Eccoci qui. Oggi parliamo della prima cosa che vedono i tuoi utenti quando cercano i tuoi contenuti sui motori di ricerca, il primo elemento che concorre a farti prendere (o perdere) visitatori dopo ore spese ad indicizzare un sito. Sì, è proprio lui, quello che ogni consulente SEO ottimizza sempre con cura: l’intramontabile title tag!
È impossibile infatti pensare di ottimizzare in modo efficace un contenuto web senza conoscere le regole e le tecniche per creare un title tag SEO friendly. Oggi, però, non mi limiterò a spiegarti come apparire su Google con un title tag “carino”. Nossignore, qui andremo molto più in profondità: trasformeremo questo tag nella tua nuova arma, quella con cui andare alla conquista della tanto meritata visibilità in rete.
Sei pronto a partire? Bene! Preparati ad una consulenza web abbastanza cicciotta sul title tag SEO.
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- Cos’è il title tag?
- Come trovare il title tag di una pagina?
- Qual è la differenza tra il title tag e il titolo della pagina?
- Perché il tag title e il tag H1 talvolta sono differenti?
- Come si creano dei tag title SEO friendly?
- Ogni tag title del tuo sito web deve essere unico
- Il tuo titolo deve contenere le tue parole chiave – ma senza esagerare
- Il tag title SEO deve essere breve e informativo
- Il titolo SEO deve essere coerente con il contenuto e altamente descrittivo
- Dubbio amletico: va inserito il dominio nel tag title?
- Il tuo titolo SEO deve essere rivolto agli utenti
- Ma come puoi fare in modo che i tag title, oltre ad essere SEO friendly, siano anche user friendly?
- Gli errori da non fare quando si vuole ottimizzare un titolo SEO
- Migliorare il title SEO… nel tempo
- Esempi di tag title efficaci
- Conclusione
Cos’è il title tag?
Come abbiamo visto nelle scorse settimane parlando dell’ottimizzazione del tag H1 e della meta description, quando si parla di tag è necessario sporcarsi le mani almeno un po’ con il linguaggio HTML.
Molto probabilmente tu per creare i contenuti del tuo sito web e del tuo blog utilizzi un CMS come WordPress, grazie al quale puoi costruire delle bellissime pagine senza sapere assolutamente nulla sul linguaggio HTML. Per capire i cardini della SEO, però, non può essere sufficiente una consulenza SEO, per quanto valida; al contrario, è necessario avere una conoscenza di base di questo linguaggio di markup. Devi dunque sapere che ogni pagina che vai a creare e a pubblicare su Internet, scritta in linguaggio HTML, contiene il proprio tag title inserito nella sezione “head” della pagina, racchiuso tra due tag <title>. Avremmo dunque una struttura del tipo:
<head> …..<title> Questo è il mio title tag </title></head>
Semplice, no?
Dunque, la stringa di testo che inserisci tra i due tag title – o che vai ad inserire nell’apposito campo del plugin Yoast per WordPress – viene mostrata agli utenti sulla SERP dei motori di ricerca, appena sopra alla URL e alla meta descrizione. Anche se spesso non ci si pensa, va sottolineato che il tag title di solito è anche il titolo che mostrano i social media nel momento in cui si va a condividere un contenuto web.
A differenza di altri tag SEO, inoltre, il title tag resta invariato nella stragrande maggioranza delle visualizzazioni attuate da Google, comprese quelle relative a Google AMP.
Come trovare il title tag di una pagina?
Partiamo dal presupposto fondamentale che il title tag non è necessariamente il titolo che viene riportato in cima alla pagina. Come ti ho già detto, questo elemento non viene necessariamente visualizzato nella pagina del contenuto, ma viene invece mostrato sui motori di ricerca e sulle eventuali condivisioni su Facebook, Twitter e compagnia bella.
Ma allora come puoi scoprire qual è il title tag di un pagina che stai visualizzando online? Ebbene, ci sono due metodi.
Il primo è questo: fai click destro con il mouse su un punto qualsiasi sulla pagina web. Puoi farlo anche qui, subito! Fai click sul pulsante destro e seleziona l’opzione “Visualizza sorgente pagina” (se utilizzi Firefox o Chrome).
Ti si aprirà una nuova finestra, dove ti si paleserà il linguaggio HTML che sta dietro a tutto quello che hai visto fino ad ora, il codice che dà forma e sostanza a questa pagina. Bene, ora tutto quello che devi fare è trovare la stringa compresa tra i due tag title. Per comodità ti consiglio di utilizzare la funzione “Trova” del tuo browser, così da individuare immediatamente la stringa che stai cercando.
Trovata? Bene, ora hai capito di cosa stiamo parlando oggi!
Un altro modo per visualizzare il codice HTML delle pagine web è aggiungere alla URL la seguente stringa: view-souce:indirizzo-della-pagina.com
Per scoprire il title tag di una pagina c’è poi un’altra strada, incredibilmente più veloce e meno macchinosa… talmente semplice che, se te l’avessi spiegata subito, non avresti mai perso tempo a cercare il tag title nella finestra sorgente!
(Perdonami, ma volevo proprio che mettessi la testa dentro il codice!)
Per scoprire il title tag di questa e di tutte le altre pagine online è infatti sufficiente posizionare il puntatore del mouse in alto, sul tab della tua scheda di navigazione.
Questo funziona con browser come Chrome, Safari e Firefox, e persino su Explorer, mannaggia a lui.
Qual è la differenza tra il title tag e il titolo della pagina?
Perché ti ho detto che per trovare il title tag di una pagina devi andare a ficcare il naso nel linguaggio HTML – oppure, in maniera fin troppo semplicistica, andare a sfiorare il tab della tua scheda di navigazione? Non bastava semplicemente guardare il titolo della pagina, ovvero quelle parole tipicamente scritte con un font bello grande, poste in cima al testo?
Fulmini e saette, assolutamente no! Scolpiscitelo bene nella mente: il tag title e il tag heading non sono la stessa cosa.
Cerca di seguirmi, perché questa che sto per spiegarti è una delle regole base del SEO Copywriting. Bisogna ammettere che sì, spesso e volentieri il contenuto di tag title e di tag heading coincidono. Ma NON sono affatto la medesima cosa. Il tag title è infatti così composto:
<title> Questo è il mio titletag </title>
Di contro, il tag heading nasce così:
<h1> Questo è il mio tag heading </h1>
La confusione viene acuita dal fatto che le piattaforme come WordPress creano in modo automatico il tag title replicando il contenuto utilizzato per il titolo del post o della pagina (per l’appunto, il tag H1). Tutto questo, ovviamente, per facilitare la vita degli utenti.
Allora, sono riuscito a dissipare almeno un po’ la nebbia?
A differenza del tag Heading H1, il tag title andrebbe sfruttato per cercare di acchiappare click sui risultati di ricerca. Il titolo della pagina invece – sempre opportunamente ottimizzato – dovrebbe essere esplicativo per i tuoi utenti.
È buona prassi ovviamente che i due elementi parlino la stessa lingua e che in entrambi si presentino delle co-occorrenze semantiche, ma non scordarti mai che tag title e H1 giocano due partite differenti.
Il tag title, a differenza del titolo di pagina, deve cercare di prendere click sulle SERP e aumentare le visite al sito.
Perché il tag title e il tag H1 talvolta sono differenti?
Chi ha letto il mio precedente post sull’ ottimizzazione del tag H1 in realtà conosce già la risposta. Un ripasso però non fa mai male, soprattutto quando si parla di elementi così importanti della SEO on page.
Scopri vita, morte e miracoli dell’ heading tag H1 con l’approfondimento: “L’ottimizzazione del tag H1″
Prima di tutto devo dirti che anche tu, proprio tu che non vuoi sporcarti le mani con il linguaggio HTML e che quindi utilizzi WordPress o un altro CMS per facilitarti la creazione di contenuti per il web, puoi comodamente differenziare il tag title e il tag H1 dei tuoi post e delle tue pagine.
Nel caso di WordPress ti basta installare il già citato e popolarissimo plugin Yoast SEO, che ti permette di controllare comodamente i principali tag del tuo sito web.
Bene. Ora che sai come differenziare il tag title e il tag H1 è il caso di spiegarti come, quando e perché dovresti farlo. Di certo questa operazione non è obbligatoria: questi due tag possono infatti essere lasciati sempre uguali, come preimpostato da WordPress. E però c’è da dire che…
Essendo le funzioni di questi due elementi molto, molto diverse, è naturale che, per ottimizzare al meglio una pagina, si tenda di tanto in tanto a ottimizzare un determinato aspetto del tag title lasciando immutato il tag H1.
Laddove infatti il tag heading si rivolge principalmente all’utente che è già arrivato in pagina, devi pensare al tag title soprattutto in ottica di resa sui motori di ricerca. Ma tutto questo lo vedremo meglio nei paragrafi seguenti, dove scoprirai anche come differenziare il SEO title della tua pagina.
Ricorda comunque che il tag title e il tag H1 svolgono entrambi una funzione essenziale: tenere agganciata l’attenzione dei tuoi lettori e convincerli a continuare a leggere la tua pagina. In questo caso, come in molti altri, la scrittura può davvero determinare il successo o la rovina della tua strategia SEO.
Se vuoi imparare a scrivere per farti amare dagli utenti e da Google, scopri il corso di Scrittura Visibile.
Come si creano dei tag title SEO friendly?
Ogni esperto SEO sulla faccia della terra sa bene che per avere dei title tag ottimizzati alla perfezione bisogna tenere in considerazione davvero parecchi fattori. Ecco allora, presto detto, tutto quello che devi sapere se vuoi realizzare dei titoli SEO super efficienti!
Ogni tag title del tuo sito web deve essere unico
Non puoi ripetere lo stesso titolo per due pagine distinte del tuo sito web, né per due post del tuo blog. Se lo facessi, infatti, manderesti in confusione i motori di ricerca, che andrebbero a considerare questa azione come un grave errore.
Sai cosa fanno i motori di ricerca quando non capiscono qualcosa? Semplice: penalizzano la pagina web in quanto, essendo poco chiara, potrebbe offrire scarso valore all’utente.
Quando realizzi i tag title delle tue pagine, dunque, devi cercare di metterti nei panni dei crawler di Google, quelli che nel processo di indicizzazione cercano di capire nel modo più rapido e preciso possibile il contenuto di una pagina. In sintesi, più il tuo tag title sarà esplicativo, maggiori saranno le possibilità di vedere il tuo contenuto in una buona posizione.
Il tuo titolo deve contenere le tue parole chiave – ma senza esagerare
Questo lo sanno davvero tutti. Nel tag title devono essere inserite le keyword per le quali ci si vuole posizionare sui motori di ricerca. Attenzione, però, in quanto non bisogna assolutamente esagerare e farsi prendere la mano dal keyword stuffing: ripetere più volte nel tag title la parola chiave e le sue variazioni fa imbestialire Google, che si sente preso in giro e decide dunque di penalizzare la pagina.
Insomma, fattene una ragione: gli anni Novanta sono finiti.
Il tag title SEO deve essere breve e informativo
Concisione e chiarezza: ecco quali sono i criteri da tenere a mente quanto si crea un buon titolo SEO per un contenuto web. In una manciata di parole si deve riuscire a esprimere quanto contenuto in una pagina.
Ma perché bisogna per forza essere brevi? Semplice: perché Google, sulla SERP, mette a disposizione del tag title uno spazio piuttosto limitato. Sicuramente non vuoi che il tuo tag title sia tagliato a metà dai motori di ricerca, non è vero? Allora gioca d’anticipo e riducilo tu stesso ad una stringa che possa essere contenuta alla perfezione dalla SERP di Google. In questo modo donerai ai tuoi visitatori una user experience ottimale fin dal motore di ricerca!
La lunghezza perfetta del tag title è compresa tra i 50 e i 60 caratteri.
Il titolo SEO deve essere coerente con il contenuto e altamente descrittivo
Qualcuno potrebbe pensare che, visto che i crawler dei motori di ricerca danno grande importanza al tag title, possa essere conveniente inserire qualcosa di altamente attraente in quella breve stringa, a prescindere da quello che effettivamente contiene il testo. Per esempio, io potrei cercare di fregare Google – e anche gli utenti – intitolando questo post “La guida SEO definitiva“.
Cosa accadrebbe? Gli utenti in arrivo su questa pagina dopo essere passati dalla SERP di Google si accorgerebbero nel giro di pochi secondi di essere stati raggirati e di non avere per nulla sotto gli occhi una guida SEO completa. Risultato? Tutti quegli utenti lascerebbero la pagina dopo pochi secondi. Google, che negli anni è diventato sempre più intelligente, tiene in gran conto il comportamento degli utenti, e quindi finirebbe per penalizzare quella pagina.
Come è possibile? Semplice. Il processo che porta tanti utenti a cliccare su una pagina sulla SERP per poi abbandonarla subito dopo, evidentemente delusi dai suoi effettivi contenuti, viene chiamato Pogo-sticking, e Google ha imparato a riconoscerlo.
Se i tempi di permanenza su una pagina sono penosi, quella stessa pagina non può che essere pessima o deludente, e per questo va penalizzata.
Per tornare a noi, ricorda dunque che se il tuo tag title non è coerente con il reale contenuto della tua pagina quest’ultima verrà molto probabilmente penalizzata, prima dagli utenti e poi da Google.
Dubbio amletico: va inserito il dominio nel tag title?
Ti piacerebbe che nel mondo della SEO ci fossero sempre e comunque delle risposte precise, valide per tutte le più differenti casistiche, vero? Beh, piacerebbe anche a me… ma il divertimento sta proprio nel trovare le migliori soluzioni per ogni occasione!
Come avrai capito, non esiste una risposta certa a questa domanda: talvolta il nome del dominio o del brand va inserito nel tag title, altre volte no. Sono due i casi nei quali, a mio avviso, conviene inserire il nome del dominio o del tuo brand nel titolo SEO:
- Vale sicuramente la pena inserire il nome dominio nel title della tua homepage
- Se hai un brand conosciuto e forte dovresti certamente inserire il dominio nel titolo per dare maggiore potenza allo snippet che compare sui motori di ricerca
Ti dirò di più. I brand più popolari, quelli che sono riconosciuti universalmente come leader del proprio settore, dovrebbero mettere il proprio nome non tanto alla fine del tag title quanto piuttosto all’inizio, così possono sbaragliare la concorrenza già alla prima occhiata!
Il tuo titolo SEO deve essere rivolto agli utenti
Poco sopra ti ho detto che quando crei il tuo tag title devi pensare al Google crawler. È verissimo, ma prima di pensare a Google, Bing e Yahoo! ti consiglio di metterti nei panni degli utenti.
La tua pagina, ipoteticamente parlando, potrebbe essere ottimizzata alla perfezione per i motori di ricerca, ma potrebbe risultare persuasiva quanto un sasso in un acciottolato. Per assurdo, potresti persino riuscire a piazzare un tuo contenuto nella prima pagina di Google, ma se il tuo tag title non è sufficientemente interessante rischieresti comunque di non aver alcun visitatore, in quanto tutti finirebbero per essere attratti dai titoli dei tuoi competitor.
Ma come puoi fare in modo che i tag title, oltre ad essere SEO friendly, siano anche user friendly?
Per prima cosa, devi pensare che i tuoi potenziali clienti. I tuoi utenti, sono fondamentalmente – strano a dirsi – delle persone, come te e come me. E sai cosa differenzia noi umani dagli algoritmi di Google? Beh, sì, parecchie cose… ma, soprattutto, sono le emozioni a renderci unici.
Per questo quando scriviamo dei testi per il web (e quindi anche i tag title) dobbiamo mirare ad emozionare l’utente, usando delle parole capaci di far nascere sensazioni utili al nostro scopo. “Fantastico”, “sbalorditivo”, “sensazionale”, “sorprendente”, ma anche “cuore”, “felicità”, “eroe”, “coraggio” sono tutti termini che innescano delle emozioni forti, e che quindi possono intrigare i nostri utenti. “Meraviglioso”, non è vero?
Per essere User Friendly, in linea generale, i tag title devono riuscire ad attirare lo sguardo degli utenti differenziandosi dagli altri, dando l’impressione di offrire qualcosa di più. In questo senso, alcune indagini hanno dimostrato che i tag title che contengono delle parentesi hanno in media delle performance migliori. Invece di scrivere semplicemente “Guida all’ottimizzazione del tag title” potresti dunque optare per “Guida all’ottimizzazione del tag title (step by step)”. Chiaro, no?
Vorresti sfruttare appieno il potere delle parole per guadagnare posizioni in SERP? Credo di avere la soluzione che fa per te: io lo chiamo “metodo Scrittura Visibile”. Dacci un’occhiata!
Gli errori da non fare quando si vuole ottimizzare un titolo SEO
Finora abbiamo visto tutte le migliori tecniche per avere dei tag title perfettamente ottimizzati. Quali sono, invece, le scelte che possono seriamente compromettere il successo del nostro titolo SEO?
Ebbene, per trovare dei cattivissimi esempi è sufficiente fare una qualsiasi ricerca su Google, spostarsi verso la terza/ la quarta/ l’ottantesima/ la centoquarantottesima pagina e dare un’occhiata ai risultati. Ma ci sono altri tranelli nei quali è possibile cadere spinti da buoni propositi, con risultati decisamente deludenti…
Va sottolineato che, quando si ha a che fare con Google, non è raro ritrovarsi a dover correggere quello che fino a qualche mese prima era permesso, se non addirittura consigliato. Prendiamo per esempio le long tail keyword: tempo fa non era raro incrociare guide SEO online che consigliavano di utilizzarle per creare dei tag title particolarmente potenti e mirati. A partire dall’introduzione di Rank Brain, però, ci si è accorti che questa tecnica poteva esser vista come una forzatura. Da allora si tendono ad usare le long tail keyword come parte del title tag, non come title tag a sé stante.
Un altro errore inconsapevole è quello di realizzare dei tag title uguali a quelli degli altri concorrenti. Pensiamo ad una pagina che contiene una guida SEO: la tentazione di intitolarla semplicemente “Guida SEO” sarebbe fortissima, ma quanti altri concorrenti avranno già creato delle pagine con lo stesso titolo? Guarda questa SERP. Quale tra i primi 3 risultati cattura subito e per primo la tua attenzione?
Insomma è sempre meglio puntare sull’originalità, anche perché Google vuole offrire il migliore dei servizi ai suoi utenti se quindi i rifiuta di accumulare nella sua prima pagina una serie di risultati con titoli uguali. Se vuoi avere buone chance di posizionare bene i tuoi contenuti su Google, il mio consiglio spassionato è di controllare bene quanto fatto dai tuoi concorrenti prima di decidere quale tag title utilizzare.
Migliorare il title SEO… nel tempo
Il bello della SEO è che c’è sempre la possibilità di migliorare e di migliorarsi. Il tag title non è come un diamante: non è per sempre! Questo significa che puoi tornare dopo un po’ di tempo sul titolo per ottimizzarlo ulteriormente…ma non certo a caso, né seguendo il puro e semplice istinto. Ottimizzare un elemento SEO del nostro articolo tempo dopo averlo pubblicato ci dà infatti la possibilità di controllare per quali ricerche il nostro articolo funziona meglio e muoverci di conseguenza.
Ipotizziamo che io abbia scritto un post con tag title “10 consigli per la pasta alla carbonara”. Dopo qualche mese, loggandomi in SEMRUSH, posso andare a vedere per quali parole chiave il mio post culinario si sta posizionando. Ecco, magari potrei scoprire che quello stesso post è arrivato in seconda pagina su Google per la ricerca “trucchi carbonara perfetta”. Con questi dati inconfutabili alla mano potrei decidere di mutare il titolo SEO in “10 trucchi per una pasta alla carbonara perfetta” così da avere buone speranze di vedere la pagina zompare in avanti sulla SERP di Google. Chiaro, no?
Tutto sta, ovviamente, nella tua disponibilità a tornare su degli articoli passati per ottimizzarli ulteriormente, partendo stavolta da dati certi relativi al comportamento degli utenti.
Esempi di tag title efficaci
Se sei giunta/o sino a qui è molto probabile che in questo momento tu stia pensando: tutto molto bello, ma non potresti farmi qualche esempio?
Assolutamente sì! Ma prima voglio fare di più. Ti voglio regalare una dritta preziosa su come trovare sempre un’ infinità di spunti per scrivere i tag title delle tue pagine.
Esistono dei contesti dove la scrittura del tag title è una vera e propria religione. Ricordi quando ti dicevo che da lui dipendono i click che prendiamo in SERP? Ecco, tutto questo (come puoi ben immaginare) risulta determinante negli annunci pubblicitari rivolti alla rete search su Google Ads. Nelle inserzioni trovi davvero tanti titoli; io personalmente mi segno quelli che catturano la mia attenzione per poi cercare di “smontarli” e produrre varianti utili alle mie pagine.
Trovarli è semplice. Più una chiave è competitiva, tanto più dietro l’annuncio ci sarà una cintura nera del copywriting! Eccoti un esempio:
Come vedi tutti i siti in questione sono decisamente competitivi, ma tutti questi annunci utilizzano per lo più 2 pattern.
Ecco il primo: {Parola chiave} {vantaggio per l’utente} {brand}
Ecco il secondo: {Parola chiave} {chiamata all’azione}
Prendiamo ora il primo e rimoduliamolo per il nostro articolo sul perfezionamento del tag H1.
Scopri scarpe | Spedizione e reso gratuiti | Brand.
Scopri il Tag title | Guadagna più click in Serp | Roberto Serra.
Ora aggiustiamolo un pelino, dato che il nostro non è un annuncio. Il risultato sarà il seguente:
Scopri il Tag Title e guadagna +click su Google | Roberto Serra
Ecco come risulterà in SERP.
Non male, vero? Semplice ed efficace!
Conclusione
Il tag title è uno dei fattori più importanti per quanto riguarda la SEO. Lo era 15 anni fa e lo è ancora oggi – il che, viste le continue migliorie negli algoritmi di Google, è sicuramente degno di nota.
A differenza di quanto accade con il tag heading H1, il title influenza direttamente il motore di ricerca perché va a spiegare immediatamente il contenuto di una pagina. Allo stesso tempo il titolo SEO ha una grande importanza anche per gli utenti che, scorrendo le SERP, sono alla ricerca del titolo più accattivante.
Da tutte queste considerazioni puoi sicuramente capire che sì, vale veramente la pena spendere un po’ di tempo per realizzare dei titoli SEO user friendly!