? L’editoria, con un focus su Google Search. E soprattutto le possibili soluzioni ai tanti problemi creati dagli update (sì, perché gli effetti dell’update di agosto si fanno ancora sentire!) come dimostra la recente volatilità di settembre.
Sarà insomma un’occasione per gli utenti di esporre le proprie ragioni di persona in modo civile e non sbraitare sui social senza alcun riscontro.
Almeno nelle intenzioni, dovrà essere un incontro costruttivo e non di SEO-wrestling (ma ehi, mai dire mai!)
E tu cosa diresti se potessi partecipare? Cosa?! Ora capisco perché non ti hanno invitato…
Ma, al di là di ogni facile ironia, vediamo in cosa consisterà questo summit e perché si è reso necessario.
Danny Sullivan al timone del summit: Google riuscirà a placare gli animi degli utenti scontenti?
Se fai parte del mondo dei contenuti digitali o gestisci un sito web, probabilmente hai già sentito il nome di Danny Sullivan.
Se non lo conosci, è il volto di Google Search, colui che si occupa di gestire le relazioni tra il colosso di Mountain View e coloro che, come te, fanno affidamento sui motori di ricerca per far emergere i propri contenuti. Ed è proprio lui che prenderà in mano le redini di questo summit, affiancato dal suo team di fidi ingegneri.
Il tema principale dell’incontro? Le problematiche legate a Google Search e all’editoria, con particolare attenzione agli editori indipendenti che potrebbero essere stati colpiti dal famigerato “aggiornamento dei contenuti utili” di Google. Sai, quello che ha falcidiato i risultati di molti siti web con contenuti giudicati “non sufficientemente utili”.
Sì, perché pare che Google, pur essendo la fonte primaria di traffico per moltissimi siti web, ogni tanto si dimentichi che dietro quei siti ci sono persone, aziende e… soldi.
L’aggiornamento dei contenuti utili (Helpful Content Update), così come il core update di agosto, rilasciato il 3 settembre 2024, per non dimenticare gli effetti di AI Overviews, hanno infatti sferrato duri colpi a molti piccoli editori, riducendo drasticamente la visibilità dei loro articoli nelle ricerche.
Il risultato? Una pioggia di lamentele e, in alcuni casi, la chiusura di attività che non hanno retto il colpo. Ed è proprio per cercare di placare questa ondata di malcontento che Google ha deciso di ascoltare direttamente le voci degli editori.
Al summit, si darà spazio alle storie di chi ha visto i propri numeri crollare e la propria audience evaporare. Ma davvero Google vuole ascoltare? O si tratta solo di un’operazione di facciata, specie dopo gli ultimi duri colpi subiti?
Epic Games e Google: la battaglia legale che sta cambiando le regole del gioco
Non dimentichiamo che Big G ha vari motivi per fare mea culpa, oltre le ripercussioni degli update e le conseguenze di AI Overviews. In tempi recenti, come sai, Google ha collezionato anche sconfitte pesanti nei tribunali.
Oltre la condanna per monopolio del 5 agosto 2024, una delle più rilevanti riguarda la lunga battaglia legale con Epic Games, casa madre di Fortnite.
A questo proposito, devi sapere che, il 7 ottobre 2024, un giudice federale californiano ha imposto a Google di aprire il suo Google Play Store alla concorrenza per almeno tre anni. E non solo: Google non potrà stipulare accordi esclusivi con i produttori di dispositivi Android, una mossa che era stata vista come un modo per mantenere il monopolio delle app.
Come ti ho scritto qualche giorno fa, Epic Games ha denunciato Google nel 2020, accusandola di pratiche anticoncorrenziali, come il pagamento ai produttori per evitare la creazione di app store concorrenti.
La sentenza del giudice James Donato ha segnato una vittoria per Epic, anche se non completa.
In effetti, la casa di videogiochi produttrice di Fortnite, chiedeva che lo store restasse aperto ai competitor per sei anni, ma il giudice ha stabilito tre anni. Una piccola, ma significativa vittoria per i rivali di Google, che si troveranno presto a competere su un terreno più livellato.
E qui arriva il punto: il summit di fine ottobre non sembra solo un tentativo di rasserenare i rapporti con gli editori. Google è sotto pressione su più fronti, e la causa Epic Games ne è solo una parte.
Le autorità antitrust americane hanno già puntato il dito contro Big G, accusandola di abuso di posizione dominante e minacciandone lo smantellamento, per queste ragioni l’evento, dietro cui si intravede la longa manus di Sergey Brin, tornato in pianta stabile in azienda, mira proprio a ripulire un po’ la reputazione del colosso di Mountain View.
Un summit utile o un altro evitabile giro di chiacchiere?
Ma torniamo al summit. Sarà davvero un’occasione per migliorare il rapporto tra Google e i piccoli editori? Alcuni, come Rutledge Daugette, CEO di TechRaptor, sito che si occupa di videogiochi e tecnologia, sperano di sì.
Daugette, che sarà presente all’evento, ha espresso il suo entusiasmo su X, dicendo che finalmente avrà la possibilità di confrontarsi faccia a faccia con il team di Google. TechRaptor è uno dei tanti siti colpiti dall’aggiornamento dei contenuti utili, e Daugette spera che questo summit possa portare a un dialogo più aperto e costruttivo.
Nel programma dell’evento, c’è anche una sessione dedicata all’ascolto diretto dei creatori di contenuti.
Il team di Google Search sarà pronto a ricevere feedback, critiche e suggerimenti da parte degli editori. Per molti, potrebbe essere la prima occasione di parlare direttamente con chi ha il potere di cambiare le cose, ovvero gli ingegneri e i responsabili dei sistemi di ranking di Google.
OK, ma piano con gli entusiasmi, la mia veneranda esperienza mi fa essere un po’ scettico, mi perdonerai…
Una delle sessioni più attese sarà quella intitolata “How Google search is built to benefit searchers”, che promette di spiegare come Google crea, testa e perfeziona i suoi sistemi di ranking.
Insomma, Big G ci farà sbirciare un secondo dietro le quinte, ma se a queste operazioni ben collaudate, un tempo fiore all’occhiello della multinazionale, non seguiranno interventi efficaci, non faranno che esacerbare i sentimenti già ostili di molti publisher.
Anche perché Google ha molte cose da spiegare a chi utilizza i suoi servizi; hai sentito che sta succedendo nel settore ads e recensioni, per esempio?
Competitor in prima fila: ecco cosa può succedere al tuo business
Come se non bastasse, Google ha appena tirato fuori un altro coniglio dal cilindro, e questa volta non farà piacere ai piccoli imprenditori locali.
Grazie all’occhio attento di Anthony Higman su X, è emerso che Big G ha iniziato a mostrare annunci di concorrenti direttamente sopra la sezione delle recensioni nelle schede locali.
Sì, hai capito bene: proprio mentre un potenziale cliente legge le ottime recensioni del tuo business, Google piazza un bell’annuncio del tuo rivale in cima alla pagina!
Come probabilmente ricorderai, non è la prima volta: Google ha già usato queste tattiche diverse volte in passato, inserendo annunci LSA (Local Services Ads), nelle schede locali nei pannelli informativi dei brand.
Ora, non so se questo è un errore, un bug, o che altro, ma ti terrò aggiornato, non dubitare.
Certamente chi accusa Big G di voler spremere profitti pubblicitari e basta, dopo questa notizia avrà un bel pretesto per attaccare la società.
Qual è il messaggio che passa, infatti? Tu investi tempo e denaro per raccogliere recensioni positive, mentre il tuo concorrente si gode il posto d’onore grazie a una manciata di click pagati.
Ecco, sono queste le cose che fanno comprensibilmente infuriare molti utenti e concorrono a minare la fiducia nella società di Mountain View.
Per questo motivo, non so se basterà un evento, un summit, un confronto, una seduta terapeutica di gruppo (su invito, ci mancherebbe) a risollevare la reputazione di Big G, specialmente se penso a cosa rischia la multinazionale, dopo la condanna per monopolio.
Antitrust: lo spettro dello smantellamento incombe su Google
L’evento di fine ottobre non sarà certo una festa auto-celebrativa come il Google I/O 2024, dato che arriva in un momento davvero critico. Oltre alla sentenza sul caso Epic Games, l’azienda è sotto indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per violazioni antitrust (vedi processo in Virginia).
Il giudice Amit Mehta, lo stesso che ha dichiarato Google colpevole di monopolio nel mercato delle ricerche online e degli annunci testuali, come ti ho scritto, presto deciderà sullo smembramento della società.
Google, dal canto suo, ha già dichiarato che farà appello, ma dovrà attendere la decisione del giudice Mehta prima di poter procedere.
Lo scenario peggiore per Big G? Un vero e proprio smantellamento delle sue attività. Le autorità antitrust stanno considerando di spezzare il monopolio di Google, obbligandola a cedere alcune delle sue divisioni più redditizie, come Chrome, Android e il Google Play Store.
Se ciò accadesse, il panorama digitale potrebbe cambiare drasticamente (nonostante le rassicurazioni di Sundar Pichai, CEO di Big G, a Bloomberg TV).
E non si tratta di ipotesi campate in aria: già in passato il governo statunitense ha cercato di smantellare Microsoft per motivi simili, anche se senza successo.
Cosa c’è in gioco per te? E come puoi farti trovare pronto
Tutto ciò che ti ho appena raccontato può avere e avrà un effetto reale sul tuo business e sui tuoi ricavi.
Se sei un imprenditore, un editore, o magari gestisci un piccolo sito web che vive (sopravvive e prospera) grazie alla SEO e al traffico organico, non puoi sottovalutare le conseguenze di ogni decisione presa a Mountain View.
Infatti, se Google dovesse subire delle modifiche strutturali, potresti vedere delle nuove opportunità, con un motore di ricerca meno orientato al monopolio e più aperto alla concorrenza, oppure al contrario, la situazione potrebbe ingarbugliarsi e divenire più intricata (per questo ti consiglio di seguire gli sviluppi del processo per monopolio in Virginia).
Ma nel frattempo, devi fare i conti con la situazione attuale, in cui Google, spesso senza preavviso, realizza cambiamenti e aggiornamenti (salvo poi avanzare timide scuse, come nel caso del core-update di agosto 2024) che possono mandare all’aria mesi (se non anni) di lavoro, facendoti crollare nel ranking (non ti devo certo ricordare i problemi della volatilità di settembre causata dal core update di agosto 2024!)
In questi casi, se trascuri questi aspetti e non ti rivolgi a un consulente SEO esperto puoi davvero risentirne e mettere a repentaglio i tuoi ricavi e l’esistenza stessa del tuo business.
Certo, partecipare a eventi come il summit di fine ottobre è un’opportunità rara per far sentire la propria voce ed esporre il proprio punto di vista (sempre che tu sia stato invitato! Non me la sono presa, come vedi…).
Ma resta da vedere se Google ascolterà davvero o se si limiterà a fare un po’ di pubbliche relazioni per salvare la faccia.
Una cosa è sicura: mentre il colosso di Mountain View cerca di barcamenarsi tra mille problemi, tu devi essere pronto a reagire ai cambiamenti. Il mondo della SEO e del content marketing è in continua evoluzione, AI Overviews sta cambiando Google Search, e solo i creatori di contenuti che si adatteranno sopravviveranno ad AI Overviews.
E magari, chissà, tra una sentenza e l’altra, Google potrebbe decidere di rendere la vita un po’ più semplice a chi lavora duramente per creare contenuti di valore. Ma, non aspettare “miracoli”, inizia a fare la tua parte!
Takeaways
- Il 28-29 ottobre 2024, Google ospiterà un evento per ascoltare le lamentele degli editori indipendenti, specialmente quelli danneggiati dagli ultimi aggiornamenti algoritmici.
- L’incontro sarà condotto dal responsabile di Google Search, Danny Sullivan, affiancato dal team di Google Search, con l’obiettivo di discutere i problemi creati dall’algoritmo dei contenuti utili.
- Una recente sentenza impone a Google di aprire il suo store alla concorrenza per tre anni, segnando una sconfitta importante nella causa contro Epic Games e influenzando il mercato delle app.
- Google è stata sorpresa a mostrare annunci di concorrenti direttamente sopra le recensioni locali nei profili aziendali, sollevando preoccupazioni tra gli imprenditori per la potenziale perdita di clienti e ricavi.
- Google è sotto la lente delle autorità antitrust americane e rischia addirittura lo smantellamento, con il giudice Mehta che deciderà sul futuro dell’azienda nei prossimi anni.
FAQ
Quando si terrà il summit di Google per editori e imprenditori?
Il summit organizzato da Google si terrà il 28 e 29 ottobre 2024 presso il GooglePlex, il quartier generale dell’azienda a Mountain View, California.
Chi condurrà il summit di Google e quali argomenti verranno trattati?
Il summit sarà condotto da Danny Sullivan, responsabile di Google Search, affiancato dal suo team. Si discuterà di problematiche legate a Google Search e all’editoria, con un focus particolare sugli aggiornamenti algoritmici che hanno colpito i piccoli editori.
Come sta affrontando Google le accuse di monopolio e le questioni legali?
Google sta affrontando una lunga battaglia legale con Epic Games e rischia lo smantellamento per violazione delle leggi antitrust negli Stati Uniti. Recentemente, è stato imposto a Google di aprire il suo Play Store alla concorrenza per almeno tre anni.