Google VS OpenAI: tra i due litiganti il vincitore potresti essere tu (se sai come fare)

Google e OpenAI stanno intensificando la loro competizione con innovazioni che rivoluzioneranno il modo di fare business online.
Google ha lanciato Imagen 3 che ora genera immagini anche da prompt in italiano, mentre OpenAI integrerà SearchGPT in ChatGPT entro la fine del 2024.
Per gli imprenditori digitali, questo significa una cosa: ottimizzare i propri contenuti con l'IA non è più solo una scelta, ma una necessità per restare competitivi.

Specie dopo le ultime innovazioni di Gemini e ChatGPT, l’ottimizzazione con l’IA (e non per l’IA) è sempre più una necessità per chi fa business online

La competizione tra i due colossi Big Tech (beh, uno più dell’altro!) prosegue serrata, come una partita di scacchi. Le ultime mosse?

Da una parte, Gemini lancia Imagen3, con la sua capacità di generare immagini da prompt ora anche in italiano; dall’altra, OpenAI prepara l’integrazione di SearchGPT in ChatGPT entro la fine del 2024.

Oggi ti mostrerò come questa battaglia a suon di token, algoritmi e LLM può incidere concretamente sulla tua attività. Sì, perché ottimizzare con le IA, non è solo SEO tradizionale con alcuni ritocchi ma richiede un ripensamento radicale dei contenuti!

L’intelligenza artificiale infatti “capisce” il contesto e l’autorevolezza, quindi è essenziale creare risorse che soddisfino davvero i bisogni degli utenti. Integrarla nei processi aziendali può aumentare il tuo traffico e incrementare, nel lungo termine, i ricavi (come alcuni tuoi concorrenti già sanno…).

Con Imagen 3, Gemini genera immagini (quasi) perfette, ora anche in italiano

Cominciamo con Google. Notizia del 9 ottobre 2024: Gemini, ora ti permette di generare immagini con prompt in italiano utilizzando il modello di intelligenza artificiale Imagen 3.

Ricordi Imagen 3? Te ne avevo parlato già qui.

Ti rinfresco la memoria: si tratta della nuova versione del generatore di immagini di Google DeepMind che punta a migliorare nettamente la loro qualità, con un focus su sicurezza e inclusività.

Sarà anche ripristinata la funzione di generare immagini di persone, sospesa in passato per critiche sulla precisione delle rappresentazioni (specie in epoca di politicamente corretto).

Questa funzionalità di Gemini è gratuita e senza limiti d’uso, tuttavia esistono alcune limitazioni, come l’impossibilità di generare immagini dettagliate di persone e la restituzione di immagini solo in formato quadrato 1:1. Sempre che tu non voglia utilizzare quella a pagamento, a quel punto, addio restrizioni.

OK, ma che c’entra con la tua attività tutto questo? Più di quanto pensi!

I numeri parlano chiaro: secondo Statista, sito in cui trovare grafici e statistiche su quasi ogni argomento dello scibile umano, il mercato della generazione di immagini IA potrebbe raggiungere i 7 miliardi di dollari entro il 2025. Vuoi davvero rimanere indietro?

fonte Statista il futuro delle AI dal 2016 al 2025
fonte Statista

In tutto ciò OpenAI sta a guardare? Nient’affatto…

OpenAI: il potere di SearchGPT dentro ChatGPT

Ma passiamo alla prossima mossa in questa partita: OpenAI, l’azienda guidata da Sam Altman ha recentemente annunciato l’integrazione di SearchGPT dentro ChatGPT entro la fine del 2024.

Al contrario del classico search engine di Google, che ti spara una lista di link, SearchGPT, il motore di ricerca di OpenAI, fornisce risposte strutturate in linguaggio naturale, indicandoti anche le fonti da cui provengono le informazioni.

Varun Shetty, il responsabile delle partnership media di OpenAI, ha parlato a chiare lettere durante il Twipe Digital Growth Summit di Bruxelles, evento annuale che si occupa di nuove tecnologie:

“Gli utenti non vogliono più solo una lista di link. Vogliono risposte”.

Varun Shetty

(E anche a Mountain View lo sanno bene, come dimostra l’investimento in AI Overviews che rivoluzionerà presto Google Search).

Tale dichiarazione fa ben capire come stia cambiando il modo in cui i tuoi clienti cercano e trovano informazioni.

Esempio Search GPT fonte OpenAI

Devi sapere però che SearchGPT, secondo i primi test, ha portato un incremento significativo di traffico per i publisher, ma – e c’è sempre un ma – OpenAI non ha intenzione, almeno per ora, di condividere i ricavi pubblicitari con chi fornisce i contenuti, come puoi leggere qui. Solita storia…

Come vedi, esattamente lo stesso problema di AI Overviews! Sì, perché da dove prendono secondo te le informazioni questi “motori di risposta”? Dal web, da contenuti creati da persone in carne e ossa che non si vedono riconosciuta la paternità (o maternità) dei contenuti!

Ma non solo: si vedono anche sottratti i preziosi clic: ecco, perché parliamo di futuro a zero-click con Search GPT e AI Overviews! E la questione è dirimente, perché come sai, Big G sta puntando davvero tutto su AI Overviews!

Open AI alla “conquista” dell’Europa: due nuovi uffici a Bruxelles e Parigi

OpenAI intanto il 9 ottobre 2024 ha aperto due nuovi uffici a Bruxelles e Parigi, un’espansione che mira chiaramente a rafforzare la sua posizione in un mercato strategico, soprattutto in vista dell’approvazione dell’AI Act europeo.

Sam Altman, il CEO di OpenAI, non è nuovo a queste mosse, visto che l’azienda ha già sedi a Londra e Dublino, due città chiave per il panorama tecnologico.

Non dimentichiamo che l’Europa ha una regolamentazione sempre più stringente riguardo l’intelligenza artificiale. E per chi come te lavora online, è fondamentale sapere che questi cambiamenti legislativi potrebbero influire sul modo in cui operi.

L’AI Act, infatti, mira a garantire che le tecnologie di intelligenza artificiale siano utilizzate in modo etico e trasparente, con pesanti sanzioni per chi non si adegua. Se gestisci un business che fa uso di IA, dovrai fare i conti con queste nuove regole.

Per ora, la gara tra Google e OpenAI sembra destinata a intensificarsi. Google ha il vantaggio della sua infrastruttura colossale e di una presenza radicata nel mondo della ricerca online, mentre OpenAI ha dalla sua parte l’innovazione, con la capacità di offrire qualcosa di nuovo e potenzialmente rivoluzionario.

E allora non si scappa: le IA come SearchGPT e Gemini stanno davvero riscrivendo internet.

OpenAI ha bisogno di sempre più denaro per competere con Big G

Quando ti parlo di competizione tra OpenAI e Google però non devi pensare a una battaglia ad armi pari.

L’azienda fondata da Altman non è certo il colosso di Mountain View!

Open AI ha bisogno di sempre più soldi per stare al passo con Google, ma negli ultimi tempi la situazione è diventata ancora più tesa.

Il problema è che sviluppare e mantenere un’intelligenza artificiale come ChatGPT costa una fortuna, e quei fondi non crescono certo sugli alberi.

costo AI, fonte Statista Gemini e ChatGPT
fonte Statista

Ecco perché giganti come Apple, Microsoft e NVIDIA sono scesi in campo per dare man forte, investendo cifre astronomiche in OpenAI. Non si tratta di un atto di generosità ovviamente: queste aziende vedono chiaramente che, sostenendo OpenAI, possono dar fastidio a Google, loro rivale storico.

Microsoft, ad esempio, ha già investito 13 miliardi di dollari in OpenAI, consolidando un’alleanza che non solo rafforza le capacità dell’azienda californiana, ma le dà anche il capitale necessario per lanciare le sue offensive nel settore delle IA.

Il fatto è che, con Google che avanza a grandi passi con Gemini, OpenAI non può permettersi di rimanere indietro. Altman lo sa bene, ed è per questo che sta cercando di rendere l’azienda più appetibile per gli investitori.

Si stima che OpenAI stia cercando di raccogliere ulteriori 6,6 miliardi di dollari, e potrebbe non essere nemmeno abbastanza per tenere il passo con i costi di sviluppo dei suoi modelli linguistici, che crescono a vista d’occhio. La competizione è feroce e, se Altman non riuscirà a mantenere il flusso di capitale, Google potrebbe ritrovarsi in una posizione dominante anche nel campo dell’IA generativa.

Ma siamo sicuri che Big G lo voglia?

Beh, diciamo che ormai è costretta a giocare a un gioco davvero dispendioso, quasi “obbligata” da OpenAI. Ecco perché Apple e Nvidia continuano a foraggiare la società di Altman: per logorare Big G!

Google vs OpenAI: tra i due litiganti potresti vincere tu

Dunque, chi esce vincitore in questa battaglia? Beh, dipende da come giochi le tue carte.

Da un lato, Google rimane fortemente focalizzata sull’esperienza visiva, cercando di integrarla sempre più con il linguaggio naturale. La sua Gemini potrebbe diventare uno strumento di punta per chi gestisce siti web visivi, e l’introduzione di prompt in italiano apre nuove strade.

Certo, ci sono ancora molte limitazioni, come l’impossibilità di creare immagini di persone super realistiche (nella versione gratuita, almeno), ma la direzione è chiara.

Dall’altro lato, OpenAI spinge sul fronte della ricerca e della personalizzazione dei contenuti.

SearchGPT potrebbe trasformare il modo in cui tu e i tuoi clienti navigate sul web, portando più traffico ai siti che ottimizzano i contenuti per questo nuovo paradigma.

Per dirtela in soldoni: prima volevi apparire tra i primi risultati di Google Search. Ma in futuro dovrai pensare ad AI Overviews e a GPT.

Ad esempio: hai mai provato a cercare il tuo nome, o quello della tua attività su Chat GPT? Ecco, gli specialisti SEO (almeno quelli bravi) stanno già lavorando in tal senso!

Ottimizzare CON l’IA, non PER l’IA

Ora, ti starai chiedendo: “Ok, tutto molto interessante, ma come impatta il mio business?”.

La risposta è semplice: in modo diretto e immediato. Se gestisci un sito web, questi sviluppi ti obbligano a ripensare le tue strategie di SEO e di content creation. Con Google che si espande nell’ambito visivo e OpenAI che rivoluziona la ricerca, dovrai adattarti velocemente per non rimanere indietro e mantenere un buon posizionamento.

Hai mai pensato di ottimizzare i tuoi contenuti per SearchGPT? O lavorare per ottenere visibilità su AI Overviews?

Potrebbe essere una mossa vincente, visto che i risultati di ricerca si basano su risposte più dirette e naturali, piuttosto che su una semplice lista di link. Allo stesso tempo, dovrai fare i conti con la crescente popolarità delle immagini generate da IA, che potrebbero essere un valore aggiunto per il tuo sito, attirando nuovi utenti e migliorando l’engagement.

Perché ricorda: Google non penalizza i contenuti creati con le IA, ma quelli inutili e sciatti!

Ma ottimizzare per l’intelligenza artificiale richiede un cambio di paradigma rispetto alla SEO tradizionale.

Non si tratta solo di adattare i contenuti esistenti con piccole modifiche, ma di ripensare completamente il processo di creazione di contenuti (Solo così, i creatori di contenuti potranno sopravvivere ad AI Overviews!).

L’IA, infatti, non si limita a leggere keyword o a seguire le regole base della SEO; è in grado di “comprendere” il contesto e l’autorevolezza dei contenuti.

Per questo motivo, ottimizzare per l’IA significa creare risorse di valore che rispondano ai bisogni reali degli utenti, con informazioni dettagliate e autorevoli, piuttosto che puntare solo al traffico.

Devi sapere infatti che l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali può portare risultati significativi, come incrementi del 20-50% nel traffico o nelle conversioni, dimostrando che ottimizzare con l’AI è molto più fruttuoso che cercare di ottimizzare semplicemente per l’AI. Lo spiega bene Giorgio Taverniti qui.

Il vero vincitore di questa battaglia, alla fine, se attui una strategia SEO mirata, potrebbe essere proprio il tuo business. Ma fai in fretta, perché AI Overviews sta cambiando Google Search, e non si torna più indietro.

Takeaways

  • Con le nuove innovazioni, come Google Gemini e OpenAI SearchGPT, ottimizzare per l’intelligenza artificiale è diventato un imperativo per chi fa business online. Non si tratta più solo di SEO tradizionale, ma di creare contenuti che rispondano ai bisogni reali degli utenti.
  • Google ha lanciato Imagen 3, che consente di generare immagini da prompt anche in italiano. Questo strumento, gratuito, rappresenta una risorsa cruciale per migliorare la qualità visiva dei contenuti online, con una crescente attenzione a sicurezza e inclusività.
  • OpenAI sta per integrare SearchGPT in ChatGPT entro la fine del 2024. A differenza di Google, che fornisce una lista di link, SearchGPT offre risposte strutturate e di valore, ottimizzate per migliorare l’esperienza di ricerca e potenzialmente incrementare il traffico verso i siti.
  • L’avvento di motori di risposta come SearchGPT e AI Overviews porta verso un futuro dove gli utenti ottengono risposte senza dover cliccare sui link. Questo rappresenta una sfida significativa per i publisher, poiché potrebbe ridurre i clic diretti e i ricavi pubblicitari.
  • Le innovazioni in IA richiedono ai business di adattare rapidamente le loro strategie di SEO e content creation. Ottimizzare con l’IA, piuttosto che solo per l’IA, è essenziale per ottenere un aumento significativo di traffico e conversioni, migliorando al contempo l’engagement e la rilevanza.

FAQ

Che cos’è Google Imagen 3 e quali sono le sue capacità?

Google Imagen 3 è un avanzato modello di intelligenza artificiale progettato da Google DeepMind per generare immagini di alta qualità a partire da semplici descrizioni testuali (prompt). Ora, grazie all’integrazione con Google Gemini, è possibile utilizzare prompt in italiano per creare immagini. Il servizio è gratuito e offre immagini realistiche con alcune limitazioni, come la qualità dei dettagli delle persone.

Cosa offre OpenAI con l’integrazione di SearchGPT in ChatGPT?

OpenAI sta integrando SearchGPT in ChatGPT entro la fine del 2024. Questo motore di ricerca fornirà risposte strutturate in linguaggio naturale, con la possibilità di indicare le fonti delle informazioni, invece di fornire una semplice lista di link come i tradizionali motori di ricerca.

Come devono ottimizzare le aziende per l’intelligenza artificiale?

Le aziende devono imparare a ottimizzare con l’AI, non per l’AI. Questo significa integrare l’AI nei processi aziendali per migliorare la creazione di contenuti, garantendo che siano pertinenti e autorevoli per rispondere efficacemente alle esigenze degli utenti. L’integrazione dell’AI può portare a significativi aumenti di traffico e conversioni.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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