3 strumenti imperdibili per trovare parole chiave nella tua prossima keyword research
Ok, qui parliamo di keyword research. Ancora meglio, tu sei qui perché stai cercando strumenti clamorosi per aiutarti nella ricerca delle parole chiave, giusto?
Prima di proseguire, fermati un secondo e rispondi alla mia domanda. Come mangeresti un piatto di spaghetti al sugo se non avessero inventato le forchette? Te lo dico io. Con delle mani completamente sbrodolate e il sugo che ti cola sino al gomito!
Perché questo esempio? Solo per dirti che senza i giusti strumenti anche le cose più semplici sfoceranno in un gran casino.
Probabilmente ti sei chiesto un sacco di volte da dove iniziare. Vuoi portare a casa nuovi clienti, richieste e visite. Passi trilioni di ore davanti ad un monitor, ma a fine giornata ti rendi conto di aver scordato almeno tre quarti di tutto ciò che hai letto/visto. Cosa ben peggiore: è tutto praticamente identico a quando avevi iniziato.
Perché lo so? Perché ci sono passato prima di te. Ed ecco dove voglio arrivare: se vuoi davvero portarti quello che hai sempre sognato per il tuo progetto, se intendi davvero concretizzare i tuoi sforzi e prenderti le giuste e sacrosante soddisfazioni…
- Devi iniziare a pensare in maniera pragmatica
- Devi concludere ciò che inizi
- Devi iniziare avendo dati alla mano
Questo è esattamente ciò che fa la differenza. Nessun trucco segreto, niente Sacro Graal, niente soluzione magica. Ci devi mettere concentrazione, testa e ovviamente i giusti strumenti. Ecco perché ho deciso di parlarti di 3 tool potentissimi che ti permetteranno di capire esattamente:
- Ciò che le persone cercano su Google
- Quante volte una di queste parole viene cercata su base mensile
- Chi si sta portando a casa quel traffico e (se ci metti testa) come ha fatto per arrivare là, proprio dove vorresti stare tu
Partiamo dall’inizio. Gli strumenti SEO sono il tuo lasciapassare per la scalata delle posizioni in SERP: non usarli sarebbe come tentare la traversata oceanica con un kayak. Ti basti pensare che da una recente ricerca condotta da SparkToro (a firma di Rand Fishkin) è emerso che oramai il 50% delle ricerche non produce alcun click.
Facile comprendere le conseguenze: guadagnare del traffico organico oggi è sempre più difficile. Sbagliare dunque non è un opzione!
Credimi, non sto esagerando. Per quanto un sito web possa portare i primi risultati in tempi anche brevi, senza la giusta strumentazione le visualizzazioni non cresceranno mai. E sai cosa succede se un sito non cresce? È destinato automaticamente a morire, con una lunga e tremenda agonia.
Specialmente se è da associare ad un’attività commerciale, alla tua impresa o anche alla tua attività di blogger, l’ottimizzazione SEO del tuo sito (e di conseguenza la specializzazione per più keyword di conversione) è questione di vita o di morte.
Pensare di operare con il posizionamento sui motori di ricerca senza i giusti strumenti è pura follia, più o meno come contattare un consulente SEO senza sapere nemmeno di cosa si occupa, perlomeno in linea di massima. Non hai idea di quante volte sono stato costretto a rifiutare una commissione perché il cliente si aspettava miracoli che manco gli dei dell’Olimpo…
Se vuoi parlare di cose serie devi conoscere quante persone puoi raggiungere e – dettaglio non di poco conto – se dovrai scalzare concorrenti inca**ati come Mike Tyson o competitor che somigliano di più ad un ragazzino con la pistoletta ad acqua.
I 3 strumenti di ricerca che ti presento qui ti permettono di andare a scovare le benedette parole chiave, quelle famose keyword che possono incrementare un traffico in entrata profilato e di qualità sul tuo sito.
Cosa significa questo, alla lunga? Conquistare la vittoria in termini di KPI, quindi:
- Più visite
- Più contatti
- Più conversioni
- Più fatturato
- Moglie/marito/partner felice 🙂
Se sei qui ora è perché non conosci le ricerche che fanno i tuoi utenti!
L’importanza delle parole chiave e, più in generale, delle ricerche è cruciale: su di essa ruota gran parte del lavoro di un consulente SEO. Senza una indagine preliminare sulle parole chiave, ogni operazione è decisamente suicida. Se non riesci, infatti, a conquistare una buona posizione nella SERP (Search Engine Results Page) per le keyword che ti portano potenziali conversioni, ciò che ti attende è il nulla, l’abisso sconfinato di pagine alle quali, complessivamente, tocca solo l’8,5% dell’intero traffico disponibile.
Parole chiave? Ecco come trovarle gratis
Trovare le parole chiave giuste per il tuo sito non ti deve per forza costare soldi. Esistono tool di keyword research interessanti e a costo zero, che tutti i professionisti della SEO (me compreso) utilizzano ogni giorno per fare analisi molto efficaci. Questi tool gratuiti hanno permesso a molte persone di iniziare a farsi le ossa in ambito ottimizzazione contenuti; tramite essi è possibile capire quali dinamiche collegano lo studio delle keyword ai volumi di traffico in affluenza verso un sito.
Simili strumenti, a mio avviso, potrebbero rivelarsi particolarmente utili anche per dissolvere quegli ultimi rimasugli di esitazione che per forza di cose restano ancorati nella mente degli aspiranti SEOttimizzatori: fronteggiare numeri e statistiche reali vale più di mille parole! Come spesso succede, i risultati che questi tool forniscono singolarmente sono buoni, ma se combinati possono portarti realmente a considerazioni molto interessanti.
Bene, arriviamo alla “ciccia”: eccoti i succosi tool per la keyword research (100% gratis) per scoprire i segreti delle parole chiave che potrebbero portare il traffico desiderato verso il tuo sito.
Keyword research tool n°1: Uber Suggest
Chi non ha iniziato a fare keyword searching con Uber Suggest?
Lo strumento è di una semplicità tale che anche chi è alle prime armi ci può smanettare tranquillamente, iniziando a scoprire le misteriose strutture del motore di ricerca maggiormente usato al mondo, Sua Eccellenza Mr.Google. Reso disponibile gratuitamente online da Neil Patel, Uber Suggest è il keyword generator più utilizzato da tutti i SEO copywriter del mondo, capace di portare a risultati davvero interessanti.
Tecnicamente si tratta di un Google suggests scraper, ovvero di uno strumento capace di raschiare da Google tutti i suggerimenti che si basano sulle ricerche degli utenti. Grazie a Uber Suggest puoi infatti trovare:
- Keyword secondarie
- Variazioni sulla keyword principale
- Keyword correlate
Una delle funzionalità più interessanti di Uber Suggest è che ti permette di studiare le personas, ovvero i soggetti ideali ai quali si rivolgono i contenuti pubblicati sul web. Un esempio di persona può essere il consumatore ideale al quale si rivolgono gli spot degli abbonamenti ai servizi di trasmissione sportiva: raffigurato spesso in gruppo, con bibite e snacks, seduto su un comodo divano e circondato da televisori giganteschi. Intorno alla simbologia delle personas ruotano poi le keyword principali e secondarie dei contenuti. È un po’ come fare una fisiologia dei tipi universali della psicologia di mercato o, se si vuole, l’equivalente SEO dello specchio nella favola di Biancaneve.
Keyword research tool n°2: Answer the Public
Siamo di fronte ad un altro eccellente strumento gratuito di Google suggests scraper, capace di individuare tutti i suggerimenti che ruotano intorno ad una determinata keyword principale in modo da ottimizzare i contenuti e procedere nella stesura di un piano editoriale con i fiocchi. Answer the Public, in particolare, eccelle nell’individuare le parole chiave long tail keyword, ovvero keyword costituite da più parole (lo so, sembra un controsenso, ma non lo è).
Si tratta di uno strumento veramente straordinario: basta digitare una keyword e il tool ti riporta tutte le domande più frequenti ad essa correlate. Lascio a te provare a farlo su qualcosa di specifico…
Il motivo per cui questo tool spicca tra tanti è che, oltre ad essere a costo zero, permette di studiare a fondo il search intent, ovvero l’intento di ricerca. Per capirci, sui motori di ricerca vale la stessa regola basilare del commercio al dettaglio: il meccanismo di domanda/offerta non è una regola, ma un’arma! Ogni commerciante che si rispetti sa che la migliore arma a sua disposizione, ancor prima di imparare a rispondere ai bisogni di mercato, è quella di creare un bisogno. Attraverso lo studio del search intent, ovvero del bisogno che muove gli utenti sul web, Answer the Public permette di crearne uno apposito attraverso l’ottimizzazione per parole chiave che possono andare a “colpire” il traffico in punti ancora scoperti. Studiare il search intent è quindi indispensabile non solo per ottimizzare l’aspetto SEO della tua attività, ma anche per migliorare l’intero comparto di marketing.
Keyword research tool n°3: Keyword planner di Google ADS
Questo è uno strumento gratuito di Google Ads, nato dall’unione di Strumento per le parole chiave e Stima del traffico. Ciò che ti permette di fare è calcolare le parole chiave e i volumi di ricerca di un sito, oppure analizzare i volumi di ricerca delle parole chiave che inserisci. Tra le altre funzioni vi è anche la possibilità di combinare e moltiplicare le parole chiave con relativi volumi di ricerca e stime prospettiche sul traffico. In altre parole si tratta di uno strumento di tutto rispetto per avere una prima impressione sulla situazione del sito preso in esame e sulle ricerche correlate alle sue keyword.
Il motivo per cui ho collocato Google Keyword Planner solo al terzo posto è che il tool rientra nella piattaforma Google Ads e, di conseguenza, la qualità e i dettagli che emergono dalle ricerche sono correlati alla quantità di soldi investiti in precedenza su Google Ads. Inoltre, visto che il suo scopo è comunque far capo a Google Ads per l’attività di marketing online, molte delle parole chiave più utili – quelle sulle quali si potrebbe lavorare in quanto caratterizzate da alti volumi di ricerca e da competitor meno agguerriti – non vengono mostrate.
Il messaggio di Google Keyword Planner è: «Io ti mostro i dati di mercato cosicché tu possa farti un’idea chiara della tua situazione, del settore in cui operi e dei competitor che fronteggi, ma per migliorare la situazione devi investire i tuoi soldi in Google Ads».
Per via di questa piccola furbata il Keyword Planner di Google Ads merita il terzo posto nella mia personale classifica, specialmente se si considera che gli altri strumenti non cercano di portare acqua al proprio mulino (non dalle risposte che forniscono perlomeno) e permettono di ottenere risultati trasparenti. Detto questo, nelle mani giuste resta comunque un eccellente strumento!
I tool sono inutili se non si usa il cervello
Finora ti ho elencato alcuni tra i migliori strumenti gratuiti per una Keyword Research fatta a regola d’arte. Ovviamente ho semplificato molto l’intero procedimento: all’analisi di una keyword che interessa direttamente il tuo progetto deve poi seguire quella sulle ricerche correlate, sui principali concorrenti, etc.
L’obiettivo finale è quello di avere un quadro quanto più limpido possibile della situazione, in modo da poter poi programmare fin nei minimi dettagli le mosse successive. Inutile dire che, senza una Keyword Research fatta bene, iniziare a lavorare ai contenuti del proprio sito è quantomeno da ingenui.
Detto questo, se non riesci a fare una ricerca keyword a regola d’arte non è che per forza devi abbandonare il progetto, specialmente se si parla di ottimizzazione SEO di un progetto online, dove la visibilità è praticamente il solo ed unico carburante.
Ti stai chiedendo chi è il benzinaio, in questa analogia? La risposta è ovvia!
La Keyword Research non fa per te? Affidala a un professionista
Per ottenere un risultato fantastico servono non solo i migliori strumenti, ma anche una mente capaci di farli lavorare con un obiettivo ben preciso. Smanettare a tempo perso e raggiungere risultati discreti su un sito che hai creato ieri e sul quale non nutri forti aspettative è una cosa, portare al successo la piattaforma che ti dà da vivere è un’altra!
Più o meno tutti iniziano con i tool gratuiti e difficilmente ci si può dimenticare della prima keyword research, dei primi goffi tentativi di posizionare una pagina e dell’euforia dopo i primi risultati. Ma il “fai da te” difficilmente riesce a portare oltre la soglia minima in termini di visibilità sul web.
In altre parole, se hai un’azienda di auto trasporti (faccio per dire) perché vuoi metterti a fare il consulente SEO? Alla SEO, anzi, alle strategie digitali per lanciarti sul web, ci penso io: Roberto Serra.
Se intendi realmente promuovere la tua attività, non puoi certo pensare di farlo da solo, non trovi?
Dici che hai ancora dubbi? Nessun problema. Contattami, che ci facciamo una chiaccherata.