Seo  

Come funziona il posizionamento SEO?

Nel posizionamento SEO non ci sono misteri da svelare, ma concretamente come funziona?

Quando guardi i risultati di Google e il tuo sito non appare nemmeno dopo aver alzato un altarino agli dèi di Internet in azienda, forse è il caso di approfondire come funziona il posizionamento SEO (si perché se come ultima spiaggia stavi pensando di rivolgerti a un esorcista per scacciare gli spiriti maligni dal tuo server, sappi che in questi casi sembra funzioni meglio contattare un consulente SEO).

Negli ultimi anni sono venuti da me diversi imprenditori con una cosa in comune: erano confusi e delusi del fatto che il posizionamento rappresenti un’opportunità sempre e solo per gli altri. 

Forse è accaduto perché qualcuno ha cercato di convincere tutti che bastasse affidarsi alle to do list propinate sui social (del tipo “i 10 trucchi segreti da usare per essere primi su Gugol subbito”), per fare in modo di scalare i risultati di ricerca.

Ma il punto è che ricevere visibilità e click da Google non ha niente a che fare con to do list, metodi esoterici o connessioni mistiche col Divin Algoritmo. Se proprio vuoi iscriverti a una setta per ottenere il traffico sul sito aziendale, ne conosco una che spacca per davvero: quella delle strategie SEO basate sull’analisi dei dati.

Da che ho memoria nient’altro ha mai funzionato sui progetti dei miei clienti per portare traffico e conversioni sui loro siti aziendali e ora leggi il resto dell’articolo ti spiegherò i come e i perché.

Perché non puoi fregartene del posizionamento SEO, spiegato coi dati

Capire come funziona il posizionamento SEO è importante perché è un’opportunità che davvero non ti conviene ignorare: lo dicono i dati.

perchè il posizionamento SEo conta quanto le ads

Anche se fai advertising e pensi che del posizionamento puoi fare a meno (come suggerisce pacatamente il buon Maccio qua sopra), forse trascuri il fatto che:

  1. rinunci a circa il 92% di tutti i potenziali click: gli utenti infatti non amano cliccare sugli annunci, al contrario il 70% delle persone sceglie di visitare uno dei siti nella top tre organica;
  2. se rinunci a lavorare sul posizionamento stai lasciando grossi spazi di visibilità e mercato ai tuoi competitori;
  3. lavorare sul sito in vista del posizionamento SEO valorizza al massimo l’unico asset digitale di cui tu e la tua azienda siete i soli e unici proprietari: il sito web;
  4. se ci pensi chi occupa la top tre si accaparra tutto il branding e l’autorevolezza derivante dal fatto di essere il punto di riferimento in una data nicchia di ricerche su Google, non è roba da poco.

Analizza un attimo l’immagine qua sotto per renderti conto di quello che succede su ciascun risultato di ricerca (organico e non) in termini di CTR (click through rate – percentuale di click su un dato risultato di ricerca).

Immagine ripresa da FirstPageSage

Qui è stata presa in esame da FirstPageSage (nota realtà di digital marketing e divulgazione SEO di San Francisco – USA) una parola chiave che esprime un interesse ibrido da parte degli utenti: raccolta di informazioni e possibile interesse all’acquisto di una piattaforma per la raccolta dei dati della clientela.

Poco sopra il 3% degli utenti preferisce i risultati pubblicitari per questa query, il resto vanno dritti dritti sui risultati organici; mediamente è così per tutte le query di ricerca.

Ora, il mio punto non è dirti “vedi che devi fare SEO perché le ADS non se le fila nessuno”. Più che altro voglio mostrarti coi fatti a cosa stai rinunciando quando scegli di ignorare le opportunità del posizionamento SEO.

Non mi dilungherò oltre su questo punto che è davvero palese.

Piuttosto è ora di spiegarti come funziona il sistema di classificazione di Google, ovvero come, quando e perché big G, unica divinità incontrastata dei motori di ricerca, decide di concedere il superpotere della visibilità a pochi eletti.

Come è nato il sistema di ranking di Google e su cosa si basa?

Spiegare come funziona il posizionamento SEO è, in sostanza, spiegare come funziona Google; è proprio dallo studio del motore di ricerca che sono partito anche io anni fa, quando quasi non esisteva nemmeno la parola SEO per definire la professione.

Ma, dunque, come funziona Google? E come ha fatto, più o meno dal 2000/2001, a diventare il motore di ricerca numero uno al mondo?

Semplice: era ed è il migliore nell’offrire i risultati di ricerca più pertinenti in risposta agli input degli utenti.

Devi immaginare che intorno al ‘98 – anno di nascita di Google -, la scena dei motori di ricerca era dominata da aziende come Yahoo e AltaVista. I loro prodotti offrivano un’esperienza di navigazione decente, ma acerba e soprattutto nemmeno paragonabile a quello che stava per arrivare sul mercato in quello stesso anno…

Larry Page e Sergey Brin (i fondatori di Google) lanciarono l’algoritmo PageRank.

Alcuni dicono che Google sia Dio. Altri dicono che Google sia Satana. Ma se pensano che Google sia troppo potente, ricordate che, a differenza di altre aziende, con i motori di ricerca basta un solo clic per passare a un altro motore di ricerca.

Sergey Brin

Posso dire tranquillamente che il PageRank ha rivoluzionato per sempre la ricerca su internet: è stato il primo algoritmo a utilizzare i link come fattore significativo nel ranking dei motori di ricerca.

Il suo impatto è stato tale che in un decennio Google è passato da startup a dominare circa il 90% delle ricerche del mondo occidentale su Internet. Un evento miracoloso?

Beh, forse non mi azzarderei a paragonarlo alla moltiplicazione dei pani e dei pesci sulla riva del mare di Galilea da parte di Gesù (😂), però ti immagini la faccia di quelli che finalmente potevano trovare (grazie a Google) risposte veloci e precise a domande cruciali per la loro esistenza, quali:

  • Perché il gatto mi fissa mentre sono in bagno
  • È vero che i pinguini non hanno le ginocchia
  • Perché sento il rumore del mare nella conchiglia

Scherzi a parte, prima di Google e del PageRank non era affatto semplice trovare risposte veloci e pertinenti sul web per qualsiasi tematica.

Ma spostandoci più nel dettaglio, se ricordi, prima ho toccato un punto: ho nominato i link, o più precisamente dovrei dire i backlink

È importantissimo soffermarci su questo un secondo, perché ancora oggi gran parte del posizionamento SEO dipende proprio da questo elemento. Voglio parlartene nel prossimo paragrafo insieme a un’analisi rapida degli altri meccanismo di posizionamento.

La SEO Richiede davvero tempo?

Non esiste niente di peggio che iniziare un progetto e vederlo sospeso dopo qualche mese…

E sai quando succede questo?

Quando gli obiettivi non sono chiari sin dall’inizio.

Nella SEO, si discute spesso della necessità di “tempo” per raggiungere “risultati significativi”. Tuttavia, il concetto di “tempo necessario” non ha quasi mai un senso compiuto…

  • Cosa significa esattamente “ci vuole tempo”?
  • Quanto è considerato “molto tempo”?
  • E quanto, invece, è “poco tempo”?

La frequente menzione di questo fattore ha, a mio avviso, generato confusione.

Diciamo allora le cose come stanno.

Ci sono due fattori principali che influenzano il tempo richiesto per raggiungere gli obiettivi: il budget a disposizione e il livello di competizione (concorrenza diretta).

Curioso se ne parli sempre molto poco, non trovi?

Considerare la SEO esclusivamente in termini tecnici porta a trascurare aspetti fondamentali legati agli obiettivi. Un progetto tecnicamente ineccepibile/ricco di contenuti ma privo di obiettivi chiari difficilmente raggiungerà il successo.

Chi fa impresa sa bene quanto sia cruciale sapere con precisione quale direzione seguire. Ma quando si parla di SEO in molti tendono a scordarsene.

È inutile dire “ci vuole tempo” se non si aggiunge

Per cosa?
Per arrivare dove?

Per esempio, un’azienda con un budget di 10 milioni di euro in un mercato poco competitivo potrà vedere risultati rapidamente. Al contrario, un’azienda con un budget di 10.000 euro all’anno in un mercato fortemente competitivo incontrerà molte più difficoltà, e in alcuni casi potrebbe non raggiungere affatto gli obiettivi prefissati.

Definire i giusti obiettivi significa realizzare il 50% del lavoro (risparmiando un sacco di tempo).

E come si fa a trovare i giusti obiettivi?

Conducendo un’analisi di mercato approfondita che consente non solo valutare la situazione attuale del sito, ma anche di comprendere il contesto di mercato, la concorrenza e gli obiettivi REALISTICAMENTE perseguibili in base alle proprie risorse e al proprio mercato.

Questo tipo di analisi, basata su dati solidi e un’esplorazione dettagliata dei numeri, è fondamentale per fornire indicazioni concrete.

Senza capire questi presupposti è inutile ripetere che nel posizionamento SEO “ci vuole tempo”.

I backlink e gli altri 200 (?) fattori che determinano il posizionamento SEO

Il posizionamento SEO, si dice si basi su oltre 200 cosiddetti “fattori di ranking. Non so se sono proprio così tanti, ma ti assicuro che comunque è una roba davvero complessa (specie oggi che l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando tutto).

Molti sono ancora convinti che a decidere i destini di un sito aziendale sia L’algoritmo di Google, ma la verità è che questo non esiste. Semmai esistono GLI algoritmi che, agendo tutti in contemporanea e valutando una miriade di variabili, decidono chi viene prima e chi dopo, mostrandoti infine quei 10 link blu. 

In sostanza, Google impiega immani risorse di calcolo per eseguire ogni giorno la scansione di miliardi di pagine web. Se ci pensi è un bel rebus stabilire, poi, chi ha diritto alla visibilità in quanto risorsa affidabile e pertinente: è qui che l’analisi dei backlink delle pagine entra in gioco.

Per capire perché questo sistema funziona, rispondi a questa domanda: cosa fai tu stesso quando devi scegliere un fornitore di qualsiasi prodotto o servizio per la tua azienda? 

No, la risposta non è “vado sulle pagine gialle”. Un po’ come tutti la prima cosa che fai è chiedere referenze a un collega imprenditore (o magari nella tua cerchia di amici) che sai potrebbe aver già affrontato il problema in passato.

Lo fai perché sai che ti puoi FIDARE di quella persona e del suo giudizio.

Ecco, Google ha risolto il problema del trust e della fiducia verso le pagine web, in gran parte, grazie all’analisi delle referenze esterne alla pagina stessa: e cioè i backlink che puntano verso di essa.

Se tanti webmaster di siti più o meno autorevoli hanno deciso di linkare tutti la stessa pagina di un altro sito per approfondire uno specifico argomento: eureka! Quella pagina deve necessariamente essere rilevante ed esaustiva in merito.

i backlink che puntano da siti esterni verso il tuo sito sono il principale fattore di posizionamento SEO

Per questa ragione, nel ‘98 come oggi, ricevere collegamenti (in maniera “naturale” o andando a chiederli) è uno dei modi migliori per vedere le tue pagine rankare sui motori di ricerca: a parità di fattori è molto probabile che Google scelga il sito con il miglior profilo complessivo di collegamenti esterni.

Certo, per riuscire a sfruttare al meglio il potere dei link è fondamentale scegliere un servizio di link building all’altezza. Questo perché, se fai le cose male, Google ci mette X a bollarti come peccatore e confinare il tuo sito nel peggiore dei gironi danteschi.

Questo perché Google sa che noi sappiamo (che i link servono come il pane) e non vuole che queste tecniche siano usate al solo scopo di manipolare i risultati di ricerca. 

Infatti te lo dico chiaramente: non pensare nemmeno per un secondo che basti acquisire backlink per fregare Google e rankare come se non ci fosse un domani. 

Forse un decennio fa avresti avuto ragione… Ma oggi come oggi il posizionamento SEO è diventata cosa ben più raffinata. 

Google è come quel tipo di prete che sa che non c’è da fidarsi troppo di quello che gli racconti durante la confessione. Dunque fa grandi sforzi per conoscere vita, morte e miracoli del tuo sito e di tutte le figure ad esso correlate (valutando ad esempio l’authorship autore) prima di concederti il via libera alla prima pagina dei risultati di ricerca.

Ok ci siamo, ora conosci il principale fattore esterno di posizionamento SEO per il tuo sito web, ma cos’è davvero importante fare all’interno del sito (on-site) per aumentare le chance che Google ti prenda in considerazione? 

Le azioni on-site che agevolano il posizionamento SEO

Fino ad ora abbiamo parlato quasi solo di backlink, ma sono partito da lì per mettere subito al centro quello che davvero conta in termini di posizionamento SEO: l’autorevolezza, l’affidabilità e la pertinenza di un sito web (di cui i link sono una grande testimonianza).

Il posizionamento, in definitiva, può avvenire solo in presenza di questi elementi di fiducia, ma come si costruiscono? Cosa è necessario fare all’interno del tuo sito aziendale o e-commerce per aumentare le probabilità che si posizioni?

Ci arrivo subito, prima però è necessario fare una distinzione su un concetto chiave dove regna una grandissima confusione: la differenza tra posizionamento e indicizzazione.

  1. Indicizzazione: si riferisce al processo mediante il quale i motori di ricerca, come Google, scoprono e archiviano le informazioni sulle pagine web. Durante questo processo, i crawler di Google esplorano il sito, leggono i suoi contenuti e li archiviano nell’indice del motore di ricerca. Questo è un prerequisito perché una pagina possa apparire nei risultati di ricerca.
  2. Posizionamento SEO: dopo che una pagina è stata indicizzata, il posizionamento si riferisce al processo di miglioramento della sua visibilità e della sua posizione nei risultati di ricerca.

Ma andiamo oltre: posto che probabilmente andare a Mountain View per agitare un crocifisso in faccia ai dirigenti di Google urlando frasi sconnesse in latino, potrebbe risultare inefficace per arrivare in top 3 (😂), quello che bisogna fare on-site per innescare i meccanismi del posizionamento, te lo riassumo così:

#️⃣🔧AZIONE ON-SITE🤔PERCHÈ SI FA👩‍💻COSA SI FA
1Ottimizzazione
tecnica del sito
presupposto fondamentale a qualsiasi chance di posizionamento SEO è l’ottimizzazione tecnica,
attività che al contrario di quanto si pensi ha ben poco a che fare con interventi sul codice HTML, CSS etc.
Serve a rendere il sito agile, performante, privo di errori tecnici.
Miglioramento della Velocità del Sito / Responsive Design per la Compatibilità Mobile / Struttura URL e Navigazione / Uso di Tag HTML Appropriati / Implementazione di SSL/HTTPS / Miglioramento dell’Architettura del Sito / Ottimizzazione dei File Robots.txt e Sitemap.xml / Gestione dei Codici di Stato HTTP / Eliminazione del Contenuto Duplicato / Implementazione dei Dati Strutturati
2Ottimizzazione dei contenutiuna volta sbolognate le questioni tecniche è il momento di lavorare sui contenuti. Ti serve un sito ricco di pagine di qualità, curate a livello quasi maniacale per rispondere alle esigenze degli utenti che le visiteranno e che siano risorse affidabili, aggiornate, grondanti di quel valore di cui tanto si parla, ma che poi nessuno ci mette.
Ricerca delle Parole Chiave / Utilizzo di Titoli e Meta Descrizioni Efficaci / Utilizzo di Intestazioni (H1, H2, H3, ecc.) / Qualità e Originalità dei Contenuti / Ottimizzazione delle Immagini (tag alt e titoli) / Aggiornamenti Regolari del Contenuto / Coerenza con l’Argomento/ Intenzione di Ricerca / Link Interni a Contenuti Correlati / Citazioni e Riferimenti Esterni Affidabili / Topical Authority
3Struttura del sito e usabilitàse infine si riesce a racchiudere tutto questo in un sito piacevole esteticamente, con una buona alberatura, percorsi di navigazione e conversione ottimizzati e un’esperienza utente di alto livello: il cerchio è chiuso.Design Responsive e Compatibilità Mobile / Navigazione Intuitiva e Facile da Usare / Velocità di Caricamento della Pagina / Architettura Logica del Sito / Uso Corretto dei Breadcrumbs / Accessibilità del Sito (compresa l’usabilità per disabili) / URL Chiari e Descrittivi / Errori Minimi (404, ecc.) / Schemi di Colori e Font Leggibili / Riduzione del Numero di Click Necessari

Da questa tabella spero tu abbia capito che non ci sono modi per arrivare automaticamente nei primi risultati. Si tratta proprio di fare un lavoro serio per attirare Google e dargli tutti i segnali possibili di affidabilità e qualità.

Il posizionamento SEO secondo la mia esperienza

Come hai compreso, questo contenuto ha voluto essere una summa di come funziona il posizionamento e le azioni necessarie per ottenerlo. 

Avrai notato anche che per approfondire ogni singolo aspetto ci vorrebbe un intero libro (forse più di uno 😅), ma il punto non è questo. 

Se nella vita hai una società di consulenze, vendi macchinari industriali o non so cosa, difficilmente ti interesserai al posizionamento SEO come disciplina nel dettaglio, se non per curiosità.

Quello che però vorrei ti portassi a casa (e che vorrei gridare ogni volta che leggo un nuovo post su nuove strane teorie di posizionamento) è che la SEO non è solo un insieme di domande a caso a cui gli espertoni là fuori rispondono sempre “dipende”, ma un METODO di approccio al web.

meme sul posizionamento SEO, gli esperti rispondono sempre dipende
Tu non lo sai ma nel settore questa cosa è DAVVERO diventata un meme 😂😂😂

Dal mio punto di vista il posizionamento è un viaggio, non solo una destinazione.

Il successo in questo canale di marketing non deriva mai da sedute spiritiche o riti vudù, ma dall’analisi accurata dei dati e dalla realizzazione di strategie mirate:

  • Non è un gioco di fortuna
  • Non è “mettere keyword negli articoli”
  • Non è fare 20 contenuti al giorno
  • Non è comprare backlink un tanto al kilo
  • Non è affidarsi a chi ti promette che arriverai in top 3 per le tue business keyword entro 2/3 mesi

Piuttosto, il posizionamento è il risultato di un lavoro meticoloso e costante, basato sull’evidenza e sulla conoscenza approfondita delle dinamiche del web

In questa disciplina, spesso è la cura del dettaglio a fare la differenza: ogni aspetto del sito, dalla tecnica ai contenuti, contribuisce al posizionamento. E ogni scelta, dalla link building alla user experience, è un tassello di un mosaico più ampio, il cui obiettivo è non solo essere visti, ma essere percepiti come rilevanti e autorevoli nella propria nicchia

In definitiva, il posizionamento SEO è un viaggio di scoperta, innovazione e adattamento costante, un percorso in cui si impara ogni giorno a comunicare meglio e più efficacemente in un mondo digitale che evolve così veloce da farti girare la testa.

E allora, alla fine di questo sermone, se ancora ti ritrovi a pensare che pregare sia la strategia migliore affinché il tuo sito appaia nei sacri ranking di Google, vuol dire che ho sbagliato tutto nella vita e ti ringrazio per avermelo fatto capire 🤣.

Se invece sono riuscito a farti percepire quanto possa essere complessa la tua scalata ai risultati di ricerca e che il “fai da te” è pericoloso nella SEO, sappi che puoi sempre pensare di contattarmi.

Non sono di quelli che promettono miracoli, ma quello che posso dirti è che grazie alla mia fede nei dati (e alle mie indagini di mercato) come minimo saprò risparmiarti sprechi di tempo e denaro in strategie che non funzionano per il tuo business!

🏆 Take Aways…

  1. Nel posizionamento SEO non ci sono segreti, conta solo l’analisi dei dati e la strategia per poter rankare nei risultati di ricerca.
  2. I backlink sono alla base dei meccanismi di posizionamento SEO e ancora oggi sono il fattore che influenza maggiormente il riconoscimento dell’autorevolezza di un sito e quindi il ranking.
  3. I fattori che influenzano il posizionamento sono oltre 200 e non si conoscono tutti nel dettaglio, ma più di tutto conta lavorare con qualità sul proprio sito per un lungo periodo di tempo, aumentando così le chance di essere premiati da Google.
  4. Ancora oggi gli utenti preferiscono di gran lunga valutare i risultati organici piuttosto che cliccare sugli annunci pubblicitari, quindi la presenza nei risultati organici è ancora fondamentale per avere visibilità.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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