Google Search sta davvero premiando lo spam creato con le IA?

Google sta premiando i contenuti generati dalle IA rispetto a quelli originali, nonostante gli sforzi anti-spam come SpamBrain e l'aggiornamento del marzo 2024, almeno così sembrerebbe a sentire esperti del settore e gestori di siti web.
Questo sta causando frustrazione tra i creatori di contenuti, che vedono il loro lavoro oscurato da spam di bassa qualità. Cosa si può fare per correre ai ripari?

I contenuti spam sembra si stiano posizionando al di sopra delle notizie originali nei risultati delle news. Vediamo che cosa sta succedendo…

Hai presente la leggenda metropolitana secondo cui Charlie Chaplin partecipò a un concorso di sosia di Charlie Chaplin e arrivò terzo?

Molto probabilmente è solo un mito, ma calza a pennello con quello che ti voglio raccontare.

Gli esperti SEO, ma anche gli utenti comuni, stanno notando come i contenuti spam creati con le intelligenze artificiali si stanno posizionando su Google Search più in alto degli articoli che plagiano!

Insomma, con la concorrenza delle IA, Chaplin non sarebbe arrivato neanche terzo alla famosa gara!

Questa situazione, come è facilmente intuibile, ha creato non poco scompiglio nel mondo del giornalismo e tra i professionisti del marketing digitale.

Mi chiedo:

se Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, non riesce a distinguere tra contenuti di qualità e spazzatura generata dalle IA, che speranza hanno gli utenti di trovare informazioni affidabili e accurate?

E questo non è un problema da poco, considerando l’impatto di Big G sulla visibilità e il successo di un sito web.

Eppure Big G era corso ai ripari…

L’aggiornamento “anti-spam” di marzo 2024 non sembra stia risolvendo le cose

Nel 2022, Google ha rilevato e rimosso oltre 5 miliardi di annunci spam e ha eliminato 3 miliardi di account falsi. A prima vista sembrerebbero numeri impressionanti, ma fidati, è come svuotare un oceano con un cucchiaino.

Lo sappiamo, il March Core Update di Google del 2024 avrebbe dovuto risolvere il problema spam e migliorare la qualità dei risultati di ricerca, penalizzando i contenuti di pessima qualità creati con le IA.

Già a maggio 2024, ti avevo parlato dei dubbi della comunità SEO su questo aggiornamento, e a quanto pare gli scenari previsti circa due mesi fa, non erano campati in aria…

Sì, perché sembra che la situazione non sia migliorata come previsto da Big G.

Forse ricorderai che secondo Elizabeth Tucker, direttore della gestione dei prodotti di Google, l’aggiornamento di marzo avrebbe dovuto ridurre del 45% i contenuti di bassa qualità nei risultati di ricerca. (Lo sai, se c’è una cosa che non manca a Mountain View è l’ottimismo!)

Peccato che molti utenti, invece di vedere una riduzione dello spam, registrino un aumento dei contenuti di bassa qualità ai vertici delle loro ricerche.

Proprio per ovviare a problemi del genere, a giugno Big G aveva lanciato il “salvifico” Spam Brain, un ulteriore aggiornamento che avrebbe dovuto se non risolvere, almeno arginare il problema, invece, almeno per ora, non sembra cambiato granché.

Grafico dal blog di Neil Patel sui contenuti AI dopo lo spam update di Google di giugno 2024
Fonte blog di Neil Patel

Mi rendo conto che sia passato poco tempo e forse è troppo presto per tirare le somme, ma sai com’è, il passato non sembra confortante a riguardo…

Ma cosa dicono gli esperti SEO e i commentatori sulla questione?

Gli articoli generati dall’AI superano davvero gli articoli originali in termini di visibilità? O è solo un luogo comune?

confronto tra contenuti creati da AI o esseri umani, 2024, fonte Neil Patel
Fonte Neil Patel

I contenuti spam si stanno posizionando meglio degli originali (e gli esperti SEO sembrano brancolare nel buio…)

Diversi esperti del settore SEO hanno espresso preoccupazioni riguardo l’impatto dello spam generato dall’intelligenza artificiale sui contenuti originali.

Per prendere in prestito la frase a effetto, titolo del video qui sotto:

“Certamente non tutti i contenuti creati con le IA sono spam, ma quasi tutto lo spam per ora è creato con le IA…”.

The Register, canale YT di approfondimento tecnologico

Io stesso ho notato come articoli plagiati riescano a superare le notizie originali nei risultati di ricerca di Google, sottolineando l’inadeguatezza delle misure attuali per affrontare il problema.

Se non ti basto io, Barry Schwartz, autorevole collaboratore di Search Engine Roundtable, punto di riferimento per gli specialisti del settore SEO, ha riportato che nonostante gli aggiornamenti anti-spam di Google, i contenuti creati dall’AI continuano a penalizzare i contenuti autentici.

Lily Ray, direttore senior di ottimizzazione dei motori di ricerca presso l’agenzia di marketing Amsive, ha spiegato a Wired che uno dei problemi principali è l’incapacità degli algoritmi di Google di distinguere efficacemente tra contenuti originali e plagiati.

“Abbiamo avuto alcuni clienti che hanno detto, ‘Hanno preso il nostro articolo e lo hanno riscritto con l’AI. Sembra esattamente quello che abbiamo scritto nel nostro contenuto originale ma solo una sorta di versione riscritta dall’AI'”

Lily Ray

Ironicamente, come ha notato la stessa Ray, l’articolo di The Wired sull’argomento ha avuto lo stesso destino…

Screen shot postato da Lily Ray su LinkedIn sull'articolo di Wired ripreso da IA spam 4 luglio 2024
Screen shot postato da Lily Ray su LinkedIn sull'articolo di Wired ripreso da IA spam immagine luglio 2024

Anche Andrew Boyd, consulente presso il servizio di costruzione di link online Forte Analytica, ha affermato:

“La nostra industria soffre di una sorta di trauma. Penso che uno dei motivi principali sia perché non c’è ricorso se sei uno di questi editori che è stato colpito. Improvvisamente ti svegli al mattino, e il 50% del tuo traffico è sparito”.

Andrew Boyd

Insomma, è evidente come questi contenuti spam superino spesso le notizie originali nei risultati di ricerca.

Meme ironico su ia spam su X 3 LUGLIO 2024

Un esempio pratico fornito da WhatsNew2Day, sito di news e informazione, mostra come una ricerca su “Google OpenAI competitive insights” abbia rivelato un articolo di TechCrunch in cima ai risultati di Google News, seguito da articoli di altre testate, ma con contenuti plagiati generati dall’AI subito dopo.

La cosa preoccupante è che non si capisce ancora bene perché ciò stia succedendo.

Anche se questo studio condotto da professori dell’Università di Lipsia e Weimar, dà spunti molto interessanti sull’argomento.

Insomma, non conosciamo proprio tutte le cause del problema (finora), ma almeno vediamo cosa si può fare a riguardo…

Se i contenuti spam imperversano e Big G non agisce, cosa si può fare?

È naturale che la situazione descritta fin qui è particolarmente frustrante per chi si impegna a creare contenuti di alta qualità e conformi alle linee guida di Google.

Risulta davvero difficile competere con i contenuti generati dall’AI, che sembrano essere premiati ingiustamente dall’algoritmo.

Sembra un po’ come giocare a scacchi contro un robot…

Ma non possiamo stare in attesa che Big G scenda dal suo cavallo bianco e ci salvi, bisogna lavorare bene e meglio, non c’è alternativa.

Ovviamente le IA batteranno sempre l’essere umano sul piano della quantità, il campo su cui giocare dev’essere quello della qualità e dell’originalità dei contenuti.

Nathan Gotch su LinkedIn grafico sui contenuti originali vs AI 30 Marzo 2024
Fonte Nathan Gotch 30 marzo 2024 gotchseo.com

Che detto così sembra solo vuota retorica, ma sembra anche suffragato dai fatti.

Grafico di Nathan Gotch marzo 2024 su gotchseo.com
Fonte Gotchseo.com Marzo 2024

Ma mi spiego meglio:

tu puoi anche fare la miglior pizza della città, ma se nessuno lo sa, non serve a molto.

Per cui la qualità, da sola, se non valorizzata, non serve a nulla.

Che fare allora se la tua ricetta è plagiata e riprodotta pure male? Serve qualcosa appellarsi a Mountain View, e confidare nel suo “fare ordine”?

Scusa la schiettezza, ma per ora sembrerebbe proprio di no.

E le sue ormai famose “Indicazioni di Google sulla Ricerca di contenuti creati con l’IA“, non sembrano sufficienti.

Fuori di metafora, se Google non migliora i suoi algoritmi per distinguere efficacemente i contenuti originali dagli spam generati dall’AI, la qualità delle informazioni accessibili agli utenti continuerà a deteriorarsi.

Sì, perché nonostante i recenti cambiamenti nell’algoritmo e nelle politiche anti-spam di Google, i contenuti creati con l’aiuto dell’AI continuano a essere un problema prevalente nei risultati di Google News, come si evince da questo articolo di 404 Media, autorevole rivista del settore tecnologico.

Ecco perché occorre un intervento più efficace da parte di Google per mantenere l’integrità e la qualità dei contenuti nei risultati di ricerca.

Senza un’azione decisa, la fiducia degli utenti nelle informazioni che trovano online continuerà a diminuire, danneggiando l’intero ecosistema dei contenuti digitali.

Inoltre, non dimenticare che eliminare contenuti spam realizzati con le intelligenze artificiali, costa parecchio denaro e a Mountain Views vorrebbero limitare spese del genere.

Per cui fare un po’ di “ecologia” in giro per il web, è nell’interesse di Big G in primis.

Ma ora ti racconto un mio incubo su tutta questa faccenda, in cui forse potrai riconoscerti…

Incubi ai tempi della IA

Mi sveglio, prendo il telefono e mi imbatto in un articolo, sui contenuti creati dalle IA che si posizionano meglio di quelli originali.

Penso: “Ehi, non sono il solo a scriverne, siamo in tanti a porci il problema a quanto pare, bene”.

Vado avanti con la lettura:

“Andrei d’accordo con l’autore, mi piace come ragiona, ma aspetta un attimo…”

Questo è il MIO articolo, parola per parola, ma con un’altra firma!

Respiro affannosamente, cercando di assimilare il colpo.

“Non lo vedrà nessuno”, mi dico, per tranquillizzarmi.

Peccato che esca e tutti stiano parlando di quel pezzo, del MIO pezzo, ma citando “Rivista Y”, dal panettiere, in edicola. Arrivo in ufficio e pure lì stanno parlando di quanto sia straordinario l’articolo di “Rivista Y”.

La mia mente urla: “Ma no, l’ho scritto io!”.

È il mio peggior incubo che si materializza: qualcuno che si appropria del mio lavoro, senza alcun riconoscimento.

Mi sveglio sconvolto, era solo un sogno.

Ma poi mi ricordo di essere un esperto SEO e mi calmo.

Sì, perché tu puoi creare quanti contenuti vuoi con le IA, copiando mezzo mondo, ma se non sai nulla sul posizionamento o sulle tecniche SEO, stai brandendo un’arma giocattolo…

Infatti, per parafrasare un film di Sergio Leone:

“Quando un uomo con le IA incontra un professionista SEO, quello con le sole IA, è un uomo morto!”

Takeaways

  • I contenuti creati con intelligenze artificiali stanno spesso superando quelli originali nei risultati di ricerca di Google, causando preoccupazioni tra i creatori di contenuti e i professionisti del SEO.
  • L’aggiornamento di Google del marzo 2024, pensato per ridurre i contenuti di bassa qualità, non ha ottenuto i risultati sperati. Molti utenti segnalano un aumento dello spam nei risultati di ricerca.
  • Nonostante gli sforzi di Google, le misure anti-spam attuali non riescono a distinguere efficacemente tra contenuti originali e quelli generati dall’AI, penalizzando i contenuti autentici.
  • Professionisti del settore SEO, come Barry Schwartz e Lily Ray, hanno evidenziato come gli articoli generati dall’AI continuino a prevalere sui contenuti originali, danneggiando la visibilità di quest’ultimi.
  • È fondamentale che Google migliori i suoi algoritmi per proteggere i contenuti originali e mantenere la qualità delle informazioni accessibili agli utenti, evitando così un deterioramento della fiducia nel motore di ricerca.

FAQ

Google Search sta premiando lo spam creato con le IA?

Sì, molti esperti SEO e utenti comuni hanno notato che i contenuti spam creati con intelligenze artificiali spesso superano quelli originali nei risultati di Google Search.

L’aggiornamento anti-spam di Google del marzo 2024 ha risolto il problema?

No, nonostante l’aggiornamento di marzo 2024, molti utenti segnalano un aumento dei contenuti di bassa qualità nei risultati di ricerca, suggerendo che il problema non è stato risolto come previsto.

Cosa si può fare per migliorare la situazione con i contenuti spam generati dall’IA?

È necessario che Google migliori i suoi algoritmi per distinguere meglio tra contenuti originali e quelli generati dall’IA, per mantenere l’integrità e la qualità delle informazioni accessibili agli utenti.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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