Big G avrebbe dovuto semplificarci la vita, invece rischia di influenzare (ulteriormente) i nostri acquisti e impigrirci, fino a minacciare la nostra libertà di scelta
Google Shopping, grazie alle AI, sta trasformando lo shopping online che, attraverso strumenti come Shopping Graph e AI Overviews, offre un'esperienza di acquisto personalizzata e dettagliata, includendo video e prove virtuali dei prodotti.
Tuttavia, questo approccio solleva preoccupazioni riguardo alla privacy, poiché l'accumulo di dati personali è necessario per personalizzare i consigli. Inoltre, c'è il rischio che gli utenti diventino troppo dipendenti dalle AI, riducendo la loro capacità di fare scelte autonome e consapevoli, e potenzialmente influenzando e manipolando i loro comportamenti di acquisto.
Takeaways
- Google ha introdotto lo Shopping Graph, un dataset in tempo reale che collega miliardi di inserzioni di prodotti. Questo sistema raccoglie informazioni da vari siti web, recensioni e video, creando un mercato globale. Tuttavia, questo enorme volume di dati può risultare opprimente per l’utente, che potrebbe sentirsi sopraffatto dalla quantità di informazioni disponibili.
- Con l’introduzione di AI Overviews, Google utilizza modelli linguistici avanzati per migliorare la qualità delle risposte di ricerca, fornendo suggerimenti basati sui gusti personali dell’acquirente. Sebbene questo possa rendere lo shopping più efficiente, potrebbe anche ridurre l’autonomia decisionale degli utenti, rendendoli dipendenti dalle raccomandazioni algoritmiche.
- La tecnologia di Virtual Try-On (VTO) è stata ampliata, permettendo agli utenti di vedere come i capi si adattano a diversi tipi di corpo e offrendo viste a 360 gradi per le scarpe. Questo avvicina l’esperienza virtuale a quella reale, ma potrebbe anche portare a una maggiore dipendenza dagli strumenti virtuali, riducendo l’interazione fisica con i prodotti.
- Per personalizzare l’esperienza di shopping, Google richiede l’accesso ai dati personali degli utenti. Questo solleva preoccupazioni sulla privacy, poiché Google raccoglie e analizza ogni click, ricerca e acquisto per creare profili dettagliati. Gli utenti potrebbero sentirsi a disagio sapendo che ogni loro mossa online è monitorata.
- Le AI di Google possono manipolare le scelte dei consumatori, suggerendo articoli che potrebbero piacere basandosi sui comportamenti passati. Questo non solo limita la libertà di scelta, ma potrebbe anche far emergere bisogni indotti artificialmente, massimizzando i profitti delle piattaforme di e-commerce a scapito della neutralità nelle raccomandazioni.
Google Shopping, uno dei pilastri dell’e-commerce, sta sfruttando le AI per rivoluzionare il modo in cui acquistiamo online.
Grazie al nuovo Google Search infatti, gli utenti ora possono trovare prodotti specifici e vedere informazioni dettagliate come prezzo, descrizione e recensioni, comparandole tra loro.
Questo dovrebbe rendere gli acquisti più rapidi e sicuri, ma alla fine dei giochi rischia di mettere in pericolo la privacy di milioni di utenti, accumulando dati sempre più sensibili.
Ma quali sono le principali novità di Google Shopping? Vediamole insieme:
Shopping Graph: il mondo in vetrina
Una delle innovazioni più significative introdotte da Google è lo Shopping Graph, un dataset in tempo reale che collega miliardi di inserzioni di prodotti da commercianti di tutto il mondo.
Ciò non comporta solo un miglioramento della ricerca tradizionale, ma è un passo avanti nell’integrazione dei dati, infatti raccoglie informazioni da vari siti web, recensioni, video e dati forniti direttamente dai produttori tramite il Merchant Center e il Manufacturer Center di Google.
Praticamente un mercato globale, un suk virtuale, in cui tutti i venditori strillano e l’acquirente si ritrova perso, spaesato e assordato da tanto rumore…
E chi corre in suo aiuto?
Google, naturalmente!
Ma a quale costo? Spetta ancora un po’, lo vedremo in seguito.
Ora continuiamo con la carrellata di innovazioni…
AI Overviews: il tuo personal shopper
Google ha introdotto AI Overviews, una funzione che utilizza modelli linguistici avanzati come MUM e PaLM2 per comprendere meglio le intenzioni di ricerca e fornire risposte più accurate e rilevanti.
Questi modelli non solo migliorano la qualità delle risposte, ma integrano anche contesto e continuità nelle interazioni di ricerca.
E poi, come se non bastasse, sono stati introdotti annunci che includono brevi video dei prodotti, creati dai brand o dagli influencer.
Questi video forniscono suggerimenti di stile, basati sui gusti dell’acquirente e sono accompagnati da riassunti generati dall’AI che evidenziano i dettagli del prodotto.
OK, ma come faccio a fidarmi di un articolo, senza averlo prima provato? Niente paura, Big G ha pensato anche a questo.
Prova Virtuale Espansa: il tuo camerino virtuale
Un’altra novità rivoluzionaria è l’espansione della tecnologia di Virtual Try-On (VTO).
Precedentemente limitata, ora questa funzione si estende agli annunci di abbigliamento, permettendo agli utenti di vedere come i capi si adattano a diversi tipi di corpo. Praticamente un’esperienza sempre meno virtuale…
Ma non solo, per quanto riguarda le scarpe, Google ha introdotto la tecnologia 3D per creare viste a 360 gradi.
Questo miglioramento permette di esplorare i prodotti da ogni angolazione direttamente dall’annuncio, fornendo una visione dettagliata e completa prima dell’acquisto.
Ci manca solo che ci dica quanto quei pantaloni ci stiano bene, di quanto ci valorizzino, e che ci lusinghi rassicurandoci sul nostro aspetto…
Meraviglioso, dirai tu. Ma cosa comporta tutto ciò?
L’AI cambierà per sempre lo shopping online
Abbiamo visto come grazie ad AI Overviews i risultati di ricerca e gli annunci siano sempre più personalizzati.
Google Shopping infatti utilizza i dati di attività recenti per mostrare prodotti rilevanti in base alle ricerche dell’utente. Questo significa che quando cerchiamo un prodotto, Big G è in grado di fornire suggerimenti estremamente pertinenti, riducendo il tempo e lo sforzo necessari per trovare ciò che ci interessa.
Hai presente quando nei negozi d’abbigliamento vi si avvicina un commesso troppo insistente, quasi asfissiante che ripete ossessivamente:
“Posso aiutarla? Ha bisogno di un consiglio? Come, no? È sicuro?”
Ecco, immaginate ora questa situazione amplificata a dismisura, perché ora non saremo mai più soli nei neostri acquisti; scusa se ti metto ansia ma sentirai sempre il fiato sul collo del personal shopper che non avresti mai voluto e non ci potrai fare nulla!
Anzi, un modo per farlo tacere c’è: assecondarlo e comprare ciò che dice!
Ma veniamo agli altri tasti dolenti…
La privacy in vendita
Tutte queste grandi innovazioni non sono mica gratis…
In cambio Big G chiede una piccola cosa: i nostri dati!
Infatti per personalizzare l’esperienza di shopping le AI hanno bisogno dei dati degli utenti, e più precisi sono, più efficiente sarà il servizio.
Certo, qualcuno potrebbe sentirsi a disagio sapendo che ogni mossa viene monitorata e analizzata, i soliti guastafeste…
Non dimenticare infatti che Google raccoglie dati su ogni click, ricerca e acquisto per costruire un profilo dettagliato di ognuno. E in seguito tutto ciò sarà utilizzato per mostrare annunci personalizzati e suggerimenti di acquisto che ci faranno dire:
“Ah, come mi conosce Big G non mi conosce nessuno… Nemmeno io mi conosco così a fondo!”
Manipolare le scelte del consumatore? Ci siamo quasi…
In questo scenario distopico alla Black Mirror, non solo le AI ci consigliano articoli che potrebbero piacerci, basandosi su nostri acquisti precedenti, ma possono benissimo far sorgere nuovi bisogni che neanche sapevamo di avere! Tutto ciò per un semplice motivo: hanno imparato a profilarci, come neanche un profiler dell’FBI!
Tutto questo però solleva naturali preoccupazioni su come le AI possano manipolare le scelte dei consumatori, riducendo la loro capacità di prendere decisioni libere (per quanto possibile) e consapevoli.
In un mondo ideale, le raccomandazioni dovrebbero essere neutrali e basate solo sugli interessi e sulle necessità degli utenti. E questa è un’utopia, siamo d’accordo, non siamo Alice nel Paese delle Meraviglie…
Sappiamo bene che gli algoritmi sono progettati per massimizzare i profitti delle piattaforme di e-commerce, il che però può portare a un ovvio conflitto di interessi.
Come Google Shopping sceglie al posto nostro
Ho delineato un bel quadretto, non per infierire, ma ci sarebbe anche un altro aspetto non proprio idilliaco.
Hai idea di quanto affidarci alle AI potrebbe impigrirci?
Chi aveva più senso dell’orientamento, noi con i GPS o i nostri nonni, che si dovevano arrangiare chiedendo indicazioni (sempre che passasse qualcuno in quella strada deserta…)?
Infatti, abituarci all’aiuto degli algoritmi, alla lunga, potrebbe compromettere la nostra capacità critica.
Spesso succede anche di fronte alla TV, aspettiamo che le piattaforme di streaming ci consiglino qualcosa perché scegliere può essere molto stancante, specie dopo una lunga giornata di lavoro.
Anche perché, se proviamo a far da soli, disabituati come siamo, rischiamo di buttare la serata solo alla ricerca del film o della serie TV perfetta.
Insomma, di fronte a così tanta scelta, ci sentiamo persi e ci ritroviamo a invocare l’aiuto del mitico algoritmo.
Ma ciò non solo disabitua a scegliere, a confrontare i prodotti tra loro, ma rischia di farci fare sempre le solite e prevedibili scelte. Se una sera ho mangiato pizza e ho visto un film horror ciò non vorrà dire che vorrò fare sempre questo per l’eternità!
E se mi viene proposta sempre la stessa cosa rischierò di morire di noia, non osare più e non allargare mai i miei orizzonti. D’altronde, ciò che ci rende persone eclettiche e non banali è proprio avere interessi molto differenti tra loro, no?
Per cui a volte sarebbe bello se le AI sbagliassero e ci proponessero, anche a livello di acquisti, qualcosa di completamente diverso che non c’entra nulla con noi.
Ma mi rendo conto come questa imprevedibilità sia profondamente umana, e questo le AI non possono capirlo.
Almeno per ora…
FAQ
Che cos’è lo Shopping Graph di Google?
Lo Shopping Graph è un dataset in tempo reale che collega miliardi di inserzioni di prodotti da commercianti di tutto il mondo. Raccoglie informazioni da vari siti web, recensioni, video e dati forniti dai produttori tramite il Merchant Center e il Manufacturer Center di Google.
Come funziona AI Overviews in Google Shopping?
AI Overviews utilizza modelli linguistici avanzati come MUM e PaLM2 per comprendere meglio le intenzioni di ricerca degli utenti e fornire risposte più accurate e rilevanti. Include anche brevi video dei prodotti creati dai brand o dagli influencer, accompagnati da riassunti generati dall’AI che evidenziano i dettagli del prodotto.
Quali sono le implicazioni per la privacy degli utenti?
Per personalizzare l’esperienza di shopping, Google raccoglie dati su ogni click, ricerca e acquisto degli utenti. Questo solleva preoccupazioni sulla privacy, poiché i dati vengono utilizzati per creare profili dettagliati e mostrare annunci personalizzati.