Google chiude il secondo trimestre 2024 con 84,7 miliardi di dollari di ricavi (ma la pubblicità digitale rallenta)

Alphabet, la holding di Google, ha chiuso il secondo trimestre del 2024 con ricavi record di 84,7 miliardi di dollari, superando le aspettative degli analisti. Nonostante il boom del cloud e degli investimenti in intelligenza artificiale, il tradizionale cavallo di battaglia della pubblicità digitale mostra segni di rallentamento.

Alphabet, la società che controlla Google, registra un aumento dei ricavi del 14% e fa all-in sulle IA

Il colosso di Mountain View ha di nuovo sorpreso tutti. Alphabet, la holding di Google, ha recentemente pubblicato i risultati del secondo trimestre del 2024, e i numeri sono davvero notevoli. I ricavi sono aumentati del 14%, raggiungendo gli 84,7 miliardi di dollari, superando le aspettative degli analisti.

Ma non è tutto oro quel che luccica: se da una parte il cloud e l’intelligenza artificiale sono in forte ascesa, dall’altra la pubblicità digitale mostra segni di rallentamento.

Ecco la tabella con i dati:

Quarter Ended June 30, 2023Quarter Ended June 30, 2024
Revenues:
Google Services$66,285$73,928
Google Cloud$8,031$10,347
Other Bets$285$365
Hedging gains (losses)$3$102
Total revenues$74,604$84,742
Operating income (loss):
Google Services$23,454$29,674
Google Cloud$395$1,172
Other Bets$(813)$(1,134)
Alphabet-level activities$(1,198)$(2,287)
Total income from operations$21,838$27,425
Fonte dati Alphabet

I ricavi del secondo trimestre visti da vicino: il successo di Google Cloud

Quando si parla di cifre così elevate, è facile perdersi nei numeri.

Ma fermati un attimo e immagina: 84,7 miliardi di dollari! (Così su due piedi sapresti dirmi con quanti zeri si scrive? Io ho Googlato…)

Beh, questo risultato, come puoi ben immaginare, ha stupito gli analisti, superando le attese di Wall Street, che si aspettavano un massimo di 82,8 miliardi di dollari.

A trainare questo successo sono stati principalmente i ricavi del cloud, che hanno superato per la prima volta i 10 miliardi di dollari.

Una crescita significativa, considerando che solo un anno fa, il segmento cloud di Google arrancava rispetto ai colossi come Amazon Web Services e Microsoft Azure.

grafico cloud google paragonato ad altri competitor 24 luglio 2024 fonte Statista
Fonte Statista

Oggi, invece, il Google Cloud si posiziona come un player di primo piano nel settore.

Gli utili netti per questo trimestre si attestano a 18,9 miliardi di dollari, un incremento sostanziale rispetto ai 16,3 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, come riporta The Verge.

Questo risultato è stato possibile grazie a un aumento dei ricavi in settori strategici e a notevoli investimenti nella cyber-security.

A questo proposito, ricorderai come, all’inizio del mese di luglio 2024, proprio per contribuire a rafforzare il suo portafoglio di sicurezza cloud, Google ha valutato l’acquisizione della startup Wiz per 23 miliardi di dollari , ma- colpo di scena!- Wiz ha rifiutato l’accordo, secondo quanto riportato dalla CNBC.

Ma come vanno le cose sul versante intelligenze artificiali?

L’intelligenza artificiale: Il futuro secondo Google

Parlando di intelligenza artificiale, è palese il boom di investimenti in questo settore.

Alphabet ha deciso di puntare forte sull’AI, con investimenti che sono aumentati del 40% rispetto all’anno precedente. Ma cosa vuol dire questo in termini concreti?

Significa che Google sta sviluppando nuove tecnologie che promettono di cambiare il modo in cui lavoriamo online, e comprendere ciò è imprescindibile per ogni piccola e media azienda che vuole competere nello scenario attuale.

Dai miglioramenti in Google Assistant ai progressi nel machine learning, l’intelligenza artificiale è destinata a diventare un pilastro fondamentale per il futuro di Big G.

Non solo, uno dei progetti più interessanti è quello relativo alla Google DeepMind, che sta lavorando su algoritmi avanzati di intelligenza artificiale capaci di risolvere problemi complessi in modo autonomo, nonostante i timori dei ricercatori di Big G, messi per iscritto in questo appello.

Questi sviluppi potrebbero avere applicazioni in numerosi campi, dalla medicina alla finanza, aprendo nuove frontiere e opportunità di mercato, come emerso al Google I/O 2024 di cui ti avevo parlato.

Inoltre, dopo aver raggiunto una capitalizzazione di mercato di 2.000 miliardi di dollari in aprile 2024, Google ha iniziato a lanciare le AI Overviews (panoramiche IA) nella ricerca, basate sul suo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM), Gemini.

Ma gli utenti si sono subito accorti che lo strumento forniva risposte bizzarre per alcune query, inducendo Google a eliminarle manualmente.

Nonostante queste battute d’arresto, Sundar Pichai, il noto CEO di Google, ha tirato dritto, affermando che le AI Overviews hanno portato a “un aumento dell’utilizzo di Search e a una maggiore soddisfazione degli utenti per i risultati” (il solito ottimista Sundar…).

Insomma, come sappiamo, non si torna più indietro: le IA come Gemini e Chat GPT stanno davvero riscrivendo il panorama di internet.

Ma così facendo non si rischia di trascurare importanti asset?

Il tallone d’Achille che non ti aspetti: la pubblicità digitale

Ed eccoci arrivati a un punto importante dell’articolo.

Se il cloud e le lA volano, la pubblicità digitale, il tradizionale cavallo di battaglia di Google, invece, sta mostrando segni di rallentamento.

I ricavi pubblicitari hanno sì contribuito significativamente al totale, ma il tasso di crescita è rallentato rispetto agli anni precedenti. Una situazione preoccupante, soprattutto considerando che la pubblicità rappresenta ancora la principale fonte di ricavo per Alphabet (vedere per credere).

ricavi e fonti di guadagno google alphabet fonte app economy 2024
Fonte App Economy Insights

Diversi fattori stanno influenzando questo settore.

Innanzitutto, la crescente concorrenza da parte di piattaforme come Amazon e TikTok, che stanno sottraendo fette di mercato a Google.

Inoltre, i cambiamenti nelle politiche di privacy, come quelli introdotti da Apple con il suo iOS, o della stessa Big G con il suo consent mode, stanno rendendo più difficile per Google raccogliere dati utili per le sue campagne pubblicitarie.

Ed è proprio per questo motivo che Big G è tornata sui suoi passi e non rinuncerà più ai cookie di terze parti, nonostante quanto annunciato.

Insomma, l’era cookie-less, che pareva così imminente, è rimandata a data da destinarsi (con buona pace dell’Antitrust italiana…).

Ma cos’è questo cloud e perché è un asset primario nei tempi dell’intelligenza artificiale

In questo scenario, il cloud si sta rivelando una vera e propria ancora di salvezza. Google d’altronde è una delle pochissime realtà (forse la prima al mondo) a poter disporre di un’infrastruttura sufficientemente potente e disponibile al punto da permettere a mezzo mondo di sfruttare l’intelligenza artificiale. Una sorta di gallina dalle uova d’oro dunque in un momento storico nel quale l’IA sta prendendo il sopravvento.

Per capirci è come se avessero inventato le auto a benzina e Google fosse la più grande azienda al mondo nella fornitura di carburante!

Con ricavi che superano i 10 miliardi di dollari, il segmento cloud sta diventando sempre più importante per Alphabet.

La strategia di diversificazione dei ricavi sembra quindi dare i suoi frutti, permettendo all’azienda di compensare il rallentamento della pubblicità con la crescita in altri settori.

Ma lo sai, a me non piace dare nulla per scontato, per cui mi sembra ricordarti brevemente cosa intendiamo per cloud e perché è così rilevante per ogni azienda che voglia competere nel mercato attuale.

Il termine “cloud” (nuvola) è utilizzato perché rappresenta l’idea di servizi e risorse informatiche che non sono fisicamente presenti nel luogo dell’utente, ma accessibili via internet.

La metafora della nuvola suggerisce qualcosa di ampio e indistinto, che copre e collega diverse località, simile a come le risorse cloud sono distribuite e disponibili ovunque ci sia una connessione internet.

Il “cloud” è un insieme di servizi e risorse informatiche accessibili via internet, come archiviazione dati, server e software, senza la necessità di possedere fisicamente l’hardware o il software.

Ma perché è utile alle aziende, ti starai chiedendo…

Perché permette di accedere a risorse informatiche flessibili e scalabili, riducendo i costi di infrastruttura e questo è un dettaglio di non poco conto dato che l’intelligenza artificiale, per poter funzionare, richiede infrastrutture e risorse difficilmente reperibili in altro modo.

Inoltre, consente di adottare tecnologie e sistemi rapidamente senza investimenti iniziali elevati.

grafico sul google cloud fonte Statista luglio 2024 gennaio by category
Fonte Statista

Ma il successo di Google Cloud parte da lontano e questo era già chiaro sentendo quanto emerso al Google Cloud Summit 2024 di Milano.

Google Cloud Summit 2024: cosa si è detto durante l’importante evento milanese

Un evento di grande rilievo per il settore tecnologico ha recentemente avuto luogo a Milano il 27 giugno 2024: il Google Cloud Summit 2024.

Un’occasione unica per esplorare le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale generativa e per capire come queste tecnologie stiano trasformando le strategie aziendali. Durante il summit, numerosi esperti del settore hanno condiviso le loro visioni e prospettive.

Paolo Sperafico, dirigente di Google Cloud Italy, ha dichiarato:

L’intelligenza artificiale generativa non è solo una tendenza, ma una vera e propria rivoluzione. Le aziende devono essere pronte a integrare queste tecnologie nei loro processi per rimanere competitive.

Paolo Sperafico

Le parole di Sperafico riflettono l’importanza dell’AI generativa nelle strategie di crescita future delle aziende, evidenziando come Google Cloud stia posizionandosi come leader in questo campo.

Cristina Conti, anche lei dirigente di Cloud AI Google Italia, ha aggiunto:

Il nostro obiettivo è rendere l’intelligenza artificiale accessibile a tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni. Stiamo lavorando per creare soluzioni che possano essere facilmente integrate e che portino valore aggiunto reale e misurabile.

Cristina Conti

Durante l’evento, l’intelligenza artificiale generativa è stata messa al centro delle discussioni, evidenziando come questa tecnologia stia rivoluzionando diversi settori.

Dai modelli di linguaggio avanzati alle applicazioni pratiche nell’industria e nei servizi, l’AI generativa promette di trasformare radicalmente il modo in cui le aziende operano e interagiscono con i loro clienti.

Sperafico ha ulteriormente spiegato:

“La nostra missione è quella di trasformare il modo in cui le persone lavorano e vivono grazie all’AI. Stiamo sviluppando strumenti che non solo migliorano l’efficienza, ma che permettono anche di creare nuove opportunità di business.”

Cristina Conti ha precisato:

“Le nostre nuove soluzioni AI sono state sviluppate pensando alle esigenze specifiche delle aziende italiane. Vogliamo supportare la crescita e l’innovazione del tessuto imprenditoriale del nostro paese, offrendo strumenti che possano realmente fare la differenza”.

Insomma, a sentire così sembrano grandi opportunità per le aziende, ma non sempre le cose vanno come ci si augura…

Il caso UniSuper: un “quasi disastro” per il Google Cloud

Abbiamo visto l’importanza del Cloud per le aziende, a questo proposito forse avrai sentito parlare del caso UniSuper che fece molto scalpore.

Ti rinfresco la memoria…

A maggio 2024, Google Cloud causò un grave disservizio cancellando, senza preavviso, l’account di UniSuper, un fondo pensionistico australiano che gestisce gli account di 600.000 persone e asset per ben 135 miliardi di dollari.

Questo incidente non è stato causato dall’intelligenza artificiale, ma da un tradizionale errore umano: durante la configurazione iniziale, un parametro è stato lasciato vuoto, attivando un timer per l’auto-cancellazione dell’account, scaduto il 2 maggio.

UniSuper ha dovuto utilizzare backup di emergenza tramite servizi esterni per ripristinare l’account, riuscendo a risolvere la situazione dopo circa due settimane, dal 2 al 15 maggio.

Google ha pubblicato un resoconto dettagliato dell’incidente, spiegando le iniziative adottate per prevenire futuri errori, tra cui l’eliminazione del tool interno responsabile, la migrazione delle configurazioni a un’interfaccia gestibile direttamente dai clienti e un controllo approfondito degli altri account per garantire che non ci fossero altri timer attivi.

Questo è stato un caso più unico e raro, ma credo sia utile per capire la rilevanza di infrastrutture simili per le aziende.

Il prossimo trimestre di Big G: La pubblicità digitale tornerà protagonista?

Insomma, abbiamo visto come quest’ultimo trimestre- aprile-maggio-giugno- sia andato alla grande per Alphabet, grazie a un mix di investimenti strategici e diversificazione dei ricavi.

Se da un lato la pubblicità digitale rallenta, dall’altro il cloud e l’intelligenza artificiale offrono nuove e promettenti opportunità.

La sfida per il futuro sarà dunque quella di continuare a innovare in tema IA, mantenendo al contempo un equilibrio tra le diverse fonti di ricavo.

Ma, anche se la pubblicità digitale sta rallentando, a Mountain View non credo proprio vogliano abbandonarla, si tratta di un asset vitale per loro!

Prova ne è il dietrofront sui cookie di terze parti

Insomma, va bene il rispetto della privacy, i timori per le sanzioni dell’Antitrust, ma non mi sembra possibile che Big G, faccia un passo indietro.

E tu, cosa ne pensi? Sarà l’intelligenza artificiale a guidare il futuro di Alphabet o la pubblicità digitale riuscirà a ritrovare lo smalto di un tempo?

Il successo del cloud Google sarà “una nuvola passeggera” o si trasformerà nella nuvola nera di fantozziana memoria?

La situazione si fa davvero interessante, specie ora che, come ti ho scritto, Open AI ha lanciato il suo nuovo motore di ricerca SearchGPT.

Che dire, a noi non resta che prendere i pop corn, e goderci gli sviluppi; per quanto mi riguarda prometto di continuare a raccontarteli con la solita passione e curiosità.

Takeaways

  • Alphabet ha registrato ricavi per 84,7 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2024, superando le aspettative degli analisti e segnando un incremento del 14% rispetto all’anno precedente.
  • I ricavi del segmento cloud hanno superato per la prima volta i 10 miliardi di dollari, confermando la crescita significativa e il ruolo sempre più centrale di Google Cloud nel panorama tecnologico.
  • Alphabet ha aumentato gli investimenti in intelligenza artificiale del 40% rispetto all’anno precedente, puntando su tecnologie avanzate come i modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) e l’intelligenza artificiale generativa.
  • Nonostante la crescita complessiva, la pubblicità digitale ha mostrato segni di rallentamento, influenzata dalla concorrenza di piattaforme come Amazon e TikTok e dai cambiamenti nelle politiche di privacy.
  • Un errore umano ha causato la cancellazione dell’account Google Cloud di UniSuper, ma l’azienda ha risolto il problema e ha implementato nuove misure per evitare futuri incidenti, dimostrando un impegno continuo verso la sicurezza e l’affidabilità dei suoi servizi cloud.

FAQ

Quali sono stati i risultati finanziari di Alphabet nel secondo trimestre del 2024?

Alphabet ha registrato ricavi per 84,7 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2024, superando le aspettative degli analisti e segnando un incremento del 14% rispetto all’anno precedente.

Quali settori hanno contribuito maggiormente al successo di Alphabet?

Il settore del cloud, che ha superato per la prima volta i 10 miliardi di dollari di ricavi, e gli investimenti in intelligenza artificiale, che sono aumentati del 40% rispetto all’anno precedente, hanno contribuito significativamente al successo di Alphabet.

Quali sfide sta affrontando Alphabet nel settore della pubblicità digitale?

Alphabet sta affrontando un rallentamento nel tasso di crescita dei ricavi pubblicitari, influenzato dalla concorrenza di piattaforme come Amazon e TikTok e dai cambiamenti nelle politiche di privacy che rendono più difficile la raccolta di dati per le campagne pubblicitarie.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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