Il 25 Giugno 2024 Google ha annunciato che abbandonerà lo scorrimento continuo nei risultati di ricerca, tornando alla paginazione per migliorare l'efficacia degli annunci pubblicitari. Quali saranno le conseguenze su AI Overviews e sull'esperienza utente?
La decisione, comunicata da Google il 25 giugno 2024, segna un ritorno alla struttura tradizionale dei risultati per ottimizzare la visibilità degli annunci pubblicitari.
Ricordi le ore passate a navigare tra le pagine dei risultati di Google Search?
Era un rituale quasi zen (anche se un po’ soporifero…): clicca, aspetta, leggi, clicca ancora.
Poi, tutto è cambiato.
Con l’avvento dello scorrimento continuo, Google ha trasformato la nostra esperienza di ricerca in una corsa frenetica verso l’infinito.
Ma ora, come un vecchio film restaurato che ritorna nei cinema, Big G ha deciso di riproporre la cara, vecchia barra di paginazione.
Sembra il remake di Ritorno al Futuro, ma in realtà è l’innovazione made in Mountain View.
Ma perché questa mossa?
E cosa significherà per noi, navigatori del web?
Nel corso di quest’articolo ti racconterò questo e molto altro.
Ora saliamo sulla DeLorean in compagnia di Doc Brown e Marty McFly e partiamo!
Il fascino senza età dello scorrimento continuo
Come forse ricorderai, lo scorrimento continuo, fu introdotto da Google per dispositivi mobili nell’ottobre 2021 e successivamente per desktop nel dicembre 2022.
Ma che cosa si intende per scorrimento continuo?
Te lo spiego subito: pensa a Google Search. Fai una ricerca qualunque e prova a scorrere. Ti accorgerai che non c’è fine agli scroll!
Ecco, quello è lo scorrimento continuo!
Si tratta di una modalità di ricerca in cui l’utente non vede in fondo la scritta Pagina 1, 2, 3 e così via (come succede con la paginazione), ma un’interminabile lista di risultati. Non si troverà una gerarchia tra prima e seconda pagina ma tutti i risultati ottenuti saranno nello stesso loop.
Si tratta di un meccanismo, ampiamente utilizzato nei social media come Facebook e Instagram, pensato per mantenere gli utenti immersi nel flusso di informazioni, quasi per ipnotizzarli, come spiega bene Tadeusz Szewczyk su Search Engine Land (sito punto di riferimento per la comunità SEO).
Questo approccio eliminava il fastidio di cliccare e aspettare la prossima pagina.
Tuttavia, ciò che funziona per i social media non è sempre ideale per una ricerca strutturata.
E infatti tra gli innegabili vantaggi, sorsero anche i primi dubbi…
I vantaggi dello scorrimento continuo
Quando Big G presentò al mondo lo scorrimento continuo, ci sembrò un’innovazione importante, l’intento era proprio quello di tenere l’utente rapito, ammaliato dallo schermo, come una zanzara attratta dal neon.
Come andare in un supermercato per acquistare una semplice scatola di cereali e trovare un reparto infinito, pieno di prodotti, uno più invitante e intrigante dell’altro.
Solo che così rischi di rimanere paralizzato di fronte a tanta scelta, e a un certo punto il commesso si avvicina a te per dirti: “Signore, è quasi notte, stiamo per chiudere…”
Ecco, a differenza del market, Google non chiude mai!
Per cui, che tu rimanga intrappolato, immobile e quasi inebetito al cospetto di così tante opzioni, a Big G non dispiace affatto, anzi!
Perciò, tornando a noi, vediamo quali sono i pro dello scorrimento continuo:
- l’esperienza fluida, gli utenti possono esplorare i risultati senza interruzioni, rendendo l’esperienza di navigazione più fluida e dinamica;
- riduzione dei tempi di attesa, eliminando i tempi di caricamento tra una pagina e l’altra, gli utenti possono accedere più rapidamente a una quantità maggiore di informazioni;
- engagement nei social media, lo scorrimento continuo tiene gli utenti incollati allo schermo per periodi più lunghi, aumentando il coinvolgimento.
Gli svantaggi dello scorrimento continuo
Come in tutte le storie però c’è anche il lato oscuro della luna, come avrebbero detto i Pink Floyd, ovvero:
- il sovraccarico di informazioni, lo scorrimento continuo può essere opprimente, con un flusso ininterrotto di informazioni che può risultare difficile da gestire;
- difficoltà di navigazione, trovare e tornare a risultati specifici diventa complicato. Se un utente desidera rivedere un risultato visto qualche minuto prima, potrebbe dover scorrere a lungo per ritrovarlo;
- impatto sulla pubblicità, gli annunci pubblicitari inseriti tra i risultati possono passare inosservati, riducendo l’efficacia delle campagne pubblicitarie.
Perché abbandonare il continuous scroll?
Ecco, abbiamo visto che vantaggi e svantaggi sembrano bilanciarsi, allora perché Big G ha deciso di mandare in soffitta lo scorrimento continuo (“continuous scroll”, come dicono a Mountain View)?
La risposta è più complessa di quanto possa sembrare.
In primo luogo, gli utenti non si sentivano più in controllo.
Infatti, scorrere senza fine può essere estenuante e, in alcuni casi, perfino controproducente.
Rischi di fare come me la sera di fronte a Prime o Netflix, passo un’ora a cercare il film e appena lo trovo ecco che si è fatta mezzanotte!
Ma come sarà avvenuta la decisione di abbandonare lo scorrimento in favore della paginazione?
Immagino che qualcuno a Mountain View, durante una riunione, magari per farsi notare dal superiore si sia detto “dì qualcosa di intelligente, dì qualcosa di intelligente…” e se ne sia uscito:
“Ah, come si stava meglio, quando si stava peggio!”
E i colleghi l’avranno guardato pensando: “OK, ecco che ne abbiamo perso un altro…”
Ma il coraggioso dipendente, rischiando il tutto per tutto, avrà aggiunto:
“Ma se tornassimo al passato? L’effetto nostalgia funziona sempre, stanno tornando persino i pantaloni a zampa…!”
A quel punto i dirigenti avranno detto: “O questo sta delirando, oppure è un genio”.
Silenzio nella sala riunioni, tensione alle stelle, colleghi preoccupati…
Il nostro eroe, a quel punto terrorizzato, con la salivazione azzerata, iniziava a rivedere la sua vita scorrergli in modo continuo, senza neanche i numeri delle pagine…
Ed ecco che il mega-direttore avrà sentenziato: “GENIALE! Torniamo alla paginazione!”
“Esattamente, proprio quello che avevo in mente!”, avrà detto il dipendente, tirando un gran sospiro di sollievo per il pericolo scampato.
Ma, al di là delle mie ricostruzioni di fantasia, un po’ fantozziane, vediamo meglio come si è arrivati a riproporre la paginazione e perché…
La cara vecchia (e nuova) interfaccia: il ritorno della paginazione
A sorpresa, il 25 Giugno, Google ha comunicato a Search Engine Land che tornerà alla paginazione, detta anche “pagination bar”.
Ora però ti chiedi quando questo cambiamento entrerà in azione, scommetto.
Ah, mio caro, tenero lettore!
Big G agisce per vie misteriose, non ci sono date certe; dove sarebbe il brivido, altrimenti?
A noi comuni mortali deve bastare sapere che indicativamente il roll-out avverrà dalla fine di Giugno 2024 (almeno secondo quanto trapela su The Verge), non chiedere troppo, eddai!
Ma il ritorno della paginazione non è solo un salto nostalgico nel passato: è una mossa strategica.
Con lo scorrimento continuo, infatti a sentire i feedback, gli utenti si sentivano spesso disorientati e sopraffatti. La paginazione, al contrario, permette di organizzare meglio le informazioni e offre una pausa naturale durante la navigazione.
Grazie alla paginazione infatti gli utenti ritrovano il controllo sulla loro esperienza di ricerca.
Sinceramente ho anche un bel ricordo della paginazione, ricordi questo mio vecchio articolo? Correva l’anno 2018, ero più giovane e ottimista, non posso che esserci affezionato…
Ma cercherò di non farmi influenzare dal passato, vade retro nostalgia!
Torniamo ai fatti: con la pagination bar è come aprire un nuovo capitolo di un libro: un’azione deliberata che implica una pausa e una riflessione. Inoltre, la paginazione permette una navigazione più mirata, rendendo più facile tornare indietro e confrontare i risultati.
Google però non si limita a riproporre la vecchia paginazione, l’interfaccia sembrerebbe più intuitiva e user-friendly, con una navigazione fluida e meno intoppi. Anche il design promette di essere più moderno e accattivante (almeno quanto sostiene Big G). Che dire? Staremo a vedere…
Ma quali sono i vantaggi di questo nuovo (vecchio) sistema?
Pro e contro della paginazione: della serie “a volte ritornano”
Ecco i vantaggi della paginazione elencati brevemente:
- maggiore controllo, gli utenti possono facilmente navigare tra le pagine, rendendo più semplice tornare a risultati precedenti;
- migliore organizzazione, la paginazione offre un modo strutturato di presentare i risultati, facilitando la ricerca di informazioni specifiche;
- visibilità degli annunci, gli annunci pubblicitari posizionati strategicamente tra le pagine hanno maggiori probabilità di essere notati e cliccati …e questo a Google interessa tanto, scommetti?.
La paginazione, almeno quella che ricordiamo, aveva dei chiari svantaggi, riconosciuti da molti; la sua nuova versione saprà porre rimedio?
I contro erano:
- interruzione della navigazione, la necessità di cliccare per passare alla pagina successiva può interrompere il flusso di ricerca (come ben riporta il sito di Interaction Design Foundation, una società con materiale divulgativo di ogni settore).
- tempi di caricamento, ogni clic richiede un tempo di caricamento, che può rallentare l’esperienza complessiva (vediamo se questo problema verrà superato…).
Che cosa cambierà con il ritorno della paginazione?
È innegabile che il ritorno alla paginazione avrà un impatto significativo sull’esperienza di ricerca.
Per gli utenti, significherà ritrovare un ritmo più umano e gestibile, dato che la navigazione sarà meno caotica e più strutturata.
Ma cosa cambia per i creatori di contenuti e i consulenti SEO?
Certamente, il modo di ottimizzare i contenuti, non sarà lo stesso che vediamo oggi.
L’attenzione sarà nuovamente focalizzata sui (ben tornati) 10 risultati in prima pagina! rendendo ancora più importante la qualità del contenuto (e qua il lavoro di un buon consulente SEO può far la differenza).
Le aziende che investono in pubblicità poi vedranno un miglioramento nella visibilità dei loro annunci.
La possibilità di posizionare gli annunci in modo strategico infatti aumenterà il tasso di clic e, di conseguenza, il ritorno sull’investimento.
Big G quindi non ha deciso di tornare alla paginazione semplicemente perché ha accolto i feedback di utenti e commentatori, ma perché come sostiene Search Engine Journal, così incrementerà i ricavi pubblicitari, attirando inserzionisti desiderosi di una maggiore visibilità.
Comunque è difficile dire cosa sia meglio tra paginazione e scorrimento continuo, dipende dall’obiettivo del sito web e dall’esperienza utente desiderata.
Posso dirti che la paginazione è ideale per contenuti strutturati e goal-oriented, come risultati di ricerca o cataloghi di e-commerce, mentre lo scorrimento continuo è più adatto per piattaforme di social media e siti con contenuti generati dagli utenti che mirano a mantenere gli utenti impegnati per lunghi periodi di tempo.
Per un quadro riassuntivo consiglio questo bell’approfondimento su UserPeeks.
Come la paginazione migliorerà il tanto criticato AI Overviews
La “pagination bar” non cambierà solo il mondo di ads e annunci pubblicitari ma contribuirà (almeno così si augurano a Mountain View) a migliorare AI Overviews.
Ma cos’è AI Overviews?
Si tratta di una funzionalità di Google che sfrutta l’intelligenza artificiale per sintetizzare e presentare informazioni in modo conciso e rilevante direttamente nei risultati di ricerca.
Questa tecnologia è in grado di analizzare grandi quantità di dati e contenuti web, fornendo agli utenti una panoramica immediata e dettagliata sull’argomento ricercato (almeno nelle intenzioni!)
L’obiettivo è quello di migliorare l’efficacia delle ricerche, offrendo risposte più precise e pertinenti senza dover scorrere attraverso numerosi link e pagine anche se, come ti ho detto in questo mio articolo, per ora è famosa soprattutto per consigli assurdi, come “mettere la colla nella pizza, per far aderire meglio la mozzarella…”!
A parte queste note comiche però AI Overviews, te lo spiegavo in un altro articolo, si teme possa decretare la fine dei siti web. Sì, perché tu potrai leggere ciò che cerchi direttamente su Google Search senza bisogno di cliccare sul sito, privando così il creatore del contenuto delle visite.
A quel punto però Big G dovrà essere pronta a raccogliere oneri e onori della faccenda: se si “appropria” di contenuti creati da altri, senza permesso, ne diverrà automaticamente anche responsabile, esattamente come fosse un editore.
Per questo motivo molti titolari di siti che vedranno crollare il loro traffico, minacciano cause legali per violazione del diritto d’autore. Puoi biasimarli?
Insomma, un cambio epocale! Ed ecco che la paginazione, in questo contesto, potrebbe contribuire a risolvere i problemi e implementare meglio l’utilizzo delle IA nella ricerca, fornendo risposte più precise e pertinenti, evitando gli erroracci di Overviews ormai leggendari.
Anche secondo Android Authority, l’integrazione di IA e “pagination bar” infatti potrebbe essere una svolta in grado di rendere ogni query più efficace e mirata.
Ma cosa ci riserva il futuro? (Aspetta che sfodero la sfera di cristallo…)
Il futuro della ricerca made in Mountain View: innovazione o tradizione?
Di Google si può dire tutto, ma sicuramente non la si può accusare di ingenuità.
Negli anni la società di Mountain View ha dimostrato di saper tornare anche sui suoi passi, senza impuntarsi con coerenza autolesionista, ma adattandosi ai cambiamenti.
Storicamente, appena ha visto che un suo prodotto non riusciva a imporsi sul mercato e guadagnare i favori del pubblico ha fatto marcia indietro senza problemi.
Hai presente quando durante una partita a poker, chi bluffa continua imperterrito a puntare nonostante anche i muri, il portacenere e il cane in salotto, abbiano capito il suo bluff?
Ecco, Big G quando vede che non è aria, se ne fa una ragione e molla la presa. Mi sembra la scelta più saggia, no?
Salvo poi magari ritirare fuori un vecchio prodotto impolverato, dargli una riverniciata e riproporlo al pubblico, magari con qualche piccolo cambiamento (ogni riferimento ai Google Glasses è puramente casuale…)
Al massimo si può sempre dire: “Eh, il pubblico non era ancora pronto, siamo usciti in anticipo coi tempi!”
Di solito la scusa regina in questi casi…
Ora vedremo se la paginazione sarà più adatta ai tempi attuali e se l’effetto nostalgia si rivelerà una mossa vincente, se avrà un effetto entusiasmante o un po’ malinconico.
Perché si sa, il revival è pericoloso.
Magari vai a rivedere una band degli anni ’70 oggi e vedi il tuo idolo dell’adolescenza più stanco, provato e ingrassato; oppure invece sei fortunato e lo ritrovi invecchiato bene, come un buon vino!
Non si può mai dire, eh…
Ma tanto in ogni caso, se le cose dovessero andare male, Big G potrà sempre voltare pagina, l’importante è che non ci voglia troppo tra il caricamento di un risultato e l’altro…
Takeaways
- Google ha deciso di abbandonare lo scorrimento continuo, reintroducendo la paginazione per migliorare il controllo degli utenti durante la navigazione tra i risultati di ricerca.
- La paginazione offre una struttura più chiara e organizzata, riducendo il sovraccarico di informazioni e permettendo agli utenti di tornare facilmente ai risultati precedenti.
- Con la paginazione, gli annunci pubblicitari saranno distribuiti in modo più efficace tra le pagine, aumentando la visibilità e il tasso di clic, migliorando il ritorno sugli investimenti per gli inserzionisti, incrementando i guadagni per Big G.
- La nuova configurazione facilita l’implementazione delle panoramiche generate dall’intelligenza artificiale, rendendo le risposte più precise e pertinenti e migliorando l’esperienza di ricerca, dopo le prove infelici di AI Overviews.
- La decisione di tornare alla paginazione risponde ai feedback negativi degli utenti che si sentivano sopraffatti dallo scorrimento continuo, dimostrando la volontà di Google di adattarsi alle esigenze del pubblico.
FAQ
Perché Google ha deciso di abbandonare lo scorrimento continuo? Google ha deciso di abbandonare lo scorrimento continuo per rispondere ai feedback degli utenti che si sentivano disorientati e sopraffatti. Il ritorno alla paginazione offre una struttura più chiara e organizzata, migliorando il controllo dell’utente durante la navigazione.
Quali sono gli effetti del ritorno alla paginazione sugli annunci pubblicitari? Il ritorno alla paginazione consente una distribuzione più efficace degli annunci pubblicitari tra le pagine, aumentando la visibilità e il tasso di clic. Questo migliora il ritorno sugli investimenti per gli inserzionisti.
Come influirà la paginazione sulle AI Overviews di Google? La paginazione facilita l’implementazione delle panoramiche generate dall’intelligenza artificiale, rendendo le risposte più precise e pertinenti. Questo migliora l’esperienza di ricerca degli utenti, offrendo risposte più mirate ed efficaci.