Meglio Proxy Lite o Operator? Agenti IA a confronto

La competizione tra OpenAI e Convergence è sempre più accesa, ma tra i due litiganti spicca Opera Browser Operator…

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📌 TAKE AWAYS

  • Proxy Lite di Convergence AI si distingue per il suo approccio open source, leggero e gratuito, Operator di OpenAI punta su un’integrazione avanzata e a pagamento con un modello altamente performante.
  • Proxy Lite è particolarmente utile per l’automazione di task ripetitive nel web marketing, come l’analisi della concorrenza e la raccolta dati. Tuttavia, la mancanza di protezioni avanzate contro il prompt injection lo rende più vulnerabile rispetto a soluzioni più strutturate.
  • L’integrazione con GPT-4o e la capacità di operare in autonomia su siti web rendono Operator un assistente estremamente avanzato, ma il costo di 200 dollari al mese e la disponibilità limitata agli utenti statunitensi ne restringono il pubblico.
Gli agenti IA stanno trasformando il marketing digitale e la SEO.
Proxy Lite offre un'alternativa open source ed economica, mentre Operator di OpenAI è più avanzato ma costoso e con limitazioni di accesso.
Intanto anche Opera Browser Operator sembra poter dire la sua...

Scommetto che stai diventando sempre più diffidente verso gli annunci roboanti riguardo l’intelligenza artificiale. “Rivoluzionerà il tuo business!”, “Raddoppierai click e conversioni!”, “L’IA farà tutto al posto tuo!”.

Condivido questo tuo scetticismo, ma su un punto converrai con me: gli agenti IA stanno cambiando sul serio il marketing digitale per come lo conosciamo.

Sì, perché non stiamo parlando dell’ennesimo chatbot in preda alle allucinazioni o dell’algoritmo miracoloso che ti promette la prima posizione su Google (spoiler: non esiste). No, qui si fa sul serio. Stiamo parlando degli Agenti IA, entità digitali capaci di navigare, interagire e “pensare” al posto nostro.

Che ci piaccia o no, il futuro del web (e della SEO) sarà sempre più “agentico”. E tu, che passi le giornate a ottimizzare siti, scalare posizioni e inseguire conversioni, devi assolutamente capire cosa sta succedendo. In ballo c’è la visibilità del tuo business, i tuoi clienti, i tuoi guadagni. Insomma, il tuo pane quotidiano.

In questo articolo, ti parlerò dell’ultimo nato in casa Convergence, Proxy Lite e di Operator di OpenAI. Scopriremo come funzionano, quali sono le differenze tra i due e, soprattutto, come puoi sfruttarli per la tua strategia SEO e di web marketing.

Convergence su X il 25 febbraio 2025

Proxy Lite di Convergence: piccolo è bello (e open source!)

Partiamo dal nuovo arrivato: Proxy Lite. Dietro questo nome che suona un po’ “dietetico” si nasconde una creazione di Convergence AI, una startup fondata da due ex ingegneri di Shopify e Cohere, Marvin Purtorab e Andy Toulis.

I due si avvalgono di un super team di esperti provenienti da colossi come Google DeepMind e Meta, non proprio gli ultimi venuti… Pensa che hanno già raccolto 12 milioni di dollari in un round di pre-seed guidato da Balderton Capital, con la partecipazione di Salesforce Ventures e Shopify Ventures.

Ma cosa fanno di così speciale questi di Convergence? Semplice (si fa per dire): costruiscono agenti IA versatili, capaci di imparare, evolvere e collaborare con gli umani. Un po’ come bravi stagisti, ma senza pause caffè e con una memoria di ferro.

Convergence su X il 26 febbraio 2025

La loro missione è ambiziosa: liberare le persone dai compiti ripetitivi grazie alla potenza del machine learning.

E qui entra in gioco Proxy Lite, la versione “mini” del loro assistente Proxy. Mini, ma non farti ingannare dalle dimensioni: questo modello VLM (Vision-Language Model) con soli 3 miliardi di parametri promette faville nell’automazione web.

Il CEO di Convergence dice:

Proxy è un agente che continua a crescere e imparare ogni volta che gli insegni qualcosa di nuovo. Nel tempo, l’agente assumerà compiti banali, permettendoti di concentrarti su compiti di livello superiore che sono più efficaci e anche più divertenti. La chiave del nostro approccio è la capacità di Proxy di apprendere e memorizzare i compiti sul lavoro, ricordandoli a lungo termine ed essendo in grado di utilizzare i suoi ricordi per estrapolare nuovi compiti, proprio come farebbe una persona.

Marvin Purtorab

Secondo i test WebVoyager Proxy Lite si piazza tra i migliori agenti in circolazione per le attività di automazione web, pur consumando una frazione delle risorse computazionali dei concorrenti. (Se vuoi saperne di più sul modello su Hugging Face trovi i dettagli più tecnici).

Task success rate, fonte Convergence 25 febbraio 2025
Convergence

Come funziona Proxy Lite? In modo intelligente e strutturato, in tre fasi distinte:

  • osservazione, l’agente valuta il successo del passaggio precedente. Ad esempio, verifica se il banner dei cookie è stato chiuso correttamente;
  • pensiero, ragiona sul da farsi. “Ok, il banner è sparito, ora devo cercare la ricetta della lasagna vegetariana…”;
  • tool call, decide quale azione intraprendere nel browser. Ad esempio, cliccare sulla barra di ricerca e digitare “lasagna vegetariana”.

Questo approccio, ispirato al modello DeepSeek R1, permette a Proxy Lite di imparare osservando e ragionando, generalizzando meglio rispetto ai modelli tradizionali.

esempio Proxy Lite fonte Convergence 25 febbraio 2025
Convergence
esempio Proxy Lite fonte Convergence 25 febbraio 2025
Convergence

Come scrive Asif Razzaq su Marktechpost, Proxy Lite se la cava piuttosto bene su una vasta gamma di siti web, da quelli di ricette a quelli di e-commerce, passando per piattaforme accademiche e news. Certo, non è perfetto (Google Flights sembra dargli qualche grattacapo), ma per essere un modello open source e “mini”, i risultati sono impressionanti.

E il bello è che Proxy Lite è open source! Convergence ha deciso di condividere gratuitamente questa tecnologia con la comunità, invitando sviluppatori e ricercatori a contribuire, migliorare e costruire applicazioni. Un approccio democratico e collaborativo, che contrasta con la chiusura di altri player del settore (ogni riferimento a OpenAI è puramente non casuale).

Operator di OpenAI: il peso massimo (a pagamento)

Passiamo ora al concorrente più blasonato: Operator di OpenAI. Te ne avevo già parlato in questo articolo, ma un recap fa sempre bene, specialmente al netto di alcune novità.

Operator è stato presentato in pompa magna dal CEO di OpenAI, Sam Altman, come il futuro dell’interazione web. Un agente capace di eseguire azioni sul web al posto nostro, come prenotare voli, fare acquisti online, compilare moduli. Un vero e proprio assistente digitale a 360 gradi.

Ma attenzione, c’è un “piccolo” dettaglio: Operator è a pagamento, e non proprio economico. Per provarlo, infatti, devi avere un abbonamento ChatGPT Pro da 200 dollari al mese e risiedere negli Stati Uniti (per ora). Insomma, non proprio alla portata di tutti.

Come funziona Operator? Si basa su un modello avanzato chiamato CUA (Computer-Using Agent), che combina le capacità visive di GPT-4o con un sistema di apprendimento rinforzato. In pratica, Operator “vede” lo schermo come un umano, interagisce con pulsanti e menu, compila moduli, scorre le pagine. Tutto senza bisogno di API personalizzate, ma semplicemente “mimando” le azioni di un utente umano.

Operator di OpenAI esempio su come lavora, fonte OpenAI

OpenAI promette che Operator può fare di tutto: organizzare viaggi, prenotare ristoranti, fare shopping, gestire la tua agenda. Un sogno? Forse. Perché, come ammette la stessa OpenAI, Operator è ancora in fase “prototipale” e può commettere errori. Ma come sai, le allucinazioni non sono una novità in casa di Sam Altman…

Non è in grado infatti di gestire attività complesse o interfacce web troppo personalizzate. Inoltre, per questioni di sicurezza, Operator chiede sempre conferma prima di azioni delicate come pagamenti o invio di email (che, per ora, non può fare in autonomia).

E la sicurezza? OpenAI ha implementato tre livelli di protezione: richiesta di conferma per azioni delicate, possibilità di disattivare l’uso dei dati per l’addestramento e monitoraggio avanzato per identificare minacce.

Arrivato a questo punto ti starai chiedendo: ok, ma qual è l’agente IA che fa più al caso mio?

Proxy a confronto con altri agenti IA come Operator di OpenAI fonte Convergence 25 febbraio 2025

Proxy Lite vs. Operator: la sfida all’ultimo byte

Arriviamo al dunque: Proxy Lite o Operator? Quale agente IA è il migliore per il tuo business? La risposta, come spesso accade, è: dipende.

Se cerchi un agente potente e versatile, Operator di OpenAI potrebbe essere la scelta giusta. Certo, costa caro e ha ancora dei limiti, ma le potenzialità sono enormi. Immagina di delegare a Operator tutte le attività web più noiose e ripetitive: ricerca di informazioni, prenotazioni, acquisti, compilazione di moduli. Tempo guadagnato per concentrarti su ciò che conta davvero: la strategia, la creatività, le relazioni con i clienti.

Peccato che, per ora, Operator sia disponibile solo per gli utenti Pro negli USA. Se sei in Italia, dovrai aspettare (e sperare).

Se invece sei un imprenditore attento al budget, che vuole sperimentare gli agenti IA senza spendere una fortuna, Proxy Lite di Convergence è un’alternativa da non sottovalutare, come scrive anche Eric Hal Schwartz su Tech Radar.

È gratuito, open source, efficiente e promette ottime performance nell’automazione web, soprattutto per l’analisi e la raccolta dati. Certo, non ha la potenza “bruta” di Operator e non è altrettanto versatile nella generazione di contenuti testuali. Ma per molte attività SEO e di web marketing, Proxy Lite potrebbe essere più che sufficiente.

Pensa, ad esempio, all’analisi della concorrenza, alla ricerca di parole chiave, al monitoraggio dei prezzi, all’individuazione di opportunità di link building. Tutte attività che Proxy Lite può svolgere in modo rapido ed efficace, senza costarti un centesimo. E poi, c’è il vantaggio dell’open source: puoi personalizzare Proxy Lite, adattarlo alle tue esigenze specifiche, contribuire al suo sviluppo. Un valore aggiunto non da poco.

Ma c’è un “ma” non trascurabile: la sicurezza. Entrambi gli agenti, Proxy Lite e Operator, si interfacciano con il web, accedendo a siti, account, dati sensibili.

fonte Sayash Kapoor su LinkedIn 4 marzo 2025
fonte Sayash Kapoor

Per cui, come osserva Sayash Kapoor su LinkedIn, c’è il rischio di prompt injection, ovvero la possibilità che un malintenzionato “inietti” comandi dannosi nell’agente, sfruttando vulnerabilità del sistema. Lo scenario peggiore? Un hacker che prende il controllo del tuo agente e lo usa per rubare dati, sabotare il tuo sito, danneggiare la tua reputazione. Non è fantascienza, è un rischio concreto. A questo proposito c’è uno studio interessante pubblicato sul sito della Cornell University.

Proxy Lite dunque non offrirebbe protezioni contro il prompt injection. Mentre Operator di OpenAI parrebbe avere delle difese, ma la loro efficacia è ancora da verificare.

Quindi, cosa fare? La prudenza è d’obbligo. Evita di usare agenti IA su siti web con informazioni sensibili, come email o account bancari. Ma se decidi di fornire dati privati, monitora attentamente le attività dell’agente, verifica sempre le sue azioni. E, soprattutto, resta aggiornato sulle evoluzioni della sicurezza degli agenti IA, perché le minacce sono sempre dietro l’angolo.

WebGames: la palestra per agenti IA che mette a nudo i loro limiti

E Convergence non si ferma certo qui! Mentre Proxy Lite si fa strada nel mondo open source, i ricercatori di Convergence Labs hanno appena lanciato WebGames, una vera e propria “palestra” per agenti IA sotto forma di benchmark.

Si tratta di una suite completa di oltre 50 sfide interattive progettate per mettere alla prova le capacità di navigazione web degli agenti IA generalisti. Non parliamo di compiti banali, ma di giochi web apparentemente semplici per un umano, ma insidiosi per l’IA.

Questi “trabocchetti” tentano di cogliere in fallo i sistemi attuali in ambiti come l’interazione con elementi del browser, l’elaborazione di input complessi, le capacità cognitive, l’automazione di flussi di lavoro e persino l’intrattenimento interattivo.

Pensa, ad esempio, a sfide come “Clicca tre volte prima che scada il tempo”, “Trascina il cerchio nella zona bersaglio” o “Trova la password nascosta nel codice WebAssembly”. Un gioco da ragazzi, penserai. E invece no!

I risultati ottenuti con WebGames parlano chiaro: anche i modelli IA più avanzati, come GPT-4o di OpenAI, Claude Computer-Use di Anthropic e Gemini-1.5-Pro di Google, arrancano di fronte a queste sfide.

Considera che il miglior agente IA ha raggiunto un tasso di successo di appena il 41,2%, contro un 95,7% delle performance umane. (Uno a zero per noi, e andiamo!)

Model Performance fonte WebGames Convergence

Un divario abissale, che dimostra quanto la strada sia ancora lunga per arrivare ad agenti IA davvero capaci di interagire con il web in modo fluido e intuitivo come facciamo noi umani. E chi ne esce meglio in questo confronto impietoso? Proprio Proxy, l’agente di Convergence, che si piazza subito dopo GPT-4o con un 43,1% di successo, confermando la bontà dell’approccio di Convergence nello sviluppo di agenti web specializzati.

WebGames, manco a dirlo, è disponibile gratuitamente sul sito di Convergence AI e open source su GitHub, si candida così a diventare uno standard di riferimento per misurare i progressi nel campo degli agenti web, stimolando la ricerca e lo sviluppo di sistemi sempre più performanti e affidabili.

Ma tra i due litiganti, ovvero Proxy e Operator, emerge un terzo incomodo nello sfondo…

Browser Operator fonte Opera 3 marzo 2025

Opera Browser Operator: ecco il terzo incomodo!

La sfida degli agenti IA non è un affare a due tra Convergence e OpenAI. Un terzo contendente si è fatto strada, e non è un nome da poco: Opera, lo storico browser norvegese che da sempre punta sull’innovazione.

Opera ha infatti lanciato Browser Operator, un agente IA integrato direttamente nel browser, promettendo di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con il web. Niente chatbot esterni o piattaforme cloud: Browser Operator vive e respira all’interno del tuo browser Opera, sfruttando le risorse locali del tuo dispositivo per eseguire compiti online per tuo conto.

Un approccio “nativo” che, secondo Opera, offre vantaggi in termini di velocità, sicurezza e privacy. Immagina di poter delegare al tuo browser Opera compiti come acquistare calzini online (esempio emblematico scelto da Opera stessa!), prenotare biglietti o raccogliere dati da siti web. Tempo guadagnato per attività più “significative”, come meditare o… beh, fare il tuo lavoro di imprenditore!

Come funziona Browser Operator? Riceve istruzioni in linguaggio naturale, le elabora grazie al motore AI Composer Engine e interagisce con le pagine web utilizzando il DOM Tree e i dati di layout del browser.

Un approccio “testuale” che, a differenza di altri agenti basati su screenshot o video capture, permette a Browser Operator di “vedere” l’intera pagina web contemporaneamente, senza bisogno di scrollare, accelerando l’esecuzione dei compiti.

E la privacy? Opera rassicura: nessuna informazione sensibile, come password o dati di carte di credito, viene inviata ai server di Opera. Tutto avviene in locale, nel tuo browser, garantendo un controllo totale sui tuoi dati.

Browser Operator, attualmente in “Feature Preview”, si candida a diventare un terzo polo nella competizione degli agenti IA, con un approccio “browser-centrico” che potrebbe fare la differenza. Riuscirà Opera a scombinare i piani di Convergence e OpenAI? Staremo a vedere. Una cosa è certa: la partita degli agenti IA è più aperta e avvincente che mai.

La SEO parlerà sempre più la lingua degli agenti IA?

Ma quindi, come cambia la SEO ai tempi degli agenti IA?

La SEO tradizionale, quella basata sulle parole chiave e sui backlink, non è morta, ma sta cambiando pelle. Non basta più “piacere” a Google, devi farti “notare” e “apprezzare” anche dagli agenti IA. Perché sempre più utenti si affideranno a questi assistenti intelligenti per le loro ricerche online. E se il tuo sito non è ottimizzato per essere “compreso” dagli agenti IA, rischi di scomparire dai radar del web “agentico”.

Come ottimizzare per gli agenti IA? Per farti trovare (e preferire) dagli agenti devi puntare sulla SEO semantica, creando contenuti ricchi di significato e ben strutturati in topical map che le IA possano “comprendere” appieno.

Devi diventare una fonte autorevole e affidabile agli occhi di questi agenti, producendo contenuti di alta qualità e curando la tua reputazione online. Non restare fermo: sperimenta con agenti come Proxy Lite e Operator, monitora i risultati e adatta continuamente la tua strategia per restare al passo con questa evoluzione.

Non farti cogliere impreparato. Gli agenti IA non sono una moda passeggera, ma una tendenza di fondo che cambierà il volto del web. Chi saprà adattarsi a questo cambiamento, avrà un vantaggio competitivo enorme. Gli altri, mi spiace, rischiano di rimanere indietro.

Contatta subito la mia agenzia SEO. Studieremo insieme la strategia migliore per il tuo business nell’era degli agenti IA.


Proxy Lite e Operator a confronto: Domande & Risposte

Cosa sono gli agenti IA e come stanno rivoluzionando il marketing digitale?

Gli agenti IA sono entità digitali capaci di navigare, interagire e prendere decisioni sul web in modo autonomo. Stanno trasformando il marketing digitale rendendo più efficienti attività come la SEO, l’automazione dei processi e l’interazione con i clienti, riducendo il carico di lavoro umano e migliorando l’accuratezza delle operazioni.

Quali sono le principali differenze tra Proxy Lite e Operator?

Proxy Lite di Convergence AI è una soluzione open source, gratuita e leggera, ideale per chi cerca automazione senza costi elevati. Operator di OpenAI, invece, è un agente più avanzato e versatile, con funzionalità di navigazione web avanzata, ma richiede un abbonamento a pagamento ed è attualmente disponibile solo per utenti Pro negli Stati Uniti.

Gli agenti IA rappresentano un rischio per la sicurezza?

Sì, l’uso degli agenti IA comporta rischi di sicurezza, come il prompt injection, che potrebbe consentire a malintenzionati di manipolare le azioni dell’agente. Proxy Lite, ad esempio, non offre protezioni avanzate contro questo tipo di attacchi, mentre Operator di OpenAI implementa alcuni livelli di sicurezza, ma la loro efficacia è ancora da verificare.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

9 commenti su “Meglio Proxy Lite o Operator? Agenti IA a confronto”

  1. Simone Fabbri

    Ho provato Proxy Lite e devo dire che per le attività di base è davvero comodo! Ma Operator… quel costo è un bel deterrente. Ehi Roberto, hai testato già Browser Operator? Sembra un bel terzo incomodo!

  2. Michela Pagani

    Proxy Lite sembra perfetto per chi non vuole spendere, ma Operator ha un fascino che è difficile ignorare! Quali sono le tue esperienze, Roberto?

  3. Antonio Conti

    Proxy Lite sembra un buon inizio, ma Operator ha un fascino che non si può ignorare! Hai già provato Browser Operator?

  4. Arianna Grassi

    Io ho provato Proxy Lite e per alcune cose è davvero utile! Ma Operator è affascinante, anche se quel prezzo… 😅 Roberto, hai già dato un’occhiata a Browser Operator? Potrebbe aggiungere un bel twist alla competizione!

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