OpenAI, Oracle e Softbank incaricate da Trump per rafforzare l’IA made in USA, mentre Musk critica la sostenibilità del progetto…
📌 TAKE AWAYS
- Stargate unisce giganti come OpenAI, Oracle e Softbank in una coalizione per sviluppare infrastrutture avanzate di intelligenza artificiale negli Stati Uniti.
- L’obiettivo è rafforzare la competitività tecnologica contro la Cina, evidenziando la crescente importanza dell’IA in economia e geopolitica.
- Elon Musk ha espresso forti dubbi sulla sostenibilità finanziaria di Stargate, puntando il dito contro Softbank, principale finanziatore, per la mancanza di risorse adeguate.
Stargate è un progetto da 500 miliardi di dollari promosso dall’amministrazione Trump per sviluppare infrastrutture avanzate di intelligenza artificiale negli Stati Uniti, in risposta alla crescente influenza tecnologica della Cina.
Coinvolge aziende come OpenAI, Oracle e Softbank, ma è oggetto di critiche da parte di Elon Musk per dubbi sulla sostenibilità finanziaria.
Preparati a viaggiare oltre l’orizzonte, perché oggi sbirciamo attraverso la “porta delle stelle”, in un futuro che, fino a ieri, sembrava fantascienza. Sto parlando di Stargate, il progetto da 500 miliardi di dollari annunciato dal neo-presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha fatto tremare il mondo tech (e non solo). No, non mi riferisco al film omonimo, ma di una mossa che arriva dritta dritta dalla Casa Bianca, con l’obiettivo di potenziare le infrastrutture per l’intelligenza artificiale in ottica anti-cinese e, in un certo senso, di riscrivere le regole del web.
Se all’inizio questa notizia ti sembra distante, un affare riservato a pochi giganti della tecnologia, ti assicuro che ti toccherà da vicino, molto più di quanto tu possa immaginare. Perché Stargate non è solo un progetto, ma un portale verso una nuova era, un’era in cui l’IA avrà un ruolo sempre più centrale nel nostro lavoro, nel modo in cui facciamo business online e in cui i nostri clienti scoprono i nostri prodotti e servizi.
Ecco perché non possiamo permetterci di rimanere semplici spettatori, ma dobbiamo capire a fondo cosa sta succedendo, quali sono le ambizioni di Stargate, chi sono i protagonisti, e, soprattutto, quali sono le conseguenze per il tuo futuro professionale.
Non temere, ti guiderò io in questo viaggio, tra le promesse di Trump, i dubbi di Elon Musk e le incognite che si celano dietro questa colossale scommessa. E allora, proprio come nel film Stargate, guardiamo attraverso il portale, facendo attenzione a non incappare in qualche alieno bellicoso… Prendi la giacca, che tra le stelle c’è freddo: si parte!
La sacra alleanza delle Big Tech voluta da Trump
Trump durante la campagna elettorale non le ha mandate a dire alle Big Tech, definendole in più occasioni “tech oligarchs”. Come mai quindi questa sacra alleanza con i colossi della Silicon Valley?
Innanzitutto, è bene sapere che Google, Microsoft e altri pesi massimi del settore come Amazon, Meta e OpenAI hanno staccato un assegno da un milione di dollari a testa per finanziare la cerimonia della sua proclamazione come riporta The Guardian. Un gesto che sa tanto di tentativo di ingraziarsi il nuovo presidente dopo anni di tensioni. Le aziende tech, insomma, sembrano pronte a mettere da parte le vecchie ruggini per garantirsi un rapporto più sereno con la nuova amministrazione, dimostrando come gli interessi superino spesso le ideologie (e non fingerti stupito!).
Ed ecco che questi colossi hanno risposto alla chiamata del presidente USA con grande spirito patriottico (e fiutando l’affare, ovviamente!).
Ma quindi, tornando a noi, cos’è esattamente Stargate? Non pensare a una sede fisica con uffici e dipendenti, ma piuttosto una sorta di “squadra all-star” di Big Tech, un’alleanza temporanea tra alcuni dei giganti della tecnologia per costruire infrastrutture di IA negli USA.
A guidare questa squadra troviamo OpenAI, la società che ha dato vita a ChatGPT, una vera e propria forza trainante nello sviluppo dell’IA. Sarà lei, in pratica, a fornire la tecnologia e a supervisionare l’aspetto operativo dell’intero progetto.
Al fianco di OpenAI, ecco Oracle, il colosso texano del software e del cloud, pronto ad agire come un vero e proprio “architetto”, progettando e costruendo i data center necessari per far funzionare tutta questa tecnologia.
E poi c’è Softbank, il gigante giapponese degli investimenti, che si occuperà di trovare i fondi necessari per finanziare questa ambiziosa iniziativa, agendo come una sorta di “tesoriere”.
Ma non finisce qui. A questa alleanza si uniscono anche altri protagonisti di spicco: MGX, un fondo di investimento mediorientale specializzato in IA (non confonderla con la società omonima che si occupa di biotecnologia come hanno fatto molti azionisti!), e poi i tre giganti tecnologici Microsoft, Nvidia e Arm, pronti a fornire le loro competenze e le loro tecnologie per costruire questa imponente infrastruttura.
Insomma, un vero e proprio mix di cervelli, capitali e competenze, tutti uniti da un unico scopo: far crescere l’intelligenza artificiale negli Stati Uniti.
Stargate: quando la geopolitica incontra il business
Ma perché tutto questo investimento? La risposta, come spesso accade nel mondo della tecnologia, è complessa e non si limita a una semplice questione di sviluppo. Stargate, infatti, va letta anche come mossa strategica volta a consolidare la posizione degli USA nel settore IA, in risposta alla crescente influenza della Cina in questo settore, come osserva correttamente Forbes. Trump, in più occasioni, ha sottolineato la sua preoccupazione per il fatto che la Cina possa superare gli Stati Uniti in questo campo fondamentale, e Stargate rappresenta la sua risposta.
È un po’ come se i due paesi fossero impegnati in una vera e propria corsa agli armamenti tecnologici, una competizione dove la posta in palio non è solo la supremazia tecnologica, ma anche il potere economico e geopolitico. OpenAI, in questo senso, ha anche affermato che, se gli Stati Uniti non riusciranno a sfruttare l’occasione, i fondi disponibili si riverseranno verso progetti sostenuti dalla Cina, rafforzando così l’influenza del partito comunista a livello globale. Un messaggio chiaro e preciso, che sottolinea come dietro a Stargate ci sia una vera e propria partita geopolitica.
I dubbi di Elon Musk sono comprensibili (oltre il conflitto di interessi…)
E qui entra in gioco Elon Musk, un personaggio che non ha certo paura di dire la sua, anche quando le sue opinioni sono controcorrente. Musk, con la sua consueta schiettezza, ha lanciato un vero e proprio allarme riguardo a Stargate, mettendo in dubbio la fattibilità finanziaria dell’intero progetto.
Ha affermato, infatti, di avere “ottime fonti” che confermano come Softbank non disponga delle risorse necessarie per finanziare l’iniziativa, e ha criticato apertamente l’intero accordo, sostenendo che “non hanno realmente i soldi”. Insomma, un’accusa pesante, che mette in discussione la credibilità di Stargate e che ha creato un vero e proprio terremoto nel mondo della tecnologia.
Ma perché Musk, una figura di primo piano del mondo Tech che ben conosci (oltre che influente consigliere di Trump), si espone in questo modo?
Non dimenticare che Musk è anche il CEO di xAI, una società che compete direttamente con OpenAI nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Quindi, le sue critiche potrebbero essere dettate anche da una strategia per indebolire un concorrente diretto, e non solo da una sincera preoccupazione.
Il suo ruolo nell’amministrazione Trump, inoltre, potrebbe portare a conflitti di interesse e a dubbi sulla sua imparzialità. Insomma, le parole di Musk, lungi dall’essere semplici critiche, sono un vero e proprio campanello d’allarme che ci invita a riflettere e a non dare nulla per scontato.
Intanto, Trump, forse per tranquillizzare l’amico Elon, ha dichiarato che sarebbe contento se TikTok finisse nelle mani di Musk. Ma chissà se basterà questo a placare gli animi dell’imprevedibile Elon…
La faida tra Musk e Sam Altman parte da lontano…
La faida tra Elon Musk e Sam Altman, non è un semplice battibecco tra due personalità di spicco della Silicon Valley, ma una vera e propria battaglia che si consuma a colpi di tweet e dichiarazioni pubbliche. Dopo l’annuncio di Stargate, Musk non ha perso tempo per sferrare un attacco diretto a OpenAI e al suo CEO.
Ma questo è solo l’ultimo capitolo di una rivalità che va avanti da tempo, con Musk che accusa apertamente OpenAI di “guidare l’intelligenza artificiale in direzioni pericolose” e Altman che risponde sottolineando le contraddizioni e la “malafede” delle critiche di Musk.
Inizialmente, Altman ha cercato di smorzare i toni, riconoscendo a Musk il suo ruolo di “imprenditore più stimolante del nostro tempo”, ma successivamente non ha esitato a rispondere per le rime, suggerendo che le azioni di Musk sono guidate da interessi personali più che dal bene del paese. Insomma, una vera e propria guerra fredda che sembra destinata a infiammare ancora a lungo il mondo della tecnologia.
La faida tra Elon Musk e Sam Altman non è nata all’improvviso, ma è il risultato di una progressiva rottura di un’alleanza che, un tempo, sembrava indissolubile. Nel 2015, Musk e Altman avevano fondato insieme OpenAI, con l’ambizione di promuovere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale per il bene dell’umanità.
Ma già nel 2018, le strade dei due si separarono, quando Musk abbandonò il consiglio di amministrazione di OpenAI, manifestando la sua preoccupazione per una deriva che, a suo avviso, stava portando l’organizzazione a tradire la sua missione originaria.
In particolare, Musk non aveva approvato la transizione di OpenAI verso un modello “for-profit” e la sua collaborazione con giganti come Microsoft. Da quel momento, la rivalità si è trasformata in un vero e proprio scontro, con Musk che ha accusato Altman e il co-fondatore Greg Brockman di averlo ingannato, allontanandosi dagli obiettivi iniziali per perseguire interessi commerciali.
Altman, dal canto suo, ha sempre negato le accuse di Musk, definendolo pubblicamente un “bullo”, e presentando anche delle email in cui Musk si diceva entusiasta del modello “for profit”. Nel 2023, Musk ha deciso di gettare benzina sul fuoco fondando xAI, un diretto concorrente di ChatGPT.
Da allora, la faida tra i due è diventata uno scontro pubblico, fatto di accuse reciproche, battaglie legali e polemiche sui social media. Insomma, una vera e propria guerra tra titani, dove interessi personali, conflitti di potere e visioni diverse sul futuro dell’IA si scontrano senza esclusione di colpi.
500 miliardi di dollari per Stargate: chi paga davvero il conto?
La grande domanda che tutti si pongono è: ma da dove arriveranno tutti questi soldi? Musk ha ragione a dire che il progetto è economicamente insostenibile?
I 500 miliardi di dollari necessari per Stargate non sono certo una cifra da poco, e Softbank, il principale finanziatore del progetto, non sembra avere tutte queste risorse a disposizione, come nota Musk.
Le fonti di finanziamento rimangono dunque un mistero, e questo alimenta i dubbi e i timori sulla solidità finanziaria dell’intero progetto. Si parla di prestiti bancari, di investitori esterni, ma anche del timore che si tratti di promesse non mantenute, o, peggio, di un modo per fare propaganda.
La mancanza di trasparenza, in questo senso, è un elemento che non ci deve sfuggire. È come se Stargate fosse un castello di carte, dove basta un soffio per farlo crollare. E noi, che lavoriamo nel mondo del web, dobbiamo capire se questo castello è costruito su fondamenta solide, o su una serie di promesse vuote, per proteggere i nostri affari.
Oltre a Soft Bank, come ti ho detto, gli altri due pilastri dell’operazione sono Oracle e OpenAI, vediamo nel dettaglio in che modo parteciperanno…
Oracle: il costruttore di Data Center al servizio dell’IA
Oracle, con il suo nome che evoca saggezza e conoscenza, è molto più di un’azienda di software: è l’architetto che progetta e costruisce le fondamenta di Stargate, i data center necessari per ospitare l’intelligenza artificiale, come riporta in modo esaustivo TechCrunch.
Larry Ellison, fondatore e presidente dell’azienda, non ha mai nascosto il suo entusiasmo per il progetto, sottolineando come Oracle, seppur senza la capacità di spesa delle altre società, giochi un ruolo fondamentale in questa grande sfida.
L’azienda texana non solo mette a disposizione la sua esperienza nella gestione di infrastrutture IT complesse, ma si impegna anche a fornire l’hardware e il software necessari per il funzionamento dei data center, con un investimento che si prevede raddoppierà, superando i 14 miliardi di dollari.
È come se Oracle non si limitasse a fornire la “casa” all’intelligenza artificiale, ma anche i “mattoni” per costruirla. E, come hanno notato gli analisti, il ruolo di Oracle in Stargate solidifica la posizione della sua infrastruttura cloud, OCI, come protagonista nel panorama dell’IA generativa.
L’importanza di Oracle nel progetto non è passata inosservata, tanto che le azioni della società sono aumentate del 7% dopo l’annuncio di Stargate, chiudendo a 172,27 dollari al New York Stock Exchange.
OpenAI: la mente dietro Stargate (e l’incubo di Musk!)
OpenAI, con il suo CEO Sam Altman, è il cuore di Stargate, l’azienda che ha acceso la miccia della rivoluzione dell’intelligenza artificiale con ChatGPT (e che ha fatto infuriare Musk, come hai visto).
In questo progetto, OpenAI non è solo un fornitore di tecnologia, ma anche un partner operativo che si occupa di supervisionare lo sviluppo dell’infrastruttura, come dice la società stessa su X. Altman, in più occasioni, ha sottolineato l’importanza di Stargate per lo sviluppo dell’IA, descrivendolo come un progetto che rappresenta un passo decisivo verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale sarà parte integrante delle nostre vite.
Ed è proprio per questo che OpenAI sarà la prima a ricevere i data center costruiti in Texas, per “iniziare ad addestrare il loro prossimo modello”. A differenza di Oracle e Microsoft, OpenAI non è quotata in borsa, essendo un’organizzazione di ricerca, il che la rende unica nel panorama dei protagonisti di Stargate.
Ma qual è il rapporto tra Microsoft e OpenAI? È stata davvero tagliata fuori da Stargate?
Microsoft tagliata fuori (apparentemente) agisce dietro le quinte
L’annuncio di Stargate ha messo in luce una crepa sempre più evidente nel rapporto tra Microsoft e OpenAI, una partnership che, fino a poco tempo fa, sembrava indissolubile.
Ma mentre dirigenti di spicco della Silicon Valley come Elon Musk, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Tim Cook e Sundar Pichai si univano a Donald Trump al Campidoglio degli Stati Uniti per la cerimonia di giuramento di lunedì, l’assenza di Microsoft non è passata inosservata…
Un’assenza tutt’altro che casuale, che rivela una crescente tensione tra le due aziende, come scrive TechCrunch. Da un lato, OpenAI, con il successo di ChatGPT, ha visto crescere a dismisura la propria fame di potenza di calcolo, dall’altro, Microsoft, pur avendo investito miliardi in infrastrutture AI, non è riuscita a soddisfare le richieste del suo partner.
Da qui, le dispute sulla capacità di calcolo e il desiderio di OpenAI di svincolarsi dall’esclusiva con Microsoft, per cercare risorse anche altrove. Sebbene Microsoft affermi che la partnership con OpenAI sia “forte e duratura”, la nascita di Stargate segna una svolta, con le due aziende che si avviano verso un futuro più indipendente, dove Microsoft non è più l’unico fornitore di infrastrutture per OpenAI e dove le dinamiche del mercato dell’intelligenza artificiale sono pronte a cambiare.
È come se la coppia più affiatata del mondo tech si fosse ritrovata a viaggiare su strade separate, ognuna con i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Ma, nonostante la “rottura”, Microsoft non vuole rinunciare al rapporto con OpenAI: il nuovo accordo, infatti, le garantisce il “diritto di prelazione” sulla capacità di cloud di OpenAI, consentendole di avere la prima opzione per ospitare i carichi di lavoro dell’azienda.
Inoltre, Microsoft continuerà a beneficiare della proprietà intellettuale di OpenAI per i suoi prodotti (come Copilot) e a condividere i ricavi derivanti dall’uso delle API di OpenAI, che resteranno esclusive di Azure.
Microsoft rimarrà quindi un investitore di peso in OpenAI, e intende continuare a beneficiare dell’aumento della sua valutazione.
Satya Nadella, CEO di Microsoft ha confermato durante un’intervista a CNBC che Microsoft sta lavorando anche su modelli proprietari, oltre a sfruttare al meglio l’accesso privilegiato a OpenAI, dichiarando che l’azienda investirà 80 miliardi di dollari ogni anno per la sua infrastruttura cloud.
E quando gli è stato chiesto dell’affermazione di Musk secondo cui Stargate non ha i fondi necessari, Nadella ha semplicemente risposto “Per quanto mi riguarda, io ho i miei 80 miliardi”.
In sostanza, Nadella ha cercato di dipingere un quadro di stabilità e collaborazione, sottolineando che il rapporto con OpenAI è più forte che mai, e che Microsoft continuerà a investire nell’intelligenza artificiale, sia attraverso la partnership con OpenAI, sia attraverso lo sviluppo di modelli proprietari. Beh, staremo a vedere…
Come influirà sul tuo business Stargate?
Ora, è fondamentale chiedersi: come influenzerà tutto questo il tuo lavoro? Se Stargate dovesse decollare, l’intelligenza artificiale potrebbe evolvere a una velocità mai vista prima, aprendo nuove opportunità, ma anche nuovi scenari competitivi.
Al contrario, un eventuale fallimento del progetto potrebbe rallentare lo sviluppo dell’IA, modificando le dinamiche di ricerca online e le strategie di posizionamento.
D’altronde, considerando le ambizioni di questo progetto, solo il tempo ci dirà se Trump avrà più fortuna rispetto a quando, nel 2017, annunciò con Foxconn la costruzione di una fabbrica in Wisconsin da 10 miliardi di dollari che, anziché creare 13.000 posti di lavoro, si è tradotta in un investimento ridotto a 672 milioni di dollari e meno di 1.500 impieghi.
Una struttura che alla fine, è diventata un hub di dati di Microsoft, focalizzato sulla formazione sull’intelligenza artificiale, un paradosso che ci ricorda quanto il mondo della tecnologia possa essere imprevedibile.
In questo scenario incerto, non puoi permetterti di rimanere uno spettatore passivo: devi adattare le tue strategie, ottimizzare il tuo sito web per i motori di ricerca basati sull’IA e investire in contenuti di qualità.
Le IA stanno già cambiando il marketing digitale. Stargate è solo una delle tante incognite del futuro, ma la tua capacità di adattamento, la tua prontezza nel cogliere le opportunità e la tua determinazione nel superare le sfide saranno le chiavi del tuo successo.
Non lasciarti spaventare dall’incertezza, ma usala come stimolo per crescere e migliorare: il futuro del search marketing non si fermerà solo per farti salire a bordo. Se senti di aver bisogno di una bussola per orientarti in questo nuovo mondo, non esitare a contattarmi.
Trump lancia Stargate: Domande & Risposte
Che cos’è il progetto Stargate?
Stargate è un’iniziativa da 500 miliardi di dollari lanciata dalla nuova amministrazione Trump per sviluppare infrastrutture avanzate di intelligenza artificiale negli Stati Uniti. Include un’alleanza tra colossi tecnologici come OpenAI, Oracle e Softbank, con l’obiettivo di consolidare la supremazia degli USA nel settore dell’IA, contrastando l’influenza crescente della Cina.
Quali aziende sono coinvolte nel progetto Stargate?
Il progetto coinvolge aziende di spicco come OpenAI, Oracle e Softbank, supportate anche da Microsoft, Nvidia e Arm. Ognuna di queste società contribuisce con le proprie competenze e risorse per sviluppare un’infrastruttura di intelligenza artificiale di ultima generazione.
Quali sono i dubbi espressi da Elon Musk su Stargate?
Elon Musk ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità finanziaria di Stargate, sostenendo che Softbank, il principale finanziatore, potrebbe non avere i fondi necessari per il progetto. Ha inoltre criticato le modalità di finanziamento e il coinvolgimento di alcuni partner, accusandoli di mancanza di trasparenza.
“Ma che ca**o?! 😅”
“Stargate o follia? 🤔”
“500 miliardi? Ma va!” 😂
“500 miliardi? Spero non sia solo un sogno!”
“500 miliardi? Mi ricorda i miei sogni da ragazzino! 😂”
Ma dai, 500 miliardi per un progetto di IA? Sembra un film di fantascienza! 😅 E se Musk ha ragione, potrebbe finire in un bel casino. Che ne pensi, Roberto? Ti sembra che ci siano davvero le basi per un successo?
“Ma chi ha i soldi per tutto questo? 😅”
“Futuro o follia?”
“Stargate: sogno o incubo? Chi lo sa! 🤷♂️”